Videocommenti: SCATOLA DELLA VIDEOTORTURA #1

La nostra serie di svago cinematografico, “i videocommentatori“, ritorna con un episodio speciale in cui l’estrazione casuale da una scatola misteriosa determinerà la visione del prossimo film brutto. La chiamiamo: la scatola della videotortura.
locandina


Scopri di più da Doppiaggi italioti

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

8 Commenti

    • Evit

      22 Dicembre 2016 alle 10:56

      Quei film non li abbiamo in VHS ma spero di recuperarli prima o poi, così da proporli a Petar. Anche perché non ricordo se li ho mai visti per intero, mi piacerebbe vederli con il mio compagno di visioni brutte

      Rispondi
  • Napoleone Wilson

    22 Dicembre 2016 alle 15:45

    Il cane che appare sulla spiaggia è Spuds MacKenzie, il cane-testimonial della Budweiser negli spot di quel periodo. Non so e non voglio sapere se è una citazione che ha senso o se è messa li a caso.
    Questa nuova idea della scatola è fantastica, e le vostre risate contagiose davvero!
    Ma il film non estratto che fine fa? Spero per voi che perda ogni diritto di una futura visione, la sua chance ormai l’ha avuta!

    Rispondi
    • Evit

      22 Dicembre 2016 alle 15:54

      Mi piacerebbe dire che i film una volta visti vanno al macero ma sarebbe una menzogna, vengono semplicemente archiviati, alcuni anche per preservazioni come si fanno da queste parti. Ovviamente non li rivisiteremo con nuovi video. Ci sono troppi film brutti ancora da esplorare, come lascia intendere la sigla.
      Il cane della Budweiser non ha alcun senso (non sapevo che lo fosse e ora che lo so non aumenta la comprensione della scena ahah), la scena è letteralmente messa lì a caso, il che spiega la mia esagerata reazione. Una vera commedia dell’inaspettato

      Rispondi
  • Lucius Etruscus

    22 Dicembre 2016 alle 19:46

    Povero Petar, ha iniziato il video davvero distrutto nel fisico e nella mente, ma per fortuna poi il videocommentatore che è in lui è tornato ai fasti d’un tempo. Sei stato crudelissimo, Evit 😀
    Premesso che il film è chiaramente quello che è, e la bieca falsità del titolo italiano non fa che indisporre, vorrei spezzare una lancia per il romanzo da cui è tratto, firmato dal maestro Fredric Brown.
    http://www.mondourania.com/urania%20classici/uraniaclassici%20261-280/uraniaclassici265.htm
    E’ passato molto tempo da quando l’ho letto ma lo ricordo intrigante: non all’altezza dei capolavori di Brown ma certo molto ghiotto. E ovviamente non si parla di compositori bensì di scrittori: il povero protagonista non riesce più a scrivere con tutti quei marziani che rumoreggiano intorno a lui!
    Infine, sappi Evit che sei sempre sul pezzo… che tu lo sappia o meno! Proprio questo agosto Urania ha ristampato “Marziani andate a casa” ^_^
    http://www.mondourania.com/collezione/collezione%20161-180/uraniacollezione163.htm
    Ah, e a parte ID4, Randy Quaid è il fratello Quaid che mi faceva morir dal ridere: Dennis Quaid era il drammatico della famiglia, Randy il pagliaccio!
    L’ho conosciuto quando faceva il tifoso rompiballe in “Major League” e penso che il primo suo ruolo importante che ho visto è stato nella parte del cugino pezzente in “Un Natale esplosivo” (1989) con Chevy Chase. Tra ’80 e ’90 ha fatto di tutto, pure un Frankenstein, e onestamente lo trovo più versatile del fratello, che considero uno splendido attore ma costretto in ruoli drammatici.

    Rispondi
    • Evit

      22 Dicembre 2016 alle 19:54

      Aspetta, vuoi dirmi che c’è un libro di questa… cosa? Questo spiegherebbe le battute veramente ben congegnate e le situazioni comiche che funzionavano (e che si perdono in un mare di noia), sicuramente prese pari pari dal romanzo.

      Rispondi
      • Lucius Etruscus

        22 Dicembre 2016 alle 19:58

        Brown era tutto tranne che un umorista, dubito fortemente che situazioni “frizzanti” possano ispirarsi al suo romanzo – malgrado siano passati tipo dieci anni dalla mia lettura.
        Però di sicuro ricordo situazioni paradossali che se non umoristiche comunque erano divertenti in modo sobrio: Brown è un maestro della fantascienza ma il sottile umorismo non è nelle sue corde 😉

Rispondi