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Tutte le curiosità sul doppiaggio della vecchia saga di Guerre Stellari


Siete tra quelli che si lamentano perché Darth Vader in italiano è stato cambiato in Dart Fener? Allora distogliete subitaneamente il vostro sguardo da questo articolo, non è per voi. Il cambiamento di Darth Vader in Dart Fener non è un errore di traduzione, si tratta invece di adattamento… e un adattamento coi fiocchi. Ma in questo articolo non vi parlerò del lavoro di adattamento di Guerre stellari che, salvo pochissime eccezioni, trovo ottimo, come del resto ho già espresso in passato.
Voglio invece condividere con voi una serie di curiosità, generalmente poco note, riguardo al doppiaggio e all’adattamento della saga di Guerre stellari che, insieme a molte altre curiosità generali, mi piacerebbe inserire nel disco bonus del progetto di preservazione della trilogia originale attualmente in lavorazione, se mai ne realizzeremo uno. Godetevi dunque queste chicche in anteprima.

GUERRE STELLARI (1977)

Lo scrittore nell’ombra

La “novellizzazione” del film (ovvero l’adattamento del film nella forma di romanzo), pubblicata in Italia nel 1978 da Oscar Mondadori, fu scritta da Alan Dean Foster nonostante la firma sulla copertina sia del megalomane George Lucas.
L’adattamento italiano del romanzo differisce per molti versi da quello del film: vengono mantenuti per esempio i nomi originali dei personaggi mentre altri tipi di nomi (navi, civiltà, etc…) hanno traduzioni alternative, come ad esempio “sand people” che nel film veniva tradotto come “sabbipodi” e nel libro come “insabbiati“, oppure traduzioni superflue come la nave di Ian Solo che nel libro si chiama “Falcone Millennario” (doppia elle, doppia enne). Non sto scherzando, ho il libro alla mano! Ma di questo avevo già parlato in dettaglio in questo prcecedente articolo.

Guerre stellari


Un modesto inizio

Mark Hamill nel 1976 al Comicon di San Diego per pubblicizzare Star Wars

Salve, sono la star di un nuovo film dove interpreto un contadino

 

Comic-Con di San Diego nel 1976 dove pubblicizzavano Star Wars Guerre Stellari

La scritta “FILMS SUPER 8” e il cartello NO SMOKING ci ricordano che siamo negli anni ’70

Al Comic-Con di San Diego nel 1976 uno sconosciuto Mark Hamill ed un modesto tavolino con volantini e qualche spilla pubblicizzavano un film in arrivo l’anno seguente, un film chiamato “Star Wars“. Il logo che appariva sulle spille era ancora provvisorio ed in uno stile anni ’30, come il Flash Gordon a cui si è ispirato, così come provvisorio era il poster in vendita al banco. Il poster era opera dall’artista Howard Chaykin.
Credo di aver sognato che anche in Italia ci fossero locandine preliminari con il titolo provvisorio di “Guerre delle stelle” ma forse ho fatto confusione mentale con il titolo francese, quindi prendete questa informazione come leggenda non verificata probabilmente falsissima.


Che lo sforzo sia con voi

Spaceballs Lord Casco e Stella Solitaria
Esistono tanti ridoppiaggi comici di questo film. Tra i più famosi in Italia (e forse l’unico ben riuscito) c’è Star Whores di CarlettoFX, il fondatore della band musicale GemBoy, e i piccoli spezzoni comici dei Nido del Cuculo. Tra le parodie cinematografiche ricordiamo inoltre il film di Mel Brooks “Balle spaziali” (Spaceballs, 1987) nel quale “la Forza” viene ribattezzata “lo Sforzo”, adattando splendidamente l’originale “the Schwartz”.


Un gruppo di doppiaggio di tutto rispetto

Han Solo e Jabba De Hutt nell'edizione speciale

Tu ridoppi me? TU… RIDOPPI… ME?

L’adattamento italiano è stato curato da Roberto De Leonardis, mentre il doppiaggio è stato diretto da Mario Maldesi. Le scene aggiunte per l’edizione speciale del 1997, invece, sono state doppiate sotto la direzione di Tonino Accolla.
Nelle scene aggiunte del ’97 Stefano Satta Flores (deceduto nel 1985) è stato sostituito da Angelo Maggi per Ian Solo mentre Francesco Prando ha sostituito Claudio Capone su Luke Skywalker, nonostante Capone fosse ancora vivo e attivo nel 1997.

Tutte le scene sottotitolate (quelle di Jabba nel Ritorno dello Jedi e quelle del cacciatore di taglie Greedo nel primo Guerre stellari) sono state ritradotte nuovamente ignorando l’adattamento originale e quindi non riportano le stesse frasi della prima versione uscita al cinema. È facile notare infatti come le risposte di Ian Solo non corrispondano bene alle frasi sottotitolate del cacciatore di taglie nel primo film, e la traduzione nei sottitotli di Jabba nel Ritorno dello Jedi è molto più banale, mancando di parole come immaginoso.


Pronto, ma chi parla?

Caramellina? Qui “chiodo arrugginito”…

Nel film sono presenti alcuni errori di doppiaggio, durante l’attacco alla Morte Nera, il personaggio di Davish Krail (Oro Cinque, dei Caccia Ala-Y) è stato scambiato per Garven Dreis (il Capo Rosso dei Caccia Ala-X) e quindi doppiato da Vittorio Congia. Ad un certo punto Krail si rivolge a Dreis affermando di essere “Capo Rosso” e chiamando l’altro “Oro 9”. Quest’ultimo si ritrova ad avere così un altro doppiatore, dopodiché, quando il personaggio di Krail viene tolto di scena, Garven Dreis ritorna a parlare con la voce di Congia (e riafferma a sua volta di essere “Capo Rosso”). Altro errore è stato quello di affidare a due doppiatori diversi il doppiaggio di Jon Vander, il Capo Oro dei Caccia Ala-Y: il primo doppiatore non è noto, mentre il secondo è Sergio Di Giulio, che doppia solo le ultime tre battute del personaggio.

(Dal sito Antonio Genna)

Questi errori sono giustificabili dal fatto che, in inglese, alle comunicazioni radio tra i vari caccia è stato aggiunto un disturbo audio tanto caro a Lucas (e molto utilizzato anche nel suo L’uomo che fuggì dal futuro). L’effetto fu ottenuto registrando le conversazioni attraverso radio a onde corte, questo disturbo intenzionale purtroppo non rende sempre ben riconoscibile la voce dei vari interlocutori.
Nel doppiaggio italiano manca questo effetto sonoro (sostituito probabilmente da una generica “mano sulla bocca”) che quasi sicuramente è all’origine della confusione nel doppiaggio di alcuni attori.


Sottotitoli problematici

Sottotitoli originali sul cacciatore di taglie alieno Greedo in Guerre Stellari (1977)

“Miodddddio, negli anni ’70 non sapevano come tradurre l’inglese!!1!! Devo correre a lamentarmene su Bloopers.it”

Un altro dettaglio che potrebbe essere scambiato per un errore di traduzione compare nella pellicola italiana del 1977 dove Greedo parla di “ogni Bounty Killer della galassia”. Bounty Killer non significa altro che cacciatore di taglie, esiste nel dizionario italiano ed appartiene al lessico cinematografico (e dei fumetti) del genere western. Dato che Guerre stellari è stato più volte definito come “un western nello spazio” si può intuire il perché di questa scelta. In inglese i sottotitoli leggevano “every bounty hunter in the galaxy“.

Strano ma vero, nell’Italia degli anni ’70 dove in pochi conoscevano l’inglese, un “bounty hunter” era noto proprio come “Bounty Killer”, come dimostrato per esempio dal titolo di un libro “Se sei vivo, spara! Storie di pistoleri, banditi e bounty killers nel western all’italiana (1942-1998) di Gianfranco Casadio (Angelo Longo Editore, 2008) o da questo cartone animato, oppure ancora da questa copertina di Zagor n°325.
Questo a dimostrazione che anche ciò che potrebbe sembrare un umano errore dell’inarrivabile Roberto De Leonardis poi alla fine non si rivela mai tale (aspettate solo di leggere l’ultima curiosità in questo articolo e capirete a cosa alludo). Insomma, un altro presunto errore sfatato ancor prima che potesse emergere su siti come Bloopers.it. Dopotutto in pochi hanno visto o ricordano la pellicola originale.

La traduzione dei sottotitoli fu alterata in tutte le successive riedizioni di Guerre stellari tranne che nella videocassetta del 1995 dove i sottotitoli non compaiono affatto! Nell’edizione speciale del 1997 invece la nuova traduzione dei sottotitoli non combacia perfettamente con le risposte di Ian Solo.

[Nota: l’immagine usata sopra proviene dal nostro progetto di preservazione della versione cinematografica di Guerre stellari in HD, bella vero?]


Guerre stellari l’audiolibro

Guerre stellari. La storia, le musiche e le foto originali del film. L’audiolibro in formato 45 giri abbinato ad un book illustrato (Buena Vista, 1980)
© Foto Cristina Caudano

Nel gennaio 1980 la Disney (Buena Vista) produsse un audiolibro in formato 45 giri sulla scia del successo della trilogia. Il disco era abbinato ad un libretto con 24 pagine illustrate e riguardanti la trama del film. Il doppiaggio italiano fu affidato però ad una diversa società di doppiaggio, la DEFIS, e da qui i dialoghi furono completamente riadattati (ma non i nomi dei personaggi) e il cast vocale cambiato: Claudio Sorrentino su Luke Skywalker, Mario Bardella su Lord Fener, Laura Gianoli sulla principessa Leila, Dario Penne su Ian Solo (che curiosamente aveva già doppiato Lando Calrissian nel film L’Impero Colpisce Ancora) e infine Antonio Colonnello come voce narrante.


Guerre stellari: lo show televisivo

SWHS (2)
Nel 1978 fu prodotto uno show per la televisione intitolato The Star Wars Holiday Special.
Questo spettacolino della durata di 97 minuti che fu trasmesso negli Stati Uniti per la prima e unica volta il 17 novembre 1978 dall’emittente statunitense CBS, non è mai stato distribuito in nessun formato e le uniche copie disponibili sono quelle registrate su VHS durante quell’unica messa in onda. Inutile dire che una cosa così rara non è mai neanche arrivata in Italia.

La storia principale del “film” vede come protagonista Ciubecca e Ian Solo in visita su Kashyyyk, pianeta natale di Ciubecca, per celebrare il “Life Day” ovvero “la giornata della vita”, una sorta di Natale spaziale. Lo show introduce per la prima volta tre membri della famiglia di Ciubecca (suo padre Attichitcuk, la moglie Mallatobuck o Malla per gli amici, e il figlio Lumpawarrump o Lumpy) e contiene inoltre diversi elementi televisivi, inclusi siparietti comici, canzoni, balli coreografati e uno spezzone animato nel quale viene introdotto per la prima volta il famoso personaggio di Boba Fett.

 Boba Fett cartone animato nello Star Wars Holiday Special

Boba Fett a cavallo di un dinosauro nel cartone animato nello Star Wars Holiday Special

Uno spettacolo insomma che potrebbe ricordare lo special di natale che giravano nel film S.O.S. Fantasmi con Bill Murray.
Lucas ha finito con l’odiare questo prodotto televisivo, tanto che è possibile vederlo solo attraverso copie amatoriali registrate all’epoca, ed ha affermato che, se solo potesse, distruggerebbe tutte quelle che sono ancora in circolazione.
Uno sketch comico realizzato per il blog Redlettermedia.com mostra George Lucas (interpretato da Rich Evans) che ad una convention del 2011 acquista tutte le copie dell’Holiday Special per poi distruggerle sistematicamente.


L’IMPERO COLPISCE ANCORA

Il piano B di Lucas

La Gemma di Kaiburr
Oltre a scrivere la “novellizzazione” di Guerre stellari, Alan Dean Foster fu allo stesso tempo incaricato di scrivere un secondo romanzo da sfruttare per un eventuale seguito a basso costo di Guerre stellari, nel caso quest’ultimo fosse andato abbastanza bene al botteghino da poter pensare ad un Guerre stellari 2; tuttavia, alla pubblicazione del libro nel 1978, il successo mondiale del film era già evidente e così la trama del libro fu abbandonata da subito in favore del seguito non a basso costo che piaceva a Lucas.
La trama del romanzo La gemma di Kaiburr si concentra principalmente su Luke e Leila alla ricerca di un cristallo che incrementa i poteri della Forza. Ian Solo e Ciubecca sono soltanto nominati ma non compaiono nella storia, difatti i due pirati spaziali erano originariamente solo personaggi secondari del primo film, evidentemente non era ancora chiaro che tipo di successo avrebbero avuto. Le ambientazioni contemplate nella storia erano molto limitate così da poter mantenere il budget ai minimi termini nel caso di un film basato sul romanzo, queste ambientazioni avrebbero previsto il riutilizzo di materiale avanzato dal primo film. Alcuni elementi della storia inoltre si rifanno a concetti di Lucas in seguito abbandonati (come i cristalli che amplificano la Forza) ma ripresi successivamente nel cosiddetto “universo espanso” che comprende i videogiochi, fumetti e romanzi derivativi.


Il cacciatore senza nome


Ci avete mai fatto caso? Nel L’Impero colpisce ancora nessuno chiama mai il cacciatore di taglie Boba Fett per nome. Si fa riferimento a lui soltanto come “cacciatore di taglie”. Inoltre in molte scene in italiano sembra avere una voce quasi robotica, caratteristica mai presente in inglese. Una caratteristica che nella nostra lingua aumentava inutilmente il mistero sull’identità di questo personaggio… dovevamo forse credere che fosse un robot?


Tanti interpreti… un solo personaggio. Tutte le voci italiane dell’imperatore di Star Wars

Trucco dell'imperatore di L'impero colpisce ancora
La voce dell’imperatore appartiene all’attore teatrale Clive Revill; il volto, invece, pur coperto da una maschera, è di Elaine Baker, la moglie di un truccatore (come a dire “prendete la prima persona qualsiasi che si trova a passare di lì”).
Successivamente, nel Ritorno dello Jedi, l’attore scozzese Ian McDiarmid fornì sia la voce (in italiano doppiato da Alvise Battain) che il volto dell’imperatore e ritornò al suo ruolo anche per i “prequel”.

In italiano la voce dell’ologramma dell’imperatore ne’ L’Impero colpisce ancora si suppone appartenere al doppiatore Roberto Villa e successivamente sostituita, nella versione “ritoccata” del 2004, da Carlo Reali che intanto aveva dato la propria voce a Ian McDiarmid nei primi due prequel.
Dico “si suppone” perché il nome del doppiatore dell’ologramma dell’imperatore non compare da nessuna parte, ho dunque chiesto ad orecchie esperte. Un ringraziamento per aver riconosciuto Roberto Villa va a “Swann” del blog dvdessential.it. Non troverete questa informazione altrove! È un’esclusiva di doppiaggiitailoti, se la riportate altrove aggiungeteci alle citazioni.

Riassumendo cronologicamente, nel ruolo dell’imperatore abbiamo:

Impero Colpisce Ancora (1980)
Clive Revill (voce)… Roberto Villa (voce italiana)

Il Ritorno dello Jedi (1983)
Ian McDiarmid (attore e voce)… Alvise Battain (voce italiana)

Episodio I (1999)
Ian McDiarmid (come senat. Palpatine)… Carlo Reali (voce italiana)
Ian McDiarmid (come Darth Sidious)… Gianni Bonagura (voce italiana)
[in Italia ci piace dare da mangiare a più persone. C’è anche una recensione di doppiaggi italioti sull’adattamento italiano di Episodio I]

Episodio II (2002)
Ian McDiarmid… Carlo Reali (voce italiana sia di Palpatine che di Darth Sidious)

Impero Colpisce Ancora (scena alternativa dal 2004, in DVD e Blu-Ray)
Clive Revill (voce)… Claudio Reali (voce italiana)

Episodio III (2005)
Ian McDiarmid… Francesco Vairano (voce italiana)

Aggiunta a posteriori:
Episodio IX (2019)
Ian McDiarmid… Francesco Vairano (voce italiana)


IL RITORNO DELLO JEDI

Grammatica Jedi

il ritorno dello jedi titolo italiano

Solo per questo episodio è stato cambiato, per questioni di sonorità, l’utilizzo dell’articolo con cui ci si riferisce ai Cavalieri Jedi. Ad esempio “un Jedi” è diventato “uno Jedi”, e anche il titolo del film è passato dall’essere “Il ritorno del Jedi” a “Il ritorno dello Jedi”.

(Da Antonio Genna)


Ai bambini piaceranno…

Ewok dal film il ritorno degli Ewoks

Non si sa cosa sia peggio… la capigliatura anni ’80 su un infante oppure gli occhi sgranati del pupazzo

Il successo di Il ritorno dello Jedi e dei personaggi introdotti nel film, gli Ewok, tra gli spettatori più piccoli ha dato vita a due opere televisive derivative (spin-off) di scarso successo:

LavventuradegliEwoks

Ogni allusione al poster del cartone del Signore degli Anelli è puramente casuale

L’avventura degli Ewoks (The Ewoks Adventure, USA, 1984)
e
Il ritorno degli Ewoks (Ewoks: The Battle for Endor, USA, 1985)

Entrambi sono ambientati sulla luna boscosa di Endor, dove si era svolto in larga parte il terzo film della trilogia originale, e sono collocati cronologicamente tra L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi. Esiste anche una serie a cartoni animati chiamata semplicemente “Ewoks” trasmessa da Rete 4 nel 1987 e pubblicata anche in VHS.


Un adattamento di classe

Lando Calrissian che dice sparate a punto in bianco

…e, di punto in bianco, Lando Calrissian disse: “sparate a punto in bianco!”

Durante l’attacco alla Morte Nera Lando Calrissian ordina di sparare sulle astronavi imperiali “a punto in bianco“:

DOPPIAGGIO: Sì ho detto più vicino! Accorciate le distanze e sparate sulle torpediniere stellari a punto in bianco.

IN ORIGINALE: Yes! I said closer! Move as close as you can and engage those Star Destroyers at point-blank range.)

Questa battuta è spesso considerata un esempio di cattiva traduzione poiché confusa con il gergale “di punto in bianco” che invece significa “all’improvviso” e non “a distanza ravvicinata”.
A punto in bianco” invece, nel gergo militare della balistica, significa proprio a distanza così ravvicinata da non essere necessario prendere la mira, ovvero a bruciapelo. (Fonte Treccani)

Illustrazione di galeoni che sparano a punto in bianco

Galeoni che sparano a punto in bianco

Proprio quando pensavate di aver trovato un errore grave di traduzione ecco che De Leonardis e Maldesi vi cagano in testa… e mi riferisco a colui o coloro che hanno segnalato questo presunto errore sul sito Bloopers.it e ai pappagalli che hanno riportato questa informazione senza le verifiche del caso. Volete raccontarla proprio a De Leonardis che prima di diventare adattatore aveva studiato all’Accademia Navale per seguire le orme del padre ammiraglio? C’è da sparargli a punto in bianco a questi qui!

Foto del dialoghista Roberto De Leonardis con vignetta che legge vi caga in testa anche dalla tomba

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

53 Commenti

  • Luke

    17 Aprile 2014 alle 13:30

    Dopo aver confrontato la voce dell’Imperatore con i doppiaggi di “La battaglia di Midway”, “Frankenstein Junior”, “Sugarland Express” e “L’Uomo Ragno” (il film-tv del 1977), posso confermare senza alcun dubbio che appartiene a Roberto Villa. Posso permettermi di segnalarlo ad Antonio Genna?

    Rispondi
  • Luke

    12 Maggio 2014 alle 23:25

    C’è da precisare una cosa però: io la segnalazione l’ho scritta sul forum per rendere noto a tutti che non proviene direttamente da me, ma non posso assicurarti se Antonio ti citerà nella pagina del film. Di solito lo fa solo per chi gli da delle informazioni generali. Se noti, in fondo alla pagina de “L’Impero” c’è scritto “ALCUNE NOTE SUL FILM a cura di GIulio, Luca”.

    Rispondi
    • Evit

      12 Maggio 2014 alle 23:30

      Capisco e non approvo. Comunque sei libero di riportare le informazioni dove preferisci, non è che io possa impedirlo (vedo che hai già provveduto a Wikipedia, sei zelante!).
      Se poi Antonio Genna, per citarmi, vuole che gli aggiunga una nota informativa con qualche curiosità (magari la stessa storia dei vari doppiatori che ho scritto qui nel blog), può chiedermelo e io glielo faccio senza problemi.

      Rispondi
  • Luke

    12 Maggio 2014 alle 23:43

    Ti posso assicurare che non sono stato io a inserire il nome su wikipedia. Non sono di certo l’unico a leggere questo blog. Io almeno ho chiesto il permesso fin dall’inizio prima di riportarlo altrove. Comunque lo farò presente sul forum.

    Rispondi
    • Evit

      12 Maggio 2014 alle 23:49

      Non sei tu Luke86 su Wikipedia? Ci sono davvero troppi “Luke” nella comunità di fan di guerre stellari! Ahah.
      Comunque, come ti ho detto, non è un problema, mi hai chiesto gentilmente il permesso e io l’ho apprezzato molto.
      Il “non approvo” era riferito alla politica dei “ringraziamenti” di Genna.

      Rispondi
  • Luke

    13 Maggio 2014 alle 00:05

    Sì, sono io, ma non ho fatto quella modifica, se controlli bene vedrai che è stato un utente non registrato. Io ho solo cambiato il nome di Ian McDiarmid con quello di Elaine Baker.

    Rispondi
  • Antonio L.

    2 Giugno 2014 alle 13:41

    Oggi stavo pensando a questi doppiaggi di una volta, erano veri gioiellini, si imparava l’italiano da questi testi, le battute erano reali, vibranti di verità. Lo so che questo commento è abbastanza inutile ma come vorrei che il doppiaggio italiano tornasse a questi livelli. Sarebbe bello leggere più spesso questi articoli che celebrano la bellezza dei buoni doppiaggi, come quello su Arancia Meccanica pure, dobbiamo ricordare anche quanto di buono questa straordinaria arte ci ha regalato. Perdonate la mia nostalgia.

    Rispondi
    • Evit

      2 Giugno 2014 alle 13:57

      Come avrai notato, cerco di dosare gli elogi e le critiche. Fondamentalmente pubblico articoli ironici di critica al doppiaggio, che poi sono i più richiesti e attesi; ogni tanto poi mi lascio andare alla nostalgia elogiando i doppiaggi di qualità (che ritrovate nella sezione “apprezzamenti” dal menu “di cosa parlo”).
      Sappi che di articoli-elogi ne ho molti tra le bozze, ma sono anche quelli che richiedono più attenzione, tempo, ricerca delle fonti e che alla fine fanno meno ridere. La critica ironica mi viene più spontanea ed è un processo molto più rapido, quindi finisce che mentre scrivo un articolone tipo quello su “Batman” accade che mi vado a vedere Captain America 2 al cinema e torno tutto incazzato, accantono Batman e scrivo tutto d’un fiato una filippica contro Captain America. Poi riprendo Batman e nei giorni in cui ci lavoro mi capita di vedere Olympus Has Fallen e allora corri a scrivere peste e corna prima che passi l’emozione del momento (e la voglia)… poi torno su Batman.
      Come hai capito, gli elogi sono interrotti dagli articoli-critica che sono molto più “impulsi da sfruttare sul momento” piuttosto che premeditate offese.
      Concordo con ciò che hai detto, al 100%. Purtroppo i doppiaggi “di una volta” non torneranno mai più per via di come si è trasformato il mercato cinematografico, possiamo solo sperare che non facciano troppi disastri, per fortuna nel settore c’è ancora tantissima gente molto capace, ma sono eroi solitari in continua lotta con tempi ristretti che non permettono alcuno studio dei personaggi, con “supervisors” ignoranti come le capre che impongono certe scelte, con i raccomandati che non sanno tradurre/adattare, con i dispositivi anti pirateria (a breve pubblicherò un’intervista in merito). Tutto il mondo che gira intorno ai bravi attori e adattatori è contro di loro.

      Rispondi
  • Antonio L.

    2 Giugno 2014 alle 17:17

    Non so se è già stato segnalato ma c’è un sito che si chiama ASINC nel quale si trovano recensioni sui doppiaggi di molti film, è molto interessante vi consiglio di visitarlo.

    Rispondi
    • Evit

      2 Giugno 2014 alle 18:21

      Interessante, un po’ scarno di contenuti per essere un sito aperto dal 2005 ma interessante negli intenti.
      Non capisco però che senso abbia che le loro recensioni siano tradotte anche in inglese, cosa gliene fregherà agli americani di come sia stato tradotta e doppiata bene la versione italiana di Minority Report?

      Rispondi
  • Andrea87

    9 Novembre 2015 alle 20:27

    grazie al canale di sky ho recuperato stanotte un documentario sulla saga (quello del 2007, con interventi di Joss Whedon e JJ Abrahams oltre a Kevin Smith), dove il rumorista del primo film (credo sia stato lui, cmq uno della troupe dell’epoca) diceva letteralmente “laser sword”… nel pieno della notte sono sobbalzato (pensavo “WTF?!? non si diceva light saber?”) e ha aggiunto “sì, si dovrebbe dire light saber, ma preferisco il termine utilizzato nella sceneggiatura originale”
    quindi il nostro “spada laser” non è una invenzione di Maldesi-De Leonardis (non che mi sarebbe dispiaciuta, si intende), ma una chicca gustosa che i nostri hanno pescato dalla sceneggiatura??? hai qualche conferma?

    Rispondi
    • Evit

      9 Novembre 2015 alle 22:06

      Non credo che a Maldesi/De Leonardis arrivasse altro che il “trascritto” dei dialoghi finali, quindi avranno visto unicamente “light saber” che evidentemente decisero di chiamare “spada laser” perché già sufficientemente evocativo e dal suono migliore di “sciabola laser” (visto che una sciabola dopotutto non è). Potremmo dire piuttosto che “saber” è un errore di Lucas nel copione originale perché chiaramente si tratta di una “spada lunga”, non di una sciabola… ma gli sarà piaciuto come suonava e così rimase.

      Rispondi
  • Alessandro Stamera

    16 Giugno 2016 alle 15:25

    Star Whores è bellissimo, come del resto tutti gli altri doppiaggi del mitico CarlettoFX. Quando i Gem Boy ancora non si erano venduti a Colorado, erano fortissimi. Ora, dopo essere stati trombati da Colorado, pare che stiano tornando sugli stessi livelli di un tempo, e che Carletto stia facendo un doppiaggio parodistico dell’Episodio VII. Ultimamente, non li ho più seguiti, ma sono molto interessato a questo ridoppiaggio,

    Rispondi
    • Evit

      16 Giugno 2016 alle 15:28

      Davvero??? Non sapevo fossero tornati all’attacco… ma non sapevo neanche fossero a Colorado (non avendo mai visto la trasmissione). Terrò d’occhio futuri sviluppi. L’Episodio VII beneficerebbe di una versione “Whores”

      Rispondi
    • Alessandro Stamera

      16 Giugno 2016 alle 15:43

      Evit, i Gem Boy sono attivi ininterrottamente dal 1992, quindi sono sempre all’attacco :). Mi sembra piuttosto strano, comunque, che tu non sapessi di Colorado, in quanto è anche grazie a questa trasmissione (in particolare, grazie alla canzone “Potter Fesso”) che i Gem Boy hanno ottenuto il grande successo. Comunque, oltre alle due (quella già conosciuta e quella in lavorazione) parodie di Star Whores, ti consiglio anche di vedere “La leggenda di Sean Connery e altri attori inutili” (parodia di “La leggenda degli uomini straordinari”), “Greassini” (parodia di “Grease”) e “Ridiculo” (parodia di “Ridicule”).

      Rispondi
      • Evit

        16 Giugno 2016 alle 15:50

        Ricordo bene la leggenda di Sean Connery e altri loro lavori di quegli anni, ed ho ancora Sperman su DVD con tanto di copertina, ahah. In realtà li seguivo più per i ridoppiaggi che per le canzoni (che erano costantemente citate a scuola in ogni caso) ma dopo la metà del 2000 sono scomparsi dal mio radar.
        Colorado, così come tante trasmissioni di intrattenimento della Mediaset, non le ho mai seguite, tranne Mai Dire TV che rimane una delle più divertenti mai realizzate nella tv italiana.

  • Alessandro Stamera

    16 Giugno 2016 alle 16:02

    Vendevano Sperman in DVD???? Comunque, hai ragione: Mai Dire TV è una figata assurda: ho trovato tutte le puntate su Internet, e mi taglio in due dalle risate ogni volta che lo guardo. Colorado forse è meglio che tu non l’abbia mai visto, ultimamente ha perso smalto.
    Comunque, tornando all’argomento doppiaggi-parodie, la leggenda di Sean Connery è forse il loro (è l’unico film in cui ci sono le voci di tutti) lavoro migliore. In particolare, ho trovato geniale il prendere spunto da un film di azione-avventura per sviluppare un film comico in cui si prende in giro il mondo del cinema. Oltretutto, ho notato che Carletto è molto bravo a seguire il labiale dei personaggi (le battute sembrano quasi fatte apposta), e sono molto curioso di sapere come abbia fatto a modificare i cartelli del film e a “inserirsi” lui stesso in esso, pur non possedendo studi di doppiaggio/cinematografici.

    Rispondi
    • Evit

      16 Giugno 2016 alle 16:07

      In quegli anni c’erano già ottimo strumenti di montaggio video che permettevano cose simili. Adobe Premiere esisteva già e così anche After Effects. La qualità avi con cui poi li faceva uscire mascherava eventuali imperfezioni.
      Ancora ricordo e nomino ogni tanto “il cattivo con la voce grossa”, della sua parodia sul film di Sean Connery che, come giustamente fai notare, era una parodia estesa a tutto il genere.
      Il DVD di Sperman lo feci io! Copertina e tutto. Ahah

      Rispondi
  • Nathan

    15 Novembre 2017 alle 16:02

    La cortesia è cosa ben rara: io non mi sognerei di dare del “poveraccio” a chi sostiene che Dart Fener sia un adattamento corretto, per quanto sia in totale disaccordo con questa affermazione.
    Darth Vader è un nome proprio quale necessità c’è di doverlo adattare?
    Tra l’altro nel passaggio a Fener si perde l’easter egg per il quale vader, “variante” olandese del tedesco vater, significa padre: che poi si creda che Lucas avesse in mente che Vader fosse il padre di Luke fin dall’inizio (io non ne sono sicuro) oppure che semplicemente incarnava l’ennesimo archetipo antitetico in una storia di formazione (dopo cattivo opposto a buono, nero opposto a cattivo, alto opposto a piccolo, massiccio opposto a mingherlino), cioè quello del “padre” che il “figlio” deve affrontare e sconfiggere per emanciparsi e diventare adulto.
    Altri adattamenti non necessari o traduzioni infelici purtroppo ce ne sono, così come anche chicche di adattamento (Ciube, quanto è meglio di Chewie?) o adattamenti che trovo non necessari ma che comunque nella versione italiana suonano bene (ciuno piotto al posto di artoo(r) detoo(r)/arturo fuoristrada suona molto meglio di R2-D2 e tanto il gioco di parole del nome/sigla si sarebbe perso comunque, però è un nome e per me è sbagliato adattare o tradurre i nomi propri: ancora oggi inorridisco a ripensare a quell’occasione in cui una persona con cui stavo parlando non aveva idea che Descartes e Cartesio fossero la stessa persona…); ma Dart Fener, che pure suona bene, per me è il simbolo del superfluo e dell’inutile.

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  • Matt

    6 Gennaio 2018 alle 12:50

    Commento qui dopo 40 anni ma rileggendolo ho notato che viene indicato come errore il cambio di doppiatori imputandolo al fatto che ci fosse il disturbo radio. In realtà le versioni internazionali sono basate sul mix mono del film, dove i disturbi erano esenti e dove c’erano battute in più, motivo per cui il mix stereo italiano e quello inglese sono diversi.

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  • Luca

    8 Gennaio 2021 alle 17:03

    Ieri stavo rivedendo Il ritorno dello jedi. Qualcuno sa come mai la voce di Luke in versione ologramma quando parla con Jabba è stata ridoppiata da Francesco Prando? Mi pare che la scena ci fosse già nella versione originale con la voce di Claudio Capone.

    Grazie

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    • Evit

      8 Gennaio 2021 alle 23:57

      Ciao Luca, ottima domanda. Sai che cosa, non ci avevo mai fatto caso, anche perché Il ritorno dello Jedi è quello che ho visto meno nell’edizioni recenti ma ho trovato la scena su YouTube ed effettivamente… strano che sia stata ridoppiata, le battute in originale non sono cambiate, non mi spiego perché abbiano ritenuto di doverla ridoppiare. Un motivo ci dev’essere ma mi sfugge. Credo che nell’edizione del 1997 era ancora la voce di Capone quindi dev’essere stato fatto per la prima edizione DVD del 2004 o successivamente.

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  • Luke Atreides

    17 Febbraio 2022 alle 17:22

    Mi permetto di commentare un articolo non dei più recenti nel blog.
    Ma vorrei sapere come avresti tradotto e adattato ecc. fedele il senso originale di quella scene di Star Wars ep.4 citata nella live di Deboz:

    LUKE: Why don’t you outrun them? I thought you said this thing was fast.

    HAN: Watch your mouth, kid, or you’re going to find yourself floating home. We’ll be safe enough once we make the jump to hyperspace. Besides, I know a few maneuvers. We’ll lose them!

    BEN: How long before you can make the jump to light speed?

    HAN: It’ll take a few moments to get the coordinates from the navi-computer. The ship begins to rock violently as lasers hit it.

    LUKE: Are you kidding? At the rate they’re gaining…

    HAN: Traveling through hyperspace isn’t like dusting crops, boy! Without precise calculations we could fly right through a star or bounce too close to a supernova and that’d end your trip real quick.

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    • Evit

      17 Febbraio 2022 alle 17:58

      Dovrei avere la scena davanti per vedere tempi e labiale, comunque a grandi linee “spargere fertilizzanti” bastava senza la specifica “da un aeroplano”. Se serviva altro per riempire i tempi, poteva essere “spargere fertilizzanti in campagna”, o “in volo, ragazzo”, “da un velivolo” per rimanere più sul generico se vogliamo evitare la parola “aeroplano”, o finire solo con “ragazzo” come dice in originale. Del resto quel “boy” stava proprio lì a ricordargli che era un ragazzo di campagna, un campagnolo. Queste le prime idea che mi vengono così al volo. Senza scena davanti non so a priori cosa potrebbe funzionare meglio o quali altre potrebbero venire in mente.

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  • Giuseppe Coluccia

    25 Settembre 2022 alle 15:37

    Ciao Evit, volevo segnalarti che è uscito Return to Monkey Island, chi l’ha adattato merita un plauso perchè ad un certo punto del gioco viene detto “non è goffo o erratico…” capendo la provenienza della citazione! Poi volevo chiedere se solo io ricordo che nelle vecchie VHS del Ritorno dello Jedi nel crawl iniziale Jabba veniva chiamato De’ Hutt invece di The Hutt?

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