Prometheus – La recensione italiota


Un’imprevista partenza per il Regno Unito. Prenoto i biglietti all’ultimo secondo, la mattina dopo mi trovo già sull’aereo Ryanair, assonnato. C’era qualcosa che dovevo assolutamente fare approfittando di questo viaggio, penso, ma non mi viene in mente niente, troppo sonno. Il volo ritarda 30 minuti perché in Italia gli aeroporti internazionali sono alla mercè delle esercitazioni militari, ma non fa niente, già dormivo mentre la gente sbraitava “è mezz’ora che aspettiamo! Almeno fateci sapere cosa succede!“. Mi sveglio in volo 45 minuti dopo e come in una scena da Mamma Ho Perso L’Aereo urlo una sola parola: PROMETHEUS!!!
L’inattesa sosta nel Regno Unito si è rivelata, da questo punto di vista, incredibilmente vantaggiosa. Vedere Promesseus senza dover aspettare fino al 19 Ottobre. La fortuna è a quanto pare dalla mia parte, infatti proprio il giorno dopo dal mio arrivo, Promesseus viene proiettato anche in 2D nei cinema della città dove mi trovo. Fin’ora era soltanto in 3D. Dato che aborro il 3D, attendo un interminabile giorno prima di potermi godere il film al cinema e ieri finalmente eccomi seduto lì nella poltrona. Mando un messaggio al mio amico Fibrottolo per dirgli che sta per iniziare il film e farlo schiattare di invidia. Lui dal caldo-umido a 32° del suo ufficio mi manda una maledizione egizia e mi augura una buona visione.
Il film inizia e finisce senza che mi domandi mai “ma che ore sono?“, non c’è tempo di farsi simili domande mentre fantascienza pura ti viene vomitata in faccia da Ridley Scott. Esco dalla sala soddisfattissimo, già ero al corrente del “finale aperto” e delle polemiche sulle domande senza una risposta… dopo aver visto l’intera serie di Lost questo era davvero niente a confronto.
Promesseus si confronta male con Alien: Alien è un horror puro con ambientazione fantascientifica. Questo è invece un film di fantascienza pura con alcune, poche, note di horror. Un’ottima scelta secondo me. Pura fantascienza come lo era quella di Mass Effect nel campo videoludico. Il sottoscritto ha apprezzato enormemente.
Cercherò dunque di parlare di Promesseus senza dare spoiler, quei poverini che se lo vedranno solo ad ottobre hanno già tanto di cui soffrire (per gli spoiler potete leggervi la recensione dei 400 Calci).

UN FILM MOLTO CRITICATO

Molti si aspettavano un Alien e ho letto molte critiche riguardo Promesseus prima ancora di vedermelo (evitando gli spoiler accuratamente). Sapevo già cosa aspettarmi più o meno. Tutte le critiche che ho letto sono ahimé fondate anche se questo non toglie dalla bellezza del film:
, tantissime domande sono lasciate al promesso sequel (e speriamo se ne occupi Scott, altrimenti siamo del gatto)
, non si capiscono bene le motivazioni di alcuni personaggi
, i mostri sono troppi e dalle troppe incomprensibili evoluzioni
, alcuni personaggi sono male ideati e un po’ ridicoli
Più in dettaglio: abbiamo un geologo che ha l’aspetto di uno “squatter”, testa rasata su un lato con decorazioni alla Blade, temperamento costantemente incazzato, faccia da ceffo che non vorresti incontrare di notte per strada. Gli mancava solo una bottiglia di birra in mano (con dito indice al posto del tappo) e un cane con collare borchiato al guinzaglio. Pensi subito che si tratti di bassa manovalanza, magari un mercenario che segue la spedizione “solo per soldi” (sue testuali parole), invece si scopre a metà film che questo personaggio dovrebbe essere un geologo. Un geologo???
Il geologo-punk esordisce dicendo ad uno sfigato con gli occhiali (il figlio di Timohty Spall che si presenta come biologo) che non si trova lì per fare amicizia ma unicamente per i soldi. Dopo si unisce alla squadra esplorativa con aria sempre incazzata, vorrebbe persino portarsi dietro un lanciafiamme ma la protagonista, senza alcuna autorità di comando, gli ordina di non portarlo e lui non lo porta. Sicuri che questo non doveva essere un soldato nel copione originale? Forse nel futuro geologia si studia solo nelle accademie militari o negli istituti di recupero per tossico-dipendenti? Mah, boh!
La squadra trova un complesso alieno formidabile contenente anche tanti cadaveri alieni di 2000 anni fa (ma preservati benissimo), persino un ignorante ne sarebbe almeno incuriosito… ma non il rabbioso geologo-punk, no, lui si incazza perché lui studia rocce e non ci sono rocce da studiare, se ne vuole tornare sulla nave perché evidentemente si sta annoiando a morte all’interno di un complesso alieno inaudito, anzi, in-visto.
Vi ricordate in Lost i personaggi che non sembravano interessati assolutamente ai misteri dell’isola?
Ragazzi c’è un complesso sotterraneo su quest’isola dove non ci aspettavamo di trovare altro che palme!
– Si? E chissenefrega, io sono un uomo di scienza e la curiosità non fa parte della mia professione
.
Invece io sono un uomo di fede, quindi sono curioso e indagatore per definizione!
I personaggi creati dallo stesso autore di Lost si sentono subito e puzzano di merda. I soliti scienziati privi di curiosità verso l’ignoto (Jack il dottore in Lost aveva questa funzione) contro gli uomini di fede che invece sono curiosi e indagatori, vogliono scoprire tutto lo scopribile (Locke in Lost aveva questa funzione)… roba da ignoranti, da farci rimpiangere i personaggi di Emmerich.
La cosa ancor più incredibile è che il biologo in cerca di amicizia LO SEGUE!!!! Fate un respiro forte e riflettete… il biologo (respiro)… dopo aver visto cadaveri alieni che non analizza nemmeno -questo è compito per un’archeologa piena di fede cristiana- (respiro)… decide di tornarsene sull’astronave insieme al geologo-punk. Il biologo (respiro)… non sembra avere alcun interesse professionale… (respiro) verso i corpi alieni… nessuno! NESSUNO!!! (iperventilazione)
A questo punto già sai che due personaggi creati così male non possono che essere carne da macello come nei più classici “slasher movies” alla Venerdì 13. Difatti molto presto accade che mentre gli altri tornano di fretta alla nave per una sopraggiunta tempesta, i due si trovano bloccati nel pauroso complesso alieno (vi ricorda Stargate? A me si). Incappano ben presto in un alieno gigeriano uscito da una melma nera (alla X-Files) e la morte non tarda ad arrivare, specie perché il biologo vuole far amicizia con l’essere da lui definito “simil-rettile”, questo tanto per ricordarci che lui è un biologo della domenica. Entrambi muoiono in maniera atroce e gigeriana (=cose infilate in bocca) anche se senza farci troppa impressione. Liberatici di questi due pseudo-personaggi, il film può tornare finalmente su standard un po’ più alti.

Poi c’erano due co-piloti che vediamo praticamente solo alla fine e il cui sacrificio lascia un po’ perplessi visto che li abbiamo notati solo a 3 minuti dai titoli di coda.
Parlando di personaggi ridicoli, concludo con Guy Pearce invecchiato cosmeticamente che mi ha subito ricordato Biff Tannen in Ritorno al Futuro Parte II.
E’ evidente che lo rivedremo in qualche flashback nei prossimi capitoli della pre-saga, altrimenti non avrebbe senso la sua presenza.

LE MIE CRITICHE

Troppi personaggi. All’inizio del film la nave Prometheus viene descritta come vascello da esplorazione con 17 membri di equipaggio. WOW ho pensato, come faremo a ricordarceli tutti? Speravo in una provvidenziale morte della metà di loro nei primi 10 minuti del film (alla Alien3), invece no, fino alla fine vediamo personaggi secondari apparire su schermo e viene da pensare “chi era quello?” e di conseguenza “perché dovremmo interessarci al loro destino?” (la stessa domanda che mi ponevo ogni cinque secondi ne’ La Cosa). Dimenticatevi i memorabili personaggi della saga di Alien, qui non mi ricordo nemmeno il nome della protagonista, figuriamoci!
Ok alcuni personaggi ERANO memorabili: il capitano di colore, Charlize Theron (ormai diventata una MIMF), la protagonista archeologa e il suo collega/amante, l’ambiguo androide David  e… basta! Su 17 solo 5 erano memorabili. Ovviamente c’è anche il geologo-punk e il biologo della domenica, che erano memorabili ma non per motivi buoni.

L’accento di una donna. Ok questo non lo sentirete nel film doppiato per fortuna (+1 punto al doppiaggio dei film) ma un personaggio aveva un accento della periferia di Glasgow inutilmente marcato (non un accetto genericamente scozzese). L’effetto era orrendo persino, anzi, soprattutto per la mia ragazza scozzese ed impoveriva il film. Vi immaginate un ipotetico film di fantascienza italiano a budget altissimo e attori di un certo calibro dove il medico di bordo parla con accento sardo? Non sarebbe fuori luogo? Non farebbe incazzare persino i sardi? E se parlasse come Di Pietro? O come il santone che porta la parola di Quelo?

Prevedibilità. Grazie anche al dannatissimo trailer, denso di scene prese dall’ultima mezz’ora del film, la trama è stata almeno per me piuttosto prevedibile più che si andava avanti col film. Nessun colpo di scena lascia veramente esterrefatti.

Alcuni aspetti scientifici. Cercherò di non tediarvi con le mie obiezioni di natura scientifica, vi dico solo che abbiamo una macchina-bara per la chirurgia alla quale voi dite cosa vi volete fare, entrate nella bara e la macchina esegue l’operazione con minimo uso di anestesia (quella ve la fate voi come optional, non è fornita nel pacchetto). La macchina era sperimentale e non ancora progettata per le donne, nonostante ciò la protagonista riesce a farsi fare un cesareo, dicendo al computer di “aprire e togliere il corpo estraneo in area addominale”… semplice no? NO! L’allegro chirurgo spruzza una minima dose di disinfettante, taglia la pancia, cala un gancio all’interno e fa la sua pesca miracolosa… fosse stato un uomo (come la macchina supponeva) si sarebbe dovuto almeno sollevare il grande omento, spostare un po’ di intestino tenue, estrarre il corpo. Qui siamo invece in presenza di un’operazione immaginata da chi di chirugia non sa niente: un taglio, e la mano meccanica estrae il tutto… come tirare fuori un oggetto da un sacco e ricucire il sacco. Ci sarebbe da obiettare che una macchina solo programmata per il genere maschile potrebbe potenzialmente identificare l’intero utero come corpo estraneo. Perché infatti avrebbe dovuto tagliare la sua parete ed estrarre qualcosa dal suo interno se non sa nemmeno che cosa sia l’utero? Le macchine non improvvisano di certo. Invece no, tira fuori il feto alieno e la protagonista strappa il cordone ombelicale, non lo spezza, lo tira proprio via “a strappo”… incurante dei gravi rischi di una simile procedura. Si sono dimenticati anche della placenta, credo le sia rimasta dentro… forse se l’è ritrovata dopo nelle mutande e non ce l’hanno mostrato, chi sa? La mano maschile in questa sceneggiatura è qui palese.
Una graffettatura esterna poi ha risolto tutto il resto (ma si, lasciamolo aperto questo utero, oppure ricuciamolo insieme alla pelle).

“Favoloso” poi l’aspetto del DNA, roba che nemmeno in Resident Evil. Ci sono anche baggianate come la datazione al carbonio-14, un DNA immutabile nei secoli come vorrebbero i creazionisti… ma per fortuna sono tutti elementi molto rapidi, un brivido momentaneo che magari tornerà a tormentarmi più che ci penso, per ora non ci penso.

LE MIE CONTRO-CRITICHE

Il film è indubbiamente un’esperienza cinematografica incredibile, il giorno dopo ancora ci pensi e cerchi di capire il significato di molte sequenze. Mai viene da pensare “guarda tutta quella CGI”, MAI! Siamo nel 2012 e riscopriamo che i film possono essere girati ancora in luoghi reali. Tutte realistico, credibile e affascinante… eccetto i mostri, sì, quelli non mi hanno stupito molto. Ci sono molte domande insolute che ovviamente attendono uno (o forse due) sequel e speriamo vivamente che non si tratti di un finale alla Lost che lascia tutti delusi e incazzati. Nel frattempo ci godiamo l’atmosfera, attendiamo curiosi gli sviluppi, facciamo qualche supposizione.
E’ stato detto che il film ruba idee da molte altre pellicole, questo era vero anche per il primo Alien che era stato fatto in questo modo volutamente. La cosa mi ha disturbato poco.
I fan accaniti di Alien si sono lamentati di quanto poco “Alien” ci fosse in questo film, solo pochi accenni. Ma da Sir Ridley Scott cosa vi aspettavate, una cosa ritrita come Alien3?

Ah ve l’ho detto che Ridley se ne fotte dei vari Alien Vs. Predator e invece omaggia Aliens di Cameron? Grande Scott!

Incredibile come Ridley sia capace di realizzare un film allo stesso tempo prevedibile, con alcuni personaggi stupidi eppure di puro intrattenimento e bello a vedersi!

IL DOPPIAGGIO ITALIOTA

Ovviamente ancora non so niente del doppiaggio italiano, vi posso dire che gli alieni precedentemente noti col nomignolo di “Space Jokeys” (ovvero “Piloti dello spazio”, secondo la vecchia accezione del termine “jockey”)  vengono chiamati “engineers” (ingegneri), l’astronave è la Prometheus (che venga tradotta? Speriamo di no, non avrebbe senso)… c’è anche una lettura dell’atmosfera del pianeta contenente “azoto”, avranno il coraggio di tradurre nitrogen come nitrogeno così come fecero per il primo Alien?
Sono tutti quesiti che verranno risolti solo il 19 Ottobre, data della disgraziata uscita italiana di questo film. Ne riparleremo poi.

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

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