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TITOLI ITALIOTI: Tutti i seguiti di Mamma ho perso l’aereo, veri e non

TITOLI ITALIOTI: Tutti i sequel di Mamma, ho perso l’aereo, veri e apocrifi

Ispirato dall’articolo sul blog On the Rock: Storie del Rock and Roll e del cinema, che a sua volta si era ispirato alla mia storica rubrica TITOLI ITALIOTI, mi sono reso conto di non aver mai esplorato la pletora di “seguiti” di Mamma ho perso l’aereo, una serie che ha i suoi sequel ufficiali e una valanga di sequel apocrifi o titoli che “omaggiano” e occhiolineggiano (la invento qui e ora) al capostipite. Film insomma che hanno voluto campare del suo successo.
Ecco quindi la lista dei tanti “genitore, ho fatto qualcosa”, che è più lunga di quanto avessi inizialmente sospettato.

L’unico e inimitab– ah, no.

Il precursore del titolo Mamma, ho perso l’aereo

La formula “persona”+”ho fatto qualcosa”, ha teorizzato Tommy del blog sopra citato, potrebbe originare da Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi (Honey, I Shrunk the Kids, nullaosta gennaio 1990), distribuito dalla Warner Bros. Italia, che esattamente un anno prima di Mamma ho perso l’aereo aveva ottenuto successo anche nel nostro paese.

E si sa, quando un titolo “funziona” definisce anche il genere. Da quel momento l’espressione “persona+ho fatto/è successo qualcosa” sembra diventare una buona idea per le commedie per ragazzi. E per una volta l’idea non viene da biechi distributori italiani ma (presumo) direttamente dall’America. Infatti il titolo Mamma, ho perso l’aereo, (Home Alone, nullaosta gennaio 1991, distr. 20th Century Fox), come già scritto nel mio approfondimento sull’adattamento italiano del film, non è esclusiva italiana, la Fox ha proposto un titolo simile anche in altri paesi, ed è impossibile immaginare che francesi e canadesi possano essere arrivati indipendentemente allo stesso identico titolo (Maman, j’ai raté l’avion).

Da questo momento in Italia è successo quello che era già successo negli anni ’60 con la formula “per favore, non…” che dai tempi di Per favore non mangiate le margherite (Please, Don’t Eat the Daisies), Per favore non toccate le vecchiette (The Producers) e Per favore non mordermi sul collo! (Dance of the Vampires) aveva definito il genere comico per l’intero decennio. Esagero ma non più di tanto.
Ogni decennio dunque ha la sua piaga di titoli italiani derivativi e negli anni ’90 è stata la volta di “Mamma, ho…” e delle sue infinite varianti. Una piaga che, sorprendentemente, si è protratta praticamente fino ad oggi.

I derivati di Mamma ho perso l’aereo (1991 – 2021) – La lista completa

Ho cercato di elencarli tutti tutti tutti e di essere il più completo possibile. A questo proposito ho usato le locandine cinematografiche anche a costo di rubarle da eBay in qualità discutibile, perché fanno parte della narrazione di una distribuzione che cerca di ingannare lo spettatore. La lista, in ordine cronologico di uscita in Italia, inizia con un titolo che solo apparentemente non c’entra niente: Gli AcchiappaRussi!

Gli AcchiappaRussi (Russkies, nullaosta novembre 1989, distr. Cecchi Gori Group Fin.Ma.Vi)

Sembrerebbe un titolo sulla formula di Ghostbusters – Acchiappafantasmi, del resto era proprio di quell’anno Ghostbusters II, quindi a suo modo un titolo italiota per motivi completamente diversi ma che non c’entra niente con Mamma ho perso l’aereo. Arriva poi in VHS Vivivideo datata 1990 con lo stesso titolo della locandina cinematografica. Tuttavia il film è anche noto come: “MAMMA, HO ACCHIAPPATO UN RUSSO“!

Schermata presa da Tommy G. da uno spot pubblicitario del 23 marzo 1993

Un cambio di titolo creato evidentemente per la TV e successivo al gennaio del 1991, cioè quando Mamma, ho perso l’aereo, il capostipite, arrivò in Italia. ‘Fonte YouTube’ sostiene che il film Mamma ho acchiappato un russo arrivò in prima visione TV su Italia1 il giorno seguente alle 20:30 (24 marzo ’93).
E si sono dimenticati di mettere la virgola dopo “mamma”, se vogliamo dirla tutta.

Papà, ho trovato un amico (My Girl, nullaosta gennaio 1992, distr. Columbia Tri-Star)

Non credo proprio che nelle intenzioni della sceneggiatrice di questo film ci fosse l’idea di sfruttare il successo di Mamma ho perso l’aereo, ma era certamente il momento propizio per gli Studios per sfruttare Macaulay Culkin, l’attore-bambino del momento. E in Italia ci piace strafare, infatti siamo i soli ad aver dato un titolo che omaggia al più famoso “mamma, ho…”. In molti altri paesi è arrivato con un titolo identico all’originale (My girl) o nella variante “il mio primo bacio”. Quindi Papà, ho trovato un amico è a tutti gli effetti un titolo italiota. Se vi piace vedere il mondo bruciare sappiate che “Il mio primo bacio” è invece il titolo italiano del seguito, My Girl 2 (1994). Confusi? Vi capisco. In questo non c’era Macaulay, quindi il film non si è meritato la formula “genitore, ho…” ed è stato spacciato come un film completamente nuovo e slegato al primo My Girl. Bello il mercato italiano, eh? I fan di questi due film ovviamente sanno dell’inghippo, ma non lo rende meno paraculo.

Mamma, mi compri un papà? (The Maid, nullaosta febbraio 1992, distr. Delta)

Jacqueline Bisset, single parigina in carriera con una figlia di 6 anni, incontra Martin Sheen, uno scapolo americano e tra i due adulti è colpo di fulmine (ci raccontano su Wikipedia). Per starle vicino, Martin Sheen decide di fare da baby-sitter. C’è una bambina, c’è una mamma, è il 1992… il titolo “mamma, qualcosa” vien da sé. Direte, vabbè Evit, ma ora non si può più usare “mamma” in alcun titolo senza che tiri fuori Mamma, ho perso l’aereo? Posso solo dire che visto la scelta del titolo, l’aspetto stesso del titolo in locandina e l’anno di uscita… la cosa puzza.

Mamma, ci penso io! (di Ruggero Deodato. Nullaosta giugno 1992)

Nel 1992 anche Ruggero Deodato si dedica ai bambini e qui c’è pure un aeroplano! Copio e incollo la trama confusionaria presente sul sito del Giffoni Film Festival dove fu presentato (fuori concorso) per poi essenzialmente scomparire dalla faccia della Terra. Infatti non ho trovato nemmeno una locandina italiana, soltanto una francese (Les petites canailles).

Mentre attendono all’aeroporto di Caracas l’aereo che li riporterà negli Stati Uniti, Jane Morris e i suoi figli Danny, di 11 anni e Pearl, vengono coinvolti in una drammatica avventura. Un artigiano locale che si serve di bambole fatte a mano per contrabbandare diamanti, regala a Pearl una bambola; ma quando questa casca per terra, i diamanti si spargono sul pavimento sotto gli occhi della polizia. Jane viene arrestata e i bambini affidati a un funzionario dell’Ambasciata americana. Ma Danny fugge perché vuole ritornare all’aeroporto e rintracciare l’artigiano che ha donato la bambola. Si imbatte invece in una gang di giovani che lo derubano di tutti gli abiti; viene anche picchiato da Miguel, ma finisce con l’unirsi a loro; attraverso una serie di disavventure, attraverso le quali si crea una amicizia fra Miguel e Danny, i ragazzi finiscono col trovare il contrabbandiere e a consegnarlo alla polizia, di modo che la mamma di Danny possa essere liberata.

Mamma, ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a Caracas

Mamma, ci penso io! è stato distribuito in pochissimi paesi e dubito che ne vedremo presto un Blu-Ray. Il titolo italiano è sensato rispetto alla trama e non sospetto necessariamente a una trovata per spacciarlo come seguito apocrifo del nostro capostipite. Di sicuro il “mamma” negli anni ’90 era di forte richiamo per il genere, quindi che la scelta del titolo sia stata influenzata da quello che l’aereo l’aveva perso ci può stare, senza dover gridare necessariamente alla truffa. Certo ce n’erano di mamme nelle videoteche degli anni ’90!

Mamma, ho trovato un fidanzato (VHS Hollywood Video datata 1993)

Nel 1993 ci inzuppa il biscotto anche la Hollywood Pictures Home Video che porta direttamente in videocassetta il film Son in Law con questo titolo italiano per niente truffaldino MAMMA, HO TROVATO UN FIDANZATO (si capisce che sono ironico?). È una commedia, quindi mettici “mamma, ho…” e sei a posto. A questo punto siamo fortunati che Forrest Gump non si sia intitolato Mamma, ho trovato una scatola di cioccolatini.

Su questa stessa formula la Disney sarà più furba quando nel 1994 porterà in Italia Blank Check con il titolo Ho trovato un milione di dollari. E lo sappiamo benissimo che la prima idea sarà stata “Mamma, ho trovato un milione di dollari“, ma poi qualcuno avrà pensato che non era una mossa degna del marchio Disney. Il bambino “furbetto” in copertina completa l’opera da solo senza bisogno di essere così ovvi.

Qualcuno lo ricorda con il titolo di “Mamma, ho trovato un milione di dollari” ma è un falso ricordo creato dall’ovvia associazione mentale con il più famoso “mamma, ho…”, alimentata dalla locandina stessa, in puro stile film Disney per ragazzi. Dopo Culkin infatti, negli anni ’90, esplose la moda “bambini furbi” e la Disney è quella che ha cavalcato questo modello più di tutti, portandolo anche nei film d’animazione fino agli anni 2000. Tutti col sopracciglio sollevato e l’aria impertinente, with an attitude come si dice in inglese (con la spocchia). Io c’ero, me lo ricordo.

In America si diceva cool, a Napoli strunz.

Ritornando al nostro Ho trovato un milione di dollari, a meno che non mi portiate prove incontrovertibili che evidenziano il contrario, ribadisco con certezza assoluta che questo film non è mai esistito con il “mamma” nel titolo. Oh, e a proposito di mamacitas, che dire di questa Disney risqué anni ’90?

Uauauiua! Se siete interessati alla ρεdοfiliα, Disney Plus ha il film perfetto per voi in catalogo.

A proposito di film mancati, stupisce che Bushwhacked del 1995 con l’attore che in Mamma ho perso l’aereo interpretava il ladro Marv (Daniel Stern) non sia stato intitolato Mamma, ci ha rapito il capo-scout! Invece è arrivato come Un furfante tra i boyscout. Occasioni perse che non ritornano.

Mamma, ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York (Home Alone 2, nullaosta dicembre 1992, distr. 20th Century Fox)

Di questo film ho già parlato approfonditamente, ma avevate mai visto quel TV sorrisi e canzoni nella locandina cinematografica? Non l’ho modificata io, è la locandina ufficiale che ho pescato su eBay e non è mai stata riproposta per le successive edizioni home video. In originale il titolo del giornale riportava semplicemente “WET BANDITS ESCAPE!” (che possiamo tradurre come “Evasi i banditi del rubinetto!”). In italiano invece hanno fatto spazio al logo di TV sorrisi e canzoni riducendo il titolo semplicemente a “evasi di notte!”. Un omaggio a Totò e alla sua battuta sugli ‘evasi da notte‘? Boh.

Qualcuno un giorno dovrà spiegarci l’affiliazione con Sorrisi TV e Canzoni.

Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York — uff! Ci vogliono quindici minuti a scriverlo per intero — è ovviamente il seguito ufficiale che per qualche motivo non vidi al cinema nel ’92 ma solo l’estate successiva in un’arena estiva, quindi nel ’93. Macaulay era inarrestabile e i distributori italiani non avevano ancora sparato tutte le loro cartucce.

Papà, ti aggiusto io! (Getting Even With Dad, nullaosta agosto 1994)

Nella prima metà degli anni ’90 i film con Macalay Culkin ormai arrivavano col razzo-missile in Italia. La trama di Papà ti aggiusto io così riassunta “Il figlio di un ladro convince il padre a passare più tempo con lui” giustifica certamente il titolo, ma non lo rende meno paraculo. Il “getting even with dad” del titolo originale può essere tradotto alla lettera come “pareggiare i conti con papà” e “Papà, ti aggiusto io” non è una brutta scelta titolistica. La formula discorsiva col genitore nel titolo continuava a essere di maggiore attrattiva e immediata riconoscibilità. Che dici, Macalay, lo approviamo?

Belli capelli ha detto sì

Mamma, i ladri! (Remote, VHS Paramount datata 1994)

(locandina italiana dalla mia collezione VHS)

Un tredicenne ossessionato dai giocattoli radiocomandati (negli anni ’90 voleva dire un bambino straricco, anche se nel film la madre piange miseria) rimane intrappolato nella soffitta di una casa da esposizione quando tre scemi scappati di prigione occupano la casa stessa in attesa che la polizia smetta di cercarli. Grazie ai giocattoli radiocomandati riuscirà a farli arrestare. Dalla Full Moon Entertainment di Charles Band (e una spintarella della Paramount) non poteva non arrivare un clone di Home alone negli anni d’oro per quel genere. In Italia, per essere più ovvi possibile, dovevano farcelo capire già dal titolo mettendoci la mamma. Poi dicono italiani mammoni. Dei tanti film di questa lista, Remote è sicuramente uno di quelli che più si merita un titolo italiano ammiccante. Ovviamente nessun altro paese ha un titolo simile (O Super Controle Remoto, La télécommande magique, Control remoto, etc…).
Come lo hanno definito sul sito Mutant Reviewers: “Un Mamma ho perso l’aereo, solo con più giocattoli radiocomandati.”

Mamma, ho preso il morbillo (Home Alone 3, nullaosta gennaio 1998, distr. 20th Century Fox)

Da questo momento i sequel ufficiali non sono più legati all’aver perso un aereo, quindi il non aver scelto in origine un titolo italiano con una formula più diretta incentrata sull’essere rimasto “solo a casa” torna a morderli nelle chiappe. L’unica soluzione è tenere la formula “Mamma, ho…” e cambiare l’azione, esattamente come facevano già tutti i sequel apocrifi da quasi un decennio a questo punto. Come distinguere i seguiti veri da quelli falsi? Impossibile! Quindi meglio cavalcare l’onda a costo di puntare su eventi sempre più insignificanti: dal prendere un morbillo all’allagare una casa. “Mamma, ho trovato una caramella tra i cuscini del divano” ancora non l’hanno sfornato.
Arrivando nel 1998, Mamma, ho preso il morbillo non poteva non confondersi con la marea apparentemente inarrestabile di sequel fasulli e titoli truffaldini. In più, questo seguito ufficiale neanche fa uso del personaggio di Kevin McCallister ma si concentra su una famiglia completamente nuova. Sarà anche l’ultimo seguito ufficiale ad arrivare nelle sale cinematografiche. Da qui in poi si va solo in discesa. Ma i distributori italiani continuano a essere insaziabili e faranno spuntare mamme in ogni dove!

Curiosità: in questo film c’è Scarlett Johansson e questo vuol dire che la stessa attrice è comparsa sia in un seguito ufficiale che in un seguito apocrifo di Mamma ho perso l’aereo.
[Inoltre, ‘Andrea87’ nei commenti ci ricorda che il protagonista nel film in realtà non ha neanche il morbillo (measles in inglese), bensì la varicella (chickenpox).]

Mamma, ho allagato la casa (Home Alone 4: Taking Back the House. DVD del 2003)

Per il quarto capitolo ufficiale della “saga”(?) torna la famiglia McCallister, almeno sulla carta, perché ovviamente nessuno è interpretato dagli attori dei primi due capitoli. In questo in cui s’allaga la casa, i genitori di Kevin sono divorziati e il ladro Marv si è sposato. Come cambiano i tempi. Visto il ritorno dei personaggi (Kevin, i genitori, Buzz, Marv… etc) poteva essere l’occasione per dargli almeno in italiano una continuità “vocale” ma i doppiatori, così come i membri cast, sono completamente diversi da quelli dei primi due film. Marv da Mino Caprio passa a Marco Guadagno ad esempio, e Kevin da Ilaria Stagni è passato a Jacopo Bonanni. Non che ci sia niente di strano in questo, ma sarebbe stato curioso ritrovare le stesse voci sugli stessi personaggi. Almeno qualcosa sarebbe stato familiare. Mi direte: ma Kevin è cresciuto ormai, non può avere la stessa voce! Invece no, in Home Alone 4, uscito 13 anni dopo Home Alone 1, Kevin ha ancora 8 anni e non penso che sia ambientato nel passato. Sono semplicemente personaggi immortali, un po’ come i personaggi dei Simpson.

Il sottotitolo originale “taking back the house” sembra preso da un film con Charles Bronson. Inutile sottolineare quanto sia poco interessante “ho allagato la casa” anche per uno spettatore meno smaliziato. Ma non erano i banditi del rubinetto che allagavano case?

Ormai alla Fox non ci provano neanche più a farli arrivare al cinema e Home Alone 4 sbarca direttamente in TV nel 2002. In Italia arriverà in DVD l’anno successivo.

Mamma, io vengo da un altro pianeta? (Can of Worms, prima TV italiana 22 ottobre 2005, Rai2)

La trama da Movieplayer.it: Un ragazzino è convinto di provenire da un’altra galassia, perciò costruisce un trasmettitore di onde radio e lancia messaggi agli extraterrestri. Quando però li vede arrivare per davvero, ovviamente la sua sorpresa è davvero grande. Ma prima di partire, deve risolvere un problema.

Se nel film c’è almeno una mamma, è certamente possibile usare il titolo “Mamma, etc etc” e far finta di avere un titolo completamente originale. Per fugare ogni dubbio lo mettiamo in forma di domanda così nessuno potrà dirci che è troppo simile a “Mamma, ho perso l’aereo”! Eppure sono certo che il film televisivo Can of Worms del 1999 non avrebbe avuto questo titolo italiano se nell’inverno del 1990 non fosse saltata la corrente in casa McCallister. Certo il 2005 sembra un po’ tardino per continuare a sfornare titoli ispirati a Mamma ho perso l’aereo, ma se la Fox continua imperterrita a sfornare seguiti (il 4 era arrivato appena due anni prima di questa prima TV), come possiamo negargli altri titoli fasulli ispirati? Nell’anno 2090 staranno ancora a dare titoli “Mamma, ho…”, ma nessuno ricorderà più perché.

Attualmente è possibile guardarlo sul Disney Plus, ma nessuno potrà mai rimpiazzare il titolone a ‘effetto wow’ fatto in WordArt dalla Rai

Uuuuaaaaaaaaao! Spaziale!

In lingua originale abbiamo una performance vocale di Malcom McDowell (il protagonista di Arancia meccanica, per chi non riconoscesse il nome). Questo non sarà l’unico titolo apocrifo di Mamma ho perso l’aereo in cui è coinvolto. Quindi anche lui, come Scarlett Johansson si sono ritrovati in più “Mamme” loro malgrado.
Mi rimane una sola domanda: quel “io” non è superfluo in questo titolo?

Papà ha perso l’aereo (Min søsters børn i Ægypten, prima TV Canale 5, luglio 2006?)

Bisognosi di altri capitoli apocrifi, si va a disturbare anche la Danimarca! La trama da FilmTV parla di un viaggio in Egitto di una famiglia danese e sì, c’è un padre che rimane a terra lasciando i figli da soli sull’aereo. Arrivati al Cairo una vicina di casa si offre di fare loro da guida. Segue “scontro” tra culture diverse, etc, etc… un film che avete già visto anche se non l’avete mai visto. La locandina originale è da film di Vanzina, ma questo i danesi non lo possono sapere. Chi ha deciso il titolo italiano deve aver visto i primi minuti del film con l’espressione di chi sta risolvendo un complicato calcolo matematico e appena il padre ha “perso l’aereo” ha schioccato le dita, puntato il dito verso lo schermo ed esclamato: “Papà ha perso l’aereo!”. Strette di mani, pacche sulle spalle, scatto di carriera, dittafono e poltrona in pelle umana.

Il sito FilmTV riporta una prima data televisiva al 17 luglio 2006 su Canale 5. Non so se sia mai stato trasmesso in precedenza ma non esiste in home video. L’idea del titolo presumo sia nata negli uffici Mediaset. Il titolo originale Min søsters børn i Ægypten è traducibile come: “I miei nipoti in Egitto” (letteralmente “i figli di mia sorella in Egitto”), nella trama infatti parte tutto da uno zio.

Mamma, mi sono persa il fratellino! (My brother, the pig. DVD Terminal Video del 2010)

Una baby-sitter di origine messicana, esasperata dalla vivacità di un ragazzino, lo trasforma – senza volerlo – in un maialino“, come riassume qualcuno sul sito Davinotti. My brother, the pig è un film del 1999, in Italia arriva in un DVD (della Prism) nel 2004 con il titolo “Mio fratello maialino“. Ma nel 2010 lo stesso film viene pubblicato in DVD dalla Terminal Video e per l’occasione si guadagna il suo titolo paraculo Mamma, mi sono persa il fratellino!, che gli rimane anche nel 2012 quando verrà ristampato dalla Stormvideo. Perché evidentemente nel 2010 Mamma, ho perso l’aereo tirava ancora(???).

Sicuri che non sia Piccola peste?

Presumo che entrambe le edizioni abbiano lo stesso doppiaggio, ma non possedendo né l’una né l’altra non ho modo di verificare. Nella seconda copertina vengono letteralmente incorniciate le due attrici famose all’epoca della sua pubblicazione per metterle in bella mostra mentre il bambino in copertina è letteralmente rubato al film Piccola peste, che forse è un’idea più sensata rispetto al tentativo di associarlo a Mamma ho perso l’aereo, ma alla distribuzione italiana si sono fissati solo su “Mamma, qualcosa” e questo dettaglio gli sarà sfuggito completamente. Anche nel 2010 tirava più un pelo di mamma che… no, aspè, com’era?

Nessuna delle due locandine italiane supera quella originale che almeno non sembra il risultato di 4 ore di corso di Photoshop per principianti assoluti. La locandina originale l’hanno fatta dopo il corso di 8 ore.

Mamma, ho perso il lavoro (Smother, prima TV Canale5, 23 agosto 2010)

Volevano Woody Allen per girare questo film ma un produttore è arrivato e ha detto “ragazzi, ho trovato di meglio!”. Vince Di Meglio dirige Diane Keaton e Liv Tyler (!) in questa commedia romantica del 2008 su una madre opprimente. Da qui il titolo originale “Smother“! Un gioco di parole tra mother (madre) e smothering (asfissiante), una madre asfissiante è dunque la nostra “smother”. Ma abbiamo capito ormai che tira più un pelo di Mamma ho perso l’aereo che un carro di buoi, quindi in italiano diventa Mamma, ho perso il lavoro. Anche in questo caso dev’essere stata un’operazione “televisiva” (di nuovo Canale 5!) perché il film non esiste in home video. Non ufficialmente almeno!

N’affare!

Se volete una registrazione TV messa su un DVD-RW in “buone condizioni”, l’utente jollypollymaria su eBay ve ne vende una copia pirata alla modica cifra di 48 euro. Spedizione inclusa però. Anche la locandina italiana che si trova su Google è fasulla, è la stessa che troverete su questo autenticissimo DVD.

Mamma, ho visto un fantasma (Home Alone: The Holiday Heist, prima TV italiana SkyCinema, 3 dicembre 2014)

Anche intitolato Holiday Heist – Mamma, ho visto un fantasma, è il QUINTO capitolo ufficiale del franchise di Home Alone e il secondo a non avere neanche il personaggio di Kevin McCallister. La famiglia protagonista infatti è quella dei Baxter che si trasferisce dalla California al Maine (quindi l’Illinois dei primi film neanche lo sfiorano per sbaglio) e il bambino di turno crede che la nuova casa sia infestata, da qui il titolo “ho visto un fantasma” inventato solo per poter iniziare con “Mamma, ho…“. Per la cronaca The Holiday Heist del titolo originale sarebbe traducibile come “il colpo di Natale”, ma evidentemente si attaccava male a “Mamma, ho…”. Sì, ovviamente ci sono anche dei ladri nel film (tra questi Malcom McDowell che poverino deve aver avuto forti debiti di gioco) e nessun fantasma. In Italia non si sono neanche degnati di portarlo in DVD.
Prodotto originariamente dalla Fox TV, è praticamente la Fox stessa che continua a sfornare i propri sequel apocrifi. Come la chiamiamo, operazione auto-apocrifa? Non ci stupiamo più di tanto che la Disney si sia poi mangiata la Fox. Ormai tra veri e finti la distinzione è soltanto burocratica.

Mamma, ho perso il cane (Alone for Christmas, Minerva Pictures 2 dicembre 2014)

Dopo 15 anni di sequel di Mamma ho perso l’aereo (veri e apocrifi) con attori cani, alla Asylum (quella di Sharknado) avranno pensato perché non girarne uno direttamente con i cani? Ed ecco che nel 2013 sfornano il rifacimento di Home Alone con dei cani che rimangono soli in casa a Natale e devono difenderla dai ladri (uno di questi è un altro cane, Kevin Sorbo, quello della serie Hercules). Ah, e i cani parlano muovendo la bocca in CGI. Questo è Alone for Christmas. Non è un caso che il titolo originale usi la parola “alone” come in Home Alone, e nel Regno Unito è stato intitolato “Bone Alone“, dal nome di uno dei cani parlanti (‘Bone’ per l’appunto). Un altro cane invece si chiama Columbus. Capito? Come Chris Columbus, il regista di Mamma ho perso l’aereo. Spiritosoni.

Insomma Alone for Christmas è uno di quelli che si merita decisamente il titolo italiano ammiccante. Eppure, quanto è poco ispirato quel “Mamma, ho perso il cane“! E credo che ancora una volta si tratti di un titolo televisivo perché in DVD il film è uscito con il suo titolo originale (in catalogo su Amazon dal 2 dicembre 2014) mentre in TV secondo FilmTV è arrivato sul canale TV8 il 19 dicembre 2015 come Mamma, ho perso il cane.

Mamma, ho scoperto gli gnomi (Gnome Alone, Netflix, 18 ottobre 2018)

Lontanissimi i fasti delle uscite cinematografiche e lontano anche il mercato videotecaro dei “direct-to-video” (e se per questo anche quello televisivo), ci pensa Netflix nel 2017 a sfornare titoli “omaggianti” Home Alone che evidentemente tra due secoli sarà ancora fresco nella mente dei distributori, italiani ed esteri. E Gnome Alone (gioco di parole tra Home Alone e gnomo ovviamente) è proprio questo, un omaggio al titolo e nient’altro, che si riflette anche nella scelta italiana. Se non fosse chiaro dalla locandina, c’è “Gnome” nel titolo perché il film parla di nani da giardino, che in inglese si chiamano “garden gnomes”.

Gli americani adorano i giochi di parole a base di gnomi e in questa sede voglio ricordare Gnomeo & Juliet del 2011 (Gnomeo e Giulietta in italiano), Sherlock Gnomes del 2018 e l’indimenticabile (per me) A Gnome Named Gnorm del 1990 (titolo italiano: Lo gnomo e il poliziotto) ingiustamente ignorato in home video anche negli USA, forse è rimasto intrappolato in qualche disputa sui diritti.

Home Sweet Home Alone – Mamma, ho perso l’aereo (Home Sweet Home Alone, Disney Plus 2021)

Remake/reboot ufficiale di Home Alone prodotto per la piattaforma di streaming Disney+, perché adesso la Disney possiede il franchise ereditato dalla Fox e va fatto fruttare in qualche modo. Peccato che non abbiano acquistato anche la saggezza di lasciare in pace una serie morta nel 1992. Posso solo immaginare che tutti quei sequel ufficiali siano stati prodotti per non far scadere i diritti sul franchise, e lo stesso varrà per Home Sweet Home Alone.

Il titolo originale fonde “Home Alone” con l’espressione “home sweet home” (casa dolce casa) e sarebbe stato di difficile traduzione anche se la Disney avesse ereditato un titolo italiano più “diretto” (Da solo in casa?) e meno fantasioso di Mamma ho perso l’aereo. Avremmo forse avuto “Da solo in… casa dolce casa”? Mmh. Rimane comunque molto stramba la scelta di usare il titolo inglese “Home Sweet Home Alone” abbinato al sottotitolo “Mamma, ho perso l’aereo” perché sembra esattamente quello che è, un copia-e-incolla senza fantasia del titolo storico, rimasto invariato solo per poter dare un’immediata riconoscibilità al prodotto che, come dissi nel mio primo articolo, nessuno sente il bisogno di chiamare Home Alone.

I titoli porno di Mamma ho perso l’aereo

Adesso mandate a letto i bambini, entriamo nella zona pericolo. Il genere pornografico ha sempre avuto ottimi titoli parodistici, i più riusciti sono arrivati anche alle orecchie di un pubblico più vasto, semplicemente perché fa ridere che possano esistere in commercio titoli simili. Sono certo che molti di voi avranno sentito nominare un titolo leggendario come L’albero delle zoccole (del 1995, qui un po’ di storia) e Biancaneve sotto i nani, anche senza averli mai visti neanche in copertina. Ovviamente anche Mamma, ho perso l’aereo ha avuto le sue varianti pornografiche. Molte di queste non ho neanche idea se siano realmente esistite o se si tratta piuttosto di titoli immaginari ideati per fare listoni di titoli porno “plausibili” ma mai realmente esistiti (non è poi così difficile inventarseli dopotutto).

Questi sono i titoli che si trovano riportati in rete, quasi tutti senza fonti, senza locandine, senza niente che ne possa confermare l’esistenza (tranne in un caso). Non dubito che possano essere esistiti, ma finché non ne ho prove certe li lascio nella leggenda popolare da amici che sparano fregnacce per sentito dire. Uno dei pochi casi di cui ho trovato traccia certa è il seguente:

Mamma, ho perso l’uccello (Teenage Masseuse, nullaosta settembre 1991, distr. Azzurra cinematografica). [fonte Italiataglia]

Come si può sospettare dal titolo originale, Teenage Masseuse, il titolo italiano ammiccante sarà stato semplicemente appiccicato sul primo prodotto porno da distribuire in sala, senza che si trattasse effettivamente di una parodia o che ricordasse in alcun modo Home Alone. Negli anni ’90 ve lo sareste potuto godere insieme ad altri titoli porno-parodistici come Total Rectal e Total Reball (?), ovviamente ispirati a Total Recall di Paul Verhoeven (Atto di Forza in italiano), Mary Pompins, Penetrator, Sperminator, e tanti altri. Come vedete anche al giornale L’Unità si divertivano a fare queste liste:

Da L’Unità, 2 ago 1993

Di Mamma ho perso l’uccello al momento è impossibile trovare la locandina cinematografica ma in una recensione del sito Quinlan.it si afferma che tale locandina compare nel film Libera (1993) di Pappi Corsicato.

La rete autoreferenziale si sorregge talvolta a scelte più dirette (Aurora vede Cleopatra con la Taylor in tv; una delle discussioni tra i due amanti si svolge davanti a un muro di città tappezzato di manifesti porno, di cui merita speciale menzione Mamma ho perso l’uccello). [fonte]

Grazie al collezionista Francesco Finarolli posso farvi vedere fotogrammi della scena in questione ed è proprio vero, questo film è l’unica testimonianza del manifesto italiano dell’unico titolo porno realmente confermato che fa la parodia di Mamma ho perso l’aereo.


Finisce così la lunga lista di titoli italiani ispirati alla nostra versione di Home Alone, sfociati perfino nel genere pornografico. A più di 30 anni dal capostipite, sorprende che continuino a pensare titoli apocrifi basati su quegli unici due successi di inizi anni ’90, e  probabilmente questo sfruttamento non vedrà mai una fine perché a quanto pare nella distribuzione italiana niente tirerà mai come un pelo di Mamma ho perso l’aereo!

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