Quello dei sequel apocrifi è un fenomeno che ha raggiunto in Italia i picchi creativi più elevati. La distribuzione italiana negli anni ’80 e primi ’90 si è sbizzarrita ad affibbiare titoli fasulli per spacciare nuovi film sconosciuti come seguiti di ben più noti successi americani. La casa di Sam Raimi è sicuramente quello che ne ha portati di più. In questo articolo li elencherò tutti, ma prima due parole proprio su La casa, quello vero, che però in lingua originale si chiama Evil Dead.
La casa di “La casa”
Più che il titolo questo film ha una locandina veramente italiota! The Evil Dead (1981) di Sam Raimi arriva in Italia nel 1984, con il titolo La casa, distribuito dalla Film 2 come uno dei tanti “filmetti” che all’epoca venivano elevati da una locandina fenomenale che tipicamente non c’entrava niente con la trama.
Nel caso di Sam Raimi il film si è poi rivelato essere un cult apripista con un numero spropositato di sequel apocrifi, ma la locandina italiana (italiota dovrei dire) si conferma non ha niente a che vedere con il film in questione.
Questo è il luogo dove si svolge il film, essenzialmente una baracca nei boschi.
Questa invece la copertina italiana:
Notate qualcosa di familiare nella casa ritratta nella (bellissima) locandina italiana? Se non ve ne foste mai accorti, questa è palesemente la casa di Psycho di Alfred Hitchcock, assolutamente identica dal primo all’ultimo dettaglio, dal lucernario rotondo sul tetto, al numero di colonne del portico. C’è persino un’attenzione particolare sulla finestra dalla quale si affacciava la madre di Norman Bates.
Ignoro totalmente il perché di questo poster, ma sembra proprio che, ancora una volta, i distributori italiani abbiano giocato sporco cercando di attirare più pubblico possibile grazie a una locandina che suggerisce un film totalmente differente. Locandine e titoli fuorvianti sono state la base del marketing nella distribuzione cinematografica italiana almeno fino agli anni ’90.
Difficile anche dire che la locandina italina sia semplicemente “ispirata” alla casa di Psyco visto che ne è l’esatta replica e mi domando se all’epoca non abbia suscitato qualche perplessità tra i cinefili. È la madre di Norman Bates quella che vedo alla finestra?
Certo, molto più bella di una baracca sgangherata.
Anche nella locandina del suo seguito ufficiale La casa 2 (The Evil Dead 2) continua a essere presente una casa vittoriana nonostante gli spettatori a questo punto sapessero esattamente cosa aspettarsi (una baracca nei boschi).
Con La casa e La casa 2 caso ci è andata bene, a prescindere dalla fregatura in locandina, questi film hanno ottenuto un enorme successo e il suo posto nella storia del cinema. Non si può dire lo stesso dei loro sequel illeciti, arrivati successivamente a La casa 2 del 1987, quando i produttori italiani non ebbero alcun ritegno nello sfruttare la fama dei film di Raimi per fare profitto nell’immediato. E la serie è “continuata” con i seguenti titoli che niente hanno a che vedere con gli Evil Dead.
Sequel fasulli: LA CASA e i suoi non-seguiti
La casa di Psycho e quella “C” stilizzata in quel modo per assomigliare a una falce torneranno spesso!
La casa 3 / Ghosthouse (1988)
Film italiano fatto per gli italiani, il primo a godere di fama riflessa dei due precedenti film di Raimi. All’estero è conosciuto come “Ghosthouse”. La vera “Casa 3” sarebbe arrivata solo nel 1992 con il titolo “L’Armata delle tenebre” (sempre di Raimi), titolo originale Army of Darkness.

La casa 4 / Witchcraft (1988)
Sempre del 1988 (ma arrivato praticamente nel 1989), in questo film italiota recitano David Hasselhoff (che molti ricorderanno per Baywatch o Supercar) e Linda Blair (la bambina indemoniata di L’esorcista). All’estero ha svariati nomi (Witchcraft, Démoniaque présence, etc…) , tra questi spicca il titolo ‘Ghosthouse 2‘ del mercato britannico. Cioè hanno cercato di spacciarlo per un seguito di La casa 3. Siamo ai sequel fasulli dei sequel fasulli.

La casa 5 / Beyond Darkness (1990)
L’ultima delle produzioni italiote e, credo, la peggiore. Le successive (e ultime?) due Case (6 e 7) sono invece film horror americani il cui titolo è stato cambiato dai distributori italiani per includere le parole “La casa” così da spremere la serie ancora un po’, riciclando così prodotti esteri quando ormai gli italiani erano già passati a sfruttare altri filoni.
Nel Regno Unito e negli Stati Uniti La casa 5 è stata commercializzata come Beyond Darkness. In Germania invece è il seguito di La casa 4 (rispettivamente con i titoli di Ghost House e Ghost House II) – Anche in questo caso dunque siamo ai seguiti fasulli di seguiti fasulli – ma all’arrivo in DVD è diventato Ghosthouse 6. Da perderci la testa.
La casa 6 (House II, 1987)
Distribuito in Italia dopo La casa 5 e meglio conosciuto come “La casa di Helen“, la Casa 6 (o Casa di Helen) è in realtà il titolo che venne dato in Italia al film “House II“. Vi domanderete a questo punto come si chiamava il primo “House” in Italia? House si chiama “Chi è sepolto in quella casa?“. Confusi? Vi capisco. Per maggior chiarezza leggete questo mio precedente articoletto dove viene menzionata anche la serie House.
La locandina italiana del resto non faceva mistero delle sue origini, eppure la C a forma di falce continuava ad essere riciclata senza vergogna.
A proposito di C a forma di falce, ai fondatori della banca La cassa di Ravenna dev’essere piaciuta così tanto che l’hanno usata per il proprio logo, facendolo diventare così il nome della loro azienda in un gioco di parole.
La Casa 7 / La casa III (1989)
Titolo originale: “The Horror Show“. Nel 1990 arriva in Italia l’ennesimo film horror americano fatto passare come un seguito della serie “La casa”. La cosa curiosa è che fuori dagli Stati Uniti questo film è conosciuto come “House III”, ovvero è stato distribuito come un sequel (anche qui “apocrifo”) della serie “House” quindi non siamo i soli ad abbinare filmacci da poco a serie più note pur di far soldi!
Per riassumere la faccenda, in America questo film fu prodotto e distribuito come “The Horror Show”. Per venderlo meglio all’estero fu rititolato “House III” e poi in Italia, per venderlo ancora meglio, venne spacciato come appartenente alla serie “La casa”, facendone così il suo 7° (e ultimo?) capitolo.
Ma per creare ancora più confusione, in DVD arriva poi come La casa III, da una traduzione diretta e mal pensata di House III. Per questo il titolo esiste sia come La casa 7 che La casa III.
Case bonus
Quella villa in fondo al parco (1988)
È vero, non c’entra propriamente con la falsa serie de’ La casa, “inventata” dai distributori italioti, ma ci tengo a far notare come il riciclo della casa di Psyco andava molto di moda negli anni ’80, diventando la casa dell’orrore per antonomasia. Tanto che l’idea della casa sulla collinetta veniva riproposta senza pudore anche in horror e horroretti italiani come Quella villa in fondo al parco (1988) che utilizza la stessa identica casa vittoriana (il suo stile è più precisamente noto come “gotico californiano”).
Fil rouge di tutti questi film è che non hanno mai una casa che si avvicini a quella di Psycho, neanche lontanamente;
E quando non copiano direttamente la casa gotica di Psycho, ne prendevano almeno l’idea, quella di una grande casa sulla collina, o anche solo la lettera iniziale “C” a forma di falce, come accadeva per La casa al n°13 in Horror Street.
Passando a un suggerimento che mi viene da Christian nei commenti…
La casa al n°13 in Horror Street (Dream Demon, 1988),
Anno caldo per le case di Psycho, quel 1988! Ancora una volta, un’enorme villa vittoriana immaginata più che altro dal disegnatore italiano e un titolo in cui ci hanno messo di tutto! Da “la casa” al “numero 13”.
Da notare la confusione tra 17 e 13 come numeri sfortunati. In Italia a quanto pare il 17 sarebbe quello sfortunato mentre nel mondo anglosassone lo è il 13 (numero invece fortunato in Italia). Riguardo alle ragioni storiche e culturali dei due numeri nella numerologia ammetto la mia vasta ignoranza. Forse perché il 13 del totocalcio è tutt’altro che sfortunato, mentre in America un gran numero di persone soffrono di triscaidecafobia? In Italia invece soffriamo di eptacaidecafobia, questo però non ha portato alla rititolazione di Friday the 13th in Venerdi 17. Lontani ormai i tempi di Era di venerdì 17 (1956).
È curioso invece come in questa locandina di La casa al numero 13 in Horror Street abbiano tenuto entrambi i numeri:
VENERDÌ 17: APPUNTAMENTO IN HORROR STREET AL NUMERO 13… L’ORRORE CONTINUA.
Quel “l’orrore continua” sta sicuramente a confermare l’intenzione di volerlo far passare come l’ennesimo sequel di La casa.
Fin ?
14 Commenti
utente anonimo
21 Marzo 2011 alle 10:41più o meno in tema mi viene in mente La casa di Cthulhu (titolo originale La mansión de los Cthulhu) infimo horror spagnolo del 1990 che in italiano sfrutta il filone de la casa (e forse anche nel titolo originale) e già in originale si riferirce a Lovecraft anche se la storia ha veramente poco a che fare (classica casa stregata).
è il tipico film che passano a tarda ora su Rai 4
utente anonimo
26 Marzo 2011 alle 16:07C'è anche "La casa al numero 13" (titolo originale: Dream Demon, 1988), che ovviamente in locandina ha il solito disegno della casa e anche la scritta con il font simile:
Ciao
Christian
Evit
26 Marzo 2011 alle 19:50Non li conoscevo questi due titoli, "La Casa al Numero 13 di Horror Street" in effetti è un bel titolo italiota.
utente anonimo
6 Aprile 2011 alle 20:43hai dimenticato "L'ultima casa a sinistra", altro sequel.
Evit
6 Aprile 2011 alle 22:48Non l'ho dimenticato, quello si chiama anche in inglese "The Last House on the Left" quindi il titolo è corretto in italiano, inoltre The Last House è anche quasi 10 anni più vecchio della Casa di Raimi quindi proprio molto prima che i distributori italiani si inventassero una serie tutta loro (la casa appunto)
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14 Giugno 2012 alle 11:26Pingback:
9 Novembre 2012 alle 22:44Antonio L.
26 Settembre 2015 alle 18:08Oggi ho avuto una specie di intuizione: secondo voi è possibile che i distributori italiani abbiano intitolato il film di Raimi ‘La casa’ proprio per sfruttare la fama di altre pellicole precedenti, come ‘L’ultima casa a sinistra’ di Wes Craven oppure ‘La casa sperduta nel parco’ di Ruggero Deodato? Ci ho pensato perché i film che ho nominato sono entrambi precedenti rispetto ad Evil Dead e forse si è voluto seguire il filone dei film “edlizi” :p Basandosi su questo ragionamento la casa potrebbe già essere inteso come un sequel fasullo, una furbata insomma. Oppure semplicemente la devo smettere di pensare troppo 😀
Evit
26 Settembre 2015 alle 23:26Tutto può essere, tutto può essere.
Mi piace la definizione dei titoli “edilizi” ahah! Sicuramente dall’ultima casa a sinistra in poi sarà entrato nell’immaginario pubblico una certa diabolicità legata alla parola “casa” nei film horror. Non penso lo abbiano pensato come una sorta di sequel quanto di “evoluzione” del filone di titoli basato sulla parola “Casa”.
Antonio L.
28 Settembre 2015 alle 16:22C’è anche ‘La casa nera’, film del 1991 di Wes Craven, il titolo originale è ‘The people under the stairs’…
Evit
28 Settembre 2015 alle 16:25Con la stessa locandina di Ammazzavampiri tra l’altro…
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6 Settembre 2016 alle 07:32Fra X
12 Giugno 2017 alle 20:25Ah, ah! Bella quella definizione di “edilizi” in effetti! XD
Mamma mia comunque! Sembrano infiniti! XD
nonchalance
5 Gennaio 2018 alle 11:29Ne aggiungo un altro/a: “Chi è entrato nella mia casa?”.
Titolo originale > Slaughterhouse Rock (1988)