Se c’è una cosa più insopportabile delle traduzioni errate dall’inglese all’italiano questa è l’uso errato dell’italiano nei film americani. L’esempio che mi viene subito in mente è il film “Nave fantasma” (Ghost Ship, 2002) che ebbi la sfortuna di vedere al cinema. In questo film la nave fantasma del titolo è una nave italiana (ispirata al transatlantico Andrea Doria) quindi lo spettatore potrà notare piuttosto di frequente scritte ed etichette in italiano… TUTTE rigorosamente errate, dalla prima all’ultima.
L’italiano stentato della Nave fantasma
Perché me la prendo tanto? Beh, dovendo scrivere alcune frasi in italiano, che almeno chiedessero a qualcuno che l’italiano lo sa per davvero, così da evitare obbrobri come “CABINA DI CAPITANO” invece di “cabina del capitano”; una donna che viaggia da sola è descritta nella lista passeggeri come “VIAGGENDO SOLO” (invece che “viaggiando sola” due parole due errori!), suppongo traduzione diretta di “travelling alone”. In italiano al massimo sarebbe stato “viaggia sola” o “viaggia da sola”.
Le assurdità che dobbiamo vedere e leggere in questo film non finiscono qui, abbiamo anche: “GOVERNO DELL’ITALIA” scritto in cima a procedure di emergenza divenute “AVVERTIRE D’EMERGENZA” , date scritte all’americana (“Maggio 19, 1962”), esibizioni canore da svolgersi in “due grande atti” da parte della cantante “diretta da Roma” (invece che “direttamente da Roma” suppongo) “FRANCESCA, LA PIÙ FAMOSA CANTANTE DI CABARET DI’ ITALIA” (non si capisce tra l’altro come una cantante italiana canti Senza fine con pronuncia all’americana). L’unica parola che sono riusciti ad azzeccare mi pare sia l’insegna che legge “ESTINTORE”.
Anche “ogni notte” non è poi così corretto. “Ogni sera”, “tutte le sere” avrebbe più senso nel manifesto di uno spettacolo canoro.
Altre frasi poi sono completamente incomprensibili: su di una foto compare la scritta “Cuore (?) della scatole de caricamento” e su di una cartolina (credo di un telegramma) nello spazio per il timbro c’è scritto “Puntello da spedire” (puntello???) e sempre nello stesso documento, in alto, appare la dicitura “NAVE PER PUNTELLO” (la mia mente ritorna subito a Carlo Verdone in Un sacco bello che diceva “Ostello! No Otello!“). Il più “bello” di tutti però è un meccanismo con leva che riporta due livelli “PIGRO” e “MASSIMO” (quei cretini hanno tradotto “idle” come “pigro” invece che “fermo” o “inattivo”).
Infine… BEWARE OF POISON diventa “VELENO DI ATTENZIONE” seguito da “RESISTENZA DI INDUSTRIAL”.
L’unico veleno qui è la traduzione, affidata evidentemente a qualche minus habens con un dizionario in mano e che di italiano non sapeva assolutamente niente. Per quanto basso fosse il budget di questo film trovo impensabile che non si potessero permettere di far tradurre quattro cavolate da un traduttore serio. Ma anche un non professionista avrebbe fatto un lavoro migliore per pochi dollari, probabilmente anche gratis! Il “pigro” è imperdonabile… poi così evidente.
Soltanto pochi dollari, questo sarebbe stato il misero costo da pagare per risparmiarsi la derisione da parte di un’intera nazione (la nostra).