[Italian credits] Il ritorno dei morti viventi (1985)

ritornomorti_b

Questa settimana si festeggia Halloween quindi mi sembra il momento giusto per presentare i crediti italiani dimenticati di un film horror, un titolo che basta da solo a risvegliare potenti emozioni anni Ottanta: Il ritorno dei morti viventi (The Return of the Living Dead, 1985) di Dan O’Bannon.

La prima notizia italiana

L’Italia dell’epoca è da tempo il paradiso degli zombie e arrivano sui nostri schermi i prodotti più disparati, quindi non stupisca che la notizia della nascita di un film di qualità venga addirittura riportata su un quotidiano nazionale.

«Tobe Hooper dirigerà il rifacimento in versione tridimensionale del famoso “cult-movie” di George Romero, “La notte dei morti viventi”, col titolo: “Il ritorno dei morti viventi“. Ne dà notizia il settimanale dello spettacolo “Variety”. Hooper, noto per aver diretto “Poltergeist”, uno dei successi commerciali della passata stagione cinematografica negli Stati Uniti, comincerà le riprese del “Ritorno dei morti viventi” in maggio a Los Angeles.»

Questo trafiletto appare domenica 3 aprile 1983 sul quotidiano “La Stampa”, a testimonianza dell’interesse del pubblico italiano per gli zombie.

Il mistero di Fulci

La notizia deve aver raggiunto Lucio Fulci o chi distribuiva i suoi film, perché l’anno successivo succede qualcosa di strano.
Sabato 14 gennaio 1984 si apre il Fantasy Festival di Novara, «4ª Rassegna del Cinema Horror e Fantastico» con un palinsesto da leccarsi i baffi. Dopo Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger, 1983) di Tony Scott e prima de Il tunnel dell’orrore (The Funhouse, 1981) di Tobe Hooper e Tenebre (1982) di Dario Argento, viene proiettato un «horror tutto “made in Italy”», cioè… Il ritorno dei morti viventi di Lucio Fulci.
Visto che nella filmografia del celebre regista nostrano non esiste un titolo del genere, la domanda sorge spontanea: per caso è stato proiettato Paura nella città dei morti viventi (1980) e i giornalisti hanno sbagliato a riportare la notizia? Un errore ripetuto il 17 gennaio, quando il cinema Araldo di Novara ha in cartellone Il ritorno dei morti viventi un anno prima dell’uscita del film americano…

Una nascita difficile

Dopo Zombi (1978) la casa di produzione The Latent Image Inc. si scioglie e i suoi due padri fondatori, George A. Romero e John Russo, prendono strade separate. Il saggio Zombie Movies: The Ultimate Guide (2012) di Glenn Kay ci informa che l’accordo della separazione è anche squisitamente “lessicale”: John Russo da questo momento può usare il termine Living Dead per i suoi film mentre Romero può usare il semplice Dead (che regolarmente userà in tutti i suoi futuri film).
return-living-dead-russoNel saggio Eaten Alive at a Chainsaw Massacre: The Films of Tobe Hooper (2002) John Kenneth Muir racconta che John Russo – insieme a Russ Streiner e Rudi Ricci – scrive subito un copione che si riallacci al primo film di Romero, quasi per vendetta: temo che gli autori credessero poco nella resa cinematografica, perché nel settembre 1978 la Dale Books di New York presenta quel soggetto in forma di romanzo, con il titolo Return of the Living Dead. In copertina c’è solo il nome di Russo, ma nel copyright vengono specificati i nomi di Russell W. Streiner e Ricci Valentine.
Rimane il fatto che il copione originale dei tre viene opzionato dal produttore Tom Fox che inizia a cercare finanziamenti dalla Hemdale (che diventerà famosa di lì a poco per Terminator). Ne nasce subito una vertenza legale, perché Romero teme che quel titolo possa generare confusione con il film che lui vuole dirigere, che sarà Il giorno degli zombi (Day of the Dead).
Mentre si discute in tribunale, nel 1983 la Hemdale ingaggia Dan O’Bannon per riscrivere il copione di Russo seguendo i dettami del regista Tobe Hooper. «Lui se ne usciva con qualche bella idea e così anch’io, ma tutto era orientato ai suoi gusti» racconterà O’Bannon a Cinefantastique (ottobre 1985). I finanziamenti sono lenti a reperirsi e alla fine Hooper si stufa: se ne va a dirigere I vampiri dello spazio (Lifeforce) con sceneggiatura di O’Bannon, il quale poi rimane da solo alla guida del progetto The Return of the Living Dead.
Alla fine il timore di Romero si rivela giustificato così come invece ingiustificata la fretta di Hooper: tutti e tre i film citati sono usciti negli USA ad un mese di distanza! Giugno 1985 I vampiri dello spazio, luglio 1985 Il giorno degli zombie e agosto 1985 Il ritorno dei morti viventi, che nei piani doveva uscire ad Halloween ma si è preferito anticiparlo per “sfruttare” Romero.

L’arrivo del ritorno

Finalmente il 14 aprile 1985 arriva in Italia Il ritorno dei morti viventi, non più un “remake in 3D” di Romero diretto da Tobe Hooper ma un normalissimo film scritto e diretto da Dan O’Bannon, con ciò che rimane (molto poco) del soggetto scritto dal “romeriano” John Russo. Il film esce in anteprima nel nostro Paese: forse che abbiamo fatto da test?
Arriva in VHS (in data imprecisata) per Creazioni Home Video e poi Mondadori Video. Il 10 agosto 1990 il mitico Zio Tibia lo presenta in anteprima televisiva su Italia1: ed è lì che vedo il film per la prima volta, innamorandomene.

Titoli di testa

vlcsnap-error375
ritornomorti_a
ritornomorti_c
ritornomorti_b
ritornomorti_d
ritornomorti_e
ritornomorti_f
ritornomorti_g
ritornomorti_h
ritornomorti_i
ritornomorti_j
ritornomorti_k
ritornomorti_l

ritornomorti_mTitoli di coda

ritornomorti_w
ritornomorti_x
ritornomorti_y
vlcsnap-error518
vlcsnap-error360
ritornomorti_z

Nota di Evit: aggiungo una nota sui titoli di coda. La versione italiana del film (disponibile su VHS) si interrompeva anticipatamente rispetto alla versione americana (disponibile su DVD insieme ai titoli in inglese). Infatti, nell’ultima sequenza della versione statunitense del film, vediamo che la cinepresa si aggira per il cimitero durante la pioggia che risveglia i morti, si sofferma su una tomba con croce ornamentale e da questa emerge uno scheletro dotato di occhi e palpebre che apre la mandibola in maniera comica mentre parte una delle tante magnifiche canzoni della colonna sonora di questo film (“Party time“), seguono poi i titoli di coda mentre scorrono alcune delle scene migliori del film.
Nella versione arrivata nelle sale italiane invece, dopo che la cinepresa arriva alla tomba, abbiamo un fermo immagine sulla croce su cui poi scorrono i titoli di coda localizzati in italiano. Questo fa sì che l’uscita dei morti dalle fosse sia solo sottintesa ma ci perdiamo lo scheletro comico finale, un ottimo rappresentante del tono comico che pervade l’intero film.
Chiusa parentesi… anzi no! Dimenticavo di dire che il doppiaggio di questo film è squisito! Magari ci ritornerò su appena ho un po’ più di tempo.

L.

– Ultimi post simili:

P.S.
Se simili resoconti vi interessano continuate a seguirci ogni venerdì e vi invito a venire a trovarmi anche sul blog Il Zinefilo: viaggi nel cinema di serie Z.

Scrittore e saggista, autore del blog "Il Zinefilo" dedicato ai film di serie Z.

27 Commenti

Rispondi