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Io? …(non) doppio! Lo spettacolo tutto particolare di Paolo Ruffini

Ruffini non doppia
Sarò io ad essere un po’ naïf e talvolta impulsivo ma quando compro i biglietti per uno spettacolo chiamato “Io? Doppio!” di Paolo Ruffini (per altro già stranoto su YouTube per spezzoni di film ridoppiati comicamente in dialetto livornese) potrò verosimilmente aspettarmi che ci sia in questo spettacolo un qualche doppiaggio?

Le aspettative

Da quello che avevo visto per tanti anni su YouTube mi sono immaginato uno spettacolo in cui Ruffini, insieme ad un’altra spalla comica, avrebbe intrattenuto il pubblico del teatro Verdi della mia città (Firenze) proiettando spezzoni di film vari per poi ridoppiarli in diretta con le stranote interpretazioni comiche dialettali. Sapevo che durante lo spettacolo Ruffini chiama anche gente sul palco per prenderli un po’ in giro ma pensavo si trattasse di una porzione minima dello show.

La dura realtà

In uno spettacolo di due ore ci saranno stati al massimo 5 minuti (non esagero) di clip video doppiate e il 90% di esse erano le stesse identiche che trovate (gratis) su YouTube; non erano neanche reinterpretate in diretta, no no erano letteralmente gli stessi video che trovate su YouTube proiettati su telo bianco… Allora per cosa pagate 25-45 euro a biglietto? Ma è semplice! Per un intrattenimento da villaggio vacanze e, nel caso di alcuni “fortunati” spettatori chiamati sul palco, per diventare vittime di sfottò atroci. Nel caso di coppie sposate potreste anche rischiare un divorzio al gioco del confronto delle risposte, come probabilmente è accaduto ad un marito che alla domanda “dove l’avete fatto la prima volta” ha risposto con la descrizione della prima volta insieme ad un’altra e la moglie (che ricordava un po’ l’attrice Milena Vukotic) non l’ha presa molto  bene. Una scena un po’ pietosa permettetemi di dirlo.
Inoltre ciascun “gioco” era spezzato da innumerevoli stacchi musicali tanto per allungare il brodo altrimenti il tutto sarebbe durato 30 minuti scarsi.
Evidentemente però ero l’unico ad aspettarsi qualcosa di molto diverso. Il resto del pubblico, che spaziava dall’adolescente all’ottuagenario e molti dei quali venivano anche da località remote per potersi “godere” l’annuale appuntamento “comico” (le virgolette sono d’obbligo), erano lì che se la ridevano delle miserie altrui. “Il disgraziometro” di Paolo Villaggio era molto più umano. Ruffini infatti chiama sul palco facili vittime, come adolescenti di sesso maschile ai quali ricorderà continuamente quanto siano dei verginelli senza alcuna speranza di accoppiarsi con una donna a breve (ma va? Chiami sul palco dei dodicenni!), donne di mezza età molto in carne definite poi “belle cavalle” (anzi “havalle” nel vernacolo locale) e altri poveri disgraziati selezionati in un pubblico di benevoli carnefici, di solito in base alla loro bruttezza o goffaggine oppure semplicemente per la loro veneranda età nel caso del gioco delle coppie. A detta di Ruffini, ciò che propone nel suo spettacolo sono dei giochi che non gli permettono di fare in televisione… ma secondo me a programmi del calibro di Ciao Darwin sono ben disposti ad acquistare il tuo format, Paolo.
Scusa Paolo Ruffini se nel tuo “Io? Doppio” ho scioccamente creduto che avresti doppiato qualcosa dal vivo! Come già detto, e forse la cosa per me più grave è che neanche quei risicatissimi 5 minuti di spezzoni, per altro stranoti, erano doppiati in diretta. Erano difatti proprio gli stessi filmati di YouTube riproiettati al pubblico pagante. Non riesco proprio a capacitarmene.
Deludente è dir poco per questo spettacolino triste dal titolo ingannevole. La parola “truffa” si avvicina di più ad una definizione esatta. Si chiamasse “il Paolo Ruffini Show” lo capirei, ma con il titolo “io? doppio!” e poi non doppia un cazzo… ditemi voi se non è pubblicità ingannevole.
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