• Home
  • Recensioni
  • Nonsense tutto italiano (L’aereo più pazzo del mondo)

Nonsense tutto italiano (L’aereo più pazzo del mondo)

Scena dal film L'aereo più pazzo del mondo. Il pilota e il bambino

I film demenziali americani hanno sempre avuto molto successo anche in Italia; innegabilmente tradurre in italiano dialoghi intrisi di doppi sensi e battute legate alla cultura popolare americana o alla lingua inglese stessa è un’impresa titanica che non potrà mai riuscire alla perfezione, qualunque sia il livello dei traduttori; nel migliore dei casi rimarranno sempre molte battute incomprensibili.

Il film Airplane! (in Italia noto come “L’aereo più pazzo del mondo“) è il più classico esempio di tutto ciò, è strapieno di battute mancate o alterate che non sto nemmeno a citare, sono davvero troppe e mi costringerebbe a rivedere tutto il film.
Ne cito soltanto una: in italiano il protagonista dice Emergenza! Primo maggio, primo maggio! al che il controllore di volo risponde Primo maggio? Ma se siamo a febbraio!. In italiano non ha alcun senso che il pilota dica “primo maggio”, mentre in inglese “May Day” è appunto il 1° maggio che si pronuncia identicamente a “mayday” (segnale internazionale di richiesta d’aiuto).

Ci si può davvero sbizzarrire a trovare dozzine di simili battute mancate, ad ogni modo ho preferito concentrarmi su un singolo scambio di battute che è l’unico, a mio parere, veramente imperdonabile (tra parentesi ho inserito una traduzione di quelle battute cambiate nel doppiaggio):

Pilota: have you ever been in a cockpit before?
Bambino: No sir, I’ve never been up on an airplane before!
Pilota: have you ever seen a grown man naked? (hai mai visto un adulto nudo?)
[…]
Pilota: Joey, do you ever hang around the gymnasium? (Joey frequenti mai la palestra?)
Hostess: we better get back now, Joey.
[…]
Pilota: Joey, do you like movies about gladiators?

In italiano la situazione viene stravolta in questo modo:

Pilota: Avevi mai visto una cabina di pilotaggio?
Bambino: Oh, no signore. Questa è la prima volta che salgo su un aereo.
Pilota: la cabina di pilotaggio è il cervello dell’aereo (invece di “hai mai visto un adulto nudo?”)
[…]
Pilota: Joey, sei mai andato sulle montagne russe al luna park? (invece di “Joey frequenti mai la palestra?”)
Hostess: forse è meglio che torni al tuo posto Joey.
[…]
Pilota: senti Joey, senti, ti piacciono i film dei gladiatori?

Ovviamente mancando le precedenti due battute non ha molto senso domandare al ragazzino se gli piacciono i film sui gladiatori e l’intera conversazione pilota-bambino risulta un po’ inutile in italiano. In inglese il pilota ingaggia una conversazione col bambino in visita alla cabina di pilotaggio e inaspettatamente chiede (in modo molto “casuale”) se ha mai visto un uomo nudo… la battuta risulta esilarante per l’inaspettata piega che prende la conversazione. Suppongo che in italiano fosse tabù ironizzare sulla pedofilia ma la censura a parer mio è sempre da disprezzare.

[Da notare inoltre che in inglese è chiaro che la hostess volesse allontanare il bambino dopo aver sentito tali preoccupanti domande del pilota pedofilo. Il pilota però insiste che Joey rimanga.]

Come è chiaro da questo esempio (e da quello sul mayday), in questo genere di film tradotti in italiano, si viene quindi a creare dell’humor definito nonsense anche laddove questo originariamente non era presente.
In linea di massima non ho mai amato molto questo genere di film ma li capii (e quindi li trovai alla fine divertenti) soltanto quando finalmente li vidi in lingua originale. In italiano i vari punti morti dei dialoghi sono tutti dovuti a traduzioni improprie, non riuscite interamente o mancati riferimenti. Da notare infine che alcune battute sono state aggiunte di sana pianta da chi si è occupato dei dialoghi italiani e di solito sono le peggiori; per esempio nella stessa scena di cui ho parlato prima il copilota chiede al capitano se vuole che controlli il tempo e il pilota gli risponde di occuparsene da solo (evidentemente troppo distratto nella conversazione col bambino). In italiano questo dialogo viene sostituito da una battuta da poco:

Copilota: vuoi dare un’occhiata al tempo Clarence?
Pilota: Sì, che voglio andare al mare.

Per quanto possa crescere una nostalgia per queste battute “nonsense”, non possiamo certo dire che siano “del film”. La percezione del pubblico italiano riguardo l’ironia di questo film e di questo genere di film è in parte fuorviata da invenzioni tutte nostrane.

Se volete vedere le due scene a confronto, ecco due video trovati su YouTube:

Da ricordare che il film è principalmente una parodia del film Ora zero del 1957 (di cui è essenzialmente un rifacimento scena per scena) e solo in maniera minore dei vari “Airport” come invece spesso si crede o viene scritto in giro.

Rimane comunque tra i migliori tentativi di adattamento di questo genere di film e ancora riserva molte risate e soluzioni geniali come il napoletano al posto del jive, peccato però che nella versione che gira da sempre in TV manchino i sottotitoli in un italiano “standard” che si suppone fossero presenti durante la scena dei due neri che parlano napoletano (per ritrovarli dovremmo ripescare una copia cinematografica in 35mm).
Insomma, ad altri film di questo genere è andata molto, molto peggio.

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

9 Commenti

Rispondi