Robocop (1987) – Una recensione piena di parolacce


Inutile che cominci a parlarvi di RoboCop descrivendone l’impatto culturale, le sue metafore, le curiosità e tutto ciò che viene ormai snocciolato dal 1987 ad oggi da parte di critici cinematografici e appassionati vari. Vi dirò soltanto che è un vero film di culto degli anni ’80, ancora oggi largamente apprezzabile e per molti versi profetico.

Personalmente, non vedevo i film di RoboCop da quando ero moooolto più giovane e ricordavo di averli adorati all’epoca ma poi, dopo la metà degli anni ’90, non li ho più rivisti fino ad un mese fa. Contro ogni mia aspettativa li ho ritrovati migliori di quanto mi ricordassi e di quanto mi aspettassi.
Sono affezionato anche al secondo film, nonostante i suoi momenti cartoneschi (i fan della serie si dividono su questo film, chi lo ama e chi invece accetta solo il primo), ma non ho avuto il coraggio di rivedere il terzo film né la serie TV, quindi ignorerò questi ultimi per ora e vi parlerò dell’adattamento italiano del primo RoboCop.

L’uscita del recente rifacimento, infatti, mi ha stimolato a rivedere i primi due film per poi affrontare il nuovo a denti stretti (a denti stretti perché mi aspettavo un disastro). Già, perché dal 2014 hanno “resettato” la serie proponendo un “remake” del primo film! Com’è il nuovo RoboCop, vi starete chiedendo? Sorprendentemente ben fatto… nonostante vi abbia spinto a pensare l’opposto con la vignetta di apertura. Per alcune cose, piccole trovate, persino migliore dell’originale (pur piazzandosi tranquillamente tra “l’anonimato più totale” e il “per niente memorabile”)! Non avrei mai immaginato di potermi spingere a dire tanto. Non so come abbiano risposto pubblico e critica al remake ma so che per molti il mio complimento a “RoboCop 2014” sarà una bestemmia! Eh be’… ‘sti cazzi.


Ma parliamo di RoboCop del 1987 di Paul Verhoeven… partendo dal titolo.

 

Il falso titolo italiano: RoboCop – Il futuro della legge

Titolo di apertura di RoboCop del 1987

Secondo i siti web IMDb e Wicchipidia (che sicuramente si rifà alle informazioni trovate su IMDb) il titolo italiano del primo RoboCop sarebbe ufficialmente: RoboCop – Il futuro della Legge.

*Pausa riflessione*

Voi negli anni ’90 lo avete mai sentito con questo “sottotitolo“? Nemmeno io. Difatti non è un sottotitolo, bensì un semplice slogan stampato sulla locandina del film e scambiato, a posteriori, come facente parte del titolo. L’errore, quasi sicuramente, origina dal fatto che lo slogan sia stato messo così vicino al titolo da sembrare, effettivamente, parte di esso ed è evidente che di errore si tratta quando andiamo a vedere l’identica locandina americana, il cui motto è appunto: “The future of Law Enforcement“.

Robocop (1987) Locandina italiana e locandina originale a confronto
Il motto in questione, tra l’altro, è una citazione dal film stesso, origina da una frase che nel doppiaggio italiano è stata tradotta come “il futuro dell’applicazione della legge“. A conferma di ciò che dico, cioè che il titolo italiano non ha mai incluso “il futuro della legge” c’è il sito ItaliaTaglia.it dove sono consultabili i visti censura di tutti i film arrivati al cinema, incluso il titolo ovviamente, lì potrete trovare conferma che il titolo italiano ufficiale è semplicemente “RoboCop”, senza futuri.
Cari disinformati di IMDb e cari pappagalli che scrivete su Wikipedia, già che ci siamo, perché non lo ri-titoliamo così…

RoboCop – Il Futuro della Legge… Parte uomo, parte macchina, tutto poliziotto

Sembra un titolo anni ’70 che potrebbe ricordare un po’ Cyborg anno 2087 metà uomo metà macchina… programmato per uccidere.

Adattatemi tutto, ma non il mio Breil

Telegiornale dal film Robocop del 1987

Nei primi minuti del film, la multinazionale O.C.P. ci viene presentata durante un telegiornale:

il sindacato di polizia accusa il “Prodotti dei Consumatori Omni“, l’OCP, l’azienda che recentemente…

la frase originale era…

Police union leaders blame “Omni Consumer Products“, OCP, the firm which recently…

Sebbene io apprezzi sempre gli sforzi di adattamento che venivano proposti fino agli anni ’90, trovo che tradurre “Omni Consumer Products”, ovvero il nome di un’immaginaria azienda multinazionale, sia non solo una scelta discutibile (dovremmo davvero credere che una mega corporazione americana abbia un nome in italiano? Sarebbe come tradurre “Burger King”) ma anche controproducente dato che, per capirla, potrebbe essere necessario un bel “rewind” (impossibile al cinema), tanto era veloce nell’enunciazione da parte del giornalista! La prima cosa che la mente dello spettatore capisce nel sentire quella frase è che “il sindacato di polizia accusa i prodotti dei consumatori (?)” e poi una lista di altre parole apparentemente slegate – omniocpl’azienda…!

Nel secondo film, al telegiornale dicono “Vogliono forzare la mano alla “Omni Consumer Products”, la OCP“. Questa è una traduzione non solo corretta ma anche più comprensibile.

Una scelta di adattamento che invece apprezzo e che non vedrete mai più (perché adesso va di moda il “tutto-in-inglese! Tutto-in-inglese!“) è il nome del robot ED-209 che, in inglese, viene presentato come “Enforcement Droid series 2-0-9“, mentre in italiano è stato adattato in “Elemento Droide serie 2-0-9“. In tempi come i nostri, dove persino Capitàn America viene chiamato CAPTEIN AMERICA per rispettare il nome originale, questi piccoli dettagli da adattamento anni ’80 fanno quasi commuovere.

NUK'EM

“NUCLEARIZZALI!”… Un gioco per famiglie! (non è una citazione dal film)

Cose che in italiano non capirete

Sebbene in molti non siano destinati a capire l’ironia di certe pubblicità che compaiono in RoboCop, come ad esempio la reclame dell’automobile SUX 6000 che vanta consumi da 3,5 km per litro e che in inglese si legge “sucks” (ovvero “fa schifo“), c’è ancora tanto da apprezzare nel doppiaggio italiano dei primi due film della serie. Questi, infatti, sono così pieni zeppi di satira e ironia che, anche perdendosi alcuni riferimenti e battute, se ne può ancora apprezzare tranquillamente il resto senza che l’impatto culturale del film nel suo complesso ne venga edulcorato.

Ma, invece di elencare quel che c’è di buono nella versione doppiata di RoboCop (e ce n’è tanto), mi imbarcherò in una piccola lista di cose che probabilmente non avete capito in italiano e, posso preannunciarvi già da adesso, finirò l’articolo con un solo, unico, lampante, incontrovertibile e inoppugnabile motivo per il quale, nonostante piccoli difetti, questo film (in italiano) è superiore alla versione in lingua originale… ebbene sì! Tutto ciò esclusivamente per una scena sola. Ma non andate a sciuparvi il finale come avete fatto con l’ultimo libro di Harry Potter. arrivateci per gradi.

Questa è una lista di piccole cose che potrebbero esservi sfuggite:

1) Stronzo, di nome e di fatto
Uno dei “cattivi” del primo RoboCop è Richard Jones, il vice-presidente della OCP, che tutti chiamano con il suo abbreviativo, “Dick” Jones (in inglese Richard diventa Dick, così come a Napoli il nome Raffaele viene abbreviato in “Lello”). Questo abbreviativo è sempre stato fonte di ironia per gli americani in quanto “dick” vuol dire anche “cazzo”, come nell’offesa “testa di cazzo” (dick-head).

Basti pensare ad una battuta abbastanza memorabile nei dialoghi originali di “Die Hard 2” dove la moglie del protagonista si rivolge con ironia all’arrogante giornalista “Dick” Thornburg dicendogli: “Listen, Dick. That is your name? …Dick.“, che in inglese sa tanto di offesa e strappa una risata, diventando anche una degna citazione ed un momento molto atteso dagli americani che si riguardano il film. Il nostro “Senta Dick. È così che si chiama… Dick?” purtroppo manca di quel doppio senso che equipara l’abbreviativo di un nome ad un’offesa in stile “cazzone!”.

Una battuta identica c’è anche in RoboCop, quando il giovane dirigente Bob Morton si confronta con Dick Jones e gli dice “il vecchio credeva che fosse abbastanza importante… Dick!
Detto poi con questa faccia da schiaffi:

Cazzone!

Bob Morton che da del “cazzone” al signor “DICK” Jones

Dick Jones (la cui foto è a seguire) è memorabile proprio per questo suo nome. Nessuno ricorda il vero nome dell’attore! Dal 1987 lui è conosciuto come “Dick Jones”, lo stronzone Jones, e ritornerà pochi anni più tardi in un altro film di Paul Verhoeven, Atto di forza, in un ruolo quasi identico, quello dello stronzone.

2) Se il caldo non vi piace…
Sempre Dick Jones compare in un’intervista televisiva dove risponde alle accuse rivolte all’OCP da parte del sindacato di polizia dopo la morte di alcuni agenti:

Dick Jones, personaggio di Robocop (1987)

“Stronzone” Jones

Chi si arruola è consapevole che vi sono alcuni rischi inerenti al lavoro svolto sul territorio. Qualsiasi poliziotto ve lo dirà… e se il caldo non vi piace non state in cucina.

Quest’ultima battuta è risultata a me chiara solamente dopo aver ascoltato il dialogo originale: “If you can’t take the heat, stay out of the kitchen“. Si tratta di una vecchia frase idiomatica statunitense (attribuita al Presidente degli Stati Uniti Truman) il cui significato è riassumibile con un “chi non sa reggere sotto pressione, non dovrebbe trovarsi in quella posizione, ma dovrebbe togliersi dai piedi”.

Dubito che in Italia questa battuta di Truman sia nota ai più e tanto valeva adattarla diversamente, in maniera da renderla un po’ più comprensibile, invece di tradurla alla lettera (per curiosità, l’aforisma è storicamente tradotto come “se non tolleri il calore, stai alla larga dalla cucina“). Difatti alla parola “calore” o “caldo” in Italia non associamo di certo concetti come “tensione” oppure l’essere “sotto pressione”, quindi quel “se il caldo non vi piace, non state in cucina” mi è sempre sembrata una battuta fuori contesto e senza molto senso, se avesse detto “buona la mela, sana la pera!” avrei riso ugualmente. Ancora meglio: “se non tolleri il calore, stai alla larga dal radiatore“.

Ma in fin dei conti, sia in italiano che in inglese si ride quasi per lo stesso motivo, il sentire un importante dirigente che risponde ad una serie di gravi accuse con una frase da saggezza popolare spicciola del calibro di “chi ha il pane non ha i denti” o, nel caso dei dialoghi originali, con un aforisma storico decontestualizzato.

Dick Jones che dice buona la mela, sana la pera
3) La schifomobile deluxe
Il film è celebre anche per alcune finte reclami e la più memorabile di queste è proprio quella dell’automobile SUX 6000 di cui parlavo prima. Nella pubblicità vediamo un dinosauro che sparge terrore in città finché non viene fermato dalla vista dell’auto SUX 6000 che, in realtà, solo per quella scena, viene chiamata “6000 SUX”. Il motivo di questa variazione sembra essere una voluta presa di giro nei confronti della Pontiac 6000 che all’epoca era in diretta concorrenza con la Ford Taurus, ovvero il modello della Ford utilizzato nel film per le auto della polizia di Detroit. La pubblicità “6000 SUX” è da leggere praticamente come “la 6000 fa schifo” (6000 “sucks”!) ma anche ma anche “che succhia” benza (grazie al lettore Mostro Joe da Twitter per questa aggiunta). Sembra che alla General Motors, produttrice della Pontiac, non abbiano apprezzato per niente la battuta.

Pubblicità della SUX 6000 con il dinosauro in stop-motion, dal film Robocop 1987
Un altra cosa che in italiano forse alcuni non potranno apprezzare è l’affondo alla società americana di fine anni ’80, i cui sogni di benessere capitalista erano crollati insieme alla borsa:

It’s back. Big is back. Because bigger is better. 6000 S-U-X, an American tradition.

Letteralmente è traducibile come: “è tornata! La moda del “grande” è tornata. Perché più grande è meglio!“. Nella versione doppiata in italiano la pubblicità recita invece:

È tornata. La grande è di nuovo qui! Più grande e più bella che mai. La S-U-X seimila, una tradizione americana.

Sebbene apparentemente molto simile (e forse più in linea con ciò che uno si aspetterebbe dai dialoghi di una vera pubblicità), ritengo che la versione italiana non riesca a portare lo stesso messaggio del “grande” che torna di moda, in puro stile americano. In realtà sarebbe bastato leggere al pubblico italiano quel “8,2 miglia con un gallone” (8.2 MPG), ovvero “3,5 km con un litro“, perché l’ironia della schifomobile sta tutta lì: enorme, volgare, trinca-benzina… “una tradizione americana”!
[Poi magari si scopre che la copia distribuita nei cinema italiani era sottotitolata e mi sono lamentato per niente]

4) Le “Guerre Stellari” di Ronald Reagan
Tra le notizie più divertenti del telegiornale di Detroit c’è la seguente:

10,000 acres of wooded residential land were scorched in an instant when a laser a board of the Strategic Defence “Peace” Platform misfired during routine start-up tests

10.000 acri di terreno boschivo in un’area residenziale sono stati oggi distrutti dal fuoco per un errore di mira di un cannone laser montato sulla piattaforma in orbita “Peace” nel corso di normali esercitazioni.

Scudo missilisitco Guerre Stellari dal film RoboCop 1987
La satira di questa notizia sta nel diretto riferimento al progetto “Guerre Stellari” di Ronald Reagan che, difatti, in inglese fu battezzato “Strategic Defence Initiative” (SDI) e tradotto in Italia come “iniziativa di difesa strategica“, ma più popolarmente noto con il nome “scudo spaziale”, “scudo missilistico” o, appunto, progetto “Guerre stellari“.

L’ironia della notizia sta nel nome in codice della piattaforma appartenente allo scudo (“Peace”) e nel fatto che, per un piccolo errore durante un test, un suo cannone laser abbia distrutto una grande area della California e che tra le vittime ci fossero anche due ex-presidenti (viene facile pensare che uno dei due potesse essere proprio Ronald Reagan, ironicamente vittima della sua stessa opera). Sarà che ho le orecchie poco buone o forse che la mia copia di RoboCop sia un po’ datata e di scarsa qualità nel compartimento audio, ma onestamente quel nome in codice “Peace” (piiis) non lo avevo capito fino a quando non ho tirato fuori la versione inglese per un confronto.

Una traduzione meglio contestualizzata forse avrebbe dovuto citare lo “scudo spaziale”, ma si sono rifatti con l’adattamento del secondo film quando viene nominato il progetto “Guerre stellari”.

Battute non altrettanto memorabili

Mentre alcune frasi del film sono diventate famose in Italia così come negli Stati Uniti (l’esempio più lampante è il “vivo o morto, tu verrai con me“), ce ne sono altre che purtroppo nella versione doppiata del film non hanno lasciato il segno come le originali.

Well? Give the man a hand!
Be’? Dategli una mano.
(dopo aver fatto esplodere la mano di Murphy con un colpo di fucile)

Battuta dategli una mano, dal film Robocop 1987
…e la più famosa di tutte in assoluto!

I’d buy that for a dollar!
Queste me le comprerei io per un dollaro.

Pubblicità queste me le comprerei IO per un dollaro! dal film Robocop 1987

“uuuuuh… queste me le comprerei IO per un dollaro!”

Sono tutte frasi che per un motivo o per un altro non hanno lasciato il segno nel pubblico italiano come le originali hanno fatto nel mondo anglosassone. La frase “I’d buy that for a dollar!” in particolare è diventata parte integrante della cultura popolare in America e sono sicuro che molti neanche si ricorderanno o sapranno da dove origina. È la sciocca battuta ad effetto (o “tormentone” che dir si voglia) che, al termine tutti i suoi sketch, ripete continuamente il protagonista di un seguitissimo, quanto decadente, show televisivo dove questa sorta di Benny Hill, circondato da prosperose ragazze, dichiara che si comprerebbe qualsiasi cosa per un dollaro.

La versione italiana della battuta è a mio parere altrettanto divertente per il modo in cui è recitata ma non ha avuto lo stesso effetto sul pubblico nostrano, forse per il riferimento ad una valuta monetaria straniera o per via di una fraseologia culturalmente differente, difficile a dirsi. Un’immaginaria versione italiana dello stesso programma avrebbe proclamato “queste me le comprerei io per due lire!“. È una battuta che dovrebbe far pensare “ma va?!”, “e chi non lo farebbe?”.

Bixby Snyder nello sketch televisivo di Robocop 1987

“Mi compro anche quello per un dollaro! Ahahah”

La stessa battuta stupida viene ripetuta da Bob Morton, uno dei dirigenti della OCP (a dimostrazione che quel programma spazzatura era visto e apprezzato davvero da qualsiasi classe sociale), quando dice ad un collega: “Mi piacerebbe tanto ma ho un impegno, un paio di modelle  vengono a casa mia, sai com’è!” e la risposta in inglese è “I’d buy that for a dollar!“, tradotta in “certo che lo so, ci puoi scommettere“.

allora vi compro io per un dollaro! Sketch televisivo da Robocop 1987

“allora vi compro io per un dollaro!”

Come avrete forse capito, questo tormentone televisivo di “I’d buy that for a dollar!“, tanto amato dai cittadini della futura Detroit, sembra essere un’esclamazione un po’ goliardica usata per descrivere qualcosa di formidabile o sorprendente di cui si è testimoni, specialmente se di natura sessuale. Qualcosa che “non ci dispiacerebbe affatto avere”. Questo è un esempio suggerito dal sito Urban Dictionary: «alla fuoriuscita del seno dal costume di Janet Jackson, avvenuta sul palcoscenico, qualcuno dal pubblico avrebbe potuto esclamare “I’d buy that for a dollar!“». C’è anche chi ha sviluppato un’intera teoria sull’origine e il significato della frase in questione.

Meme di RoboCop

Un costume originale del film RoboCop indossato da Peter Weller? …Me lo comprerei io per un dollaro.

L’esclamazione è talmente radicata nella cultura popolare americana che si sono assicurati di farne cenno anche nel remake del 2014 quando un addestratore, osservando l’iniziale lentezza di riflessi del nuovo RoboCop, esclama che non se lo comprerebbe per un dollaro (I wouldn’t buy that for a dollar!).
Infine vi lascio con una “compilation” di tutti gli “I’d buy that for a dollar” in italiano:

La pronuncia dei nomi

Il primo film della serie pecca gravemente in una vecchia abitudine italica, la storpiatura accidentale dei nomi stranieri. In questo film, infatti, sembra quasi che i doppiatori stessero ancora sperimentando (mentre lo doppiavano) quale pronuncia fosse la migliore per le orecchie italiane.

Il caso più emblematico è quello del protagonista, Alex Murphy, che diventa (perlopiù) mérfi nel primo film. Credo che la scelta della vocale “e” sia avvenuta per una questione di labiale anche se non posso esserne certo. Del resto dovevano scegliere una vocale e in questi casi una vale davvero l’altra, dato che la pronuncia americana di “Murphy” è un misto tra “merfi”, “marfi” e “murfi”. Il problema è che in alcune scene dello stesso film la sua collega lo chiama marfi. Decidetevi!

Quella che dà più i brividi comunque è la battuta finale del film in cui RoboCop, alla frase “spari bene figliolo. Come ti chiami?“, risponde “MERFI” con una pronuncia italianissima, oggi un po’ imbarazzante.
Sia nel primo che nel secondo film, a volte è pronunciato correttamente (all’inglese), molte altre volte è mérfi, in alcuni casi è marfi. Nel remake del 2014 se non altro viene chiamato in maniera corretta, costantemente. Che sia la prima opera buona compiuta da un “supervisor“?

Il cattivo Clarence Boddicker viene presentato come “baddigher“. Questa è l’alterazione che più mi irrita in realtà. Suona bene, per carità, ma perché cambiare un nome che comunque sarebbe stato chiaro alle orecchie italiche in ogni caso? Che problema avranno avuto a dire “boddicher”, lo sanno solo loro! Forse non suonava abbastanza amaragano awanagana?

I doppiatori

Agente Lewis con un omogenizzato in mano

Gianni Marzocchi è perfetto nei panni del cattivo Boddicker (non “baddigher”). Come urlava lui “stronzo!” non me lo dimenticherò facilmente (video qui). Marzocchi era lo stesso che in Apocalypse Now doppiava Robert Duvall e di cui è celebre la frase “mi piace l’odore del Napalm di mattina“. Ha spesso doppiato i “cattivi” in molti film (da Skeletor nei Dominatori dell’Universo a svariati personaggi della serie 007) e, per la cronaca, era anche la voce di Calboni nel primo film di Fantozzi (nei successivi film, invece, l’attore che interpretava Calboni ha doppiato sé stesso).

Alessandro Rossi, voglio azzardare a dire che forse, dal punto di vista della voce, è leggermente più bravo e memorabile di Peter Weller. Sarà il fattore nostalgia a influenzare la mia opinione? Può essere. Dalle interviste a Weller, sembra che l’attore non condivida la mia opinione sul doppiatore italiano.

Tutti gli altri doppiatori!
In puro stile “doppiaggio anni ’80”, anche personaggi minori e semplici comparse hanno la voce di doppiatori di primo piano. Chi ha familiarità con i nomi dei professionisti di questo mestiere si sorprenderà nel sentire che… Michele Gammino (voce di Harrison Ford) interpreta, in RoboCop, un venditore che avrà sì e no due battute; Marco Mete (famoso come voce di Robin Williams) è l’impiegato OCP che viene smembrato in meno di un minuto dall’ED-209; Giorgio Lopez (forse lo conoscete come la voce di Danny DeVito) è un altro degli impiegati OCP che, nel primo film, ha solo un paio di battute. Poi ci sono Pino Locchi, Francesco Pannofino e tanti altri nomi celebri del settore, sempre in ruoli più o meno piccoli. Insomma la lista di talenti vocali non è limitata ai pochi attori di rilievo, bensì si estende ad ogni singola persona parlante che compare nel film. Una cosa che oggi giorno non accade più, per svariati motivi.

Piccoli errori del doppiaggio di RoboCop (1987)

In una scena del film il sindaco e membri della giunta comunale sono tenuti in ostaggio da un dipendente scontento del comune. Durante le trattative quest’ultimo chiede una macchina veloce e che abbia un rapporto litri-chilometri penoso (“Something […] that goes fast and gets shitty gas/mileage“). È l’emblema della decadenza della società capitalista (uno dei tanti messaggi del film) dove tutti, come poi scopriamo nel corso del film, sognano di possedere e sfoggiare la schifomobile della reclame in TV, la SUX-6000, che vantava di percorrere 3,5 km per litro in “puro stile americano”.

In italiano questa battuta è stata forse erroneamente tradotta in “una […] velocissima e che faccia un sacco di miglia con poca benzina“. Sarebbe anche una battuta divertente: il dipendente comunale in crisi di nervi che ha fatto la follia di prendere in ostaggio il sindaco e adesso avanza richieste impossibili, ovvero un’auto sportiva veloce ma che consumi poco! Peccato che qualsiasi mia interpretazione giustificativa venga vanificata dall’immediata risposta del negoziatore: “che ne dice di una SUX-6000?“. Cioè l’esatto opposto di una macchina che percorre molte miglia con poca benzina, come abbiamo visto prima.

Alterazioni gradevoli

Prima di passare all’unico, solo e inconfutabile esempio che decreterà la vittoria assoluta della versione doppiata in italiano su quella originale, vi delizio con alcune piccole migliorìe che troviamo nei dialoghi nostrani:

Omni Consumer Products, what a bunch of morons!

che diventa, nel doppiaggio italiano:

OCP, Oh-Che-Palle! Un branco di imbecilli!

Poi c’è lo scambio di battute che più tardi porterà ad un alterco tra il vice-presidente Dick Jones e Bob Morton, il giovane dirigente che gli vorrebbe fare le scarpe grazie al progetto RoboCop.

I hear that Jones was plenty pissed.
He’s got this killer rep, but it’s a smokescreen.

La traduzione sarebbe all’incirca: “Ho sentito che Jones era parecchio incazzato” / “Ha la reputazione del vero killer ma è tutto fumo negli occhi”. Il doppiaggio italiano però ci regala qualche sorriso in più:

Dicono che Jones sia proprio incazzato.
Ha la fama del vero killer, ma più che incazzato è una testa di cazzo.

E poi…

Where is that metallic motherfucker?
Dov’è quel rotto in culo di latta?

E poi ancora…

Scena da Robocop 1987. Ehi bamboccio, che stai leggendo?

Ehi bamboccio, che stai leggendo?

Scena da Robocop 1987. Che vai al college, bello di mamma, eh?

Che vai al college, bello di mamma, eh?

Un adattamento dello stesso dialogo, nel 2014, avrebbe portato quasi sicuramente a dialoghi piatti del calibro di:
“Ehi, amico. Che stai leggendo lì?” / “Sei uno studente del college o cosa?”

E infine lei…

LA BATTUTA CHE VINCE TUTTO!

Una frase-tormentone che vi garantisco vi rivedrete almeno due volte. Quando lo spietato vice-presidente della OCP, “Stronzone” Jones, decide di far eliminare il suo avversario Bob Morton gli manda un video-messaggio insieme al killer che lo farà fuori. Il video-messaggio si conclude con la frase:

I’m cashing you out, Bob

Traducibile, nel contesto della scena, come: “Ti sto liquidando, Bob“. Il doppiaggio nostrano, per adattarsi ad un labiale in primo piano, visivamente chiaro e che lasciava poco spazio “di manovra”, va a cambiare completamente la battuta, trovandone una molto più divertente eppure perfetta nel contesto (come non di rado accadeva in quegli anni). La sincronia in questa scena doppiata è a dir poco perfetta… non vi dico la battuta per non rovinarvi la sorpresa, godetevi la clip video e venitemi a dire se non fa ridere molto di più in italiano, rispetto ad una eventuale “sei liquidato, Bob“:

Clicca per vedere il video

Clicca per vedere il video

Solo per questa riuscitissima battuta, ignorerò qualsiasi piccola bega dell’adattamento (che comunque erano davvero poche) e metto RoboCop nella lista dei film “migliorati dal doppiaggio in italiano” senza alcun dubbio!
È proprio il labiale il pezzo forte dell’adattamento di RoboCop e del resto non poteva essere altrimenti, in un film in cui il protagonista espone solamente la bocca. È evidente che l’attenzione e la professionalità c’erano tutte quando hanno lavorato a questo doppiaggio, la riprova sta proprio nel fatto che ogni battuta (in particolar modo le parolacce) sembra nata in italiano e non tradotta da un’altra lingua; impossibile immaginare quale fosse l’originale senza andarsi a ricontrollare la traccia inglese.

Questo, come già avevo detto in un recente articolo, è la riprova di un adattamento di qualità elevata, dove la maggior parte delle modifiche al testo originale sono quasi sempre giustificate da una ricerca attenta della sincronia voce-bocca che, in questo film, è lodevole. Forse anche più di molti altri degli stessi anni.

Esempi riuscitissimi (vedere per credere) sono anche: “your move, creep” che diventa “non ti muovere, scemo“, il consiglio ai bambini “stay out of trouble” che diventa “non siate indisciplinati“, la reclame di un gioco di guerra dove il bambino dice “Pakistan is threatening my border” (cioè, “il Pakistan minaccia il mio confine”) alterata in “il Giappone sta invadendo il mio territorio” per una questione di stacco (un po’ fuori tempo dalla precedente battuta), ma soprattutto la mia preferita… “hai finito di rompere il cazzo Bob!“, laddove sembra proprio di leggere “cazzo” nel labiale in primissimo piano di “Stronzone” Jones.

Fine. Ho finito di rompervi il cazzo con questa recensione, miei cari “Bob”! Andatevi a rivedere RoboCop! Adesso siete culturalmente preparati e saprete apprezzarlo, soprattutto per il lavoro di sincronia e di adattamento al quale tanti grandi interpreti italiani hanno contribuito decenni fa (che nel mondo del doppiaggio equivalgono a secoli fa !)… quando ancora “officer” era tradotto come “agente” e non “ufficiale”.

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me lo comprerei io per un dollaro

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

62 Commenti

  • Leo

    1 Luglio 2014 alle 10:41

    Per dinci bacco che cast di doppiaggio stellare! Mai viste tante voci famose tutte assieme.
    Robocop (per gli amici, all’anagrafe Mr. Robert Cop) sale in cima alla lunga lista di film ancora da vedere.

    Rispondi
  • Antonio L.

    1 Luglio 2014 alle 12:32

    Padre Evit, perdonami perché ho peccato anche io, non ho ancora visto questo film. Rimedierò entro questa settimana, voglio gustare un bel doppiaggio d’altri tempi 🙂 comunque gran bell’articolo, riesci a farmi ridere sempre. Poi dopo aver letto l’articolo riguardo le vignette e rido di nuovo, sei un maestro, veramente! Buona la mela, sana la pera, ah ah ah!

    Rispondi
  • Antonio L.

    1 Luglio 2014 alle 18:17

    Ho visto il film oggi pomeriggio e mi è piaciuto veramente tanto, un prodotto figlio di un ‘epoca che non c’è più, fatta di animatori a passo uno e stuntman (o devo dire cascatori su questo blog?!) che rischiano la pelle ad ogni inquadratura, e scusate questa nostalgia da vecchietto. L’adattamento è un po’ fantasioso in effetti, diverso dai calchi cui siamo abituati oggi, comunque molto vero e realistico. Il doppiaggio poi è un’opera d’arte a sè, come spesso accadeva a quei tempi: ascoltare Locchi, Bellini, Pannofino, Mete, Gammino e tanti altri in ruoli così piccoli dimostra veramente come sono cambiati i tempi oggi. Posso capire i giovani, quelli che si stavano “facendo le ossa” ma i veterani? Vorrei che il doppiaggio tornasse a quei fasti, e qui piango perché così non sarà. 🙁 Non tanto mi è andata giù la cosa di sentire Murphy pronunicato in 3 o 4 modi diversi, sopratutto perché oggi è un nome molto utilizzato anche in Italia (mio padre che ha più di 60 anni cita spesso le “leggi di Murphy”, tanto per dire). Faccio un’ultima inutile considerazione, mentre lo guardavo ho pensato con un sorriso che Alessandro Rossi dovrebbero chiamarlo il “robottista”: i cyborg, i droidi, i terminatori 🙂 di quell’epoca li ha fatti tutti lui. Grande attore anche lui e oggi stimato direttore di doppiaggio, qualcuno che cerca di fare le cose per bene ancora c’è.

    Rispondi
    • Evit

      1 Luglio 2014 alle 19:00

      Purtroppo il primo terminator ha l’improbabile voce di Glauco Onorato, ma per il resto concordo.
      Quella della legge di Murphy me la gioco per Robocop 2 😉
      Mi fa piacere di averti spinto a vedere questo film di culto.

      Rispondi
  • Luke

    2 Luglio 2014 alle 00:05

    Io ho spostato la pagina di wikipedia da “RoboCop – Il futuro della legge” a “RoboCop (film 1987)” già diverse volte in passato, ma quegli “stronzi, pezzi di merda, imbecilli” di wikipedia l’hanno sempre rimandata al titolo precedente! Gli ho fatto presente che “Il futuro della legge” è solo una tag line e che non compare nelle ultime edizioni home video, ma niente da fare. Sapete che vi dico? Io sposto la pagina di nuovo. Devono finirla con le loro giustificazioni idiote. Comunque, già da diverso tempo ho provveduto a correggere il titolo su Imdb e il vecchio l’ho fatto spostare nella sezione “titoli alternativi”, così da non farmi “rompere il cazzo” da qualcuno:

    Rispondi
    • Evit

      2 Luglio 2014 alle 01:04

      L’ho capita solo adesso quella degli “stronzi, pezzi di merda, imbecilli”, ahahahah!!!
      Purtroppo in questi casi Wikipedia è una causa persa.
      Sul dizionario Mereghetti il film è chiamato “Robocop” e basta. Mi fido più di quello che di IMDb

      Rispondi
  • Luke

    2 Luglio 2014 alle 10:39

    Potresti fare una delle tue vignette con Clarence e Bobby sul furgone, mentre si scambiano queste battute:
    Clarence: “Oh merda, non posso crederci!”
    Bobby: “Che?”
    Clarence: “Tu… tu hai spostato la pagina di Wikipedia, cazzo!”
    Bobby: “Mancava il sottotitolo, che dovevo fare?”
    Clarence: “E’ solamente uno slogan, stronzo!! Pezzo di merda, imbecille!! Vai fuori dai piedi!!”
    Emil: “Clarence!!”
    Clarence: “E tu che cazzo vuoi!?!”
    Emil: “Hai ragione tu, è uno slogan!!”

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    • Evit

      2 Luglio 2014 alle 10:46

      Ok te ne faccio una, a gentile richiesta. 😉
      Comunque ti consiglio di aggiungere, su Wikipedia, una sezione dedicata alle curiosità dove potresti scrivere che il titolo è spesso riportato come “Robocop – Il futuro della legge” per un errore generato dalla locandina, il cui motto fu stampato troppo vicino al titolo, a imitazione della locandina americana.
      Per combattere i pappagalli che correggono compulsivamente “roba” su Wikipedia, puoi citare che sia il sito Cinematografo.it che svariati dizionari dei film (in primis il Mereghetti) riportano il titolo “Robocop”, senza sottotitoli e sicuramente Cinematografo e Mereghetti si affidano a informazioni di prima mano, non derivative di IMDb (che putroppo è nota per gli svarioni sui titoli non americani).

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  • Christian

    2 Luglio 2014 alle 13:59

    Mi sono sempre chiesto come fosse in originale la frase “OCP, Oh Che Palle”… e scopro ora che nella versione inglese il gioco di parole sull’acronimo non c’era, nasce con il doppiaggio italiano! Un po’ come il SPQR (Sono Pazzi Questi Romani) di Asterix.

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    • Evit

      2 Luglio 2014 alle 14:49

      Credo che da qualche parte nel secondo film vediamo scritto su un muro “oppressive capitalist pigs”, ma nel primo film non c’è alcun corrispettivo con “oh che palle”… Solo un sano adattamento che migliora i dialoghi dove possibile perché… “perché no?”, fa bene al film.
      Non sapevo che “sono pazzi questi romani” fosse invenzione italiana e non avesse un corrispettivo francese! Il doppiaggio di quella serie era anche quello da primo premio, tra l’altro!

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    • Rado il Figo

      3 Luglio 2014 alle 09:46

      Diciamo che per Asterix i traduttori hanno avuto una notevole botta di fortuna.
      infatti, Obelix nell’originale dice “Ils sont fous, ces romains”, alla lettera proprio “sono pazzi, questi romani”.

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  • michelet

    11 Ottobre 2014 alle 05:41

    Ciao, nel giro di un pomeriggio mi saro’ letto almeno una ventina di post (invece di lavorare…) Da appassionato di cinema prima e giornalista di cinema poi li ho trovati uno piu’ bello, interessante, pungente dell’altro. Piccola introduzione giusto perche’ e’ il primo messaggio che lascio. Vengo al punto. Intervengo qui perche’ credo di sapere da dove derivi il disguido sul titolo completo Robocop Il futuro della legge, invece di semplice slogan. Alcune pubblicita’ dell’epoca recitavano il titolo per intero. In particolare, questa te la do per certa perche’ lo ricordo perfettamente, parole testuali, la pubblicita’ di Canale 5 quando il film ando’ in onda in prima visione nel 1990 recitava “Robocop. Il futuro della legge. Il modello originale. Solo su Canale 5” 😉

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  • michelet

    11 Ottobre 2014 alle 09:59

    Ciao, le pubblicita’ a cui mi riferivo erano quelle di allora (1987) e in particolare quella televisiva del 1990 quando il film ando’ in onda per la prima volta in tv. “Il modello originale” voleva far riferimento all’imminente uscita di Robocop 2, sul quale canale 5 capitalizzava (il 2 al cinema, ma noi c’abbiamo il modello originale, il numero 1!). Cita pure. Dove posso scriverti in privato? Non e’ mia intenzione usare questo spazio per farmi pubblicita’, volevo solo inquadrare il mio background. 😉

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  • Marco Taggiasco

    19 Dicembre 2014 alle 01:46

    Ciao,mi sono appena rivisto Robocop dopo almeno vent’anni dall’ultima volta e mi ha strappato un sorriso rendermi conto che mi ricordo ancora la maggior parte delle battute dopo tutto questo tempo.
    Ma quello che mi ha stupito (ed è per questo motivo che sto scrivendo adesso)è che ho notato (forse solo nella mia immaginazione) una piccola sottigliezza che mi era sfuggita.
    Quando il telegiornale parte con la notizia “10000 acri di terreno boschivo…” racconta il fatto di cronaca con il seguente ordine :
    – incendio
    – piattaforma spara erroneamente laser
    – 113? morti
    – deceduti anche due ex presidenti degli Stati Uniti
    che secondo me non rispetta l’ordine di importanza dei fatti accaduti.
    E quindi ti chiedo che cosa ci vedi in questa notizia.
    a)semplice ironia di Peace che si riversa su Reagan
    b)il giornalismo attuale mi ha abituato a drammatizzare le notizie e deve avere un rigoroso ordine di scoop
    c)gombloddo politico miltare per eliminare due ex presidenti scomodi a scapito di centinaia di innocenti.
    Io non credo di essere normalmente paranoico ma stasera appena vista la scena ero per la C a stecca. E comunque ho rivalutato anche la qualità del film che non mi ricordavo fatto così bene nei particolari.
    Complimenti per il blog e per la recensione.

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    • Evit

      19 Dicembre 2014 alle 08:43

      Ciao e benvenuto. Vado diretto: i presidenti erano ex presidenti in pensione quindi non ci vedo nessun complotto. Ti darei ragione se fosse stato il presidente in carica ma una volta finito il mandato a nessuno importa niente degli ex presidenti perché non hanno nessun potere.
      La notizia è in quell’ordine per un effetto comico: prima vieni a sapere di un incendio per un errore causato dallo scudo missilistico che negli anni ’80 Regan diceva di voler costruire per difendere l’America (quindi primo effetto è: “ah nel futuro l’hanno poi costruito e… LOL, si è ritorto contro l’America stessa per l’incompetenza dei militari”), secondo elemento comico è il modo in cui viene data questa notizia gravissima “come se niente fosse”; terzo, citano la conseguente morte di un paio di ex presidenti che abitavano nella zona… Quindi la mente dello spettatore degli anni 80 va subito a Regan, fautore del suddetto scudo missilistico, che si può presumere sia uno dei due defunti presidenti, vittima del suo stesso progetto.

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  • 6000 SUX

    1 Maggio 2015 alle 08:03

    Grande post! Nell’attesa di questo maledetto streaming che proprio non vuole farmi rivedere come Bob abbia finito di rompere il cazzo, ho pescato questo blog. Vedi alle volte 🙂 Mi complimento con Luke, che suppongo sia Luke86 nella cronologia wikipediana di “RoboCop (film 1987)”, per lo spostamento del titolo, che ha pure dovuto dar battaglia. Che poi, rimanendo solo nell’ambito di RoboCop, non è la sola mimmata presa dai “titolisti” wikipediani. 3 anni fa feci spostare il titolo di una serie animata (tra l’altro mai trasmessa in Italia), al suo originale “RoboCop: Alpha Commando”. Era stata “italianizzata” (???) da qualche anonimo in “RoboCop: Alpini Comando” (giuro! cercate questo titolo e vedrete i log di cancellazione). Manco in “comando alpini”, proprio “alpini comando”… Capito mi hai? Probabile burla mascherata e rimasta li 3 anni, prima che io facessi una semplice ricerca su Google per trovare che, a parte il titolo di Wikipedia, questo “alpini comando” non avesse riscontro da nessuna parte. Tanto per capire l’accuratezza di alcuni nel dare ‘sto tiolo per buono. Sottolineo di alcuni, perché c’è molta gente che contribuisce scrupolosamente, come quello che lesse le mie ragioni per lo spostamento, per la cancellazione di quell’alpini comando (non valido neanche come redirect), e corresse. Comunque… post davvero ottimo.
    In effetti il doppiaggio italiano migliora in varie parti, e sebbene all’epoca si cannasse ancora qualche cosa, e qualche gioco di parole in inglese, vi sono dei miglioramenti.
    In effetti, “IL SINDACATO CHE ACCUSA I PRODOTTI DEI CONSUMATORI”, m’ha spesso fatto immaginare Giuseppe Di Vittorio che punta il dito contro un pandoro, ma per il resto, a parte quel MERFI finale, si migliora. Se con la frase di stronzone/cazzone Jones (al secolo Ronny Cox, leggibile come Ronny Cazzi, prima dell’avvento del dottor Perry Cox -almeno per noi scrubsiani-…), hai calato una scala reale, io ti servo il full con la voce dell’ED-209.
    Tempo fa beccai l’unico streaming disponibile in portoghese, e li la voce di Eddy Duecentonove era davvero ROTFL. Tempo dopo mi presi lo sfizio di vederlo in lingua originale e… se l’unica cosa che quello scassone grande, ingombrante, trinkaproiettili, in vecchio stile americano (*) aveva di BADASS lo deve al doppiaggio italiano. La voce originale di Eddy 209 fa davvero… come si può dire, cagare 🙂 . Tanto valeva metterci il primo doppiatore di Cartman e fargli dire “lei ha 20 secondi per gettare quell’arma o può farsi un clistere, briutto figlio di sultana!”
    (*) = ma io ci voglio bene a Eddy 209 come a un figlio
    Per il remake. No, a mio parere, decisamente non regge il confronto. Ma spero che Dick Jones non s’incazzi, anche perché non ho un cocaina party questa sera 😀 … A parte il resto (trama, personaggi, ironia), anche sulle versioni modernizzate dei “robottoni” RoboCop ed ED-209 ho molte riserve: se il primo proprio non mi convince (anche per Peter Weller, con quella faccia un po’ così), pure il vecchio Eddy dell’87, un po’ modello vintage, resiste. Con quelle fattezze lì addiviene al suo scopo ed ha una linea non male. Un po’ come il primissimo design del treno ETR 500 rispetto alla versione attuale. Che tra l’altro a me l’ETR 500 ha sempre ricordato l’ED 209. Comunque è solo un parere eh, che poi a ben vedere, la vera cosa che non capisco nelle critiche ai reboot/capitoli 2/remake che non piacciono è la frase “hanno rovinato il film”. Ma perché? Sono tornati indietro nel tempo e hanno sostituito l’originale col remake? Hanno bruciato le pellicole originali e spediscono al confino quelli che hanno qualche vhs? Capisco per gli episodi finali deludenti, perché le serie tv sono legate e li, se non piace, veramente possono affossare tutta la serie. Ma se un capitolo 2 di un film che vi è piaciuto, magari 20 o 30 anni dopo, con cast e regista cambiati, non vi garba… giuste critiche a parte, non vedo come possa rovinarlo il film originale. Semmai i termini giusti sarebbero “oltraggio”, “dileggio”, “sfregio”. Facendo solo l’esempio di film commedia italiana anni ’80 che, premettendo che i capolavori del cinema sono ben altro, rivedo ogni tanto con piacere e risate… se penso ai loro recenti remake, semplicemente non li considero.
    Ma non metto in quel calderone RoboCop 2014, sia chiaro: non mi ha convinto su una vasta gamma di cose, non mi regge al paragone (e vabbè, qui era un po’ scontato), ma delle cose interessanti le ho trovate.
    Riguardo gli altri RoboCop: il 2 mi è abbastanza piaciuto, ha ancora delle “atmosfere” simili al primo… ma Cain rispetto a “Baddigher” e al suo STRONZO! doppiato in italiano non regge. Nessuno regge alla stronzaggine di Clarence Boddicker. Si sente molto il peso dell’assenza di stronzone Jones, sebbene la dottoressa Faxx sia una psicopatica mica da niente… È che l’accoppiata Jones-Boddicker è come Zidane-Henry, o Gullit-Van Basten… Comunque si, è un buon secondo capitolo, buon COROLLARIO come amo dire.
    RoboCop 3 hahahahahaha! ma per favore…
    Di RoboCop – La Serie, quella canadese, che si sviluppava sulla falsariga di R3, do un giudizio non troppo oggettivo perché legata affettivamente ad un periodo e a certe atmosfere della mia epoca liceale. Ci sarebbe qualche spunto interessante, e di solito nel cinema si tende SEMPRE a voler vedere umanizzato l’elemento alieno, poco emotivo, o proprio robotico (tipo Data, Spock, M.O.E., il Terminator T-101 “zio Bob”, il Terminator TX “Cameron” etc etc etc). È quasi un riflesso condizionato nel cinema, ed è una pulsione che spinge anche me. Solo che in alcuni casi ci si riesce magistralmente, in altri casi è un EPIC FAIL. Uhm, no, a rivederla oggi la serie canadese RoboCop, nonostante alcuni spunti (persi), è un po’ ingenua, un po’ troppo edulcorata, e un “villain” come Bubble Morgan non reggerebbe al confronto neanche con lo “stronzo” che vola sull’auto di Lewis e MÈÈRFI. Dai, vi prego, so’ troppo legato a quei ricordi e a quelle atmosfere da liceale del ’94 con questa serie come sottofondo… non ce la faccio a dire che “RoboCop – La Serie” è una cagata pazzesca (92 minuti di applausi) e che Paul Verhoeven si sta rivoltando nella tomba nonostante sia ancora vivo e in buona salute. 😀
    Comunque, ottimo post. Comunque… niente, sto maledetto streaming proprio non si carica.

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  • 6000 SUX

    1 Maggio 2015 alle 08:06

    Ah si, volevo ringraziare dinuovo Luke per lo spostamento del titolo, che quello li con la tag line era inguardabile! Alla fine hai visto se quello che te lo rispostava di continuo SAPEVA VOLARE? 😀
    Comunque, ottimo post 🙂

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  • Lucius Etruscus

    31 Ottobre 2017 alle 09:27

    ahah l’adattamento “misterioso” di Dick è un capolavoro, e quando l’ho risentito ieri mi sono proprio chiesto: “Chissà Evit che ne pensa” 😀 Ormai mi hai talmente contagiato che appena sento qualcosa di strano in un film mi chiedo se hai già trattato la questione.
    Pezzo splendido ma continuo a ritenere assurdo che tutti i personaggi di un film chiamino Màrfi il protagonista, e poi lui si gira e dice Mèrfi. Che sia una citazione del “Frankenstein Junior”? “Màrfi?” “Si pronuncia Mèrfi”. Comunque ricordo che in quel periodo in Italia c’erano varie scuole di pensiero su quel nome. Quando uscì “La legge di Murphy” con Charles Bronson ho sentito davvero inventare vocali appositamente per storpiare quel nome! La legge di Maeiourfi! Dovrei rivederlo, ma credo che nel doppiaggio italiano separino il Murphy del film da quello delle famose leggi, controllerò e ti farò sapere 😉

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  • spoRv

    18 Aprile 2018 alle 21:51

    Ciao Evit, grande articolo (come sempre)!
    Rivisto oggi in italiano dopo tanti (troppi) anni; davvero piacevole, a parte le poche cose errate (“Mèrfi” su tutte! 😀 )
    Però ho trovato qualcosina anche io… mi ricordavo perfettamente che una delle frasi celebri era “Vivo o morto, tu verrai con me!”; certo, RoboCop la pronuncia quando incontra Emil al distributore di benzina, ma “Mèrfi”, quando lo incontra la prima volta nell’acciaieria, dice “Vivo o morto, tu vieni con me!”… penso sia più grave questo come “errore”, invece che scemo/verme. E tu che ne pensi?
    Poi, ho notato che quando finiscono di sparare a “Mèrfi”, i cattivoni si dimenticano di parlare in italiano, e dicono “I’m out of ammo” e “me, too”; visto che la stessa cosa accade sia nel vecchio DVD Special Edition, versione cinematografica, che nel Blu-ray Director’s Cut, mi chiedo se tale svista sia nel mix (o devo dire missaggio?!?) audio originale – cosa che non credo – oppure solo nei recenti remix (rimissaggi) multicanale (per non so quale arcano motivo)? Confermo che anche nella traccia spagnola del Blu-ray le due frasi incriminate non sono tradotte, mentre lo sono in francese e tedesco.
    Chissà se la traccia italiana in VHS è corretta – nel qual caso, faccio un appello a chiunque ne possieda una copia, per avere un file audio relativo solo a quel momento!

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    • coach

      21 Maggio 2018 alle 19:57

      Ciao spoRv, ti confermo che al VHS italiana aveva la frase doppiata, troncata poi in dvd… e mai più ripristinata, mi piacerebbe tanto recuperare tutte le tracce audio dei film “tronchi” e realizzare una versione “privata” corretta…

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  • coach

    21 Maggio 2018 alle 19:54

    Film meraviglioso, sempre adorato sia il doppiaggio che l’adattamento, ho consumato le VHS, e quando l’ho recuperato in dvd/bluray, qualcosa si è perso (“Ho finito le munizioni”, perché tagliarla?)
    Capolavoro, comunque!

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    • Evit

      22 Maggio 2018 alle 08:30

      Sono perdite non intenzionali, è che quando lavorano a DVD e Blu Ray le tracce straniere non ricevono alcuna cura, per ottimizzare i tempi fanno una sorta di frettoloso copia e incolla e non è infrequente che si perdano dei pezzi. Al contrario, in VHS ci finivano di solito riversamenti presi direttamente dalla versione missata per il cinema italiano, quindi già integre in partenza.
      Doppiaggio e adattamento di questo film sono davvero fenomenali.

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  • Gabriele Segapeli

    19 Luglio 2022 alle 10:20

    Finalmente l’ho recuperato…Che dire, semplicemente clamoroso!

    E qualcuno faccia una statua a tutti i doppiatori, uno meglio dell’altro nei rispettivi ruoli.

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  • Giuseppe

    19 Luglio 2022 alle 12:39

    Anzi, mi sono accorto che l’edizione in dvd della Cecchi Gori (la prima, in director’s cut) aveva l’audio integro, e persino il missaggio era migliore anche se “solo” stereo, nel passaggio a 5 canali ci sono sbalzi di volume (i dialoghi sono chiari, quando c’è musica invece l’audio è più ovattato)

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    • Gabriele Segapeli

      19 Luglio 2022 alle 13:29

      Confermo Giuseppe, nella versione che ho visto ieri con la musica ogni tanto l’audio partiva, un vero peccato. Recupererò questo DVD Cecchi Gori (voglio assolutamente avere una copia fisica di RoboCop).

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  • Giuseppe Coluccia

    8 Novembre 2023 alle 13:07

    Mi sono sempre chiesto perchè la signora Murphy (nei flashback) chiami il marito per cognome? L’ho riguardato in originale e infatti la battuta “Murphy devo dirti una cosa importante” è “I have to say you…” forse per il labiale? Comunque grande doppiaggio/adattamento/film/musica ecc.

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    • Evit

      8 Novembre 2023 alle 21:26

      In teoria no, perché hanno aggiunto una consonante labiale (la emme di Murphy) là dove non c’è in originale, ed è una cosa che si cerca di evitare proprio per rendere il labiale più realistico possibile. Sarebbe stato più ovvio farle dire “Alex, devo dirti una cosa importante”. Secondo me qualcuno s’è dimenticato che Murphy era il cognome e non il nome. ;D

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