TITOLI ITALIOTI: Suxbad – Tre menti sopra il pelo

Scena dal film Superbad, un poliziotto dice: guarda il titolo italiano, guarda
Mentre il film ha le carte in regola per diventare, in futuro, un cult del genere “adolescenti in crescita” e “riti di passaggio”, il titolo italiano vorrei invece che venisse ripensato profondamente per una futura riedizione.
Il titolo originale è “SUPERBAD“, inteso come “super badass”, qualcosa che in Italia, volendo necessariamente lasciare un titolo in lingua inglese, avremmo potuto trasformare in “super cool” così da aiutare la comprensione (scelta tra l’altro adottata da tantissimi altri paesi)… invece non è stato questo il caso.
Per spiegare il titolo originale posso dirvi semplicemente che sono i protagonisti del film a considerarsi “super cool”… è ironico perché ovviamente sono tutto l’opposto ma alla fine del film riusciranno nei loro intenti, guadagnandosi tale titolo.
In italiano invece si chiama…

Locandina di Superbad, 3 menti spora il pelo. Il titolo italiano è scritto Suxbad

Il titolo italiano: da Superbad a SuXbad

Per dimostrarvi che io non sono poi tanto sveglio, vi rivelo di non aver capito inizialmente perché in italiano si chiamasse SUXBAD. Pensavo al “SUX” equivalente di “sucks”, ovvero “fa schifo” in inglese, ma non capivo come potesse esistere un titolo simile in Italia, difatti in pochissimi lo avrebbero capito. L’illuminazione è venuta leggendo un articolo di Cineblog, Cineblog protesta: giù le mani da Superbad!!!, dove hanno scritto:

in italiano vogliono trasformare Superbad in Suxbad (facendosi così contagiare dalla mania della scrittura da sms: x’ (perché), ke, ka22o, kikka, makkina e kuello ke v piace d +…) così qualcuno che non conosce questa malattia dell’adolescenza andrà alla cassa del cinema chiedendo “due biglietti per su-ICS-bad”

Difatti io ho presentato questo film ad un mio amico chiamandolo “SA-CS-BAD”, non “SUPER BAD”. Evidentemente non sono stato abbastanza sveglio da capire che era scritto in “adolescenziesco”.

Vignetta di Carlo Verdone che chiede in che senso pensando al titolo di Superbad

“Tre menti sopra il pelo”, un sottotitolo scelto dal pubblico

Mentre quelli di Cineblog si sono fatti venire una crisi spastica per via del sottotitolo di ispirazione moccescatre menti sopra il pelo“, un sottotitolo scelto, sembra, attraverso ad un un concorso indetto sul sito di MTV (un minuto di silenzio per la stupidità di tale iniziativa), io invece mi sono sconvolto maggiormente per il titolo italiano “Suxbad” che ha causato un’estasi mistica nella quale l’arcangelo Gabriele annunciava la mia prossima maternità. Ma come si può scrivere il titolo di un film con il linguaggio abbreviato degli SMS? CANAGLIE!!! (cit.)

Una scelta lessicale che, neanche cinque anni più tardi, si sarebbe rivelata molto datata visto che la maggior parte degli adolescenti avrebbe poi adottato contratti mensili inclusivi di SMS gratuiti quasi illimitati, un cambiamento con ripercussioni anche culturali dato che ha reso ormai inutile l’utilizzo di abbreviazioni esagerate come “xké” e “cmq”, che avevano senso soltanto quando ogni messaggio costava soldoni ed aveva un limite di 160 caratteri, spazi inclusi. Questo film è del 2007 o del 1997?

Suxbad, i tre attori del film con espressioni allibite

Tre espressioni rappresentative del sentimento che si prova dopo aver capito che SUXBAD si legge “suPERbad”

Quando finalmente capii il “mio” errore, un po’ mi sentii stupido per averlo chiamato sà-cs-bad per giorni (pur non comprendendone la scelta dei titolatori, ma questo rientra nella ordinaria amministrazione dato che si tratta spesso di scelte dubbie ed incomprensibili, della serie “chissà che cosa stavano pensando in quel momento”), ma più che sentirmi stupido io, provai vergogna per la persona che se n’è venuta fuori con tale idea. L’anonimato nel settore pubblicitario talvolta è, come capite da questo caso, addirittura necessario.

Be’ pensate che comunque poteva andare anche peggio. Come, vi chiederete voi? La prima scelta per il titolo fu: “Superbad – Maiali dietro ai banchi“. Va bene, questo sottotitolo è atroce, ma almeno il titolo non era scritto come SuXbad! Maledetti maiali della distribuzione!

Scena dal film Suxbad (Superbad) con ragazzo che spara mentre urla vi odio distributori italiani

Lasciare il titolo originale? Non aiuta

Cineblog continua dicendo

Ma tornando a noi: abbiamo lasciato perdere l’orribile traduzione di “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” diventato “Se mi lasci ti cancello” sperando fosse uno sporadico caso di malattia mentale e distorsione della realtà, ma ora basta. Veramente basta.
Cineblog protesta a viva voce. Non occorreva affatto mettere un sottotitolo. Superbad bastava.

In realtà il titolo originale non bastava affatto, perché “Superbad” e basta, a qualsiasi italiano, non dice e non può dire assolutamente niente (“supercattivo” alla peggio, che non è l’intenzione del titolo originale). Lo avessero cambiato in “Super cool” allora anche io avrei sostenuto che un sottotitolo era superfluo, ma non con “Superbad”.

A posteriori sono tutti bravi a sparare a zero dicendo “perché questi sottotitoli? Lasciate il titolo originale e basta” ma la verità è che senza sottotitoli molti film non susciterebbero neanche l’attenzione minima richiesta, perché agli italiani piace avere un indizio sulla trama del film (o perlomeno sul genere di film) già dal titolo. Una commedia demenziale non me la chiami “Meet the Spartans” (ti presento gli spartani) in Italia! In Italia la presenti come “3ciento – Chi l’ha duro… la vince” e, nel bene o nel male, ancora oggi, nel nostro paese, tale film rimane memorabile anche grazie al titolo.

Un’altra osservazione è quella che, secondo alcuni, in Italia questo film sia sottovalutato per via del titolo. In realtà sarebbe stato sottovalutato anche lasciando soltanto “Superbad”.

Io voglio come titolo “Super cool – Tre menti sopra il pelo“, opinione personale.

Tre attori di Suxbad (Superbad) nella scena della patente falsa
Per concludere, il sottotitolo non mi dispiace, secondo me si abbina bene al tema e allo spirito del film, e poi, comunque, rimane soltanto un sottotitolo e i sottotitoli non li ricorda quasi mai nessuno dopo averli letti la prima volta.
Il problema vero è quello del linguaggio da SMS che trasforma il titolo Superbad in SuXbad, che io leggevo SaCSbad perché boh, starò invecchiando e perdendo la mia elasticità mentale. In ogni caso trovo inaccettabile che, in un titolo, “per” possa essere trasformato in “x”, a maggior ragione in questi anni dove, comunque, in molti stanno perdendo l’abitudine ad abbreviare eccessivamente. Solo pochi fanatici continuano imperterriti a scrivere xké pur avendo 1000 SMS gratuiti al mese e uno smartphone con tastiera qwerty.

Ci si augura sempre di non rivedere mai più alterazioni simili da parte dei distributori italiani ma, purtroppo, so che questo non sarà certo l’ultimo caso, né il più eclatante, quindi non posso che concludere parafrasando una battuta del film Ghostbusters

Walter peck da Ghostbusters che dice: se lo fanno un'altra volta potete sparargli

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

24 Commenti

  • Nikolaus Giove

    16 Agosto 2014 alle 19:53

    Ciao Evit! Sono contento di aver condiviso con te lo smarrimento mistico riguardo questo titolo dal significato arcano. Del resto, a quanto ho potuto vedere in giro, chiunque si sia imbattuto in questo titolo italiota sembra lo abbia pronunciato appunto “sacsbed” (chiedendosi successivamente cosa accidenti significasse). Anche ragionando in abbreviazioni da gggiovani poi io mi chiedo chi sia l’idiota che leggerebbe la lettera X come “per” se la vedesse associata ad una parola inglese come “bad”. Sarebbe come leggere l’abbreviazione “4ever” come “quattro-evah”. Buone vacanze Evit, un abbraccione!

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  • Ace Sventura

    18 Agosto 2014 alle 10:06

    E io che pensavo fosse un gioco di parole con Sexbad, ignorando del tutto il fatto che in inglese si chiamasse Superbad-ass-.
    Suxbad letto Superbad neanche nell’era nokia l’avrei mai capito. Inarrivabile.
    Diamo il Nobel a chi l’ha scoperto.

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  • Antonio L.

    18 Agosto 2014 alle 14:27

    Io appena ho iniziato a leggere l’articolo ho subito pensato alla SUX 6000 di Robocop 😀 mi ha fatto crepare dal ridere vedere lo smarrimento del personaggio di verdone. Scherzi a parte io avrei optato per un titolo tutto italiano come “I superfighi” o qualcosa del genere, Superbad o Suxbad sono entrambi incomprensibili e fuorvianti.

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  • Woody Alien

    19 Agosto 2014 alle 14:34

    Un altro titolo in stile SMS era anche “Matilda 6 Mitica”, in originale solo “Matilda”…
    Comunque Evit, adoro il tuo blog e lo seguo da anni, ma secondo me stavolta ti sei un po’ arrampicato sugli specchi. Non tutti quelli che posseggono un cellulare hanno la pazienza e la voglia di stare a scrivere messaggi lunghi e in italiano corretto, e il tuo attacco mi sembra inutilmente polemico e aggressivo. Poi non capisco perché prima dici che per gli italiani (ignoranti, mi par di capire) i sottotitoli siano fondamentali e poi ti contraddici dicendo che “non li legge mai nessuno”. Infine, prima ti scagli giustamente contro la stortura ai danni di Superbad, e poi ti prodighi a difendere “3ciento… chi l’ha duro la vince”, un vero aborto che riassume in sé il linguaggio da SMS che tanto aborri, meridionalismi e umorismo becero da caserma (+1 invece alla scelta dei traduttori francesi di rititolarlo “Spartatouille”, assolutamente geniale).
    Continuerò a seguirti e ad apprezzare il tuo duro lavoro, ma per favore riduci un po’ il livore (sbaglio o i tuoi ultimi post sono molto più aggressivi di un tempo?) e aumenta un po’ la coerenza sulle cose che non ti vanno a genio.
    Una cordiale stretta di mano

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    • Evit

      19 Agosto 2014 alle 15:43

      “Comunque Evit, adoro il tuo blog e lo seguo da anni, ma”…

      Lo sai che tutto ciò che precede un “ma” non ha importanza? Lo dicono in “Il Trono di Spade” 😉
      Andiamo in ordine e vediamo se rompo qualche specchio…
      1)

      Non tutti quelli che posseggono un cellulare hanno la pazienza e la voglia di stare a scrivere messaggi lunghi e in italiano corretto.

      Non tutti, ma è un’abitudine che è andata scomparendo rispetto a, diciamo, il 1997, dove scrivere in quel modo era una vera e propria necessità, specialmente tra i giovani, me compreso che i soldi, si sa, non crescono sugli alberi e non è bello regalarli al proprio gestore telefonico 200 lire a SMS.
      Il mio punto è che se prima 100 adolescenti su 100 scrivevano “xké”, adesso saranno 10 su 100 tra i giovani con smartphone (non “cellulari” in generale). Era un’osservazione di fatto dove non ho scagliato alcun giudizio su coloro che ancora scrivono “xké” pur avendo una tastiera qwerty su touchscreen (sai che me ne frega se qualcuno scrive ancora xké, fate pure), perciò non so dove hai visto l’aggressività e la polemica in quella parte del testo. Coda di paglia, un tantino?
      2)

      prima dici che per gli italiani (ignoranti, mi par di capire) i sottotitoli siano fondamentali e poi ti contraddici dicendo che “non li legge mai nessuno”.

      Su “ignoranti, mi par di capire” hai sbagliato di grosso, ma di grosso. Io sono il primo ad esigere sottotitoli in molti casi, e mi sto riferendo ad un altro dato di fatto della realtà italiana: a meno che non si parli di Kubrick o altri autori molto particolari, i film in genere ricevono più attenzione quando sono accompagnati (in Italia) da un titolo che comunque faccia intuire il genere o che in qualche modo rimanga impresso, se il titolo non basta (perché magari lo si vuole lasciare in inglese) allora si ricorre all’ausilio del sottotitolo in italiano. In tal caso il sottotitolo viene letto e registrato dalla mente, così uno si fa la sua idea se il film/genere può interessare o meno, quando poi uno va al cinema chiede un biglietto per “Unbreakable – Il Predestinato” chiamandolo semplicemente “Unbreakable”, e con gli amici ne parlerà continuando a chiamarlo “Unbreakable” quindi, sì, i titoli non li ricorda mai nessuno (ho scritto “non li legge”, errore mio che correggo subito, errare humanum est, se il mio errore ti ha fuorviato allora mea culpa).
      Il sottotitolo è dunque spesso fondamentale nella scelta di andare a guardare o meno un film, ma raramente viene ricordato o ritorna nelle conversazioni mondane. Se parli di “3ciento” parli di “3ciento”, senza “chi l’ha duro… etc”, il che mi porta al terzo punto.
      3)

      ti prodighi a difendere “3ciento… chi l’ha duro la vince”

      Mi sono prodigato? Dove? Quando? Ho detto “nel bene o nel male” il titolo è rimasto memorabile nel nostro paese. Quale parte di “nel bene o nel male” ti è sfuggita? Ti sembra una presa di posizione? È sottointeso che io lo reputi “nel male”, altrimenti non avrei detto “nel bene o nel male”… e serviva a dimostrare come il titolo abbia la sua importanza e che non sempre basta lasciare “il titolo originale” (come vorrebbero in molti) perchè se quel film fosse stato presentato come “Vi presento gli spartani” (diretta traduzione) non avrebbe attirato in sala lo stesso numero di persone.
      Se ancora non hai capito, ho usato 3ciento come esempio di titolo che porta in sala le persone perché comunque è stato in qualche modo adattato per creare un impatto sui possibili spettatori italiani, per quanto cattiva e discutibile possa essere la scelta di adattamento. Invece “Superbad” non ha destato alcun interesse, secondo me, proprio perché non è stato adattato (sono esempi quasi opposti). Difatti, a prescindere dall’uso della X, il titolo originale comunque non dice assolutamente niente ad una persona (italiana) che lo sente nominare.
      Per concludere, non vedo la mancanza di coerenza in ciò che scrivo e alla luce di quanto ti ho appena spiegato spero che non la veda neanche tu. Inoltre mi sento stupido a doverlo specificare (è come se tu adesso mi stessi chiedendo di spiegare una barzelletta) ma lo stile iracondo ed esagerato che spesso adotto è mirato unicamente all’intrattenimento. Questo sito non è bloopers.it, è un blog di intrattenimento che scrivo per svago. Il personaggio “Evit” è ben diverso dalla mia “persona”, chi mi ha incontrato o ha parlato con me a telefono sa che sono una persona molto pacata, se qualche volta calco i toni quando scrivo è unicamente per ironia, dall’altra parte del vostro schermo non ci sono io che sbatto le mani sulla tastiera con la faccia paonazza e i denti digrignati. Mi dispiace che tu questo non lo abbia capito. Forse sei venuto a conoscenza di questo blog nei momenti “seri” in cui mi lanciavo in apprezzamenti sentiti verso l’uno o l’altro film ma le tinte forti sono sempre state caratteristica di questo blog. Sennò non lo avrei chiamato “Doppiaggi Italioti”, bensì doppiaggiitaliani.wikia.com.
      Ti lascio una chiave di lettura per il futuro: quando faccio degli apprezzamenti allora i miei articoli sono relativamente pacati (vedi Batman), quando invece faccio delle critiche i miei articoli sono volutamente ed esageratamente infuocati, perché reputo divertente questo modo di scrivere, mi viene naturale e fino ad oggi non se n’è lamentato nessuno, anzi, considerando il numero esiguo di articoli di apprezzamento rispetto a quelli di critica vera e propria, direi che coloro che si sono affezionati negli anni a questo blog lo abbiano fatto quasi esclusivamente per via di quel livore di cui tu ti lamenti. Ma del resto non si può accontentare sempre ogni singolo lettore.

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  • andreasperelli2k

    20 Agosto 2014 alle 08:47

    Sarà colpa della mia avanzata età ma io MAI e poi MAI avrei interpretato SuX come super, per me era senza dubbio “sucks”. Il fatto che un giovane italiano possa pensare prima a “super” che a “sucks” secondo me è un bel segno di ignoranza.

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  • MrChreddy

    20 Agosto 2014 alle 12:02

    Io direi che in molti non sanno che “Super” è una parola latina e non inglese, tanto per cominciare.
    Seconda cosa, in Italia abbiamo questa mania di cambiare i titoli traducendoli a cazzo di cane o stravolgendoli completamente.
    Per dire: Monster & Co. in originale era Monster Inc.
    Inc. in inglese sta per Incorporated, mentre Co. in italiano non esiste, perché è l’abbreviazione inglese di Company, che è “compagnia” di amici. Quindi hanno tradotto un titolo in inglese con un altro titolo in inglese, perdendo il significato originale. L’avessero tradotto come “Monser S.P.A.” avrebbe avuto molto più senso.
    Oppure Era Mio Padre che in originale era Road To Perdition. Non solo il titolo italiano non c’entra un cazzo, ma fa spoiler pure sulla fine del film, dal momento che la coniugazione al passato del verbo Essere in italiano significa: una cosa che non c’è più o non è più. Siccome un padre non può smettere di essere padre, evidentemente “era” significa che è morto.
    I recenti nuovi capitoli della saga del pianeta delle scimmie è emblematico per le traduzioni a cazzo di cane. Ti metto il link del post dove ne parlo, se non ti spiace.
    http://www.nerdsrevenge.it/2014/08/04/apes-revolution-il-pianeta-delle-scimmie-recensione-film/
    Per non parlare di quando, invece, lasciano i titoli originali impronunciabili per chi non sa l’inglese.
    Io rimango sempre per l’idea che il titolo originale sia meglio, in ogni caso, però se si deve adattare all’italiano, che almeno venga fatto con un minimo di criterio.

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    • Evit

      20 Agosto 2014 alle 12:18

      Sai, il titolo “originale” va bene se il titolo originale è comprensibile in italiano e se porta il medesimo impatto sul pubblico nostrano. Se un titolo, incomprensibile dagli italiani, si vuol lasciare originale allora un sottotitolo si rende sempre necessario, o almeno auspicabile. In questo caso Superbad non avrebbe detto niente a nessuno in Italia quindi “super cool” o “superfighi” (come superbamente suggerito da un lettore poco fa) sarebbe stato l’ideale. Ma volendo lasciare il titolo originale, come dicevo nell’articolo, va benissimo il sottotitolo che gli hanno aggiunto… Purtroppo però sono andati a storpiare anche il titolo stesso usando una X al posto del “per” riducendone, anzi, distruggendone la comprensione.
      Non sono nuovo al tema dell’alterazione dei titoli (mezzo blog è stato costruito proprio su quel tema, se vai a leggerti la rubrica “titoli italioti” ne parlo dagli inizi) e ribadisco che risulta difficile fare una regola “generica” come “sempre titoli originali grazie”, sono cose che vanno analizzate caso per caso, evitando sempre e comunque gli estremismi (purtroppo dilaganti su internet).
      Su “Apes Revolution” è tanto tempo che vorrei parlarne ma tra un cavolo e un altro non ne ho avuto ancora modo e tempo. Nel frattempo, amici lettori, andatevi a leggere il divertente auspicio di MrChreddy riguardo la titolazione del prossimo episodio della serie il pianeta delle scimmie.

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  • andreasperelli2k

    20 Agosto 2014 alle 13:46

    Aggiungo che intendere “suXbad” come “superbad” mi dà fastidio perché in teoria sarebbe un titolo inglese (ok “super” in realtà è latino ma è comunque acquisito nell’inglese), è quindi assolutamente innaturale leggere quella “X” all’italiana come un “per”.
    Sarebbe come scrivere “per 4tuna” per intendere “per fortuna” 🙂

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  • Christian

    26 Agosto 2014 alle 15:08

    A proposito di titoli-SMS, nel 2003 c’era stato “Amici x la morte”, un film con Jet Li che qauntomeno aveva questa caratteristica anche in originale (“Cradle 2 the Grave”).
    Parlando d’altro, Evit, ti sei già occupato dei titoli italiani della saga di James Bond? Ci sarebbero un po’ di cosucce da dire, dalla questione di “Licenza di uccidere” (che da noi è il titolo del primo film, rendendo poi necessario adattare “License to kill” in “Vendetta privata”) all’incomprensibile “Quantum of solace”.

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    • Evit

      26 Agosto 2014 alle 15:16

      Riguardo a “Amici x la morte”… in tal caso si può dire che rispecchi le intenzioni originali.
      Non ho mai parlato della saga di James Bond se non in un riferimento ad Evel Knievel. Ricordo la storia di “Licenza di uccidere”, forse un giorno dovrò farne una bella lista. Diciamo che 007 non è stato più tra i miei pensieri dai tempi di Goldeneye… ma prometto che ci ritornerò.

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  • Phantom Dusclops'92

    28 Agosto 2014 alle 17:50

    Ci sarebbe pure “Matilda 6 Mitica”, che ho scoperto solo l’altro ieri che il titolo italiano è scritto col numero. (e qua, per la cronaca, il titolo originale è “Mathilda” e basta)

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