Introduzione
Qui a Doppiaggi Italioti il film Captain America 2 sta diventando un po’ l’emblema dei brutti doppiaggi degli ultimi anni, in parte per la stronzaggine di lasciare quel “Captain” non tradotto (causa tra l’altro di molti sputi in faccia al momento della pronuncia) e in parte per l’eccesso di termini che sono stati sciaguratamente lasciati in lingua originale. A molti, questo TERZO articolo potrà sembrare un vile accanimento su un doppiaggio che non infastidirà le masse più giovani e forse lo è un accanimento… anzi nessun forse, è un accanimento a tutti gli effetti! Ne voglio punire uno per educarne tanti. Questo film rappresenta tutto ciò che non si dovrebbe fare con un adattamento italiano. Capito Disney Character Voices International Inc.? Capito Dubbing Brothers Inc.? Capito Marco Guadagno? A chi di voi dovrei rivolgermi?
Premessa
Nei film doppiati lo spettatore italiano non dovrebbe mai avere coscienza, neanche per un solo istante, di quale sia la lingua parlata dai personaggi. I concetti dovrebbero arrivare direttamente al cervello dando così l’illusione di sentire ciò che i personaggi di un altro paese dicono, pur non conoscendo la loro lingua. Questo non vale solo per l’Italia, se gli americani si guardano Schindler’s List sentiranno i personaggi che parlano inglese ma lo spettatore sa inconsciamente che i veri protagonisti avranno parlato polacco nella realtà. Nei doppiaggi fatti bene vi arrivano al cervello solamente i concetti, così come arrivano al pubblico parlante altre lingue in altre parti del mondo. Tutta questa fine illusione crolla quando si riempie il film di termini anglosassoni tanto inutili quanto fugaci, ci si perde a pensare “cos’è che ha appena detto?” oppure “e che significa questa parola?”. L’effetto è quello di una supercazzola alla Amici miei: ti disorienta, fai finta di aver capito e vai avanti col tarapia tapioco.
Mi spiego ancora meglio: pensate ad un qualsiasi film della vostra infanzia, prendo come esempio il target di quelli nati negli anni ’70-’80. Avrete quasi certamente visto La storia infinita e ricorderete il Fortunadrago. Quando il Fortunadrago si presenta come tale, non è che pensate “ah già, siamo in presenza di un film doppiato perché in tedesco il nome vero è Glücksdrachen“. Invece questo è esattamente ciò che accade in Captain America 2 (e molti altri film moderni) dove viene deciso di non tradurre alcuni termini, un esempio tra tanti è quello della frase “Non mi avevi detto che era un Pararescue“. Questa frase è l’equivalente, nella Storia fantastica, di sentire il Fortunadrago che dice “avere un Glücksdrachen con te è il solo modo di andare in missione, andrà tutto bene. Non arrenderti e la fortuna verrà da te“.
“Tutto ciò che tu fa è male” (cit.)
Come visto nei precedenti due articoli (Captain America 2: brrr… l’inverno dell’italiano e Captain America: non ci resta che piangere) questo film pecca nel suo adattamento italiano sotto ogni punto di vista, si salvano soltanto le interpretazioni dei doppiatori professionisti, ma buone voci su un copione di merda finiscono soltanto per essere sprecate. Facciamo la spunta dei problemi prima di passare alle minuzie che non avevo trattato nei precedenti articoli:
- Titolo lasciato in inglese…
Captain America
…c’è
- Sottotitolo lasciato in inglese…
The Winter Soldier (che il 99% degli italiani pronunceranno così come lo vedono scritto)
…c’è
- Grado militare lasciato in inglese…
“Captain” che sentiamo anche nei dialoghi italiani
…c’è
- Parole lasciate in inglese nonostante ne esista una nota traduzione italiana…
Carrier al posto di portaerei
…c’è
- Parole lasciate in inglese senza lo sforzo di trovare una traduzione italiana…
“Non mi avevi detto che era un pararescue”
…c’è
- Sigle anglosassoni non spiegate…
Come “bomba EMP”.
…c’è
- Riferimenti alla cultura americana e per molti di noi sconosciuti…
il suggerimento scherzoso di iscriversi all’Ultimate Fighting.
…c’è
- Incoerenza nella scelta tra termini inglesi e italiani…
A volte si parla di Capitano a volte di Captain.
…c’è
Tutti i problemi di questo adattamento
In questo ultimo articolo voglio proprio eviscerare l’adattamento di questo film una volta per tutte e dunque ecco a voi tutte le minuzie che non vi avevo detto sul doppiaggio italiano di Captain America: The Winter Soldier. E poi basta, non se ne parla più! Lo prometto. Per l’occasione mi prodigherò persino in suggerimenti per un adattamento migliore.
I neo-snob italioti che l’inglese è più “cool” si fermino qui e non leggano oltre. Per tutti gli altri… iniziamo:
Para-che? Pararecue
Captain America: In quale unità stai?
Sam Wilson: cinquattottesima pararescue.
Le prima di tante supercazzole presenti nel film [la sua pronuncia è “pàra-rèschiu”]. Sparata poi in questo modo c’è da chiedersi se gli italiani dovrebbero già conoscere o capire al volo questa parola? È certo che in molti non saprebbero neanche come scriverla. Già potete immaginarvi il pensiero di colui che adatta quando si viene a trovare davanti alla compagnia “Pararescue” dell’aviazione americana: “è il nome proprio di un corpo militare, va lasciato così“. Il problema è che, a differenza dei Marines, nessuno in Italia lo ha mai sentito nominare prima, ecco quindi che viene a crearsi inutile confusione dove l’orecchio italiano percepisce “pàra-” ma non lo intende come diminutivo di “paracadutisti” come farebbero gli americani, bensì come sinonimo di “pseudo-“. La parola “rescue” poi non è nota a nessuno a meno che non appaia scritta, forse. Ecco dunque il mio suggerimento per un adattamento più comprensibile (in questo caso un suggerimento vale l’altro, basta che ci si faccia capire).
Doppiaggio/adattamento suggerito:
Captain America: In quale unità stai?
Sam Wilson: cinquattottesima aerosoccorritore.
Avete visto? C’è una traduzione persino di “pararescue”. Chi l’avrebbe mai detto. Passiamo oltre…
Il back up dell’hard drive de tu nonna
Captain America: Che cosa fai?
Natasha Romanoff : Un backup dell’hard drive. Sempre meglio avere delle copie.
Vi ricordate che Captain America è stato scongelato di recente dagli anni ’40? Il capitano potrà sicuramente comprendere backup perché in inglese è un termine comune ma l’illusione svanisce quando lo sentiamo anche nei dialoghi doppiati in italiano. Per noi backup è un termine molto recente, copia o copia di salvataggio avrebbe risolto l’inghippo, invece no, meglio tenere sempre a mente che state guardando un film dove le voci sono state sostituite nella vostra lingua in uno studio di registrazione. Addio magia del cinema.
Hard drive è anche peggio! Per anni questo componente è stato conosciuto come disco rigido, solo successivamente è divenuto noto nella sua abbreviazione anglosassone hard disk (da “hard disk drive” o HDD). Troppo inglese in troppe poche parole e rivolte alla persona sbagliata, ovvero uno che fino all’altro ieri combatteva contro i nazisti negli anni ’40 e gli spettatori che, in teoria, non dovrebbero rendersi conto che il film è stato tradotto e doppiato (per i motivi spiegati nella premessa).
Doppiaggio/adattamento suggerito:
Captain America: Che cosa fai?
Natasha Romanoff: Una copia di tutti i dati. Sempre meglio andare sul sicuro.
Helicarrier
Nick Fury: Questo è il progetto Insight. Tre helicarrier di nuova generazione sincronizzati con una rete di satelliti da rilevamento.
Primo problema: dalle casse audio esce la parola insight e la mente italiana sente inside. Già qui sarebbe stato ideale tradurre/adattare il nome del progetto Insight dato che non si tratta di nessun progetto realmente esistente e quindi non ha necessità di rimanere in inglese. Ma i copioni originali sembrano essere sacri oltre ogni ragionevole dubbio.
Il secondo problema sono gli helicarrier. Fino a “heli” ci arriviamo, del resto viene dal greco ἕλιξ [helix] che vuol dire spira, spirale, e lo troviamo in parole come “elicottero”. Carrier invece è la portaerei, che è un termine fin troppo noto in italiano. Vi suona male “eliportaerei“? A me suona peggio “helicarrier“, guarda un po’! E vi garantisco che sentirete la parola “carrier” dozzine e dozzine di volte.
Doppiaggio/adattamento suggerito:
Nick Fury: Questo è il progetto Insight. Tre eliportaerei di nuova generazione sincronizzate con una rete di satelliti da rilevamento.
(ho lasciato il nome del progetto Insight come in orignale ma, come dicevo, sarebbe ideale un suo adattamento.)
Capitani quando pare a loro
Nick Fury: e credo che tu non potrai non rispettare il programma, Capitano.
Ah, quando volete voi lo chiamate Capitano, in altri momenti invece è Captain? CANAGLIE!
Un simbolo per la nazione, un eroe per il mondo. La storia di Captain America è fatta di onore, coraggio e sacrificio.
Questo è uno degli altri momenti. La regola generale, se di regola si può parlare, è che quando viene nominato come “personaggio/simbolo” allora è “Captain America”. Se ci si riferisce soltanto all’effettivo rango di Steve Rogers allora può essere tranquillamente “capitano“. L’idea più stronza mai sentita da tanti anni a questa parte e un paradosso di quanto si è costretti a stare attenti al marketing al di fuori del film più che all’adattamento.
Ultimate Fighting
Sam Wilson: Tu vorresti congedarti?
Captain America: No. Non lo so. A dire il vero non saprei cosa fare se lasciassi.
Sam Wilson: Ultimate Fighting?
E gli spettatori italiani dissero: “eh? cosa?”
Doppiaggio/adattamento suggerito:
Sam Wilson: tu vorresti congedarti?
Captain America: No. Non lo so. A dire il vero non saprei cosa fare se lasciassi.
Sam Wilson: Wrestling?
E gli spettatori italiani avrebbero almeno sorriso, i più avventurosi si sarebbero lanciati in adattamenti ancora più spinti tipo “lotta greco-romana” (sempre con in testa l’obiettivo di strappare una risata) ma Wrestling è già un buon compromesso. Invece ci becchiamo l’ennesima supercazzola, l’Ultimate Fighting. Il tempo che ci mettete per trovarla su Wikipedia e l’effetto della battuta è già svanito. Questo argomento è già stato affrontato in un precedente articolo.
Propulsione offline
Voce computer: Sistema di propulsione offline.
“…va bene, dai Evit, adesso esageri! “Off-line” fa parte anche dell’italiano”. Indubbiamente! È che a questo punto del film sono già così saturo di inglese inutile che anche offline infastidisce un po’. Fosse stato il solo termine anglosassone del film non avrei certamente battuto ciglio. Invece adesso già pondero su alternative come “sistema di propulsione disattivo“. Quale significato profondo avrebbe stravolto un “disattivo” al posto di “offline”? Nessuno. Nessuno, cazzo!
(Difatti nella versione ispanica era desactivados)
Soldati d’inverno quando pare a loro
Natasha: …siamo precipitati in un dirupo. Riuscì a salvarlo ma il soldato d’inverno era là.
Ah, quindi il Captain America del titolo rimane in inglese anche nei dialoghi mentre il Winter Soldier viene tradotto? Andiamo bene!
Il drive
Natasha: Il drive ha un reindirizzamento “livello 6”.
Dedicato ai non-più-giovani: con “drive” nel film ci si riferiva ad una banalissima “memory stick” o “penna USB”. Il termine italiano che traduce “drive” è “unità di memoria di massa” (abbreviabile in “la memoria”). Ovviamente, dato che “drive” è un termine importato dall’inglese e sempre più comune nella nostra lingua, direi che non è di uso improprio in questo caso, ma vista la esuberante abbondanza di termini in inglese durante l’intero film direi anche che si poteva optare per un approccio più nazionalistico. Quindi mi dà fastidio anche drive perché si tratta dell’ennesimo caso di: “usiamo l’inglese che tanto anche in italiano si dice drive, c’è scritto su uichipidia, e poi è più cool“. Più in là nel film il Capitan Rogers dirà “cosa c’è sul drive?“. Forse sul drive c’è il dizionario inglese-italiano/italiano-inglese che avevate lasciato a casa!
Natasha: Lancio un programma tracer. L’ha sviluppato lo SHIELD per rintracciare dei software infetti ostili. Perciò se non riusciamo a leggere il file forse possiamo scoprire da dove è venuto.
A “tracer” la vena sulla mia fronte potrebbe scoppiare quindi lo ignoro (la prima volta al cinema manco l’avevo sentita questa parola, l’ennesima supercazzola. Sono quei casi in cui essere bilingue è uno svantaggio perché spiazza ritrovarsi l’inglese così, a cazzo). Passiamo invece a software e file. Lo so, lo so, lo so! Sono termini usati anche in italiano ma l’abuso di inglese nel resto della pellicola rende fastidioso persino questi! Se non ci fosse stato quel “tracer” sarebbero rimasti totalmente invisibili.
Inoltre mi sarei aspettato una qualche battuta di Captain America (questo dalla sceneggiatura originale, non certo da chi dialoga la versione italiana) dove si evidenziava come egli non capisse tutto questo gergo moderno, un po’ come John McLane in Die Hard 2 si trovava in difficoltà persino dinnanzi ad un fax (data: 1990). Invece niente, possibilità comiche sprecate perché altrimenti gli adolescenti di tutto il mondo potrebbero non identificarsi con il protagonista degli anni ’40. Ma questo esula dal tema dell’adattamento italiano, ritorniamo a noi.
Citare (male) altri film
Natasha davanti ad un vecchio monitor di computer: vogliamo giocare? …Lo dicevano in un film molto popolare.
Captain America: Lo so, l’ho visto.
I traduttori invece evidentemente non lo hanno rivisto. L’allusione era a Wargames – Giochi di guerra (1983) e la battuta non era “vogliamo giocare?” bensì “vogliamo fare una partita?“. Ho controllato il labiale e ci poteva anche stare. Sospetto semplicemente che non abbiano capito quale film venisse citato in quella scena, ma la citazione di Pulp Fiction non l’hanno mancata, quella no.
Ridaje con pararescue:
Natasha: non mi avevi detto che era un pararescue.
Per i motivi detti sopra e in un predecente articolo il mio doppiaggio/adattamento suggerito è:
Natasha: non mi avevi detto che era un aerosoccorritore.
(mi piace anche aviosoccorritore, fate voi)
Bypassare scansioni DNA
Captain America: Useremo lui per bypassare le scansioni DNA e accederemo agli helicarrier.
Che fine hanno fatto termini come “eludere” ed “aggirare”? Specialmente quando non si parla né di un circuito elettrico (in quel caso parleremmo di una “derivazione” al posto di “bypass”) né di una sostituzione di un tratto di vaso sanguigno (bypass è noto soltanto in ambito medico praticamente). Inoltre quello “scansioni DNA” mi sembra troppo una traduzione diretta di “DNA scans” ma non infieriamo ulteriormente.
Doppiaggio/adattamento suggerito:
Captain America: Useremo lui per eludere le scansioni DNA e accederemo alle eliportaerei.
Soluzione elegante, no? Sembra una frase italiana e non una traduzione diretta.
Tetrodotoxin B
Natasha: Ho visto l’operazione, il cuore non batteva più.
Uomo misterioso: Tetrodotoxin B, rallenta il battito fino a uno al minuto.
Sapete, traduttori, la tetrodotossina è molto nota in medicina e in particolare in fisiologia. Detta così, in inglese, mi ricorda il fantomatico “Trioxin gas” del Ritorno dei morti viventi… Ah no, aspettate, perché persino quello era tradotto in italiano (come Triossina)! E pensare che quella era una sostanza immaginaria, mentre la tetrodossina esiste realmente. Quindi perché non tradurla? Forse perché il supervisor americano avrà detto ai traduttori/doppiatori “awanagana, questa me la lasci alla americà“.
Blade server di targeting
Donna nel film: quando gli helicarrier raggiungeranno quota 900 metri, si triangoleranno con i satelliti Insight e diventeranno dei carri armati volanti.
Nick Fury: dobbiamo intercettare quei carrier e rimpiazzare i loro blade server di targeting con i nostri.
Donna nel film: uno o due non basteranno, dobbiamo collegare tutti e tre i carrier perché funzioni.
Nick Fury: dobbiamo neutralizzare tutti quelli a bordo dei carrier, inserire questi blade server e forse, dico forse, riusciremo a salvare...
Visto cosa avete combinato a lasciare tutti questi termini in inglese? Carrier, blade server, targeting… tutte queste parole anglosassoni in un’unica frase, sparate a mitraglietta sul pubblico italiota TA-TA-TA-TA-TA!!! Ma vi siete bevuti il cervello?
Come dissi nella prima recensione, questa parte del film fu così veloce e piena di supercazzole in inglese che persino sul momento fu difficile fare il punto di ciò che era stato detto solo pochi secondi prima.
Inoltre, da quando in quando targeting rimane all’inglese invece di essere tradotto in “puntamento“? Ma chi è il responsabile (anzi l’irresponsabile) di queste scelte? Non voglio credere che sia Marco Guadagno, non voglio proprio crederlo! Qui c’è lo zampino pesante, anzi la zampa d’orso bruno marsicano di qualche supervisor americano che impone delle scelte insensate in sala di doppiaggio. Ma dategli un calcio in culo quando vi chiedono di recitare una frase dove su 5 parole 3 sono in inglese!
[La frase originale era: we need to breach those carriers and replace their targeting blades with our own.]
Eccovi dunque il mio doppiaggio/adattamento suggerito:
Nick Fury: dobbiamo penetrare in quelle portaerei e rimpiazzare le loro unità di puntamento con le nostre.
Ditemi se questa frase non vi sembra di più umana comprensione, pur senza detrarre niente dal significato originale della frase.
I-EM-P
Uomo: molto presto un’arma radiologica distruggerà Mosca o una bomba EMP friggerà Chicago [EMP letto all’inglese, ovvero I-EM-PI]
Dovremmo sapere cosa sia una bomba i-em-pi? Ve lo spiego io ma non dovrei perché questo è compito del dialoghista… la bomba EMP sarebbe una “bomba elettromagnetica” o “a impulso elettromagnetico” (dall’inglese ElectroMagnetic Pulse o in breve E.M.P. appunto).
Vediamo cosa dicevano in Matrix (1999) di questo genere di dispositivo…
TANK: Tutto spento. I.E.M. armato. E pronto.
NEO: I.E.M.?
TRINITY: Impulsi elettromagnetici. Distruggono ogni circuito elettrico nell’onda d’urto. L’unica arma che abbiamo contro le macchine.
Tutto chiaro Trinity, grazie. Erano tempi in cui ancora si adattavano i dialoghi dei film per un pubblico italiano.
Link satellitare
Uomo: siamo a 900 metri. Prossimità link satellitare.
Oh, davvero? Link satellitare? Collegamento satellitare è un termine vetusto? Avrete capito che a questo punto tutto ciò che è stato lasciato in inglese mi fa innervosire per l’inutile eccesso, non per mie propensioni nazionalistiche. Sapete tra l’altro cosa dicevano in inglese al posto di “prossimità link satellitare”? Dicevano “Satellite coming on-line now“, quindi questa parola “link” non è neanche nel copione originale. Si sostituisce inglese con inglese adesso? È l’inglese per il gusto dell’inglese? Qui sta il problema principale del film, un uso assolutamente smodato della lingua inglese che si intromette in un copione tradotto nell’ottica che se una cosa la dici in inglese ha un sapore diverso, migliore. Questa ingiustificabile filosofia di adattamento dovrebbe essere assolutamente bandita.
Mi sono dimenticato di citare il caso del taccuino dove appare Vasco Rossi, i mondiali di calcio e le finali di Formula 1… i curiosi troveranno tutti questi scabrosi dettagli nel mio precedente articolo. Per quanto mi riguarda ho terminato con Captain America e con il suo non-adattamento, se alcuni miei punti di vista vi sono sembrati esagerati è perché questo film è esasperante a sentirsi, con i loro blade server e i loro carrier, e i Captain che a volte sono capitani altre volte no, i winter soldier, i tracer… (respiro profondo). Consideratelo uno sfogo di parte e niente di più.
Adesso attendiamo Avengers 2 che, sono sicuro, non ci deluderà… purtroppo.