È un peccato che mi ritrovi a parlare male di Oblivion, un film che comunque mi ha intrattenuto piacevolmente e che certamente riguarderò in futuro. Ciò che mi ha fatto stingere i pugni e stridere i denti non è la trama che sembra un collage di tanti classici della fantascienza moderna (dagli anni ’70 in poi), un collage per altro fatto con gusto e senza pretese e per tanto non solo perdonabile ma persino apprezzabile, ciò che mi ha tormentato sulla poltrona è stato invece l’adattamento che manteneva inspiegabilmente alcuni vocaboli in inglese, vocaboli ripetuti molto spesso tra l’altro.
Il protagonista (provate a leggere questo paragrafo ad alta voce) si trova a fronteggiare gli “Scavenger” che ad un certo punto installano un “beacon“. Non appena questo “beacon” degli “Scavenger” va “on-line” fa precipitare un’astronave dalla quale il protagonista recupera il “flight recorder“… faticoso?
Alcune parole anglosassoni sarebbero state perdonabili, come “on-line” ovviamente, del resto fa parte dell’italiano di base ormai, sia per giovani che per i meno giovani, e ancora ancora trovo perdonabile il soprannome degli invasori chiamati Scavenger (anche in Waterworld ricorderete che i nemici si chiamavano all’inglese: “Smokers” senza uno sforzo di trovare un corrispettivo italiano). Rimango però basito quando sento “il beacon Scavenger“, un dialogo che manca proprio di adattamento e traduzione e che ricorda semmai i sottotitoli di qualche videogioco tipo Mass Effect (che comunque era adattato meglio di questo film).
Beacon sarebbe il “radiofaro” ma può essere tradotto in molti altri modi a seconda dell’occorrenza. Questo vocabolo lo troviamo in Guerre Stellari (1977), in Aliens – scontro finale (1986) e molti altri film, ma non era mai stato lasciato in inglese prima d’ora.
Anche la parola Scavenger avrebbe giovato di un adattamento, ma il caso da crocifissione in sala mensa, quello da punizione dantesca, quello da far inginocchiare qualcuno sui ceci è “flight recorder“, altresì noto come “registratore di bordo” o ancora meglio come “scatola nera”, sciaguratamente lasciato in inglese!Una scelta di (non)adattamento che varrebbe forse la pena investigare. Ma pecché? Pecché???
Rimando come al solito all’esempio dei miei genitori che hanno superato i 50 e 60 anni e che guardando questo film si ritroveranno certamente un po’ spiazzati nel sentire parlare di un “beacon Scavenger” e non li biasimo. Un errore pensare che tanto “questo film non è per loro”, una scusa che si sente spesso tra chi cerca di giustificare eccessi di inglese in dialoghi italiani. I sessantenni di oggi non sono quelli che hanno fatto la seconda guerra mondiale.
La cosa più triste è che un filmetto tutto sommato carino e guadabile sia stato macchiato per sempre da scelte di adattamento infelici che probabilmente in futuro ci faranno ripensare a quel periodo 2010-2015 “quando andava di moda lasciare molte parole in inglese” nonostante i corrispettivi italiani fossero ben noti a tutti. Possiamo solo sperare in un caso isolato. Possiamo solo sperare.