La rubrica “titoli italioti” si arricchisce di una nuova puntata dedicata alle serie televisive, il panorama dei prodotti televisivi non manca di titoli italiani modificati, inventati, alterati, a volte scemi. Gli italiani le hanno conosciute con determinati titoli, spesso ignorando il titolo originale. Ecco una lista di alcune di queste:
The Bold and the Beautiful ⇒ Beautiful
Ebbene la soap opera più nota in Italia, Beautiful, ha un titolo leggermente diverso in inglese. Non ho idea di chi sia lo sfacciato e chi il bello, ma posso supporre che questi siano titoli onorari alla stregua di “Cesare” o di “Khan” che vengono assegnati ora ad uno e ora ad un altro personaggio. Ormai il titolo italiano è così celebre e noto alle orecchie che se dovessi scegliere non potrei che preferirlo, tanto comunque la serie resta una cagata pazzesca.
Scherzi a parte il titolo originale può essere tradotto come “I belli (beautiful) e gli audaci (bold)”. Anche la famosa sigla di apertura è invenzione completamente italiana, composta da Roberto Colombo e usata dal 1990 al 2011. La sigla originale invece inizia con degli elefanti incazzati.
Gilmore Girls ⇒ Una mamma per amica
Un titolo a prima vista un po’ sciocco che però gioca sullo stesso senso del titolo originale, ovvero una ex ragazza-madre e il suo rapporto di amicizia/intesa con la figlia adolescente. Le ragazze Gilmore diventano quindi “una mamma per amica”. Sciocco ma equivalente. Dall’estero potrebbero dirci che gli italiani non perdono mai occasione di infilare la mamma ovunque.
Ne esistono moltissimi altri di titoli di serie TV completamente alterati in italiano, specialmente nel periodo anni ’80-’90 quando ancora non era di moda lasciare i titoli originali, così abbiamo “Family Matters” che diventa “Otto sotto un tetto” (certi che i protagonisti non sarebbero aumentati o diminuiti nel tempo?), “Knight Rider” in Italia è “Supercar” (indubbiamente un auto molto speciale), “Dr. Quinn Medicine Woman” diventa molto genericamente “La signora del West” con nessun accenno al fatto che sia una dottoressa, ma indubbiamente capiamo che è ambientato nel “West”. Perché non chiamarla “La dottoressa del West”?
“Murder, she wrote” è la famosa “Signora in giallo”, titolo che ormai definisce per estensione anche l’attrice Angela Lansbury. Il significato del titolo originale è molto semplice e allo stesso poco “titolistico” in italiano e si potrebbe tradurre in modo diretto come “Omicidio!”, scrisse, come se fosse il passaggio di un romanzo giallo, chiaramente di difficile resa in italiano e improponibile con una traduzione diretta.
“The Crosby Show” sono “I Robinson” in italiano, mentre la famiglia in originale fa Huxtable di cognome. “Roseanne” diventò “Pappa e Ciccia”. Questa serie ha una caratteristica curiosa: in italiano Roseanne si chiama Annarosa e parla napoletano, una scelta presente soltanto nel doppiaggio e non in originale, ma non nego che all’epoca questa scelta funzionasse particolarmente bene.
“The Wonder Years” inspiegabilmente si chiama “Blue Jeans”, da non confondersi con “Genitori in Blue Jeans” che originariamente si chiamava invece “Growing Pains”… i blue jeans andavano proprio di moda nei primi anni ’90!
“Home Improvement” è in italiano “Quell’uragano di papà” (il titolo originale si notava comunque nella sigla) e “Fame” diventò ottimisticamente “Saranno famosi”, anche se nessuno di loro lo diventò per davvero nella vita reale, il titolo italiano gli avrà portato scalogna.
Altre serie, piuttosto sconosciute al giorno d’oggi, ebbero addirittura il “privilegio” di ricevere più di un titolo, ovvero di essere trasmesse in Italia prima con un titolo e poi successivamente con un altro totalmente differente. Tra le tante, la più famosa è certamente “Diff’rent Strokes” (dal modo di dire “different strokes for different folks” che io mi azzarderei a tradurre come “ognuno ha i suoi gusti”, ma sicuramente ci saranno altri detti italiani simili) che è andato in onda prima con il titolo di “Harlem contro Manhattan”, poi come “Il mio amico Arnold” e infine ridotto semplicemente ad “Arnold”, che col tempo divenne l’evidente protagonista della serie. Triplo nome dunque per Different Strokes.
La tendenza ultimamente è invece quella di lasciare i titoli originali, a volte una scelta saggia (quando associata ad un sottotitolo esplicativo per i non-anglofoni, per esempio “Cold Case – Delitti irrisolti” e “CSI – Scena del crimine”) altre volte un po’ meno: ad esempio faceva troppa fatica tradurre titoli come “The Big Bang Theory” o “The Prisoner”, remake della serie “Il prigioniero” degli anni ‘60? Purtroppo è difficile avere una via di mezzo e ci potremmo domandare (forse rabbrividendo) come 30 anni fa avrebbero potuto tradurre titoli come “Medium” (“Premonizioni” o “La mamma che vede il futuro”?), X-Files (“Gli Archivi del mistero”, “Gli investigatori del mistero”?) o The Mentalist (di cui è difficile anche immaginare una traduzione stile anni ’80).