TITOLI ITALIOTI… speciale Dylan Dog – Il film (2010)

Dylan Dog: Dead of NightDylan Dog – Il film

Qui siamo in presenza di un titolo italiota inverso. Di solito sono gli italiani a dare dei sottotitoli ai film per farne capire il genere; nel caso di Dylan Dog avviene il contrario e si ricorre ad un necessario sottotitolo che ne indichi il genere horror data la scarsa popolarità in America (dove il fumetto è stato pubblicato in pochi volumi solo nel 1999). Insomma il classico prodotto mondialmente famoso in Italia (parafrasando Mel Brooks), dato che solo in pochi altri paesi se lo filano (per carità niente contro il fumetto! Anzi).

Ho paura però che questo ennesimo sfruttamento cinematografico sarà poco apprezzato dai fan italiani del fumetto dato l’assenza del caratteristico Groucho (sostituito da uno zombi per via di problemi di copyright che non sembrano sfiorare gli italiani, ma che sono molto più problematici in America) e l’ambientazione a New Orleans invece di Londra. Due caratteristiche che già di per se preannunciano un clamoroso flop e se avete mai letto Dylan Dog concorderete con me.

Ai fan del fumetto che speravano dunque nel nuovo Dylan Dog per poter cancellare definitivamente dalla mente quella sottospecie di film chiamato “Dellamorte Dellamore (1994) con Rupert Everett e Anna Falchi, preparatevi a rimanere delusi! Dubito che questo nuovo film vi soddisferà più di quanto già non fece Dellamore Dellamorte (come a dire che non vi soddisferà affatto!). Giuda ballerino!

A proposito di Dellamore Dellamorte (scusate se mi accanisco), mi fa ridere che Martin Scorsese lo abbia definito one of the best Italian films of the 1990s, mi domando quali e quanti altri film italiani abbia visto negli anni ’90!?

Non ci rimane che scommettere su quale sarà il peggiore tra i due! Se non altro non c’è Anna Falchi nel nuovo film, però Rupert Everett era molto più simile a Dylan del nuovo protagonista che sembra più un eroe un po’ emo un po’ Doctor Who.


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Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

6 Commenti

  • utente anonimo

    12 Aprile 2011 alle 11:40

    "Rupert Everett era molto più simile a Dylan"… forse perché – leggevo su Ciak – Dylan Dog è fisicamente ispirato a Everett! Notare però che Everett in quel film non interpretava Dylan Dog ma il suo amico Francesco Dellamorte.

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  • Evit

    12 Aprile 2011 alle 18:52

    Si sono al corrente che Francesco Dellamorte non è ufficialmente Dylan ma è ovvio che inizialmente avrebbe dovuto esserlo. In seguito, nello stesso fumetto di Dylan Dog, il protagonista parla del suo amico Dellamorte… però questi sono tutti artifizi a posteriori per decretare l'estraneità di Dylan da quel cesso di film. E' molto probabile che non ottennero o non vollero pagare per i diritti d'autore così decisero di cambiare semplicemente il nome. Difatti il personaggio è identico, entrambi viaggiano su un maggiolone Wolkswagen con cappotta e hanno anche la stessa identica pistola (una Webley britannica se non erro). Probabilmente il budget non permetteva di girare a Londra così hanno optato per location nostrane e hanno eliminato Groucho ancora per motivi di copyright.
    A tutti gli effetti "Dellamore Dellamorte" è un primo tentativo di trasposizione cinematografica di Dylan Dog, anche se molto ufficioso e smentito a posteriori.
    Ho visto che hai postato molti commenti, se ti firmassi anche, in futuro potrei riconoscerti più facilmente. Ciao

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  • utente anonimo

    12 Aprile 2011 alle 19:31

    Qui invece passo dal condividere tutto (vedi Simpson) a non condividere .
    Mi spiego: il mio commento di fronte ad una trasposizione cinematografica "negativa" di DD sarebbe stato: "Grazie tante! E che ti aspettavi vista la fonte?".
    Infatti reputo il fumetto in questione uno dei peggiori mai creati (fermandomi a quelli "seri", ché se scendiamo a "Corna Vissute" sono d'accordo che c'è ben di peggio), non tanto dal punto di vista "tecnico-professionale" quanto sul contenuto. Per cui più di tanto non mi stupisco che non si riesca a "ricavarci" nulla di buono.
    Poi, per carità, è sempre una questione di gusti ma DD veramente non è mai riuscito a prendermi o destarmi alcun interesse: sarà che non sopporto i lavori dove le citazioni sono una forma comoda per nascondere le poche idee (non dico plagi, essendo palesi) o dove la storia è tale per cui il mondo gira attorno ai protagonisti (e chi se ne frega di quel che accade agli altri) .
    Quanto al discorso "diritti d'autore" citato per "Dellamore Dellamorte", mi pare un po' strana come motivazione: ammetto e premetto di non essere molto ferrato, ma mi pare che comunque non sia valida come scappatoia usare le effigi di un personaggio noto e cavarsela cambiandogli nome. Voglio dire: non è che se disegno Topolino e lo chiamo Ernesto, la Disney non possa poi ottenere una vittoria nella causa per il mio plagio. Forse è più probabile la conclusione finale: che di fronte ad un film che strada facendo si era intuito fosse una ciofeca, si è cercato di "salvare il  nome" di DD cercando miglior fortuna in altra data. In effetti siamo sempre di fronte a qualcosa di deboluccio ("C'è il film di DD!" "Che non sia una schifezza come il primo!" "Ma quello non era lui: era l'amico!") ma non così campato in aria.
    Rado il Figo

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  • Evit

    12 Aprile 2011 alle 19:50

    Ti ringrazio per entrambi i commenti. Benchè di opinione opposta (per quanto riguarda Dylan Dog, e invece identica per quanto riguarda i Simpson) hai scritto e motivato in maniera ineccepibile e apprezzo sempre commenti simili. Non posso che darti il benvenuto su questo mio blog in cui, a causa del mezzo stesso (il blog appunto), è difficile per me far notare ai miei lettori quanto apprezzi i loro interventi e il loro affezionamento.

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  • pavolist

    21 Gennaio 2021 alle 18:49

    E’ un po’ tardi, lo so, per dire la mia, ma leggo l’articolo solo ora. Io non sono una fan sfegatata di Dylan Dog, per carità, preferisco i fumetti umoristici…. Ma non posso cmq negare l'(innegabile) valore di DD, a mio dire una perla nel suo genere, di cui le tante citazioni non rappresentano qualcosa di messo lì per colmare l’assenza di idee, come dall’utente sopra dichiarato, ma un valore aggiunto, un surplus! Detto questo, aggiungo che ormai ne è passata di acqua sotto i ponti, e che quindi è già stato detto tutto il male possibile sul “film” di DD (quello americano), per cui non posso che unire la mia voce al coro, affermando che non basta vestire un attore come lui e fargli dire “Giuda ballerino!” (anzi, in originale nemmeno lo dice…) per fare Dylan Dog… Il tizio che si sposta a New Orleans in un maggiolino NERO, che ha come assistente uno zombi invece di Groucho è solo una sua pallida imitazione, per non parlare della storia, triste e superficiale. A mio parere, “Dellamorte Dellamore”, con i suoi limiti e difetti, si avvicina mille volte di più al mondo di Sclavi di quanto non faccia “Dylan Dog – Il film”! (tra parentesi, “Dellamorte Dellamore” non è un personaggio inventato, né è ispirato a DD: è tratto da un libro, sempre di Sclavi, anche se i punti di contatto con Dylan Dog sono più di uno). Anzi, Anna Falchi a parte, per me come film non è niente male: lo stesso Sclavi lo definì “piccolo gioiello di umorismo nero e grottesco”: oltre ad essere interpretato da Rupert Everett (non potevano scegliere attore più azzeccato, dal momento che Sclavi si ispirò proprio a lui per la creazione del personaggio di Dylan), che con la sua ironia nel dar corpo al personaggio di Dellamorte è fantastico, appunto, riesce a creare un’atmosfera in bilico tra horror e comico senza scadere nel trash: insomma, risulta credibile, come “fumetto” in live action.

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