Alien (1979) – L’alieno è siliconato

Alien seduto, vignetta riporta toc toc toc, l'alieno risponde occupato!
Silicon” (silicio) per silicone e “nitrogen” (azoto) per nitrogeno sono due tra gli esempi più classici di “falsi amici” e di errori di traduzione ed entrambi sono presenti nel film Alien del 1979!
Adesso che ho attirato l’attenzione dei più lagnosi di voi, vediamo nel complesso com’è l’adattamento italiano di Alien, quali magagne e quali pregi contiene. Considerate questo come un “prequel” del precedente articolo sull’adattamento di Aliens – Scontro finale.

La pronuncia del nome “Ripley” nel doppiaggio italiano di Alien

L’errore di adattamento più grave di questo film è probabilmente la pronuncia errata del cognome della protagonista, Ripley; infatti questa, durante l’intero film, viene chiamata RÀIPLI invece di RÌPLI. Chissà quale fosse la ragione di questa modifica italiota, forse “ripli” non suonava abbastanza americano? Questa malefatta è stata corretta in tutti i film successivi lasciando quindi il capostipite della serie come unico caso strano a sé stante. Ma cosa gli era venuto in mente?

Il caro vecchio nitrogeno e il tanto amato silicone

Alieni siliconati, silicone traduzione errata di silicon invece di silicio
Ebbene sì, in questo film abbiamo uno di quei famosi esempi di errori di traduzione:

NITROGEN che diventa NITROGENO

L’errore sta nel fatto che “nitrogen” si traduce con azoto, come già dissi in questo precedente articolo, anche se ormai “lo sanno anche i gatti per la strada” (qui cito una mia vecchia professoressa e i suoi balzani modi di dire). La cosa curiosa è che in questo film chi parla di nitrogeno è proprio l’ufficiale scientifico il quale, alla domanda “hai l’analisi dell’atmosfera?“, risponde:

-“It’s almost primordial. There is inert nitrogen, high concentration of carbon dioxide crystals, methane…
-“È quasi primordiale. È nitrogeno inerte, con un’alta concentrazione di cristalli di ossido di carbonio, metano…”

Il bello è che in una scena successiva lo stesso ufficiale scientifico ci propone l’ennesimo errore classico già sentito dai tempi di Star Trek la serie classica e molto lamentato da chi spesso si lagna del doppiaggio italiano in generale:

SILICON che diventa SILICONE

Ha la strana abitudine di disfarsi delle sue cellule e rimpiazzarle con silicone polarizzato“.

In questa scena in particolare non c’era neanche l’esigenza del rispettare un labiale in quanto non si tratta di un primo piano e in più la bocca a stento si muove. Insomma non ci sono scuse e lo dichiaro quindi un errore bello e buono. Lo stesso vale per “nitrogeno” che nel labiale comunque non combacia con “nitrogen” quindi non vi era alcuna esigenza di forzare l’italiano con arcaicismi da alchemia medievale.

Mother, il computer parlante… in italiano.

Computer MATER nel film Alien

L’amore di Mater

Una delle tante cose memorabili di Alien è la voce del computer di bordo chiamato “Mother” che si rifiutava meschinamente di rivelare a Ripley il disgraziato piano che la Compagnia aveva in mente per recuperare l’alieno (faccio toppo spoileraggio? Andiamo ragazzi, questo film ha quasi quarant’anni!). Il suo secco “non computa” era qualcosa di più di una semplice risposta computerizzata, c’è vera e propria malizia nella voce di Mother la quale, non volendo rispondere alle domande di Ripley, si nasconde dietro un gergo informatico, “non computa“!

In inglese Mother non parla e quelle scene in lingua originale sono semplicemente… ARIDE! Ecco, l’ho detto.
Un dettaglio spesso ignorato è che il nome del computer di bordo Mother è stato in realtà adattato in italiano, perlomeno da quanto si evince dai dialoghi. Il suo nome nella versione italiana infatti è Mater. Ha senso, no?
Del resto lo trovate scritto anche nei titoli di coda localizzati in italiano, ma assenti nelle versioni home video. (aggiunta del 28/07/14)

Titoli di coda di Alien da pellicola italiana
Un’ulteriore curiosità è che “Mother” è in realtà il nomignolo che l’equipaggio della Nostromo ha dato al computer di bordo “MU-TH-UR 6000”, il nome originale si può notare in questa scena del film (un po’ scura lo so):

MU TH UR serie 6000

MU-TH-UR serie 6000

L’equivalente in italiano potrebbe essere qualcosa tipo “MA-TH-ER 6000”, tanto per intenderci. Inoltre, nel quarto film della saga (Alien la clonazione, 1997) sentiremo che il nome del computer di bordo è “FATHER”, adattato in italiano come “PATER“; per quanto questo sia concettualmente stupido e improbabile, come stupido e improbabile è il quarto film in generale, se non altro chi ha lavorato alla versione italiana del film ha avuto la decenza (non affatto scontata) di mantenere il nesso con l’adattamento del primo film. Quindi un applauso a chi ha adattato il quarto film [i dialoghi di “Alien 4” sono di Tonino Accolla].

Ritornando in tema, quella di dare una voce ai computer è stato per anni un trucchetto utilizzato nell’adattamento italiano per evitare di dover sostituire le scritte che apparivano su schermo poiché spesso di difficile riproduzione, specialmente negli anni ’70 quando anche delle semplici parole su schermo di computer erano considerate “effetti speciali”. L’effetto apportato dall’aggiunta di una voce (robotica e immancabilmente femminile) è solitamente migliorativo, il computer ha molta più personalità se “parla“. Siamo nel 2014 e i computer comunemente ancora non parlano. La cosa che più si avvicina a Mater è Siri e Siri al momento è ancora anni luce da Mater.

Errori… spaziali?

Mappa di Alien, Zeta Reticuli

I’ve found it, just short of Zeta II Reticuli.
Trovato. Vicino a Zeta due sul Reticolo

Zeta II Reticuli si riferisce al nome di un sistema stellare binario (dove Zeta² è una delle due stelle) nella costellazione australe del “Reticolo”, in latino “reticulum”. Secondo la declinazione latina “reticuli” è genitivo e quindi significherebbe “del reticolo”. Il pianeta su cui si svolge la prima parte del film si trova dunque vicino alla stella Z² della costellazione del Reticolo. Quindi la traduzione corretta sarebbe dovuta essere “Trovato. Vicino a Zeta 2 del Reticolo” (invece che “Zeta due sul Reticolo“).

Nonostante questo errore venga spesso nominato dagli appassionati, direi che potrebbe anche essere perdonato. Infatti dobbiamo considerare che:

  1. Nel 1979 non c’erano strumenti come Wikipedia a portata di mano quindi se qualcuno al momento della traduzione non fosse stato prontissimo in astronomia lo potrei anche capire.
  2. Anche l’espressione “sul reticolo” può essere intesa come “sul(lla costellazione del) Reticolo” e quindi non è tanto un errore di traduzione quanto un’eccessiva abbreviazione a scapito della comprensione della frase (cosa che è accaduta in maniera moooolto più grave in Aliens – Scontro finale).

In base a ciò che dicono in italiano si potrebbe fraintendere e pensare che si tratti di una posizione precisa sul reticolo che appare sullo schermo della navigatrice (si vede difatti un “reticolo” sullo schermo proprio mentre la navigatrice ne parla).

Insomma non c’è da accanirsi più di tanto su questa benedetta stella Z II sulla costellazione del Reticolo (o, in breve, “Z due sul Reticolo”), se avessero detto “KV456 su Orione” si sarebbe capito di cosa parlava, oppure no?

my lucky star
Parlando di “stelle”… sul finale del film, quando Ripley si lega alla sedia per aprire il portello e risucchiare l’alieno nello spazio, nella versione originale la sentiamo cantare “You are my lucky star” imitando Gene Kelly e Debbie Raynolds dal film Cantando sotto la pioggia (Singin’ in the rain, 1952). Non tutti sanno che la canzone origina da un musicarello americano ancora più vecchio chiamato Follie di Broadway 1936 (1935). In italiano tale canzone era stata tradotta all’epoca come “Stella mia” (versi originali di A. Freed, versi italiani di A. Bracchi, musica di N. H. Brown) che purtroppo non sono riuscito a trovare per voi.

In italiano, probabilmente per un problema di limiti del missaggio audio (difatti quelle parole sono coperte spesso da getti di vapore ed altri effetti forse non interamente rimpiazzabili in fase di doppiaggio) i versi della canzone sono rimasti in lingua originale e, per giunta, a stento si riescono a sentire, perlomeno nella versione DVD in mio possesso. Sarebbe stato carino se li avessero tradotti perché, così come sono, ovvero scarsamente intelligibili, possono essere scambiati solo per espressioni di affanno della protagonista e poco altro.

Visto il riferimento ai musical di Broadway questa gag di Mel Brooks nel film Balle spaziali ha improvvisamente più senso che mai!
Alien da Balle spaziali di Mel Brooks

Localizzazione italiana di Alien

Lanciafiamme impugnato da Yaphet Kotto in Alien
Che fine hanno fatto i titoli localizzati in lingua italiana? Dall’uscita del DVD si pensava che la versione localizzata in italiano fosse persa per sempre. Nella versione che venne proiettata nei cinema italiani le descrizioni della Nostromo e del suo equipaggio all’inizio del film erano interamente tradotte nella nostra lingua, così come i titoli di coda e quelli di inizio. Tale versione del film esiste solo in pellicola 35mm e non è mai arrivata in home video sebbene, MIRACOLO DEI MIRACOLI,  ogni tanto la si vede passare sul canale TV “Cielo”, come dimostrato da questa immagine:

descrizione di apertura in italiano nel film Alien del 1979 dove viene presentata la nave Nostromo
Invece in tutte le versioni VHS/DVD/Bluray viene mantenuta la scritta originale in inglese con buona pace di chi l’inglese non lo sa:
Descrizione d'apertura del film Alien, presenta la nave Nostromo
… e chi lo sa poco ma dice di saperlo poi magari potrebbe pensare che “mineral ore” sia “oro minerale” e si domanderà forse cosa possa mai essere un “towing vehicle”, forse un veicolo “a torre”? Non nascondo che progetto in futuro di restaurare questi titoli italiani, in HD, perché sono appassioanto di preservazione storica!

Il verdetto sulla versione italiana di Alien

L’adattamento italiano di Alien è in generale egregio se siete disposti ad ignorare alcuni dei piccoli dettagli che vi ho elencato. Cosa potreste perdervi a guardarvelo in italiano invece che in inglese dunque? Beh, gli appassionati delle voci originali sappiano che la ciurma della Nostromo è composta da americani e da inglesi, questo significa che in italiano ovviamente vengono meno i variegati accenti; la recitazione di John Hurt in particolare è abbastanza memorabile nonostante egli sopravviva nel film solo per la prima mezz’ora (scusate per questo ennesimo spoiler in ritardo di quarant’anni).
Inoltre le orecchie più attente avranno forse notato che in italiano il capitano Dallas parla proprio come Harrison Ford nella trilogia di Guerre Stellari, si tratta difatti di Stefano Satta Flores che a quei tempi dava la voce ad alcuni personaggi cinematografici riflettendo perfettamente il carisma delle interpretazioni originali, è un peccato che Satta Flores non abbia doppiato molto di più prima della sua prematura scomparsa nel 1985.

Insomma se riuscite a superare il trauma di una protagonista chiamata RAIPLI invece di RIPLI, qualche silicone al posto del silicio e qualche elemento di Nicolas Flamel al posto dell’azoto… direi che è tutto OK! Anzi, in italiano c’è addirittura il vantaggio di sentire la voce di Mater, il computer, che in inglese compare solo alla fine del film durante il conto alla rovescia per l’autodistruzione. In italiano dunque, Mater è un personaggio vero e proprio, con una sua personalità che in inglese semplicemente manca. Insomma il doppiaggio di questo film computa e lo consiglio ai più!

Finisco con la solita copertina che non c’entra niente con niente…

Alien e Freud

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

36 Commenti

  • andreasperelli2k

    27 Febbraio 2014 alle 10:38

    Ottimo articolo, complimenti! Ho anche imparato cosa significa “ore”, anche se non penso sia una parola che mi servirà molto nella vita! 🙂
    Ogni volta che leggo questi articoli su film così vecchi rifletto sul fatto che all’epoca era praticamente impossibile per una persona normale valutare il doppiaggio. La versione in lingua originale era impossibile da reperire, la versione italiana era pertanto LA versione e quando vedevamo il film non eravano neanche sfiorati dal pensiero che gli attori stessero parlando in un’altra lingua.
    Era un mondo diverso…

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    • Evit

      27 Febbraio 2014 alle 10:48

      Prima dei DVD effettivamente nessuno neanche sospettava di molte cose.
      Pensa che Alien lo vidi per la prima volta in inglese in un istituto linguistico dove potevi vederti in loco le VHS originali con le cuffie davanti ad un televisorino. Fu anche il primo film che vidi in lingua originale ad una tenera età quindi per me la versione originale ha un significato anche nostalgico. Tutt’ora quando guardo questo film in DVD lo metto in inglese. Peccato per l’assenza della voce di Mother in inglese, in italiano l’adoro.

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    • Evit

      27 Febbraio 2014 alle 10:56

      PS era anche un mondo in cui uno poteva andare a leggere le stronzate che la gente pubblica su Bloopers.it riguardo agli errori di doppiaggio e non avendo modo di verificarle le credeva pure veritiere

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  • Antonio L.

    28 Febbraio 2014 alle 19:47

    Ora sappiamo che gli immensi Roberto De Leonardis e Mario Maldesi erano stati rimandati in chimica al liceo 😀 Secondo me pur trattandosi di un errore da falso amico nitrogeno ci sta come parola per indicare l’azoto in bocca ad uno scienziato che vuole darsi un po’ di arie e personalmente non lo giustifico ma lo tollero abbastanza. Silicone al posto di silicio invece è intollerabile e mi da fastidio ogni volta che la sento oltre a farmi pensare alle tette finte. Comunque il tuo articolo è bellissimo, ora non riesco più a guardare l’alieno senza pensare alla tua vignetta del bagno. Pazienza guarderò Alien sghignazzando come uno scemo.

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    • Evit

      28 Febbraio 2014 alle 20:29

      Ahah scusa se ho dissacrato un mito, la posizione dell’alieno mi ispirava troppo.
      Riguardo al nitrogeno, essendo io in ambito scientifico ti assicuro che nessun addetto si azzarderebbe mai ad usare tale termine al posto di azoto ma ormai sono così noti questi falsi amici nel doppiaggio che anche io non ci faccio più tanto caso, li ho elencati tanto per non tralasciare niente. Tra i due però anche io trovo più fastidioso il silicone, forse proprio perché fa venire subito in mente tette rifatte, concordo con te in merito.

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    • Evit

      2 Marzo 2014 alle 09:58

      Sarebbero loro da fare frattalmente a pezzi! Comune mi pare di ricordare che nella versione italiana del film appariva proprio la scritta “nitrogeno” su schermo per spiegare quel “NITROGEN” stampato sulla cisterna del camion… Ma potrei tranquillamente sbagliare.

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  • Antonio L.

    2 Marzo 2014 alle 13:00

    Ricordo che nella scena del camion John Connor diceva qualcosa come “oh no, azoto liquido” ma la battuta italiana era stata aggiunta per spiegare il “nitrogen” visto che John in inglese diceva semplicemente “shit”.

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    • Evit

      2 Marzo 2014 alle 13:10

      Ricordo la battuta dell’azoto ma ricordavo che avessero messo un sottotitolo “nitrogeno liquido” per qualche passaggio televisivo.
      Ha senso che abbiano sfruttato “oh shit” per inserire quella dell’azoto. Approvo

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  • Rado il Figo

    3 Marzo 2014 alle 13:49

    Nel 1979 non c’erano strumenti come Wikipedia a portata di mano
    Considerata la marea di vaccate che regolarmente vi trovo quando qualche babbeo sventurato vuole contraddirmi “prove in mano”, aggiungerei “e per fortuna!”.
    M’incuriosisce poi il passaggio su bloopers.it: intendi dire che alcuni errori di doppiaggio lì segnalati sono in realtà sbagliati?
    Vado un po’ OT, ma reputo questo il sito ideale giacché parla “doppiaggi e affini”: vi è mai capitato di leggere i primi due numeri di FourFourTwo versione italiana? Perché a occhio mi pare che certi passaggi degli articoli siano “tradotti” da chi ha poca dimistichezza col calcio, facendolo cadere in alcuni trabocchetti un po’ imbarazzanti. Cito solo un “Michele Platini” presidente dell’UEFA e un Benfica che batte il Milan nella Coppa Campioni 1963 (quest’utlimo errore credo dovuto proprio a un’errata interpretazione di “defeat”).

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    • Evit

      3 Marzo 2014 alle 18:07

      Ogni volta che controllo qualcosa su bloopers (riguardo ai doppiaggi) ci trovo una marea di str***te senza fine. Il problema principale è che la gente cita a memoria, non con il film alla mano, quindi la maggior parte delle segnalazioni si basano su frasi neanche esatte. Nel mio prossimo articolo te ne renderai conto.
      Quando scrivo un articolo come quello su Aliens alla fine controllo sempre su bloopers per vedere se ho tralasciato qualcosa, non è mai il caso. Anzi mi incavolo soltanto a vedere la lista di finti problemi elencati lì e che nessuno verifica. Gente che cita frasi del film a memoria o parla senza indagare un minimo prima. Purtroppo sono gli inconvenienti di un database dove onesti cittadini contribuiscono con le prime cose che gli passano per la testa.

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    • Rado il Figo

      6 Marzo 2014 alle 19:22

      Nel mio prossimo articolo te ne renderai conto.
      Ahi! Ahi! Spero di non finirci in mezzo 🙂 In effetti confesso che di tanto in tanto inserivo qualche errore, e ho commesso due clamorosi scivoloni (di cui uno su Bud Spencer di cui mi cospargo ancora il capo di cenere) comunque rimossi dopo controllo.
      Purtroppo sono gli inconvenienti di un database dove onesti cittadini contribuiscono con le prime cose che gli passano per la testa
      Vero, e, come detto sopra, anch’io mi sono ritrovato in questa categoria. Però almeno su bloopers.it tutto ciò è chiaro, in altri lidi (uicchipedia, giusto per non fare nomi) si è ancora ammantati da un’area immeritata di “autorità” (giuro: c’è gente che crede davvero che vi scrivano esperti volontari e affidabili).
      Non mi intendo di calcio Rado, non saprei riguardo l’ultima cosa
      Nessun problema: più che altro cercavo una conferma a questo mio sospetto, giacché era un errore che commettevo spesso quando “traducevo” per le prime volte articoli calcistici dall’inglese e mi trovavo a “invertire” i risultati.

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      • Evit

        6 Marzo 2014 alle 23:50

        A breve vedrai che livelli si possono raggiungere su Bloopers, vedrai! Comunque hai ragione, su uicchipedia ci sono un sacco di false informazioni spesso addirittura “salvaguardate” da dei “geni”… ma che ci vuoi fare.

  • Nikolaus Giove

    10 Marzo 2014 alle 23:40

    Citazione doverosa a questo punto! Dr. Hibbert: “l’alieno è a base di carbone o a base di silicone?” Homer: “uhm…la seconda. Sifilone mi pare”. Eh si, questo errore non morirà mai! Ciao Evit, sempre più bravo, complimentoni!

    Rispondi
    • Evit

      10 Marzo 2014 alle 23:59

      Grazie Giove, sei un grande.
      Ho quasi il dubbio che quel carbone/silicone nei Simpson fosse una sorta di scherzo tra doppiatori… ma può essere anche di no. L’importante è che ci abbia regalato l’immortale battuta del “sifilone, mi pare”!

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  • Nikolaus Giove

    12 Marzo 2014 alle 12:15

    Grazie a te grande Evit! Ehe, è vero,quel “sifilone” fa perdonare ogni elucubrazione sull’ipotesi alternativa che forme di vita aliena potrebbero essere composte di silicio anzichè a base di carbonio come sulla Terra.

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  • Ace Sventura

    4 Agosto 2014 alle 11:46

    Evit, sulla questione silicone.
    In inglese silicone è silicone mentre silicio è silicon.
    Per cui sono andato su wikipedia e, a quanto pare, il silicone è costituito da silicio-ossigeno più gruppi funzionali organici.
    Non vorrei che la loro traduzione da silicon a silicone non fosse per far capire la fluidità del materiale a chi conosce solo il silicone da bagno (per carità, sapere che sto qua ha sangue di silicio a me fa più paura, ma potrebbe essere)

    Rispondi
    • Evit

      4 Agosto 2014 alle 11:57

      Apprezzo il tuo tentativo (e benvenuto in questo blog) ma nel film non si riferivano al “sangue” dell’alieno bensì al suo esoscheletro. In quegli anni si ipotizzava che, essendo il silicio chimicamente simile al carbonio, altrove nell’universo si poteva supporre che la vita organica potesse basarsi su questo elemento, il silicio, al posto del carbonio. Una teoria poi confutata dai chimici ma ancora oggi nell’immaginario comune.
      Quindi rimane un errore tipico dell’epoca che in parte imputo ad una scarsa conoscenza della chimica… Saranno andati sul dizionario e trovando “polimero composto da un alternanza di atomi di ossigeno e silicio” avranno pensato “ah, c’è il silicio comunque! Allora va bene anche silicone”
      Ma in chimica, ciò che sembra una differenza da poco “sulla carta” poi fa la differenza, nella vita reale, tra grafite e diamanti, non so se mi spiego.

      Rispondi
    • Ace Sventura

      4 Agosto 2014 alle 20:55

      No, sono pienamente conscio della grande differenza che passa tra silicio e silicone e ancor di più tra silicio (che uso per i pannelli solari) e olio siliconico (una sorta di silicone meno viscoso). Pensavo proprio fosse riferito al sangue, e non al corpo, purtroppo ho una Ram limitata.
      Grazie per il benvenuto,
      scoperto su i400calci.
      Ottimo blog, condivido il tuo pensiero sulla localizzazione dei film (e del grande potenziale che stiamo sprecando)

      Rispondi
      • Evit

        4 Agosto 2014 alle 20:58

        Sono felice che i miei punti di vista siano subito chiari a tutti i miei nuovi lettori. Ancora benvenuto! È un piacere per me

  • Emi9

    27 Aprile 2017 alle 12:28

    Bravissimo, ottimo articolo come sempre (e come sempre mi trovo a commentare anni dopo la sua uscita, ma tant’è).
    Volevo evidenziare un errore di traduzione nel cartello iniziale, di cui mi accorgo solo ora (a quarant’anni dall’uscita del film, e a quasi trenta dalla mia prima visione… non c’è male): il carico non è un “trattamento di raffineria”, ma proprio… una raffineria! La nave Nostromo sta effettivamente trainando una intera raffineria, la quale a sua volta sta “processando” (ah ah ah) quei 20.000.000 di tonnellate di minerale grezzo. Scusate l’ignoranza, ma non ci avevo mai fatto caso, pensavo che fosse un carico di minerali a essere trainato. Ecco spiegata anche quella curiosa forma “industriale” di astronave che appunto astronave non è, bensì fabbrica, e che contribuisce a quell’effetto straniante che il film ha, anche per il design mai scontato.

    Rispondi
    • Evit

      27 Aprile 2017 alle 12:52

      Ti ringrazio, non ti preoccupare per il ritardo nel commento, sono articoli sempre validi.
      Diciamo che il cartello iniziale non è proprio chiarissimo. Forse non aveano inteso che la nave trasportasse non solo materiale grezzo ma anche la raffineria stessa così che all’arrivo sulla Terra si sarebbero trovati già con i prodotti finali.

      Rispondi
  • Silvio

    30 Dicembre 2020 alle 14:27

    Complimenti per l’articolo e per il blog. Scrivendo alla fine del 2020 posso solo aggiornare il fatto che oggi non abbiamo le astronavi ma i computer parlano molto meglio rispetto al 2014!

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  • Fabal

    26 Ottobre 2023 alle 21:59

    Come mai ho scoperto solo ora questa pagina meravigliosa? Leggo oggi questo articolo del 2014 e mi sembra di aver sciupato nove anni della mia vita! Che belli questi articoli di Evit.

    Posso fare una considerazione, a supporto del fatto che “nitrogeno” sia un errore bello e buono e non un’esigenza di labiale? Quando Ash dice “nitrogeno” non è nemmeno inquadrato, si vede invece il monitor con i dati dell’atmosfera.

    Rispondi
    • Evit

      26 Ottobre 2023 alle 22:01

      Ciao Fabal, non temere, non è mai troppo tardi per scoprire i miei articoli. 😁 Anzi, benvenuto!

      Ricordo di averlo notato ad una successiva visione, non era un’esigenza di labiale quindi purtroppo dobbiamo ammettere che sia un errore bello e buono.

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