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  • «Come si dice “Mi sto cagando sotto” in italiano?». Le parole misteriose di Raoul Bova — 30 anni di ALIENS

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

4 Commenti

    • Evit

      31 Agosto 2017 alle 12:37

      Trovo che l’adattamento italiano sia azzeccato. Non potendo replicare l’effetto di una lunga frase incomprensibile come risposta alla richiesta di una semplice breve espressione, nell’adattamento italiano si ricorre ai trucchi tipici della traduzione audiovisiva e, così come “do you speak English” diventa più genericamente “parli la mia lingua?”, anche qui vediamo una cosa simile con “cosa direbbero dalle tue parti?” al posto di “come si dice questa cosa in italiano?”. La risposta in stile “tutto il mondo è paese” («Quello che direbbero tutti: prima usciamo di qui, e meglio è.») risulta comunque simpatica e universalmente accettabile. Anzi, oserei dire che funziona anche meglio.
      Dopo aver visto come l’hanno adattata, non saprei proporre alternativa migliore. È uno di quei casi in cui bisogna necessariamente cambiare qualcosa (perché non ha senso avere in un doppiaggio un’americana che chiede come si dica qualcosa in italiano… mentre lei parla italiano), quindi tradimento per tradimento, quello dell’adattamento italiano mi sembra già perfetto.
      Non conosco l’opinione personale di Lucius in merito, lui si mantiene il più possibile più orientato verso una distaccata raccolta di differenze piuttosto che dare un’opinione come faccio io. Come fa notare lui nell’articolo, la situazione diventa curiosa quando si attivano i sottotitoli che difatti riportano sempre una traduzione dei dialoghi inglesi e ignorano il doppiato.

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