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TITOLI ITALIOTI: L’esorcista n.2… quello apocrifo!

due locandine a confronto, Un urlo dalle tenebre e L'esorcista n.2 ...e il mio grido giunga a te (1975) sequel apocrifo dell'esorcista di friedkin

Presentato al tavolo della censura nel giugno 1975 come “Un urlo dalle tenebre“, questo film arriva in sala anche con un secondo titolo: “L’esorcista n.2” e sottotitolo “…e il mio grido giunga a te…” (una frase del rituale che sentiamo nel film). Nella locandina intitolata “L’esorcista n.2” il nome del regista Angelo Pannacciò viene sostituito da uno pseudonimo: Franck C. Lucas (sì, Frank con una “c” di troppo) che si vocifera stia al posto di Franco Lo Cascio, il regista che avrebbe iniziato il film per poi abbandonarlo prima della fine della produzione, sostituito da Pannacciò. L’uso di uno pseudonimo fa pensare ad una truffa vera e propria, in cui forse si è tentato di far credere ad un legittimo seguito dell’Esorcista di William Friedkin e non a della banale “exploitation” italiana.

Richard Conte in “Ma che ci faccio in questo film?”

L’esorcista n.2, il sequel apocrifo dalla distribuzione travagliata

La trama ricalca ovviamente quella del più famoso Esorcista, quasi scena per scena. Il posseduto qui non è una bambina ma Piero, un ragazzo con la zazzera più incredibile mai vista. E chi si sacrifica alla fine non è un prete ma una suora, ma anche con questi cambiamenti, le scene che ricalcano L’esorcista di Friedkin si riconoscono ad occhi chiusi (il party interrotto dal posseduto, le scene oniriche, la visita medica, etc… troppe per menzionarle tutte). Se avesse avuto grande successo sicuramente sarebbero arrivati in tribunale per plagio, ma nell’Italia degli anni ’70 non solo la cosa passava inosservata, ma veniva addirittura sottolineata da un titolo truffaldino: L’ESORCISTA n.2! E Friedkin muuuuto!

Non si capisce perché gli italiani prendano in giro gli “Star Wars turchi” quando in Italia facevamo esattamente le stesse cose.

Più che un indemoniato pare scemo

La commissione di censura gli regala un bel divieto di visione per i minori degli anni 18 per “la tematica stessa del film” (lu Dimonio!) “nonché dalle numerose sequenze di rapporti sessuali descritti con eccessivo realismo, sì da far ritenere l’intero film controindicato per le esigenze di tutela dei predetti minori“. Non contenti di un VM18 al pari di un film pornografico, la commissione richiede (ed ottiene) anche i seguenti tagli:

1) Scena dell’accostamento del calice con l’ostia ed il movimento sessuale della donna;
2) Scena in cui la donna si scopre il pube nella camera del ragazzo;
3) Alleggerimento del rapporto sessuale del ragazzo con la madre;
4) Alleggerimento del rapporto sessuale del ragazzo con la sorella;
5) Eliminare le scene che riguardano il ricordo del ragazzo con rappresentazioni di accoppiamenti di gruppo.

La storia della sua censura e della distribuzione mondiale di questo film è certamente più interessante del film stesso, ad oggi non è ancora mai emersa versione completa non censurata, e paesi diversi sembrano censurare il film in modo diverso, reintegrando alcune scene tagliate per la distribuzione italiana, e omettendone altre. Un passaggio televisivo italiano in tempi più recenti ha addirittura riportato alla luce qualche scena che si riteneva perduta per sempre, in merito a questa curiosa scoperta Nocturno.it ha pubblicato un resoconto completo che consiglio ai più curiosi di leggere. Il passaggio televisivo su Cielo nel 2020 è stato nominato anche in un approfondimento dedicato alla travagliata storia di questo film su Malevolentdark.com (in inglese), che mi ha fatto scoprire che al mondo esistono addirittura persone appassionate a questo film. Wow. Non ho parole.

L’esorcista n.2 in alcuni paesi è anche L’esorcista III

Quando L’esorcista 2 è già uscito, ci si inventa il 3.

All’estero L’esorcista n.2 è arrivato con titoli altrettanto truffaldini come The Return of the Exorcist (Stati Uniti), The Posessor (Stati Uniti) con frase slogan “the final challange of the Exorcist” (la sfida finale dell’esorcista) e addirittura Exorcist III: Cries and Shadows (Regno Unito), sicuramente perché nel frattempo era già uscito il vero Esorcista 2. È la semplice regola algebrica dei titoli dei sequel apocrifi: x+1. Che tocca fare alla distribuzione per portare a casa la pagnotta.

Purtroppo l’adattamento italiano non ha niente di curioso da dirci, è un film che non offre altro che il suo titolo, il titolo di un seguito… falso come Giuda.

Dove vedere L’esorcista n.2 (se proprio ci tenete)

Anche se ne sconsiglio la visione, finché dura il link potete vedere il film per intero qui. Ma vi consiglio L’esorciccio piuttosto.

https://www.youtube.com/watch?v=zG5r8zoQXG0

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