Chicche quotidiane (21) – Sergio Jacquier e le foche

 
Avevo recentemente parlato di Sergio Jacquier in occasione del mio articolo su Batman (1989), ciò che non mi era riuscito inserire era questo simpatico testo, preso da un libro chiamato “Manuale di traduzioni dall’inglese“, che ho trovato per caso durante una ricerca google e riguardante Jaquier. Ve lo ripropongo qui come “chicca quotidiana”.
Manuale di traduzione dall'inglese


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Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

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  • Alessandro

    13 Maggio 2014 alle 19:06

    il manuale lo comprai qualche annetto fa per un esame universitario e questa perla, insieme a lupo ululà castello ululì, sono le due armi principali con cui difendo il buon adattamento italiano nelle discussioni con gli amici

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  • Alessandro Stamera

    18 Luglio 2016 alle 16:36

    Evit, scusa se esco dall’argomento, ma ho notato una specie di errore di traduzione (che secondo me sarebbe degno di segnalazione in questa rubrica) nel terzo episodio della prima stagione di Lost: in questo episodio, i naufraghi (scusate l’excursus venturiano) devono trasmettere via radio una richiesta di aiuto, ma non riescono perché il canale di trasmissione è occupato da un messaggio che viene trasmesso ciclicamente da sedici anni. Questo fenomeno, viene scoperto da Sayid (ex soldato iracheno esperto in telecomunicazioni), il quale, una volta scoperto l’arcano, dice che si tratta di un “anello”, termine che io ho interpretato come traduzione errata di “loop”. La traduzione è giusta, è errata oppure può essere una caratteristica del personaggio (non conoscere granché la lingua parlata, anche se non credo perché nel resto della serie non fa altri errori)?

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    • Evit

      18 Luglio 2016 alle 16:39

      Loop va bene come “anello”, è un termine che indica qualcosa che si ripete ciclicamente. Del resto nel doppiaggio stesso si chiamavano “anelli” i pezzi di pellicola su cui si incideva la registrazione del doppiato, e che appunto venivano mandati ad anello, ovvero in loop, per provare più e più volte la battuta.

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