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Intervista a Marco Puglia dell'associazione EmpiRa

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 Con l’imminente avvento della proiezione della trilogia di Guerre Stellari a Ravenna, pubblico un’intervista a Marco Puglia, uno degli organizzatori di questo evento e membro dell’associazione EmpiRa. Facciamo un po’ di presentazioni, chi sei tu e che cos’è EmpiRa?
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Ciao, mi chiamo Marco Puglia e sono il vicepresidente dell’associazione EmpiRa. Si tratta di un gruppo di amici che, partendo da esperienze e interessi diversi, hanno deciso di unire le forze per organizzare eventi legati al mondo di Guerre Stellari. Siamo attivi ormai da tre anni e nel corso di tutto questo tempo abbiamo organizzato cene, feste in maschera, sfilate, concorsi e tanto altro.
Evit: Da dove provengono queste pellicole di Guerre Stellari che proietterete il 4 maggio?
Marco: Un nostro amico di Vicenza, collezionista e proprietario del museo di Guerre Stellari chiamato “La Bettola di Yoda”, qualche tempo fa è entrato in possesso di queste pellicole e ha deciso di prestarcele per organizzare l’evento del 4 maggio.
Evit: Perché sono così importanti? Non facciamo prima a vederci questi film in bluray?
Marco: Si tratta delle pellicole originali, quelle che nel 1977, 1980 e 1983 hanno girato i cinema d’Italia per raccontare la vecchia trilogia di Star Wars. Rappresentano la memoria storica di quello che George Lucas ha ideato, senza modifiche o aggiunte, la prima e inimitabile versione. Le versioni in bluray hanno sicuramente una altissima definizione, ma la magia delle imperfezioni di queste versioni, le rendono uniche. E poi guardarle a casa sul televisione possiamo farlo in qualsiasi momento, ma rivivere le stesse emozioni di chi li vide in quegli anni… è qualcosa da pelle d’oca.
Evit: Avete già proiettato queste pellicole negli anni scorsi?
Marco: No, è la prima volta e valuteremo attentamente se e quando ripetere l’evento. Abbiamo avuto molte richieste, sia da persone che vorrebbero vederle ma non riescono ad esserci il 4 maggio, sia da altre associazioni che vorrebbero proiettarle in altre città. Chissà…
Evit: Che tipo di gente viene a questo evento?
Marco: Il pubblico sarà molto variegato, ci saranno genitori che desiderano rivivere gli stessi momenti di 30 anni fa, ragazzi che cercano di rivivere quelle emozioni, nerd appassionati di Guerre Stellari, appassionati di cinema che amano ancora le pellicole. Insomma sarà un pubblico eterogeno, ma sicuramente appassionato di cinema e Star Wars.
Evit: Possiamo aspettarci una qualche tipo di esposizione o magari dei soldati imperiali alla biglietteria del cinema?
Marco: Ci saranno due tipi di esposizioni, repliche fedeli dei costumi usati nei film e i poster (sia originali che copie) delle locandine usate per pubblicizzare i film. Non abbiamo puntato sulla presenza di persone in costume, ma non escludiamo che qualcuno possa arrivare mascherato.
Evit: La Lucasfilm vi ha dato problemi in merito alla proiezione di queste pellicole?
Marco: Nessun problema.
Evit: Qual è stato il tuo primo approccio a Guerre Stellari?
Marco: Non ricordo esattamente quando ho conosciuto per la prima volta questo mondo, ma ho ancora impresso nella mente la prima volta che ho partecipato ad un evento ed ho visto i costumi della 501st Italica Garrison. Era il 19 maggio 2005 e insieme ad alcuni amici siamo andati all’Arcadia di Melzo per vedere l’anteprima di Episodio III. C’erano tante ricostruzioni e una sfilata di costumi, sono rimasto folgorato e da allora non ho più smesso di essere vicino al mondo di Guerre Stellari.
Evit: Cosa ne pensi delle versioni rivedute e corrette che si sono succedute dal 1997 fino ad ora con l’edizione bluray?
Marco: George Lucas era il proprietario del brand e nessuno poteva impedirgli di fare tutte le modifiche e riedizioni che ha fatto. In alcuni casi sono stati effettivamente dei miglioramenti, in altri casi inutili aggiunte. Personalmente preferisco le versioni originali, ma non mi sento di criticarlo più di tanto (cosa che sento spesso tra gli appassionati), in fin dei conti se le nuove versioni non piacciono, basta prendere le videocassette o i primi dvd e gustarsi le edizioni originali.
Evit: …e i prequel?
Marco: Anche in questo caso i sentimenti sono contrastanti. Sono stato entusiasta di vedere “proseguita” la saga, ma alcune scelte usate non mi hanno trovato d’accordo. La vecchia trilogia rimane indiscutibilmente quella con maggior fascino, la nuova trilogia ha delle parti interessanti, ma nel complesso non riesce a raggiungere gli stessi livelli di magia.
Evit: Se cerchi nel mio blog la parola “stellari” noterai che ho parlato alcune volte (anche se ancora troppo poco) del suo doppiaggio e, eccetto per alcune cose, l’ho sempre elogiato. Cosa ne pensi del doppiaggio di questi film specie se confrontato con il doppiaggio della nuova trilogia?
Marco: Secondo me il doppiaggio è ottimo, le voci italiane sono quasi sempre all’altezza e rendono bene le emozioni dei personaggi. Sono invece critico sulle traduzioni, se “stellari” risulta corretto, non sopporto i cambiamenti dei nomi come Fener invece di Vader, C1P8 invece di R2D2 e Quoti invece di Cloni.
Purtroppo è un discorso più ampio, che non coinvoge solo Star Wars, è un problema dei traduttori italiani che spesso non hanno una conocenza approfondita dell’argomento trattato nel film.
Mi fa piacere che nelle nuove versioni siano state corrette alcune di queste brutture.
Evit: in realtà io sono un grande apprezzatore dell’adattamento della trilogia di Guerre Stellari, eccezion fatta per piccoli dettagli come la “Guerra dei Quoti” e pochi altri. L’alterazione di alcuni nomi ha una sua ragione d’essere che viene spiegata molto bene in questo articolo non mio ma che è subito diventato uno dei miei punti di riferimento.
Ho trovato invece tanto interessante quanto allucinante l’adattamento della prima versione “romanzata” di Guerre Stellari dove i nomi rimangono inalterati ma vengono tradotte cose come il Falco Millenario (clicca per leggere la mia recensione).
Marco: Ho letto l’articolo che hai riportato e per quanto le spiegazioni abbiano un senso, rimango dell’opinione che i nomi propri di oggetti e persone non dovrebbero mai essere cambiati (ad esempio, da giocatore di World of Warcraft ho accolto con entusiamo la localizzazione in italiano, ma non ho sopportato la traduzione dei nomi propri).
Evit: Sai, quando si traduce il fantasy l’adattamento dei nomi ha spesso un suo senso, Guerre Stellari rimane pur sempre un fantasy. Sempre rimanendo in tema di doppiaggi, conosci Star Whores di Carletto dei GemBoy?
Marco: Ehm… si… i soliti irriverenti GemBoy! E’ divertente, ma personalmente non sono mai riuscito ad arrivare fino in fondo, dopo un po’ stanca.
Evit: non te l’aspettavi questa domanda vero?
Marco: In effetti no, era da tanto che non sentivo parlare di questa versione.
Evit: Lo domando a tutti, quindi lo domando anche a te… Hai avuto modo di visitare il mio blog? Cosa ne pensi?
Marco: Ammetto che non conoscevo il tuo blog prima di conoscerti, poi sono andato a visitarlo e devo dire che è molto interessante. Come dicevo prima, i nostri doppiatori sono di altissimo livello, quello che manca è traduttori attenti. Mi ha fatto piacere quindi leggere che anche altri la pensano come me.
Evit: Diciamo che non sempre troviamo adattatori all’altezza ma non faccio di tutta l’erba un fascio. L’argomento è effettivamente molto vasto (abbastanza da farne un blog dedicato) e valutabile solo caso per caso.
Un’ultima domanda… Han Solo spara per primo?
Marco: Domanda inutile, spara sempre per primo!
Evit: Grazie Marco, ci vediamo il 4 maggio. Che il quattro maggio sia con noi, sempre.

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