ITALIOTI AL CINEMA… Marzo 2012 e ricapitolazione


Rieccoci all’appuntamento di italioti al cinema, di certo una delle mie rubrice meno frequenti ma non per questo meno considerate, per chi non lo ricordasse in questa rubrica parlo di titoli in uscita o usciti di recente e mi spingo anche fuori dai miei obiettivi aggiungendo opinioni puramente personali. Cercherò di fare riferimenti anche ai film invernali dello scorso anno visto che non pubblico un “Italioti al cinema” dall’estate scorsa!
Di recente ci sono state molte delusioni al cinema, si sa che i film migliori gli americani se li tengono per il periodo di maggio e inizio estate, un’abitudine purtroppo molto nefasta per il pubblico italiano.
Inizio con un tormentone pubblicitario: L’altra faccia del diavolo (The Devil Inside, 2012). A meno che non vi terrorizzi l’idea della possessione, dovrebbe lasciarvi indifferenti come ha lasciato indifferente me, anzi, mi fa addirittura ridere quando nel trailer la vecchia indemoniata urla in faccia alla figlia “aaaaaahhhh!“, una scena così scontata e mal recitata che non può non strappare una risata (se non l’avete visto cercatevi il trailer subito!). Su imdb.com è addirittura a 3.6/10 nonostante sia appena uscito in molti paesi (di solito anche i film mediocri iniziano con voti piuttosto alti visto che la visione al cinema comunque migliora l’esperienza di film anche non eccezionali). Il titolo è sul fantasioso ma non avendo visto il film non potrei dire se sia o meno attinente alla trama. In inglese il titolo è piuttosto anonimo (the devil inside, letteralmente: il diavolo dentro) ma mi sorprende positivamente che non sia stato lasciato immutato per la distribuzione italiana…
…cosa che invece è avvenuta per The Woman in Black primo film con Daniel Radcliffe dopo l’interminabile serie di Harry Potter. Come attore ha tenuto bene il cambiamento ma come film è pessimo! Se siete degli adolescenti in cerca di sobbalzi non vi deluderà ma se cercate un horror che spaventi “realmente” non perdete tempo e non vi fate illudere dalle recensioni positive che inondano il Web, questo film è soltanto una sequela interminabile di “bù!” ma nessun concetto interessante né tantomeno inquietante. Già dopo i primi 20 minuti la trama è chiara a tutti. Vi dico solo che nel Regno Unito, dove ho visto il film, la pellicola era vietata ai minori di 12 anni quindi se vi aspettate un buon horror maturo e che vi lascia con l’inquietudine in corpo dopo che avete lasciato la sala allora The Woman in Black non farà certamente per voi.
Curiosità: questo film è un remake di un omonimo del 1989, inedito in Italia. Diventa un titolo italiota perché in italiano il romanzo da cui è tratto è noto come La Donna in Nero.
Un horror inquietante invece è stato Insidious del 2010 ma uscito in Italia solo a fine ottobre 2011 (praticamente un anno dopo), passato ingiustamente in sordina mi ha soddisfatto inaspettatamente. Un bel mix di spaventi inattesi e scene da pelle d’oca senza la necessità di farci sobbalzare ogni due minuti.

Infine se pensate che Journey 2: Mysterious Island tradotto come Viaggio nell’isola misteriosa sia un titolo italiota sbagliate… e non mi dilungo nemmeno a spiegare questa mia affermazione perché la risposta mi sembra ovvia: in italiano non avrebbe senso dire “Viaggio 2: l’isola misteriosa”, fa piacere invece che abbiano mantenuto comunque una continuità (grazie alla parola “viaggio”) con il precedente “Viaggio al Centro della Terra” del 2008. Per alcuni queste cose sono ovvie ma per altri sembra che ogni scusa sia buona per aggiungere titoli alla lista apparentemente infinita di cosiddetti “titoli italioti”.
Altre mie smentite personali sull’italioticità di alcuni titoli riguardano Amici di letto (Friends with benefits, 2011) che ovviamente qualcuno dall’alto del suo blog o forum che sia ha già cassato come “brutto titolo italiano” (citazione: “Amici di Letto” – a dispetto del titolo (specie nella sua brutta traduzione italiana) – è una commedia sorprendente), è invece attinente alla trama e non capisco quale altro titolo si aspettassero.
Infine le ricapitolazioni:
Mi sono visto Contagion ed è stato carino ma dimenticabile (non lo rivedrei). Non capisco perché non si sia potuto chiamare Contagio.
Horrible bosses noto in Italia come Come ammazzare il capo… e vivere felici è stato sorprendentemente divertente (nonostante non lo rivedrei una seconda volta). Molti si sono lamentati del titolo italiano ma dopo aver visto il film direi che si tratti di un titolo più che adeguato, una traduzione diretta sarebbe stata molto meno efficace. Certo se non fosse per quegli stramaledetti puntini di sospensione!!!! In questo caso sono davvero superflui

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

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  • Rado il Figo

    16 Marzo 2012 alle 12:12

    – spero vivamente che “The Woman in Black” non sia stato mantenuto per attrarre qualcuno sul ricordo dei “Men in Black” !?
    – “Horrible bosses”: che io sappia, la lamentela sul titolo italiano era dovuta perché svelava palesemente la trama del film.

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  • Evit

    16 Marzo 2012 alle 12:18

    La lamentela su horrible bosses è piuttosto magra, non solo perché il trailer rivela palesemente la volontà di far fuori i propri capi, ma anche perché è un elemento alla base del film e viene rivelato proprio all’inizio come motore chiave della trama. Per questo secondo me non è uno spoiler, anzi, invoglia giustamente alla visione.
    Non è come “Unbreakable – il predestinato” nella quale la predestinazione viene scoperta solo verso la fine del film, quello sì che è un discreto spoiler!
    Su “Men in Black”… dai, non credo! Ahah, ma non si sa mai.

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