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Chicche quotidiane (7) – Dreams road… ovvero l'inglese dei vostri sogni


Per la chicca quotidiana oggi mi voglio impuntare sulla scelta del titolo di quell’affascinante programma RAI chiamato “DREAMS ROAD“.
Leggo il titolo e subito sento puzza di traduzione italiota. Presumo che al momento di scegliere il titolo qualcuno seduto ad una scrivania abbia detto “la strada dei sogni… dreams road!” e qualcun altro abbia risposto “suona bene!”.
La strada dei sogni (se questa era effettivamente l’intenzione del titolo) si traduce come “road of dreams” e non “dreams road”. Possibile che non chiedano a qualcuno che l’inglese lo parla per davvero prima di sparare un titolo simile sulla folla? Come diceva il mio Prof. di fisiologia: siccome tutti mangiano allora tutti si sentono in diritto di parlare di alimentazione. Allo stesso modo siccome tutti masticano almeno qualche parola d’inglese, allora chiunque si sente in diritto di mettersi a tradurre… e poi vengono fuori le dreams road. Anzi l’inglese dei sogni. Vabbè come al solito divago su personalissime diatribe.
Trovo poi deprecabile questo uso dell’inglese a mo’ di prezzemolo (nello stile della filosofia spicciola secondo la quale parole e concetti sembrano meno banali se detti in inglese)… quando poi l’uso dell’inglese diventa un misuso allora la cosa è anche più grave.
… a meno che l’idea originale non era quella di una via chiamata “Sogni”. Via Sogni. In quel caso Dreams Rd. sarebbe correttissimo.
Se cercate su google “dreams road” (tra virgolette per specificare quella sequenza di parole) non troverete altro che riferimenti a questo programma RAI, a riconferma che in inglese nessuno dice “dreams road” intendendo “strada dei sogni”.

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