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SAY HELLO TO MY LITTLE FRIEND FERRUCCIO! (Scarface, 1983)

Al Pacino in una scena di Scarface dove tiene in mano un fucile d'assalto. Una vignetta gli fa dire: salutatemi i doppiatori italiani, invece di salutatemi il mio amico Sosa, che era la versione italiana di: say hello to my little friend
Scarface (1983) è indubbiamente uno dei miei film preferiti, soprattutto in lingua originale. Ci sono alcune differenze tra la versione originale in inglese e la versione doppiata in italiano che spesso non vengono fatte notare dai fan ma sono sicuramente degne di nota.

Frasi cambiate nel doppiaggio italiano di Scarface

Le parolacce

All’inizio del film gli agenti dell’immigrazione che interrogano Tony Montana (Al Pacino) non credono al fatto che non sia mai stato in carcere e chiedono molto volgarmente come si è fatto la cicatrice che ha in faccia. In italiano la domanda è:

Dove te la sei fatta questa cicatrice, giocando con qualche bambola?

In inglese molto più volgarmente:

Where’d you get the beauty scar, tough guy? Eatin’ pussy?

Per il dovere di cronaca ne riporto la traduzione letterale, ovvero: “dove te la sei fatta questa bella cicatrice, osso duro, leccando fiche?
Si capisce quindi da dove gli viene quel “giocando con qualche bambola”. In questo caso non possiamo che apprezzare l’alleggerimento della volgarità. E pensare che in una versione censurata che passa in TV negli Stati Uniti la battuta è stata cambiata in “Come te la sei fatta questa cicatrice, mangiando ananas?”.
In inglese gran parte delle volgarità di Tony Montanta comunque si limitano quasi esclusivamente alla parola “fuck” (e sue derivate) che, secondo statistiche ufficiali, viene ripetuta 226 volte nel corso del film con una media di più di una al minuto (su youtube c’è anche un video divertente di più di un minuto che le raccoglie tutte una dopo l’altra).

Per la versione italiana i doppiatori non si sono concentrati specificatamente su una sola parolaccia portante (“vaffanculo” viene detto 25 volte ma ben lontano dalle 226 volte di “fuck”) ma abbiamo invece una discreta varietà di alternative. Difatti Michelle Pfeiffer ad un certo punto dice:

(in italiano) Tony per cortesia smettila di dire tutte queste parolacce!

(in inglese) Can’t you stop saying “fuck” all the time?

Che tradotta alla lettera vuol dire “puoi smetterla di dire “fuck” in continuazione?”. Impossibile da tradurre alla lettera visto che “vaffanculo” lo diceva solo 25 volte, quindi una soluzione perfetta quella di “tutte queste parolacce”, forse l’unica soluzione possibile.

Salutatemi il mio amico Sosa

Sul finire del film arriva la frase di Tony Montana che è diventata una delle battute più celebri della storia del cinema. Mentre gli assassini colombiani al soldo di Sosa assaltano la villa per far fuori il protagonista, Tony Montana tira fuori un fucile con lanciagranate e dice “Say hello to my little friend!” (riferendosi all’arma che impugna) poco prima di sparare una granata sulla porta in risposta agli assalitori.
In italiano al posto della celebre frase, Tony Montana esclama “Salutatemi il mio amico Sosa!”.


Mi sono sempre domandato… che i traduttori abbiano davvero creduto che Tony Montana si riferisse a Sosa (che fino a quel momento era stato suo amico)? Oppure la traduzione letterale di “say hello to my little friend” in riferimento ironico al lanciagranate non funzionava altrettanto efficacemente in italiano? Difficile a dirsi. La battuta in italiano ha un suo senso ma, traducendo in questo modo, ci siamo persi una delle frasi più celebri del mondo anglosassone. Dire “say hello to my little friend” è automaticamente associato a Scarface (provate a ricercarlo su Google images e vedrete se non viene fuori soltanto Al Pacino con il fucile in mano o suoi imitatori). Probabilmente ci sono tante commedie e film di animazione dove questa battuta è usata come occhiolino a Scarface ma che passa inosservata nei suoi adattamenti italiani.

Il doppiaggio di Ferruccio Amendola

In ultimo una considerazione sul doppiaggio, che poi è la critica maggiore che mi sento di fare al film in italiano doppiato. In inglese Al Pacino dà al suo personaggio un’interpretazione unica nel suo genere, recitando in un modo del tutto particolare con un esagerato accento cubano. Questa ricchezza di interpretazione (costata a Pacino non poche ore di studio e impegno), mi dispiace ammetterlo, non è soltanto sminuita ma totalmente annichilita dal doppiaggio di Ferruccio Amendola che purtroppo ha dato al personaggio una normalissima voce italiana, senza neanche un vago accento “latino”. Accento che invece ha Manny, l’amico di Tony, anche lui cubano, quindi non si capisce com’è che uno parli perfettamente a l’altro con un accento, sebbene siano sbarcati insieme.
La logica interna del doppiaggio italiano di Scarface sembra essere stata messa in secondo piano rispetto all’interpretazione, “standard”, forse ritenendo che il pubblico italiano avesse determinate aspettative e che lo strano accento non sarebbe stato accettato su un personaggio principale? Una vera spiegazione ufficiale non c’è, non è stata mai fornita, né è stata mai chiesta prima d’ora.

Un ridoppiaggio di Scarface?

Il danno è fatto e Scarface ce lo teniamo così, con Tony Montana che parla come un qualunque altro personaggio americano. Mi auguro che ai distributori non venga mai in mente di ridoppiarlo perché: 1) il ridoppiaggio è una pratica barbara raramente giustificabile; 2) a parte Tony Montana, gli altri personaggi sono doppiati alla perfezione e con le voci giuste, appropriate per il decennio a cui appartiene il film, cosa che sarebbe difficilissimo da ricreare oggi.
Nel suo complesso il doppiaggio italiano di Scarface dà comunque una buonissima impressione perché, a farla breve, è un ottimo film. Ma se siete in grado di guardarvi un film in lingua originale, non tornerete più indietro dopo aver sentito l’autentico Al Pacino di questo film, memorabile proprio per quel suo modo di parlare che nel mondo anglosassone è diventato subito iconico e riconoscibile mentre in italiano è il “solito” Ferruccio Amendola che non aggiunge niente ai tanti Stallone/De Niro/Dustin Hoffman che abbiamo conosciuto in quegli anni.

Se possiamo soprassedere sulla battuta dell’amico Sosa, forse non dovremmo fare lo stesso sulla mancata occasione di dare a Tony Montana il suo legittimo accento cubano.

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