Immaginate di essere la 20th Century Fox. Vi state mangiando le mani perché nel 1982 la vostra concorrente Warner Bros ha sfornato Blade Runner: all’epoca non è ancora il culto religioso che è oggi ma di sicuro è un filmone. È vero, per il 1983 avete in programma l’uscita di quello scherzetto de Il ritorno dello Jedi (1983), ma non basta: volete vendetta.
Come dicevo, oggi Blade Runner è materia di venerazione cieca ma all’epoca c’è solo un elemento che conquista davvero il mondo: la musica dei titoli di testa firmata da Vangelis. Sono dieci anni che il musicista greco sforna colonne sonore, ma Blade Runner è il lancio perfetto: quel tema appare ovunque, per anni è la sigletta televisiva italiana di “Andiamo al cinema” (rubrica di trailer), e la consacrazione definitiva è quando un film ninja di Hong Kong la ruba per i propri titoli di testa [un’altra storia che rimando al libro Ninja, un mito cine-letterario].
Il risultato è che la storia (si dice vera) di alcuni cani da slitta abbandonati fra i ghiacci antartici – in pratica un film semi-muto nello stile che poi sarà famoso in Europa con Jean-Jacques Annaud – diventa un titolo distribuito con grande fanfara in ogni dove.
Nello stesso anno la Polygram sforna sia l’album della colonna sonora di questo film che di Momenti di gloria (1981): la casa scopre che, malgrado il compositore sia attivo e noto da almeno dieci anni – nel 1976 è venuto pure in Italia a scrivere la musica per Cocciante! – appena si pubblicano i suoi lavori per il cinema le vendite impennano. (In quegli anni Vangelis è molto attivo anche nel campo delle musiche teatrali e per balletti, ma ovviamente non frega a nessuno.)
L’arrivo in Italia
In Italia qualunque organo di informazione si occupi di cinema presenta il film come oggi presentano il nuovo cine-panettone Disney: nessuno però ha il coraggio di dire che del film in sé non frega proprio nulla, ciò che conta è il tema di Vangelis.
«Colonna sonora di VANGELIS premio Oscar per “Momenti di gloria” e “Blade Runner”»
Questa è la scritta che campeggia sulle locandine italiane del film, alla sua uscita il 21 marzo 1986, con tre anni di ritardo. La scritta oggi la chiamerebbero fake news, visto che Vangelis non era neanche nominato all’Oscar per Blade Runner, ma tanto chi va a controllare?
«Dopo l’era spaziale l’avventura dell’uomo torna sulla Terra»
Belli i paesaggi, belli i ghiacci, belli i tramonti, belli i cani. Tutto bello, però è come un lungo documentario muto: dopo un po’ l’intensa immensità dei ghiacci tende a diventare tutta uguale e la palpebra tremula tende a cadere. E comunque se non ci fosse il compositore greco questo film sarebbe rimasto sepolto negli anni Ottanta giapponesi, non lasciando tracce di sé.
La Titanus, dopo il cinema, lo porta in VHS dal 1991 (o almeno è l’unica data sicura che ho trovato), mentre purtroppo l’unica edizione DVD di cui ho trovato notizia risale al 2013 (ristampata poi nel 2015) a cura di Quadrifoglio, casa nota per prodotti di qualità non certo eccelsa.
https://www.youtube.com/watch?v=ajQSz8EQScg
Titoli di testa
La qualità delle schermate che presento non è eccelsa, ma l’immagine granulosa e sfocata mi scalda il cuore: sono cresciuto con la qualità VHS quindi ai miei occhi queste immagini sgranate hanno un valore in più.
Titoli di coda
L.
P.S.
Se simili resoconti vi interessano continuate a seguirci ogni due venerdì qui su Doppiaggi Italioti e vi invito a venire a trovarmi anche sul mio blog Il Zinefilo: viaggi nel cinema di serie Z.
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