Captain America 2: rompiamoci i coglioni insieme!

L'arresto di Captain America vignetta sugli agenti della Crusca
Introduzione

Qui a Doppiaggi Italioti il film Captain America 2 sta diventando un po’ l’emblema dei brutti doppiaggi degli ultimi anni, in parte per la stronzaggine di lasciare quel “Captain” non tradotto (causa tra l’altro di molti sputi in faccia al momento della pronuncia) e in parte per l’eccesso di termini che sono stati sciaguratamente lasciati in lingua originale. A molti, questo TERZO articolo potrà sembrare un vile accanimento su un doppiaggio che non infastidirà le masse più giovani e forse lo è un accanimento… anzi nessun forse, è un accanimento a tutti gli effetti! Ne voglio punire uno per educarne tanti. Questo film rappresenta tutto ciò che non si dovrebbe fare con un adattamento italiano. Capito Disney Character Voices International Inc.? Capito Dubbing Brothers Inc.? Capito Marco Guadagno? A chi di voi dovrei rivolgermi?

Premessa

Nei film doppiati lo spettatore italiano non dovrebbe mai avere coscienza, neanche per un solo istante, di quale sia la lingua parlata dai personaggi. I concetti dovrebbero arrivare direttamente al cervello dando così l’illusione di sentire ciò che i personaggi di un altro paese dicono, pur non conoscendo la loro lingua. Questo non vale solo per l’Italia, se gli americani si guardano Schindler’s List sentiranno i personaggi che parlano inglese ma lo spettatore sa inconsciamente che i veri protagonisti avranno parlato polacco nella realtà. Nei doppiaggi fatti bene vi arrivano al cervello solamente i concetti, così come arrivano al pubblico parlante altre lingue in altre parti del mondo. Tutta questa fine illusione crolla quando si riempie il film di termini anglosassoni tanto inutili quanto fugaci, ci si perde a pensare “cos’è che ha appena detto?” oppure “e che significa questa parola?”. L’effetto è quello di una supercazzola alla Amici miei: ti disorienta, fai finta di aver capito e vai avanti col tarapia tapioco.

Mi spiego ancora meglio: pensate ad un qualsiasi film della vostra infanzia, prendo come esempio il target di quelli nati negli anni ’70-’80. Avrete quasi certamente visto La storia infinita e ricorderete il Fortunadrago. Quando il Fortunadrago si presenta come tale, non è che pensate “ah già, siamo in presenza di un film doppiato perché in tedesco il nome vero è Glücksdrachen“. Invece questo è esattamente ciò che accade in Captain America 2 (e molti altri film moderni) dove viene deciso di non tradurre alcuni termini, un esempio tra tanti è quello della frase “Non mi avevi detto che era un Pararescue“. Questa frase è l’equivalente, nella Storia fantastica, di sentire il Fortunadrago che dice “avere un Glücksdrachen con te è il solo modo di andare in missione, andrà tutto bene. Non arrenderti e la fortuna verrà da te“.

Tutto ciò che tu fa è male” (cit.)

Come visto nei precedenti due articoli (Captain America 2: brrr… l’inverno dell’italiano e Captain America: non ci resta che piangere) questo film pecca nel suo adattamento italiano sotto ogni punto di vista, si salvano soltanto le interpretazioni dei doppiatori professionisti, ma buone voci su un copione di merda finiscono soltanto per essere sprecate. Facciamo la spunta dei problemi prima di passare alle minuzie che non avevo trattato nei precedenti articoli:

  • Titolo lasciato in inglese
    Captain America
    c’è
  • Sottotitolo lasciato in inglese
    The Winter Soldier (che il 99% degli italiani pronunceranno così come lo vedono scritto)
    c’è
  • Grado militare lasciato in inglese
    “Captain” che sentiamo anche nei dialoghi italiani
    c’è
  • Parole lasciate in inglese nonostante ne esista una nota traduzione italiana
    Carrier al posto di portaerei
    c’è
  • Parole lasciate in inglese senza lo sforzo di trovare una traduzione italiana
    “Non mi avevi detto che era un pararescue
    c’è
  • Sigle anglosassoni non spiegate
    Come “bomba EMP”.
    c’è
  • Riferimenti alla cultura americana e per molti di noi sconosciuti
    il suggerimento scherzoso di iscriversi all’Ultimate Fighting.
    c’è
  • Incoerenza nella scelta tra termini inglesi e italiani
    A volte si parla di Capitano a volte di Captain.
    c’è

 

Tutti i problemi di questo adattamento

In questo ultimo articolo voglio proprio eviscerare l’adattamento di questo film una volta per tutte e dunque ecco a voi tutte le minuzie che non vi avevo detto sul doppiaggio italiano di Captain America: The Winter Soldier. E poi basta, non se ne parla più! Lo prometto. Per l’occasione mi prodigherò persino in suggerimenti per un adattamento migliore.
I neo-snob italioti che l’inglese è più “cool” si fermino qui e non leggano oltre. Per tutti gli altri… iniziamo:

Sbiriguda, come se fosse antani per lei. Supercazzola in bocca a Captain America della Marvel doppiato con abbondanza di parole inglesi

 

Para-che? Pararecue

Captain America: In quale unità stai?
Sam Wilson: cinquattottesima pararescue.

Le prima di tante supercazzole presenti nel film [la sua pronuncia è “pàra-rèschiu”]. Sparata poi in questo modo c’è da chiedersi se gli italiani dovrebbero già conoscere o capire al volo questa parola? È certo che in molti non saprebbero neanche come scriverla. Già potete immaginarvi il pensiero di colui che adatta quando si viene a trovare davanti alla compagnia “Pararescue” dell’aviazione americana: “è il nome proprio di un corpo militare, va lasciato così“. Il problema è che, a differenza dei Marines, nessuno in Italia lo ha mai sentito nominare prima, ecco quindi che viene a crearsi inutile confusione dove l’orecchio italiano percepisce “pàra-” ma non lo intende come diminutivo di “paracadutisti” come farebbero gli americani, bensì come sinonimo di “pseudo-“. La parola “rescue” poi non è nota a nessuno a meno che non appaia scritta, forse. Ecco dunque il mio suggerimento per un adattamento più comprensibile (in questo caso un suggerimento vale l’altro, basta che ci si faccia capire).

Doppiaggio/adattamento suggerito:

Captain America: In quale unità stai?
Sam Wilson: cinquattottesima aerosoccorritore.

Avete visto? C’è una traduzione persino di “pararescue”. Chi l’avrebbe mai detto. Passiamo oltre…

Il back up dell’hard drive de tu nonna

Captain America: Che cosa fai?
Natasha Romanoff : Un backup dell’hard drive. Sempre meglio avere delle copie.

Vi ricordate che Captain America è stato scongelato di recente dagli anni ’40? Il capitano potrà sicuramente comprendere backup perché in inglese è un termine comune ma l’illusione svanisce quando lo sentiamo anche nei dialoghi doppiati in italiano. Per noi backup è un termine molto recente, copia o copia di salvataggio avrebbe risolto l’inghippo, invece no, meglio tenere sempre a mente che state guardando un film dove le voci sono state sostituite nella vostra lingua in uno studio di registrazione. Addio magia del cinema.
Hard drive è anche peggio! Per anni questo componente è stato conosciuto come disco rigido, solo successivamente è divenuto noto nella sua abbreviazione anglosassone hard disk (da “hard disk drive” o HDD). Troppo inglese in troppe poche parole e rivolte alla persona sbagliata, ovvero uno che fino all’altro ieri combatteva contro i nazisti negli anni ’40 e gli spettatori che, in teoria, non dovrebbero rendersi conto che il film è stato tradotto e doppiato (per i motivi spiegati nella premessa).

Doppiaggio/adattamento suggerito:

Captain America: Che cosa fai?
Natasha Romanoff: Una copia di tutti i dati. Sempre meglio andare sul sicuro.

 

Helicarrier

Nick Fury: Questo è il progetto Insight. Tre helicarrier di nuova generazione sincronizzati con una rete di satelliti da rilevamento.

Primo problema: dalle casse audio esce la parola insight e la mente italiana sente inside. Già qui sarebbe stato ideale tradurre/adattare il nome del progetto Insight dato che non si tratta di nessun progetto realmente esistente e quindi non ha necessità di rimanere in inglese. Ma i copioni originali sembrano essere sacri oltre ogni ragionevole dubbio.

Il secondo problema sono gli helicarrier. Fino a “heli” ci arriviamo, del resto viene dal greco ἕλιξ [helix] che vuol dire spira, spirale, e lo troviamo in parole come “elicottero”. Carrier invece è la portaerei, che è un termine fin troppo noto in italiano. Vi suona male “eliportaerei“? A me suona peggio “helicarrier“, guarda un po’! E vi garantisco che sentirete la parola “carrier” dozzine e dozzine di volte.

Doppiaggio/adattamento suggerito:

Nick Fury: Questo è il progetto Insight. Tre eliportaerei di nuova generazione sincronizzate con una rete di satelliti da rilevamento.

(ho lasciato il nome del progetto Insight come in orignale ma, come dicevo, sarebbe ideale un suo adattamento.)

Capitani quando pare a loro

Nick Fury: e credo che tu non potrai non rispettare il programma, Capitano.

Ah, quando volete voi lo chiamate Capitano, in altri momenti invece è Captain? CANAGLIE!

Un simbolo per la nazione, un eroe per il mondo. La storia di Captain America è fatta di onore, coraggio e sacrificio.

Questo è uno degli altri momenti. La regola generale, se di regola si può parlare, è che quando viene nominato come “personaggio/simbolo” allora è “Captain America”. Se ci si riferisce soltanto all’effettivo rango di Steve Rogers allora può essere tranquillamente “capitano“. L’idea più stronza mai sentita da tanti anni a questa parte e un paradosso di quanto si è costretti a stare attenti al marketing al di fuori del film più che all’adattamento.

Basta supercazzole. Vignetta su Captain America Winter Soldier

Ultimate Fighting

Sam Wilson: Tu vorresti congedarti?
Captain America: No. Non lo so. A dire il vero non saprei cosa fare se lasciassi.
Sam Wilson: Ultimate Fighting?

E gli spettatori italiani dissero: “eh? cosa?”

Doppiaggio/adattamento suggerito:

Sam Wilson: tu vorresti congedarti?
Captain America: No. Non lo so. A dire il vero non saprei cosa fare se lasciassi.
Sam Wilson: Wrestling?

E gli spettatori italiani avrebbero almeno sorriso, i più avventurosi si sarebbero lanciati in adattamenti ancora più spinti tipo “lotta greco-romana” (sempre con in testa l’obiettivo di strappare una risata) ma Wrestling è già un buon compromesso. Invece ci becchiamo l’ennesima supercazzola, l’Ultimate Fighting. Il tempo che ci mettete per trovarla su Wikipedia e l’effetto della battuta è già svanito. Questo argomento è già stato affrontato in un precedente articolo.

Propulsione offline

Voce computer: Sistema di propulsione offline.

“…va bene, dai Evit, adesso esageri! “Off-line” fa parte anche dell’italiano”. Indubbiamente! È che a questo punto del film sono già così saturo di inglese inutile che anche offline infastidisce un po’. Fosse stato il solo termine anglosassone del film non avrei certamente battuto ciglio. Invece adesso già pondero su alternative come “sistema di propulsione disattivo“. Quale significato profondo avrebbe stravolto un “disattivo” al posto di “offline”? Nessuno. Nessuno, cazzo!
(Difatti nella versione ispanica era desactivados)

Soldati d’inverno quando pare a loro

Natasha: …siamo precipitati in un dirupo. Riuscì a salvarlo ma il soldato d’inverno era là.

Ah, quindi il Captain America del titolo rimane in inglese anche nei dialoghi mentre il Winter Soldier viene tradotto? Andiamo bene!

Il drive

Natasha: Il drive ha un reindirizzamento “livello 6”.

Dedicato ai non-più-giovani: con “drive” nel film ci si riferiva ad una banalissima “memory stick” o “penna USB”. Il termine italiano che traduce “drive” è “unità di memoria di massa” (abbreviabile in “la memoria”). Ovviamente, dato che “drive” è un termine importato dall’inglese e sempre più comune nella nostra lingua, direi che non è di uso improprio in questo caso, ma vista la esuberante abbondanza di termini in inglese durante l’intero film direi anche che si poteva optare per un approccio più nazionalistico. Quindi mi dà fastidio anche drive perché si tratta dell’ennesimo caso di: “usiamo l’inglese che tanto anche in italiano si dice drive, c’è scritto su uichipidia, e poi è più cool“. Più in là nel film il Capitan Rogers dirà “cosa c’è sul drive?“. Forse sul drive c’è il dizionario inglese-italiano/italiano-inglese che avevate lasciato a casa!

Natasha: Lancio un programma tracer. L’ha sviluppato lo SHIELD per rintracciare dei software infetti ostili. Perciò se non riusciamo a leggere il file forse possiamo scoprire da dove è venuto.

A “tracer” la vena sulla mia fronte potrebbe scoppiare quindi lo ignoro (la prima volta al cinema manco l’avevo sentita questa parola, l’ennesima supercazzola. Sono quei casi in cui essere bilingue è uno svantaggio perché spiazza ritrovarsi l’inglese così, a cazzo). Passiamo invece a software e file. Lo so, lo so, lo so! Sono termini usati anche in italiano ma l’abuso di inglese nel resto della pellicola rende fastidioso persino questi! Se non ci fosse stato quel “tracer” sarebbero rimasti totalmente invisibili.
Inoltre mi sarei aspettato una qualche battuta di Captain America (questo dalla sceneggiatura originale, non certo da chi dialoga la versione italiana) dove si evidenziava come egli non capisse tutto questo gergo moderno, un po’ come John McLane in Die Hard 2 si trovava in difficoltà persino dinnanzi ad un fax (data: 1990). Invece niente, possibilità comiche sprecate perché altrimenti gli adolescenti di tutto il mondo potrebbero non identificarsi con il protagonista degli anni ’40. Ma questo esula dal tema dell’adattamento italiano, ritorniamo a noi.

Basta inglesismi inutili!

Citare (male) altri film

Natasha davanti ad un vecchio monitor di computer: vogliamo giocare? …Lo dicevano in un film molto popolare.
Captain America: Lo so, l’ho visto.

I traduttori invece evidentemente non lo hanno rivisto. L’allusione era a Wargames – Giochi di guerra (1983) e la battuta non era “vogliamo giocare?” bensì “vogliamo fare una partita?“. Ho controllato il labiale e ci poteva anche stare. Sospetto semplicemente che non abbiano capito quale film venisse citato in quella scena, ma la citazione di Pulp Fiction non l’hanno mancata, quella no.

Ridaje con pararescue:

Natasha: non mi avevi detto che era un pararescue.

Per i motivi detti sopra e in un predecente articolo il mio doppiaggio/adattamento suggerito è:

Natasha: non mi avevi detto che era un aerosoccorritore.

(mi piace anche aviosoccorritore, fate voi)

Bypassare scansioni DNA

Captain America: Useremo lui per bypassare le scansioni DNA e accederemo agli helicarrier.

Che fine hanno fatto termini come “eludere” ed “aggirare”? Specialmente quando non si parla né di un circuito elettrico (in quel caso parleremmo di una “derivazione” al posto di “bypass”) né di una sostituzione di un tratto di vaso sanguigno (bypass è noto soltanto in ambito medico praticamente). Inoltre quello “scansioni DNA” mi sembra troppo una traduzione diretta di “DNA scans” ma non infieriamo ulteriormente.

Doppiaggio/adattamento suggerito:

Captain America: Useremo lui per eludere le scansioni DNA e accederemo alle eliportaerei.

Soluzione elegante, no? Sembra una frase italiana e non una traduzione diretta.

Tetrodotoxin B

Natasha: Ho visto l’operazione, il cuore non batteva più.
Uomo misterioso: Tetrodotoxin B, rallenta il battito fino a uno al minuto.

Sapete, traduttori, la tetrodotossina è molto nota in medicina e in particolare in fisiologia. Detta così, in inglese, mi ricorda il fantomatico “Trioxin gas” del Ritorno dei morti viventi… Ah no, aspettate, perché persino quello era tradotto in italiano (come Triossina)! E pensare che quella era una sostanza immaginaria, mentre la tetrodossina esiste realmente. Quindi perché non tradurla? Forse perché il supervisor americano avrà detto ai traduttori/doppiatori “awanagana, questa me la lasci alla americà“.

Blade server di targeting

Donna nel film: quando gli helicarrier raggiungeranno quota 900 metri, si triangoleranno con i satelliti Insight e diventeranno dei carri armati volanti.
Nick Fury: dobbiamo intercettare quei carrier e rimpiazzare i loro blade server di targeting con i nostri.
Donna nel film: uno o due non basteranno, dobbiamo collegare tutti e tre i carrier perché funzioni.
Nick Fury: dobbiamo neutralizzare tutti quelli a bordo dei carrier, inserire questi blade server e forse, dico forse, riusciremo a salvare...

wat? meme

Visto cosa avete combinato a lasciare tutti questi termini in inglese? Carrier, blade server, targeting… tutte queste parole anglosassoni in un’unica frase, sparate a mitraglietta sul pubblico italiota TA-TA-TA-TA-TA!!! Ma vi siete bevuti il cervello?

Come dissi nella prima recensione, questa parte del film fu così veloce e piena di supercazzole in inglese che persino sul momento fu difficile fare il punto di ciò che era stato detto solo pochi secondi prima.
Inoltre, da quando in quando targeting rimane all’inglese invece di essere tradotto in “puntamento“? Ma chi è il responsabile (anzi l’irresponsabile) di queste scelte? Non voglio credere che sia Marco Guadagno, non voglio proprio crederlo! Qui c’è lo zampino pesante, anzi la zampa d’orso bruno marsicano di qualche supervisor americano che impone delle scelte insensate in sala di doppiaggio. Ma dategli un calcio in culo quando vi chiedono di recitare una frase dove su 5 parole 3 sono in inglese!

[La frase originale era: we need to breach those carriers and replace their targeting blades with our own.]

Eccovi dunque il mio doppiaggio/adattamento suggerito:

Nick Fury: dobbiamo penetrare in quelle portaerei e rimpiazzare le loro unità di puntamento con le nostre.

Ditemi se questa frase non vi sembra di più umana comprensione, pur senza detrarre niente dal significato originale della frase.

I-EM-P

Uomo: molto presto un’arma radiologica distruggerà Mosca o una bomba EMP friggerà Chicago [EMP letto all’inglese, ovvero I-EM-PI]

Dovremmo sapere cosa sia una bomba i-em-pi? Ve lo spiego io ma non dovrei perché questo è compito del dialoghista… la bomba EMP sarebbe una “bomba elettromagnetica” o “a impulso elettromagnetico” (dall’inglese ElectroMagnetic Pulse o in breve E.M.P. appunto).

Vediamo cosa dicevano in Matrix (1999) di questo genere di dispositivo…

TANK: Tutto spento. I.E.M. armato. E pronto.
NEO: I.E.M.?
TRINITY: Impulsi elettromagnetici. Distruggono ogni circuito elettrico nell’onda d’urto. L’unica arma che abbiamo contro le macchine.

Tutto chiaro Trinity, grazie. Erano tempi in cui ancora si adattavano i dialoghi dei film per un pubblico italiano.

Link satellitare

Uomo: siamo a 900 metri. Prossimità link satellitare.

Oh, davvero? Link satellitare? Collegamento satellitare è un termine vetusto? Avrete capito che a questo punto tutto ciò che è stato lasciato in inglese mi fa innervosire per l’inutile eccesso, non per mie propensioni nazionalistiche. Sapete tra l’altro cosa dicevano in inglese al posto di “prossimità link satellitare”? Dicevano “Satellite coming on-line now“, quindi questa parola “link” non è neanche nel copione originale. Si sostituisce inglese con inglese adesso? È l’inglese per il gusto dell’inglese? Qui sta il problema principale del film, un uso assolutamente smodato della lingua inglese che si intromette in un copione tradotto nell’ottica che se una cosa la dici in inglese ha un sapore diverso, migliore. Questa ingiustificabile filosofia di adattamento dovrebbe essere assolutamente bandita.

Mi sono dimenticato di citare il caso del taccuino dove appare Vasco Rossi, i mondiali di calcio e le finali di Formula 1… i curiosi troveranno tutti questi scabrosi dettagli nel mio precedente articolo. Per quanto mi riguarda ho terminato con Captain America e con il suo non-adattamento, se alcuni miei punti di vista vi sono sembrati esagerati è perché questo film è esasperante a sentirsi, con i loro blade server e i loro carrier, e i Captain che a volte sono capitani altre volte no, i winter soldier, i tracer… (respiro profondo). Consideratelo uno sfogo di parte e niente di più.

Adesso attendiamo Avengers 2 che, sono sicuro, non ci deluderà… purtroppo.

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

58 Commenti

  • Fab

    11 Aprile 2014 alle 08:56

    Nei fumetti l’helicarrier è stato sempre tradotto con “eliveicolo”, probabilmente è chiedere troppo documentarsi prima di fare un adattamento degno di tale nome. Un pietoso velo su “Captain” e quant’altro…

    Rispondi
  • Woody Alien

    26 Maggio 2014 alle 12:32

    Ho visto Godzilla a 3€ grazie alla Festa del Cinema, e devo purtroppo dirti che anche lì EMP è stato lasciato invariato, così come anche altri termini scientifici come “pattern” e simili.

    Rispondi
  • BaRoNo

    9 Dicembre 2014 alle 03:46

    Leggo con piacere il tuo blog, interessandomi anche io d’adattamenti…
    Comunque, labiale permettendo, quando ho letto quella battuta dell’ “Ultimate Fighting”, la prima alternativa possibile che mi è venuta in mente è stata la “lotta messicana”, secondo me rende ancora meglio la battuta (sicuramente più nota al pubblico italiano dell’Ultimate Fighting).

    Rispondi
  • Matt

    20 Aprile 2015 alle 19:30

    Siete agenti della crusca ,vero? 🙂 Comunque non vorrei dire una cazzata ma non era Marco Guadagno stesso a Doppiare il protagonista di Wargames?

    Rispondi
    • Evit

      20 Aprile 2015 alle 19:34

      Sono dovuto andare a controllare… Sì, interpretava Matthew Broderick in Wargames e il professor Zolà in Cap(sputo)tain America… Ciò non vuol dire che si potesse ricordare le battute di un film doppiato molti decenni addietro, comunque è una curiosa osservazione.

      Rispondi
  • Matt

    3 Maggio 2015 alle 18:34

    Ehi Evit non so se l’hai già visto ma sono appena andato a vedere Avengers 2 e stranamente non ci sono molte parole anglocafone ce ne sono per’ (es. wormhole , Matrix invece di matrice ……

    Rispondi
    • Evit

      3 Maggio 2015 alle 18:37

      Lo attendo in Bluray. Anche in altri film Marvel ho notato che ci sono molte meno parole anglocàfoni rispetto a Captain, alcuni film sono venuti meglio di altri da quel punto di vista

      Rispondi
    • Evit

      4 Maggio 2015 alle 14:26

      Ahahah!
      Guarda, onestamente lo spero proprio che il mio articolo possa influire in maniera positiva, se non altro in aiuto dei direttori di doppiaggio, in modo da fornire loro argomentazioni contro i supervisor americani

      Rispondi
  • Daniele F

    21 Maggio 2015 alle 17:27

    Arrivo in ritardo di un anno ma ti faccio i complimenti per questo pezzo. E’ una delle critiche al doppiaggio migliori che abbia letto su questo blog e sull’internet in generale. Leggendola mi ha colpito la naturalezza con cui hai tradotto il termine bypassare, già italianizzato di suo… ma che a me non sarebbe mai venuto in mente di sostituire con “eludere”, che è di assimilazione decisamente più rapida di “bypassare”.
    Per quanto riguarda i nomi di oggetti tecnologici, parlando proprio settimana scorsa con un amico, fan di star wars e accanito sostenitore dell’uso gergale di termini inglesi nelle conversazioni in italiano… gli ho fatto notare che se GUERRE STELLARI dovesse uscire in questi anni ’10, avremmo lightsaber invece di spade laser, hyper guide invece di iperguida, main frame invece di computer centrale…. etc.. etc..

    Rispondi
    • Evit

      21 Maggio 2015 alle 18:03

      Ciao Daniele, ti ringrazio per i complimenti e non ti preoccupare, al mio blog (e in particolare a qualsiasi articolo) non si arriva mai “in ritardo”, sono articoli sempre attuali.
      È proprio vero, fosse uscito negli ultimi anni, anche Guerre Stellari avrebbe avuto Lightsaber, hyperdrive, mainframes e tutta lammerda che sentiamo oggi. Comunque non mi sorprenderebbe se alcune di queste possano venire alterate, dipende quanto la Disney ci tiene a noi.

      Rispondi
  • Phantom Dusclops'92

    11 Agosto 2015 alle 21:48

    Che poi in realtà l’Ultimate Fighting in Italia è noto, ma come UFC (ogni tanto lo danno su Sky o su Cielo insieme al wrestling vero e proprio…)
    E comunque, sarà che sono di un’altra generazione, ma il 50% dei termini a me risulta essere di uso comune e non mi danno fastidio. OK, a parte roba come carrier e pararescue sul quale sono d’accordo con te, ma a me risulta che al giorno d’oggi “hard drive”, “bypassare” e “backup” siano termini che conoscono cani e porci!
    (O sono solo io che ho troppi tecnici informatici nel mio giro d’amicizie)

    Rispondi
    • Evit

      11 Agosto 2015 alle 21:51

      Non è che sono nato nel 1928. Fosse stato solo per “backup”, “hard drive” e simili, non gli avrei dedicato neanche due parole. Quelli che hai elencato sono sì di uso comune e presi singolarmente niente di errato ma, come ho anche sottolineato nell’articolo, uniti a tutto il resto, oppure premuti in un’unica frase, diventano anche quelli francamente insopportabili. Soprattutto quando cascano in frasi che già contengono altri termini inaccettabili.
      Comunque mi pare di essermi già spiegato chiaramente nell’articolo.

      Rispondi
  • Fabio Barcaroli (@FabioBarcaroli)

    30 Dicembre 2015 alle 17:15

    “dove l’orecchio italiano percepisce “pàra-” ma non lo intende come diminutivo di “paracadutisti” come farebbero gli americani, bensì come sinonimo di “pseudo-“.”
    Una parola sconosciuta si può capire dal contesto. Se un militare mi parla di “para-” io penso ai paracadutisti (detti anche “parà”) non certo a “pseudo”
    “cinquattottesima aerosoccorritore.”
    E al povero Nanni Baldini che deve dire “aerosoccorritore” (già difficile di suo da pronunciare) nel labiale di “parareschiù” non ci pensi?
    “Hard drive è anche peggio! Per anni questo componente è stato conosciuto come disco rigido, solo successivamente è divenuto noto nella sua abbreviazione anglosassone hard disk (da “hard disk drive” o HDD). Troppo inglese in troppe poche parole e rivolte alla persona sbagliata, ovvero uno che fino all’altro ieri combatteva contro i nazisti negli anni ’40”
    Cap dimostra di sapere cosa sia un hard drive, il che significa che qualcuno gli ha spiegato cos’è. E di solito una spiegazione inizia con: “Questo si chiama hard-drive…”
    “Carrier invece è la portaerei, termine fin troppo noto in italiano. Vi suona male “eliportaerei“”
    Se io, vedendo il film avessi sentito “eliportaerei”, sarei uscito dalla sala, avrei preso il primo Frecciarossa per Roma disponibile, avrei cercato Marco Guadagno e l’avrei preso a sberle. Tralasciando la già esistente traduzione “elivelivolo” dei fumetti, “eliportaerei” è una cosa che manco ai tempi del Fascismo si poteva sentire.
    “La regola generale, se di regola si può parlare, è che quando viene nominato come “personaggio/simbolo” allora è “Captain America”. Se ci si riferisce soltanto all’effettivo rango di Steve Rogers allora può essere tranquillamente “capitano“.”
    Fermo restando che io per primo odio il fatto che già nel titolo abbiano mantenuto “Captain America” invece che tradurlo come lo conosciamo da decenni, non vedo dove stia i problema: “Captain America” è il suo nome di battaglia, “Capitano” è il suo grado (come se fosse Capitano Captain America). E poi, li vogliamo condannare per una volta che si vuole venire incontro al popolo italico?
    “Quale significato profondo avrebbe stravolto un “disattivo” al posto di “offline”? ”
    Che “disattivo” vuol dire: “non più attivo”, “offline” “non connesso alla Rete”.
    “Quindi mi da fastidio anche drive perché si tratta dell’ennesimo caso di: “usiamo l’inglese che tanto anche in italiano si dice drive, c’è scritto su uichipidia, e poi è più cool“.”
    Se si chiama drive, si chiama drive. Punto. O forse tu chiami il computer “calcolatore elettronico”?
    “I traduttori evidentemente non lo hanno rivisto. L’allusione era a Wargames – Giochi di guerra (1983) e la battuta non era “vogliamo giocare?” bensì “vogliamo fare una partita?“. Ho controllato il labiale e ci poteva anche stare. Sospetto semplicemente che non abbiano capito quale film venisse citato in quella scena, ma la citazione di Pulp Fiction non l’hanno mancata, quella no.”
    Non è la prima volta e non sarà l’ultima in cui in un doppiaggio sbagliano l’adattamento di una citazione. certo, è curioso che a sbagliare sia lo stesso che a battuta la pronunciò trent’anni prima, ma non mi sembra il caso di infierire.
    “Uomo: molto presto un’arma radiologica distruggerà Mosca o una bomba EMP friggerà Chicago [EMP letto all’inglese, ovvero I-EM-PI]
    Dovremmo sapere cosa sia una bomba i-em-pi? Ve lo spiego io ma non dovrei perché questo è compito degli adattatori… la bomba EMP sarebbe una “bomba elettromagnetica” o “a impulso elettromagnetico” (dall’inglese ElectroMagnetic Pulse o in breve E.M.P. appunto).
    Vediamo cosa dicevano in Matrix (1999) di questo genere di dispositivo…
    TANK: Tutto spento. I.E.M. armato. E pronto.
    NEO: I.E.M.?
    TRINITY: Impulsi elettromagnetici. Distruggono ogni circuito elettrico nell’onda d’urto. L’unica arma che abbiamo contro le macchine.
    Tutto chiaro Trinity, grazie. Erano tempi in cui ancora si adattavano i dialoghi dei film per un pubblico italiano.”
    L’esempio non regge. In “Matrix” EMP viene tradotto perché già in originale c’è la spiegazione del termine. E comunque, non mi serve sapere cosa voglia dire EMP per capire che una bomba sia pericolosa.

    Rispondi
    • Evit

      30 Dicembre 2015 alle 18:00

      Ho letto tutto e c’è poco da dire, non sei in grado di portare argomentazioni sufficientemente valide per difendere l’adattamento di Captain America né per aprire un dialogo interessante, visto che ti limiti a dire che va bene quello che a te va bene e non va bene quello che a te non va bene.
      Dato che difendevi a spada tratta helicarrier, anche portaerei avrebbe dovuto infastidirti invece quella ti sta bene (nonostante tradisca il significato originale).
      Come già ti suggerivo, questo blog non è di tuo interesse. Datti pace.

      Rispondi
  • Fabio Barcaroli (@FabioBarcaroli)

    31 Dicembre 2015 alle 01:31

    Io non sto difendendo l’adattamento di “Cap 2”, sto criticando questo post perché non ne condivido la tesi (“Il doppiaggio non può permettersi di inserire troppi termini in inglese perché la gente è stupida e non capirebbe i dialoghi.”). La gente è meno stupida di quello che pensi e quello che non capisce, lo deduce dal contesto o passa avanti.
    E non servono argomentazioni per spiegarlo, è un dato di fatto!
    Come ho già detto nel post su “Il Risveglio Della Forza”, un adattamento non si giudica da quante parole straniere vengono inserite nei dialoghi italiani.
    Inoltre trovo che alcune soluzioni proposte siano più dannose del “problema” a cui dovrebbero rimediare (il classico bazooka usato per ammazzare una mosca) e non tengono conto di tutte le variabili del caso che possono aver portato a tale o talaltra decisione in fase di adattamento.

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  • stefanozucca

    8 Ottobre 2017 alle 22:08

    LOL l’articolo mi è piaciuto molto e concordo con quello che hai scritto, ma ti devo tirare le orecchie perché dopo dopo aver nominato “La Storia Infinita”, lo chiami “Storia Fantastica”, che è un altro film (ehehehe colpa dei traduttori dei titoli cavalca-mode, certo certo! 😀 )

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  • Alessandro Stamera

    21 Marzo 2018 alle 14:32

    Mio giudizio dopo aver visto il film di recente.
    Da informatico, devo purtroppo confermarti che la parola “backup” sta prendendo sempre più piede anche ai meno avvezzi alla materia. Tuttavia, quella frase io l’avrei tradotta come: “sto facendo un backup del disco rigido, meglio copiare tutti i dati”, così facendo non solo la frase si sarebbe capita, ma gli spettatori più anziani avrebbero imparato cosa è un backup!
    Blade server, è forse l’unica cosa intraducibile di tutto ciò, anche nei testi di scuola viene scritto così.
    Per il resto, concordo con te, troppi inglesismi che rendono incomprensibili alcuni dialoghi, quando si parla di aereonautica poi è un disastro. Ed il che è un vero peccato, perché a mio avviso questo film è uno dei migliori del MCU.
    PS: la battuta sull’Ultimate Fighting è l’unica di cui riesco ad accettare l’adattamento italiano, in quanto parrebbe essere il nome proprio dello sport.

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    • Evit

      22 Marzo 2018 alle 19:02

      Fosse stato solo per “backup”, “hard drive” e simili, non gli avrei dedicato neanche due parole, figuriamoci, sono davvero note a tutti ma è l’eccesso delle altre che rende poi tutto difficilmente digeribile, allora anche un hard disk sembra di troppo.
      Come ho ribadito spesso, per me Capitan America 2 è in assoluto il migliore della serie Marvel (e me ne piacciono pochi altri), peccato solo che sia afflitto da stupidaggini simili, mal pensate o mal suggerite ma che adesso saranno lì per sempre.

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  • Giovanni De Bonis

    25 Marzo 2018 alle 00:03

    Caro Evit, non sono un grande appassionato di film Marvel ma ho deciso, per curiosità, di approcciarmi all’universo cinematografico Marvel (lungi da me chiamarlo “Marvel Cinematic Universe”). Apro Netflix, digito “Marvel” e il secondo risultato è The Avengers. Già mi sale il crimine vedendo il titolo originale anziché “I vendicatori”, il nome con cui ero abituato a chiamare questi supereroi da piccolo (e non credere che io sia un vegliardo, non ho ancora 22 anni!). Storco il naso, ma proseguo. Prime cinque parole del film: “Il Tesseract si è ridestato”. Ora, posso capire che la traduzione italiana (“tesseratto) suoni decisamente male, ma perché ignorare anni di fumetti e videogiochi in cui questo era chiamato “Cubo cosmico”? Diamine! Morale della favola: m’incazzo, chiudo Netflix e decido di guardare altro.

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    • Evit

      25 Marzo 2018 alle 18:13

      “Mi sale il crimine”, ahahah!
      È chiaro che degli adattamenti dei fumetti se ne sono altamente fregati, io non li ho mai letti ma posso immaginare la frustrazione dei fan come te. L’adattamento di “cubo cosmico” è molto carino ma non trovo terribile neanche quella di “tesseratto” (anzi penso di averla sentita anche da qualche parte), alla fin fine certe scelte suonano terribili solo finché qualcuno non le pronuncia sul grande schermo e poi diventano subito “la norma”. Un bel guaio quando sono parole inglesi superflue e non-traduzioni a diventare la norma.
      PS dove vuoi che lo metta il punto interrogativo?

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    • Giovanni De Bonis

      25 Marzo 2018 alle 19:50

      Avrei così tante cose da dire in questa risposta da poterci quasi scrivere un articolo, cercherò di essere breve e conciso, o perlomeno farò il possibile in tal senso.
      1) Mi sono reso conto giusto poco fa, svolgendo ulteriori ricerche, che nei fumetti americani il “tesseract” è chiamato “cosmic cube”, dunque ritratto la mia proposta di adattamento e propendo nuovamente per “tesseratto” (a scanso di equivoci: sì, è un calco dall’inglese “tesseract”, ma il termine originale ha etimologia greca). Se proprio “tesseratto” non piacesse, potremmo usare, seppur in modo leggermente improprio e seppur non ne vada matto, un altro termine geometrico: “ipercubo”. Un ipercubo è un solido situato in uno spazio con più di 3 dimensioni; guarda caso, nello spazio quadridimensionale prende il nome di… Tesseratto!
      2) Probabilmente hai sentito il termine in Interstellar, in quel caso il tesseratto è il luogo in cui si ritrova Cooper dopo essere stato inghiottito dal buco nero.
      3) Concordo con te sul fatto che sia il disuso a far suonare male parole della nostra lingua che invece sono pregne di significato. Come ho detto prima, “tesseratto” è un termine coniato in inglese, ma la cui etimologia nasce dal greco; il suo significato indica proprio la sua quadridimensionalità. Nel momento in cui lo sentiamo per la prima volta, purtroppo, ci balenano subito in mente pensieri murini.
      4) Il punto interrogativo va dopo “Cubo cosmico”.

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  • Daniele

    25 Febbraio 2021 alle 10:08

    Ieri ho visto in TV, per la prima volta, Red Sparrow e ho pensato, non so se sbagliando, proprio le cose che dici qui su Schindler’s List. Il film non è ambientato in Russia? Se sì, il nome Red Sparrow non è pronunciato (idealmente, astraendolo dal fatto che gli attori che interpretano i personaggi parlano in inglese ed è tutto adattato di conseguenza…) da russi nella propria lingua e, quindi, se fosse stato recitato in russo “Red Sparrow” sarebbe stato detto con le parole corrispondenti in lingua russa? Se sì, allora perché Marmo (ho verificato: dicono Marble in lingua originale) nel film è reso in italiano e Sparrow invece viene sempre detto in inglese? Da spettatore sarei portato a pensare che l’intelligence russa usi un termine inglese per indicare una propria organizzazione interna, ma ovviamente non avrebbe e non ha alcun senso (a questo punto mi son detto: traducetelo in russo che ha più senso… visto che nel doppiaggio italiano fanno capolino di tanto in tanto piccole frasi in russo, presumo specularmente al film originale, similmente a quanto accadeva per i vari “gringo”, “muchachos” e simili nei western anni ’60). Quindi per me avrebbero dovuto tradurlo Passero Rosso e basta e la branca della SVR andava chiamata Passero.

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    • Evit

      25 Febbraio 2021 alle 22:40

      Ciao Daniele, penso sia passato un anno o due da quando lo vidi comunque il pensiero ovviamente è passato per la testa anche a me. Lasciare Red Sparrow sembra una di quelle trovate di chi pensa più al marketing/brand che alla sensatezza del prodotto, la Fox ce l’ha queste trovate ma non tolgo che le responsabilità possano essere più… “locali”.
      Se ti voi fare una risata, i primi trailer su YouTube erano in lingua inglese sottotitolati in italiano e riportavano la scritta “passere”. Ne feci qualche post su Twitter al tempo perché era troppo comico https://twitter.com/doppita/status/944253808561016832
      (Ovviamente avrebbe avuto senso “Passero rosso” come nome in codice di quella unità dei servizi segreti, essendo un nome in codice non hanno bisogno di declinazioni al femminile)

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  • Gabriele Segapeli

    30 Novembre 2023 alle 13:26

    Nel recente The Marvels (ultima loro fatica cinematografica, una cagata vista dal sottoscritto e pochi altri visto il flop al botteghino), il personaggio di Mrs Marvel è una fangirl di Capitan Marvel (pardon, CAPTAIN Marvel), l’eroina protagonista.

    Nel film ad un certo punto vede il suo idolo fare un’azione eroica e si lancia in un “O capitano, mio capitano…”.

    O meglio, questo avrebbero fatto in un adattamento fatto bene. Nella pratica lo hanno adattato come “O Captain, mio Captain…”, tenendo uguale il termine perché in teoria è uguale anche nel nome del personaggio: il problema è che questa battuta stona ed è meno immediata.

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