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Full Metal Jacket… con quella frase alterata da spararsi in bocca!

Due cose mi hanno scioccato questa estate: il mio primo taglio di capelli “estremo” e il venire a scoprire che Full Metal Jacket ha una frase alterata sul finale della versione DVD/Blu-Ray.
Mentre al taglio di capelli mi sono abituato da subito (pur essendo sempre stato un capellone quasi tutta la mia vita), all’alterazione di Full Metal Jacket non mi abituerò mai.

Tutto è cominciato qualche giorno fa, quando mi chiama un mio affezionato lettore in questo blog (è la prima telefonata di un fan. Lo sportello al pubblico di Doppiaggi italioti per disagi linguistici è di prossima apertura, non temete) e tra le tante cose viene fuori Full Metal Jacket. La discussione procede pressappoco così:

Evit: “Anto’, fa caldo, …che mi racconti?”
Antonio: “sai che nella versione DVD hanno cambiato una frase sul finale di Full Metal Jacket?
Antonio: “…Evit? Mi senti?”
Altra voce: “Pronto? Scusa, sono la ragazza di Evit, è svenuto, devo riattaccare per chiamare la guardia medica”.
TU-TU-TU-TU-TU

Sapevo già che la marcia di Topolino (che troviamo cantata in italiano nella versione cinematografica e in quella su VHS), dal 2001 in poi, è stata rimpiazzata con la traccia americana che canta “Mickey Mouse” grazie alla rimasterizzazione di merda che la Warner ci ha propinato con il primo DVD (e anche nel più recente Blu-Ray), sapendo che comunque i suoi incassi li farà.
Aò… e che fine hanno fatto le versioni localizzate europee? Sono state fanculate… ehm, cioè sono solo in mano ai fan che hanno avuto la lungimiranza di conservare il film in videocassetta.

La cosa più sconvolgente, ancora più della marcia di Topolino in inglese, è l’alterazione di una singola battuta:

 

Vi riporto ciò che si trova anche scritto su Archiviokubrick.it (un sito veramente fenomenale, tra l’altro. Un vero punto di riferimento):

Nella scena in cui Joker uccide il cecchino, la battuta italiana della VHS “fottuta dedizione al dovere, la dedizione dei duri” è stata cambiata nel DVD con “adesso sei un duro Joker, adesso sei veramente un duro” che traduce più letteralmente la battuta inglese “hardcore man, fucking hardcore“. Maldesi non ha riconosciuto come sua questa battuta, di cui resta sconosciuta la paternità.

Di madre ignota piuttosto, altro che di sconosciuta paternità! Questa bastardata sembra fatta apposta per farmi scoppiare la vena sulla fronte.

Allora, da dove iniziare? Iniziamo dall’inizio. Chi si è permesso di alterare i dialoghi originali di Riccardo Aragno e l’opera di direzione del doppiaggio di Mario Maldesi? Entrambi persone di fiducia di Kubrick, numerosi documenti lo provano. Quelli di Archivio Kubrick sono stati anche troppo magnanimi quando hanno scritto:

traduce più letteralmente la battuta inglese “hardcore man, fucking hardcore”

Ma non traduce alla lettera manco per il cazzo! Nessuna offesa ai grandi dell’Archivio Kubrick, è con questa ritraduzione che mi arrabbio. Infatti “Adesso sei un duro Joker, adesso sei veramente un duro” è completamente inventata e sbagliata. Va ben oltre lo sbagliato! Va ad inserire una spiegazione per idioti laddove questa non è mai esistita! Vi ricordate infatti quando, durante l’addestramento, Joker narra che l’esercito voleva dei duri?

Il corpo dei Marines non vuole dei robot. Il corpo dei Marines vuole dei killer. Il corpo dei Marines mira a creare uomini indistruttibili… uomini senza paura.

Joker, chiaramente non è un duro. Si fa assegnare alla sezione giornalistica dell’esercito, non è abbastanza stupido da fiondarsi in prima linea e non è stato disumanizzato dall’addestramento del Sergente Hartman come molti altri, porta una spilla della pace e stuzzica i suoi superiori (che superiori gli sono solo di grado, non certo di intelletto), per l’intero film mantiene pressoché inalterata la sua “innocenza”, non avendo mai ammazzato nessuno (a distanza ravvicinata). Sul finale, la situazione lo obbliga a freddare un cecchino vietcong, una ragazzina già ferita e agonizzante a terra che implora di essere uccisa.
È chiaro che l’uccisione del cecchino decreta il suo passaggio a “vero soldato”, a “duro”, come aveva detto poco prima l’amico Rafterman.

Chi dice “fottuta dedizione al dovere” e perché?

Dopo l’uccisione del cecchino, Kubrick fa dire ad un soldato non inquadrato “Hardcore, man. Fucking hardcore” (in lingua originale) che, per farvi capire veramente il significato, potrei tradurre al volo e molto liberamente come “Fantastico! Fantastico, cazzo!” (quel hardcore indica qualcosa di “intenso”). Non dico che avrebbe dovuto essere tradotta così, nel mio blog cerco sempre di far capire il senso a chi l’inglese magari non lo sa o non lo sa da bilingue, anche a costo di semplificare al massimo.

Possiamo tranquillamente supporre che la frase “fucking hard core!” sia riferita all’esperienza dell’uccisione a distanza ravvicinata del cecchino, un’esperienza intensa che decreta la fine dell’innocenza del soldato Joker. Che le parole vengano da un compagno d’armi non inquadrato nella scena e non da Joker stesso lo come conferma, almeno per la versione originale, anche l’autore Julian Rice nel suo libro Kubrick’s Hope: Discovering Optimism from 2001 to Eyes Wide Shut (2008) quando scrive:

When Joker shoots the sniper and another marine says “Hard core, man. Fucking hard core”…
(quando il soldato Joker spara al ceccino e un altro marine dice “Hard core, man. Fucking hard core”…)

Anche in italiano la voce è di un altro marine e non quella di Mattia Sbragia (doppiatore di Joker), in più si sente anche lo stesso effetto di eco che avevamo sentito nei dialoghi poco prima. Quindi questa affermazione non avviene nella testa di Joker ma da qualcuno in quella stessa stanza, qualcuno che non vediamo inquadrato ma che non è né “Animal”, doppiato in italiano da Luca Ward, né Rafterman, doppiato da Massimo Rossi. La sceneggiatura (accessibile sempre dal sito archiviokubrick) dice che si tratta del soldato Dolon, interpretato da Gary Landon Mills e doppiato, riporta il sito antoniogenna, da Mauro Magliozzi. Lo stesso che poco prima chiedeva cosa stesse dicendo il cecchino agonizzante.

Dolon

Perché la parola “hardcore”? Il linguaggio usato dal soldato è quello pornografico, come sottolineato da Randy Rasmussen, autore del libro Stanley Kubrick: Seven Films Analyzed (2001):

“In Marine-speak, astonishment and admiration can be expressed in language commonly associated with pornography. Most of Joker’s comrades realize that he has faced and overcome one of the most obscene challenges of combat”

(traduzione mia)
“Nel gergo usato dai Marines, lo stupore e l’ammirazione può essere espressa con un linguaggio comunemente associato alla pornografia. I compagni del soldato Joker si rendono conto che egli ha appena affrontato e vinto una delle sfide più oscene della guerra.”

Che Aragno si fosse preso le sue libertà stilistiche nel trasformarlo in “fottuta dedizione al dovere, la dedizione dei duri” lo ammetto… e lo apprezzo, persino. La sua è una frase plausibile per un compagno di squadra di Joker in quella situazione, cioè quella di Joker che aveva il “dovere” di uccidere il cecchino agonizzante, di finirla e risparmiarle inutili sofferenze. Da lì la battuta sulla “dedizione al dovere” e, allo stesso tempo, Joker può essere finalmente considerato dai suoi commilitoni “un duro” a tutti gli effetti.

La frase italiana del doppiaggio cinematografico suggerisce il passaggio a “duro” di Joker, sì, ma non così palesemente come nella frase ridoppiata nel 2002: “Sei un duro, Joker. Adesso sei un duro“. Questo non è un messaggio, è una martellata in testa allo spettatore! E non è per niente fedele a quella originale.

Testimonianze sui cambiamenti audio in Full Metal Jacket

Successivamente alla stesura di questo articolo sono incappato in altri documenti inerenti l’argomento, testimonianze dirette che qui riporto per approfondire il tema. Il primo è un estratto da un intervista esclusiva con Mario Maldesi a cura di Filippo Ulivieri per Archivio Kubrick datata 1 Giugno 2002:

Anche in Full Metal Jacket, nelle scene finali, esistono differenze nella traduzione: la battuta “fottuta dedizione al dovere, la dedizione dei duri”, non trova una corrispondenza nel dialogo inglese. Come mai ci fu questo cambiamento nella versione italiana?
E’ passato molto tempo, tuttavia è un tipo di osservazione a cui non posso dare una risposta logica, perché devo sentire in quel momento cosa mi comunica la scena, la situazione. Se io sto a guardare la traduzione letterale vuol dire allora che il film non vale niente, non mi sta comunicando nulla. Non sto segnando con la matita rossa un compito, io sto vedendo un film che mi deve comunicare la violenza della guerra, l’assurdità, la follia dell’uomo; se quello che mi comunica è giusto, io non bado più a queste cose.

Nella versione originale inglese ci sono due battute: prima della voce di Animal Mother che dice “hardcore man”, un altro marine, Rafterman, dice “we’ll have to put you up for the Congressional Medal of… ugly!” ossia all’incirca “adesso ti iscriviamo alla medaglia dei bruti”.
Tu avresti mai detto “adesso ti iscriviamo alla medaglia dei bruti”? Il pubblico italiano non avrebbe capito, sono espressioni non nostre, va trovata una frase che ne restituisca il senso e che suoni naturale per l’orecchio italiano. Il lavoro di doppiaggio è pieno di queste cose, per via delle frasi idiomatiche, per i doppi sensi che non corrispondono affatto all’italiano. Ad esempio, in Shining Jack scrive “All work and no play makes jack a dull boy”: la relativa traduzione italiana non vuol dire nulla, allora Riccardo suggerì di mettere la frase “Il mattino ha l’oro in bocca”. Analogamente in francese hanno detto un’altra cosa, nessuno ha tradotto quella frase letteralmente, perché letteralmente non vuol dire nulla. Si deve trovare quello che si chiama “l’effetto equivalente”. Nel caso appena detto di Shining, si doveva restituire la confusione mentale del personaggio, perché quella è la sostanza, non è la parola in sé che va preservata. Nella traduzione di un film, dalla lingua e la cultura di partenza alla lingua e cultura di arrivo, io spesso mi trovo di fronte al problema di cosa privilegiare, se un’aderenza alla lingua e la cultura di origine attuando un trasferimento speculare, oppure se tenere più in considerazione la lingua e la cultura di arrivo, che è quella che dovrà fruire del mio lavoro. Per evitare fraintendimenti e confusioni, io scelgo di privilegiare quasi sempre la lingua e la cultura di arrivo.
In generale, comunque, non sono questioni da porsi. Capisco che il DVD dia sollecitazioni in questo senso, ma non è un’osservazione corretta. La traduzione dei film di Kubrick sono stupende, perfette nella sostanza, perché sono fatte da un grande, da Riccardo Aragno, che oltre essere di madre lingua inglese è un uomo coltissimo e uno scrittore raffinatissimo. Non è casuale la sua scelta, il lavoro che ha fatto su Arancia Meccanica è geniale: quello smembrare le parole, usare i russismi, mescolare le desinenze, è una cosa difficilissima, anche perché si deve andare a sync con la bocca e con la gestualità del personaggio. In generale puoi fare un’osservazione per vedere se la sostanza di un dialogo è stata rispettata, ma non si dovrebbe trattare di un’analisi a posteriori: il momento di approvazione o di disapprovazione è lì, quando si sta vedendo il film al cinema, nel momento in cui si fruisce l’opera; è lì che il film tradotto ha successo o non ha successo. E’ chiaro che ti devi prendere delle libertà perché prima di tutto va tradotta la sostanza. La forma va rispettata nei limiti del possibile: non si traducono le parole, devo tradurre il pensiero, cosa c’è sotto alle parole e magari anche la duplicità di questo pensiero, la sua ambiguità.

Parliamo dei DVD della nuova Stanley Kubrick Collection. Lei è stato contattato per il restauro delle tracce audio italiane?
No, hanno fatto tutto con i master che ho spedito a Londra dal 1971 al ’99. Non hanno chiamato né me né Riccardo Aragno.

Le colonne sonore italiane dei DVD presentano alcune differenze rispetto alle vecchie versioni in VHS che derivavano dalle copie in pellicola per le sale. In Full Metal Jacket la traccia italiana presenta ad una traduzione più letterale delle battute inglesi e nel finale la canzone del Mickey Mouse Club non è più in italiano. Come mai? Di chi è questa voce italiana che pronuncia le nuove battute? La riconosce?
No, assolutamente. Mi sembra una voce qualunque, una voce che hanno rifatto adesso. Non so quando hanno fatto il lavoro sui DVD, però mi chiedo perché abbiano cambiato così il film, senza la canzone del Club di Topolino in italiano: se Kubrick mi aveva chiesto di tradurre la canzone di Topolino, non vedo perché adesso devono tenerla in inglese. E’ un’operazione orrenda e riprovevole, un fatto unico, pazzesco direi. C’è un signore che si è permesso di correggere l’opera approvata da Kubrick in sua assenza. Non si tratta di stabilire se la frase attuale è migliore o peggiore di quella vecchia, è un’altra cosa ed è un’operazione assurda e scorretta.

Un’altra differenza della versione in DVD nei film è che sono stati eliminati i credit del doppiaggio che erano presenti nei titoli di coda dei film. Probabilmente la causa sta nell’aver fatto un’unica versione video per il mercato europeo, corredata da varie colonne audio.
In Francia sono sicuro che i credit del doppiaggio ci sono anche nel DVD. Si tratta di una cosa che accade solo in Italia, non si sa per quale ragione, forse per ignoranza. E’ come sopprimere la memoria storica di un fatto: secondo questa tendenza non si deve sapere tra 50 anni chi ha fatto cosa. La soppressione della memoria non ha giustificazioni, tanto più in un DVD dove lo spazio per le informazioni è tantissimo: se anche non è stato possibile mettere i credit di doppiaggio in coda al video come avviene al cinema, era fattibilissimo mettere queste informazioni a parte, anche come testo. Sarebbe normale: si hanno informazioni su chi è l’aiuto del cameriere, su chi accende le luci e simili e non si sa chi ha curato le versioni straniere. E’ una grave mancanza, anche perché si tratta di grandi attori e attrici. Personalmente proprio non capisco perché non si deve sapere, e non dico oggi ma tra 20 anni o 50, perché non si deve sapere che Giannini ha doppiato Ryan O’Neal in Barry Lyndon. Comunque è una tendenza generalizzata, non capita solo con i DVD, anche col VHS tentano di fare questa soppressione della memoria, mettendo i credit in un’edizione e nelle successive no. Non c’è una ragione plausibile se non quella della volontà di non far sapere. E ripeto, accade solo in Italia.

Un’altra testimonianza ci arriva dal blog Ciak, si trema di Daniela Catelli (critico cinematografico) che in data 19 Settembre 2013 saluta il fu-Maldesi con un affettuoso messaggio. Questa è la parte del messaggio dove, tra l’altro, viene toccato l’argomento Full Metal Jacket:

[parlando di Maldesi] Ricordo di avergli parlato della lunga intervista fatta all’amico, autista e factotum di Kubrick, Emilio D’Alessandro, dal quale lui stesso mi aveva indirizzato. In quell’occasione, mi disse quanto era amareggiato dal comportamento di Jan Harlan, cognato di Kubrick, che nelle riedizioni dei dvd aveva tolto tutti quei meravigliosi dettagli che il regista pretendeva e per cui amava tanto i doppiaggi italiani.
[…]
Scomparso Kubrick, Harlan è diventato il curatore della sua memoria e si è affrettato a togliere dai dvd le cose che lui amava tanto e su cui l’adattatore dei dialoghi Riccardo Aragno e Mario avevano tanto faticato: via le scritte tradotte in italiano, via “il mattino ha l’oro in bocca” da Shining, via la bellissima “Marcia di Topolino” nel finale di Full Metal Jacket, via – per gelosia e spirito di rivalsa, come i collaboratori italiani ritengono – i credits di chi ha reso giustizia a questi film meravigliosi, in un oltraggio non solo a loro ma soprattutto al genio di Kubrick.

 

“Sei un duro, Joker. Adesso sei un duro”

Ciò che Kubrick non ha mai fatto è di imboccare lo spettatore-poppante con una frase superflua che spieghi chiaramente ciò che tutti avevano comunque già capito: “adesso sei un duro, Joker“. Kubrick non sarebbe mai stato così diretto e ridondante. Questo film non è Prometheus di Ridley Scott!

Siccome è un ridoppiaggio moderno, spariscono anche cose come l’effetto eco sulla voce e quindi l’audio nuovo della versione DVD/Blu-Ray potrebbe davvero far pensare che quella frase sia un pensiero del soldato Joker che dice a se stesso di essere un duro. E poi ancora… chi è stato a ridoppiare quel pezzo? Non ho un orecchio molto buono a riconoscere i doppiatori ma non sono neanche sicuro che si tratti di un doppiatore presente nel film all’epoca (e ora invecchiato). Chi cazzo è stato?

La nuova frase, ricorda quasi la narrazione svogliata aggiunta su Blade Runner, anzi, ancora meglio, ricorda la serie The Wonder Years (“Blue Jeans” in italiano) dove il protagonista, da adulto, narra (con la voce di Mino Caprio, l’attuale Peter Griffin) le sue vicissitudini adolescenziali e dove in ogni episodio c’era una lezione di vita! Perché quella nuova battuta non l’avete fatta ridoppiare a Mino Caprio già che c’eravate? Bastardi!

Mi domando chi si sia arrogato il diritto non solo di cambiare una battuta doppiata, ma bensì di alterare profondamente il senso della frase, aggiungendoci pensieri faciloni ad interpretazione rapida, per aiutare un pubblico ritenuto altrimenti troppo stupido per capire il significato della scena per conto proprio. Non siamo tutti idioti come quelli che lavorano alle riedizioni di questi film! I film li capiamo già bene da soli, grazie tante.

 

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