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Robocop 2 (1990) – La salute pubblica ha un nuovo paladino

Robocop 2
In un precedente articolo vi avevo raccontato di quanto fosse eccellente l’adattamento del primo film di RoboCop, dove eventuali alterazioni dalle frasi originali erano da imputare unicamente ad una ricerca molto attenta della sincronia labiale, che in quel film infatti brillava di luce propria! Nonostante ciò, il doppiaggio italiano non mancava di magagne, in primis la pronuncia del nome “Murphy”, prevalentemente e fastidiosamente pronunciato come MERFI, anche se poi ciascun doppiatore si lanciava in interpretazioni tutte personali, quindi nello stesso film sentivamo MERFI ma anche MARFI e “Murphy” pronunciato correttamente all’inglese. La mancanza di coerenza interna allo stesso film è molto peggio della mancanza di coerenza tra film diversi della stessa serie.

Corretti i vecchi errori

Il secondo film della serie è adattato persino meglio, difatti sono state corrette alcune delle problematiche emerse dal doppiaggio del primo RoboCop, una grande prova di auto-critica da parte della compagnia di doppiaggio! Non è mai troppo tardi per migliorare. Gli errori più lampanti che sono stati corretti dal primo adattamento sono i seguenti:

Battute migliorate

Anche in questo secondo film, così come accadeva nell’adattamento del primo, troviamo i soliti dialoghi alterati per rispettare il labiale, pur mantenendo il senso della frase e spesso migliorandone l’impatto sul pubblico (del resto è questo che vuol dire “adattamento”). La naturalezza che trovavamo nel primo film infatti è mantenuta anche qui. Alcuni esempi:

“Non si spara ai ragazzini, poliziotto!”

Il ragazzino criminale che dice a RoboCop:

Can’t you shoot a kid, can you, fucker?

letteralmente “non puoi sparare a un ragazzino, vero, stronzo?” ma che diventa:

Non si spara ai ragazzini, poliziotto!

Questa è una frase che, accompagnata da un colpo calibro .45 in testa, fa scattare in RoboCop la memoria di suo figlio che gli dice “spara forte papà” durante un allenamento di baseball. In originale era “throw it home, dad!” che, per quanto ne capisca di baseball, dovrebbe essere “falla finire fuoricampo, papà!” ma, per estensione, anche “tira forte” va bene in questo caso (se la tiri molto forte potrebbe finire fuori campo a vantaggio di chi batte la palla). È quel ritocco di cambiare “tira” con “spara”, interpretabile come un plausibile modo di dire adolescenziale, che raffina la scena.

Quindi, dopo aver sentito un bambino che dice “non si spara ai ragazzini” (e un colpo in testa), a RoboCop torna alla memoria suo figlio grazie a un nesso (la parola “spara“) che troviamo solo in italiano.
Altri adattamenti ben riusciti sono:

“Il moccioso viene con me!”

The baby’s coming with me!
Il moccioso viene con me!

Ma anche il sindaco disperato che minaccia di portare in tribunale il presidente della OCP:

We will sue your asses!
Give it your best shot.
Fuck you! You old, senile bastard!

Letteralmente: “Vi porteremo in tribunale! / Faccia del suo meglio / “affanculo! Vecchio bastardo rimbambito!
Ma tradotto con più colore e più memorabilmente come:

Ci rivedremo in tribunale!
Non le impedisco di sognare.
Vaffanculo! Stupido vecchio rimbambito!

Poi ancora, RoboCop impartisce una “lezione” ai bambini-teppisti dopo che la OCP ha fatto al robopoliziotto il lavaggio del cervello…

“(pensate a mamma e papa) voi fate sanguinare il loro cuore”

Al posto di “che tipo di lezione gli state dando?” (traduzione letterale) abbiamo un ben più rincoglionito e ben più riuscito “voi fate sanguinare il loro cuore“, una frase degna della famiglia Flanders (e seguita da “e ora un consiglio dietetico…“).

No, non era questo il consiglio dietetico impartito da RoboCop ma non ho saputo resistere.

Sempre riguardo i ragazzi…

“Non dovreste essere a scuola?”

Una traduzione fatta oggi, nel 2014 avrebbe quasi certamente visto una traduzione alla lettera del tipo “oggi non è un giorno di scuola?“.

Torniamo un momento indietro, all’arrivo sulla scena di un crimine dove il ladro apre il fuoco su RoboCop e collega…

“Avanti, arrestalo!”

Sconvolgente che in inglese la collega dica a RoboCop di “farlo fuori” (take him out). Preferisco la frase italiana “avanti, arrestalo!“. Questi piedipiatti di Detroit hanno il grilletto un po’ troppo facile.

Al ritorno di RoboCop e partner alla stazione di polizia, i colleghi in sciopero se la prendono con loro…

“Te la faremo pagare, sei uno sporco crumiro!”

Al posto di una frase traducibile liberamente come “Il sindacato si segna i nomi, questa non ce la dimentichiamo!” (riferito a RoboCop e collega che vanno a lavoro nonostante lo sciopero della polizia) abbiamo un “Te la faremo pagare, sei uno sporco crumiro“, tra l’altro riferita soltanto a RoboCop, non alla collega, la quale in realtà penso fosse la principale accusata… dubito possano farla pagare a RoboCop in alcun modo. Ciò non toglie il fatto che anche RoboCop sia uno sporco crumiro. Una battuta molto divertente.

Quando sul finale i dirigenti della OCP pianificano di far ricadere le colpe sulla psicologa arrivista che aveva messo in moto il fallimentare progetto “RoboCop 2”, il vice-presidente dice che il capro espiatorio potrebbe essere…

“una donna dalla dubbia moralità… che ha tradito la nostra fiducia”

Quella della “donna dalla dubbia moralità” batte di gran lunga la “donna che non fa gioco di squadra” (ovvero che operava per conto suo, fuori dagli schemi della OCP).

Ma la battuta alterata più sfiziosa deve ancora arrivare! Dopo l’uccisione di molti innocenti, per colpa di Robo-Cain (sfuggito al controllo della OCP), si profila uno scenario di denunce senza fine per la compagnia. Il presidente ordina subito di preparare il migliore ufficio stampa che hanno a disposizione. In italiano invece dice…

“dobbiamo comprare la stampa al più presto!”

Dobbiamo comprare la stampa al più presto!“. Com’è che queste battute re-inventate in Italia, prese nel contesto del film, hanno anche più senso di quelle originali? Che gli adattatori abbiano capito il film meglio degli sceneggiatori stessi? Lo so, sono provocatorio ma adoro questi adattamenti ben fatti.

I dialoghi meno riusciti

Purtroppo anche questo film non manca di scelte più discutibili. Poche per la verità ma ci sono! Cose come:

“Sei in arresto, verme!”

Think it over, creep.

Sei in arresto, verme.
(e spara subito al fuggitivo che non si arrende)

Non sarei “Evit di Doppiaggi italioti” se non cominciassi una filippica su una frasina apparentemente innocua.

Nella precedente recensione avevamo visto che RoboCop, nel primo film, chiamava “creep” (verme) uno stupratore; la frase era precisamente “your move, creep” diventata poi, per esigenze di labiale e di impatto della battuta, “non ti muovere, scemo“. Personalmente, ho ben voluto questa alterazione che funziona nel labiale e faceva anche ridere.

Nel secondo film, una delle prime frasi di RoboCop è appunto “think it over, creep” (letteralmente: “pensaci bene, verme!“). Il problema è che avrebbero dovuto mantenere lo “scemo” al posto di “creep” per preservare la continuità dal primo film e farci capire che a RoboCop piace ripetere questa specifica battuta.
Cambiandola, però, nessuno in Italia può fare il collegamento con la frase del primo film. Peccato! Avrei decisamente preferito il ritorno del “pensaci bene, scemo“.

Ci sono poi alcune frasi che lasciano molti dubbi quando vengono udite in italiano e, non sorprendentemente, si scoprono poi essere frasi alterate (male) in fase di adattamento o di doppiaggio.
Ad esempio…

“Vicino al fiume, dentro la vecchia fabbrica!”

Il “River Rouge” è riferito all’omonimo fiume di Detroit; la sua alterazione in “vicino al fiume” quindi va benissimo. È “la vecchia fabbrica” ad essere una frase stupida. Il primo pensiero che viene in mente infatti è questo: basta quella vaga indicazione per trovare un luogo specifico di una grande città? Riformulo la domanda: vicino al fiume di una metropoli industriale fatiscente come la Detroit del film esiste davvero un’unica e inconfondibile, “vecchia fabbrica“?
La risposta è no, questa frase esiste solo in italiano. In inglese, il poliziotto corrotto fa invece riferimento ad una fabbrica in particolare, quella del trattamento dei liquami (sludge plant).

L’alterazione ancora una volta è stata fatta sicuramente per rispettare il labiale e la brevità della battuta, o almeno così sembra, però ha poco senso in italiano, a meno che sul fiume “Rouge” di Detroit non esista effettivamente UNA SOLA “vecchia fabbrica”, ben nota a tutti gli abitanti del luogo.
La morale è, se una frase puzza, andatevela a controllare in originale (se possibile).

Un’altra battuta sospetta in italiano riguarda il presidente della OCP che tira fuori un cilindrone di droga (la “Nuke”) dichiarando che si tratta di una quantità sufficiente per 100 dosi e forse più. Questa battuta non ha molto senso dato che ciascuna dose di “Nuke” era contenuta in piccolissime fialette monodose di collirio e dubito che un cilindro così grande potesse contenere Nuke solo per 100 dosi.

“…contiene Nuke per cento dosi e forse più.”

Come potete vedere la battuta originale era “contiene abbastanza Nuke per rendere dipendenti gli abitanti di un intero isolato“, altro che 100 misere dosi. In italiano potremmo affermare che il Vecchio non fosse molto forte in materia di droga, vivendo nella sua torre d’avorio, al centesimo piano del grattacielo OCP.

Le “direttive primarie” cambiano da un film all’altro

Le direttive primarie (“prime directives”) di RoboCop sono sempre le stesse:

1. SERVE THE PUBLIC TRUST
2. PROTECT THE INNOCENT
3. UPHOLD THE LAW

…solo che cambiano continuamente quando vengono enunciate nel doppiaggio italiano. Nel primo film avevamo sentito:


Bob Morton: Quali sono i tuoi obiettivi?


RoboCop:
1. L’ordine pubblico totale.
2. Proteggere gli innocenti.
3. Far rispettare la legge.

L’unico dei tre degno di nota è certamente quell’ordine pubblico totale! Qualcuno poteva forse sospettare che RoboCop mirasse ad un ordine pubblico soltanto parziale? In realtà quel “totale” andava a sopperire al labiale della parola “trust” (nella scena vediamo un primo piano di RoboCop che parla), ciò non toglie però che l’effetto lievemente comico rimane quando sentiamo gli assolutismi italioti di RoboCop.

Nel secondo film, RoboCop vede su schermo le sue direttive e in italiano ce le legge per aiutare la nostra comprensione (grazie Robo, nel 1990 in pochi conoscevano l’inglese o almeno non facevano finta di saperlo come accade oggi):

“Direttive primarie…
Servire la salute pubblica.
Proteggere gli innocenti.
Difendere la legge.

Tenendo a mente che in questo caso non c’era alcun labiale da rispettare, mi sorgono alcune domande:
RoboCop serve anche la Salute Pubblica? Davvero? Vuol dire che ha il compito di: “tutelare la salute collettiva, intervenendo nella prevenzione delle malattie infettive diffusive, nonché dei fattori di rischio connessi con l’inquinamento ambientale o presenti negli ambienti di vita“?

Molto interessante, non lo avrei mai sospettato! Curioso che ciò che è racchiuso in questa definizione sarà esattamente quello che, ad un certo punto del film, gli programmeranno gli stronzi della OCP per degradare la sua immagine pubblica.

Anche il “difendere la legge” in fondo non ha poi molto senso, a meno che non faccia parte di un modo di parlare del 1990 che ho dimenticato. Da che mondo e mondo, i poliziotti fanno “rispettare” la legge, non la “difendono”, quello al massimo è compito dei politici.
La prima traduzione delle tre direttive era decisamente la più azzeccata, pur con quella cosa divertente dell’ordine pubblico TOTALE che, come ho detto, era giustificato dalla necessita di una sincronia con il labiale. Nel secondo film non ci sono scuse, non c’erano necessità di labiale nella scena delle direttive quindi “salute pubblica” e “difesa della legge” se le sono tirate fuori dal deretano.

– Thank you for not smoking.
– Fumare uccide, grazie per aver smesso.

Interpreti italiani

Il cast di doppiaggio di RoboCop 2 è molto simile a quello del primo film. Oltre alle voci dei personaggi principali, di cui sono pressoché invariati gli interpreti, c’è forse da notare che i doppiatori “secondari” (quelli bravi che nel primo RoboCop avevano dato voce a personaggi molto poco importanti o micro-ruoli) siano tornati a riempire gli spazi vuoti. La ditta di doppiaggio è chiaramente la stessa (la C.D.C.) e suppongo che i membri, anche famosi come Gammino, fungessero come una sorta di “jolly”, o un tappabuchi, venendogli affibbiato qualsiasi ruolo rimasto disponibile. In questo caso Michele Gammino (che nel primo film interpretava un negoziante con pochissime righe di dialogo) dà la voce ad un avvocato della OCP.

Ahimè Sergio Rossi non ritorna sul “Sergente” del distretto di polizia, sostituito da Fabrizio Pucci e, in ogni caso, il “Sergente” appare molto meno di quanto facesse nel primo film.

Aggiunte azzeccate

Anche in questo caso, come ho fatto per il primo RoboCop, chiudo l’articolo con una scena migliorata in italiano perché ci tengo a non lasciare una brutta impressione riguardo a questo adattamento. Difatti RoboCop 2 è adattato decisamente meglio del primo, soltanto che risulta meno memorabile perché sono le battute originali stesse ad essere meno memorabili. Ebbene, questa scena non sarà al livello di “hai finito di rompere il cazzo, Bob” ma aggiunge sicuramente qualcosa in più!
Tenete presente che il “Robo-Cain” non parla mai, terrorizza solo con la sua mole corazzata e mastodontica e per il cervello psicopatico che lo governa. Soltanto sul finale (e solamente in italiano) Cain si apre ad un’unica parola, sforzata, quasi come il mostro di Frankenstein degli horror classici…

Nu…uuke! Nu..uuuke!

“Nu…uuke! Nu..uuuke!”

La parlata del mostro è così inattesa per lo spettatore che subito puzza di aggiunta italiana per migliorare una scena finale ad alta tensione e che, tra l’altro, ben si accompagna ai tanti effetti cartoneschi che abbiamo visto e sentito fino a quel momento: la caduta del robot da un palazzo di 100 piani con suono alla Wile E. Coyote, il cazzottone estensibile come uno dei martelli ACME di Roger Rabbit, il flauto a coulisse che accompagna una momentanea sconfitta del robottone… ebbene, i doppiatori ci hanno visto bene, dopo tutti questi effetti comici, volutamente inseriti, “far parlare il mostro” sul finale, come un cliché alla Frankenstein (ma più in stile Frankenstein Junior), va benone! Hanno capito tutto e sono riusciti nell’intento. Bravi!


Così termina la mia serie di articoli sull’adattamento italiano dei film di RoboCop! Spero che abbiano spinto qualcuno ad andarsi a rivedere questi capolavori che sono rimasti troppo a lungo nel dimenticatoio. Inoltre ho ben pochi motivi per suggerirvi di vederveli in lingua originale, anzi, il primo RoboCop (1987) senza quel “hai finito di rompere il cazzo, bob” non è proprio la stessa cosa, per non parlare del Frankenstein-Cain che mugola “Nuke! Nuke!” nel secondo film.

A seconda dei gusti personali potrebbe piacere il primo ma non il secondo, o vice versa. Io sono di bocca buona e mi piacciono entrambi per motivi diversi. Riguardo al recente rifacimento (RoboCop, 2014), dal punto di vista dell’adattamento c’è da dire veramente poco quindi direi che con questa serie ho veramente finito.

TO BE CONTINUED?

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