Terza parte di “Quei sequel fasulli“, della rubrica “Titoli italioti” dedicata ai titoli più assurdi della distribuzione cinematografica italiana che ho diviso per generi.
Titoli italioti di genere commedia…
Balle spaziali 2 – La vendetta (1989)
Originariamente intitolato “Martians Go Home”, una commedia a sfondo fantascientifico riuscita malissimo, praticamente inguardabile. Degna di nota la presenza dell’attore Randy Quaid, qui protagonista, e che in Independence Day interpretava il padre ubriacone rapito dagli alieni. Ignobile il tentativo di spacciarlo come un sequel di Balle Spaziali di Mel Brooks! Non ha assolutamente niente a che vedere con Balle Spaziali.
La locandina stessa punta palesemente ad imbrogliare lo spettatore italiano con un’illustrazione che fa chiaramente il verso a Balle spaziali di Mel Brooks.
A questo proposito voglio riportare la testimonianza di una persona che nel 1990 lo vide al cinema:
Agosto 1990. Riccione. Fuori dalla spiaggia, locandina dei film in programma. In mezzo al nulla cinematografico, Speceballs 2. Naturalmente non si è visto il trailer. Naturalmente si va a vederlo in anteprima. Per tutto il primo tempo ho tentato stupidamente di capire come e quando questa trama presa “leggermente” alla lontana si sarebbe unita a quella del primo film. Secondo tempo: la platea mormora; si sente – ma giusto un pelo – presa per il culo. Alla fine della proiezione esco. Intorno a me la gente prende a sassate la locandina mentre i proprietari della sala sprangano in fretta e furia l’entrata.
Fine
Abbiamo guardato Balle spaziali 2 per la nostra serie YouTube “i videocommentatori”, dove commentiamo film brutti. La testimonianza dell’anteprima di agosto ci viene dell’utente “gatto rognoso” nei commenti al video.
Ancora più scemo (1997)
Spacciato come sequel di “Scemo e + scemo” per la presenza di Jeff Daniels, in realtà è tutt’altro film! In inglese si chiama “Trial and Error” e non ha niente a che vedere con “Dumb and Dumber “, non è nemmeno una commedia demenziale.
Il tempo delle mele 3 (1988)
In realtà questo film non è un sequel dei primi due “Il tempo delle mele“, infatti il titolo originale è “L’Étudiante” e si sente fortemente la puzza della distribuzione Cecchi Gori. Del resto chi avrebbe potuto sospettare che non fosse realmente il 3° film della serie? L’attrice protagonista è la stessa dopotutto, stesso anche il regista e ci sono pure musiche di Vladimir Cosma (già famoso per la canzone “Reality” del Tempo delle mele).
Di recente, Sophie Marceau ha recitato in un film chiamato “L’âge de raison” (2010) ovvero l’età della ragione, distribuito in Italia come “Carissima me“. Mi sorprende che non sia stato chiamato Il tempo delle mele 4 – Adesso è cresciuta.
Titoli italioti del genere fantascienza…
Alien 2 – Sulla Terra (1980)
Divertente l’intervista a Ciro Ippolito (visionabile su YouTube), produttore del film e suo regista, lo stesso racconta che appena ricevuti i soldi per il film (400 milioni di lire del 1980!) se li sputtanò subito insieme ai suoi compari, comprandosi chi una Jaguar chi una Mercedes. Insomma, in puro stile italiano, si “magnarono” tutti i fondi destinati alla produzione del film, praticamente truffando gli investitori stranieri. Il risultato di questo “magna magna” è evidente quando si cerca di guardare questa sottospecie di film da quattro soldi. Una pellicola da alcuni considerata un “cult” ma da disprezzare a più livelli.
Inutile dire che non è un seguito di Alien di Ridley Scott. In questo caso il titolo italiota è nato prima del film, proprio per cavalcare il successo di Alien di un anno prima.
Nello stesso anno in Italia si produceva anche un film chiamato “Contamination – Alien arriva sulla Terra“, un titolo che fa ridere solo a scriverlo. Questa pellicola addirittura ruba alcune battute da “Alien 2 – Sulla Terra” ed è per tanto una copia di una copia di un film famoso… ovvero una ciofeca.
2002: La seconda odissea (1972)
Seppur un buon film, magari un po’ soporifero ma decente, “2002: La Seconda Odissea” non ha niente a che vedere con “2001: Odissea nello spazio” (1968) di Stanley Kubrick. Il titolo originale di questo film è “Silent Running“. Il vero seguito di “2001: Odissea Nello Spazio” è invece “2010 – L’Anno del Contatto” con Roy Scheider, basato sul romanzo di Arthur C. Clarke.
Non solo il titolo italiano era truffaldino ma anche il doppiaggio puntava ad una continuità con il film di Kubrick, in alcuni dialoghi sentiamo la voce di HAL 9000 che comunica agli astronauti l’ordine di far detonare tutte le capsule che contenevano le ultime piante salvate dalla loro completa estinzione sulla Terra.
Titoli italioti per il genere horror…
i due “Non aprite quella porta 3” (1990)
Di questo film ne esistono ben DUE, usciti nello stesso anno: uno autentico e uno italiota! Quello americano è il terzo film della serie “The Texas Chainsaw Massacre“, nota in Italia come “Non aprite quella porta“. L’omonimo film italiano non c’entra una beneamata ed è noto all’estero (“noto” è un parolone!) come “Night Killer“. Si tratta quindi di un sequel apocrifo della serie “Non aprite quella porta”.
Troll 2 (1990)
Infine la serie “Troll” che dopo il primo film americano del 1986 (da notare che in questo film il protagonista si chiama “Harry Potter“) ebbe un seguito italiota nel 1990, Troll 2, inizialmente intitolato “Goblin” ma che per motivi di mercato venne distribuito come il seguito del primo “Troll”. Troll 2 è considerato tra i peggiori film mai realizzati e in America è un vero e proprio cult descritto come “the best worst movie!”.
A questa serie si aggiunsero successivamente altri film italioti che non c’entravano niente con i precedenti film ma che vennero distribuiti come presunti Troll 3 e Troll 4. Il terzo episodio, firmato Joe D’Amato (nome che dà zero garanzie), si chiama anche Contamination .7 (o The Crawlers) e non ha nemmeno dei troll come mostri ma degli alberi con radici assassine. Troll 4, infine, è un fantasy medievale meglio noto con il titolo di “Quest for the Mighty Sword“, anche qui il legame con i troll è esilissimo (anzi non c’è proprio).
Non mancheranno sequel di questa rubrica con altri titoli inventati di sana pianta dalla distribuzione italiana per ingannare il pubblico di un era pre-internet.