Sembra strano ritrovarsi nel 2021 a raccontare di sequel apocrifi eppure eccoci qui a descrivere gli stessi mezzucci che nell’Italia degli anni ’80 e ’90 ci portarono “perle” come Alien 2, Ancora più scemo, Balle spaziali 2 – La vendetta, Il tempo delle mele 3, per non parlare di La casa 3, La casa III, La casa 5, 6 e 7 e tanti, tantissimi altri. Questa volta è toccato a Great White, film australiano spacciato come terzo capitolo di quella serie di film a base di squali chiamata “47 metri”, e arrivato in Italia come 47 METRI – GREAT WHITE.
Ripercorriamo brevemente questi “47 metri”.
47 metri e 47 metri: uncaged
47 Meters Down (2017) è uno di quei film indipendenti prodotti al prezzo di un paio di birre e una nocciolina —5,5 milioni di dollari — che però gli va di culo e finisce per incassare più di 62 milioni in tutto il mondo. Arriva anche in Italia con enormi cartonati nelle sale della catena UCI e con il titolo “47 metri“. Nel film due sorelle rimangono intrappolate in una gabbia sul fondo del mare (a 47 metri di profondità) circondate da squali, nessuno sa che sono lì e sono a corto di ossigeno. L’uscita è ovviamente estiva (dal 25 maggio) e a settembre alla casa di produzione britannica “The Fyzz Facility” già si sfregavano le mani pensando a un sequel, “48 Meters Down”.
Il seguito uscirà nell’estate 2019, ma non col titolo previsto di 48 Meters Down, verrà invece tenuto quel “47 Meters Down” ormai noto al pubblico, con l’aggiunta di un sottotitolo: 47 Meters Down: Uncaged. In italiano: 47 metri – Uncaged, perché è dagli anni ’70 che l’inglese in locandina “fa horror”.
Il secondo “47 metri” non si svolge più in una gabbia (per questo è “uncaged”) bensì tra incredibili rovine maya sommerse (presumibilmente a 47 metri di profondità, che coincidenza) e infestate da squali ciechi del pleistocene… o qualcosa del genere. Questo secondo film, “sgabbiate”, è più scemo, costa di più (12 milioni) e incassa di meno (47,5 milioni in tutto il mondo, uno per ogni metro praticamente), ma tutto sommato gli è andata ancora di culo. Qualsiasi film che faccia più del doppio dei costi di produzione è in profitto.
Senza poter neanche dare la colpa al Covid, in Italia 47 metri – Uncaged arriva solo “on demand” su varie piattaforme di streaming, quindi pagando qualcosa in più oltre all’abbonamento mensile. Il che vuol dire che gran parte degli italiani se lo sono goduti in copia pirata di buona qualità.
Visto l’andazzo al botteghino, ai produttori sarà stato chiaro che un terzo film poteva essere un rischio inutile e ad oggi la serie si è fermata al secondo film. Tranne in Italia. Noi siamo speciali.
Il terzo capitolo tutto italiano… 47 metri – Great White
Il 30 settembre 2021, a estate ormai finita, esce nei cinema italiani un fantomatico terzo capitolo, 47 metri – Great White, in cui cinque persone rimangono bloccate su una scialuppa di salvataggio braccata da uno squalo bianco. È il terzo film solo sulla carta e solo in Italia, perché in realtà il suo titolo originale è semplicemente Great White, e non ha niente a che fare con i due “47 Meters Down”.
Da dove sarà venuta l’idea? Oltre all’ovvio fatto che si tratta di un film con squali, probabilmente l’idea sarà venuta dalla locandina originale che recita: dai produttori esecutivi della serie “47 metri”. Una dicitura molto paracula visto che dei 51 executive producers totali (non scherzo, li ho contati), è vero, 3 di questi sono in comune ai precedenti capitoli. Tanto varrebbe accomunare tutti questi film dal fatto che siano usciti sul pianeta Terra.
Nel film Great White nessuno si immerge a esattamente 47 metri di profondità (non che ci sia dato sapere almeno), e la trama si svolge quasi interamente in superficie, quindi siamo proprio all’esempio di titolo italiota per eccellenza. Lo mettiamo insieme a 2002: La seconda odissea. Come film della domenica non è la cosa peggiore mai vista, forse perché le mie aspettative erano già 47 metri sotto la superficie del mare. Ma se ve lo siete perso al cinema non è poi questa grande lacuna.
Il 3 ottobre il film è stato presentato al Romics e chissà se in quella occasione uno dei tanti ospiti chiamati a parlare del film avrà menzionato il fatto che non si tratta davvero di un seguito di 47 metri. Chissà perché ne dubito. Che questo fosse il terzo capitolo della serie è stato praticamente accettato da tutti in Italia senza battere ciglio. Del resto, i distributori italiani non mentirebbero mai al proprio pubblico. 😉
Tutti e tre i film sono stati doppiati dalla Sound Farm 999 (sempre con un buon cast) e distribuiti dalla Adler Entertainment di Milano la quale, sul sito ufficiale, descrive così il film:
“La saga di 47 Metri continua con un nuovo terrificante capitolo“.
Diamo per scontato che tutto ciò sia legale. Intanto l’Italia rimane l’unico paese dove il film australiano Great White è stato spacciato come appartenente alla serie “47 metri”, solo perché… ci sono degli squali. La scelta è certamente più furba di titoli tipo “La casa 3” perché, non essendoci numeri nella titolazione, anche se dovesse uscire un “vero” terzo film, farebbe comunque la sua porca figura nella quadrilogia tutta italiana di 47 metri.
Insomma un’altra grande aggiunta all’infinita raccolta di SEQUEL APOCRIFI.