Site icon Doppiaggi italioti

Tutte le curiosità sul doppiaggio della vecchia saga di Guerre Stellari


Siete tra quelli che si lamentano perché Darth Vader in italiano è stato cambiato in Dart Fener? Allora distogliete subitaneamente il vostro sguardo da questo articolo, non è per voi. Il cambiamento di Darth Vader in Dart Fener non è un errore di traduzione, si tratta invece di adattamento… e un adattamento coi fiocchi. Ma in questo articolo non vi parlerò del lavoro di adattamento di Guerre stellari che, salvo pochissime eccezioni, trovo ottimo, come del resto ho già espresso in passato.
Voglio invece condividere con voi una serie di curiosità, generalmente poco note, riguardo al doppiaggio e all’adattamento della saga di Guerre stellari che, insieme a molte altre curiosità generali, mi piacerebbe inserire nel disco bonus del progetto di preservazione della trilogia originale attualmente in lavorazione, se mai ne realizzeremo uno. Godetevi dunque queste chicche in anteprima.

GUERRE STELLARI (1977)

Lo scrittore nell’ombra

La “novellizzazione” del film (ovvero l’adattamento del film nella forma di romanzo), pubblicata in Italia nel 1978 da Oscar Mondadori, fu scritta da Alan Dean Foster nonostante la firma sulla copertina sia del megalomane George Lucas.
L’adattamento italiano del romanzo differisce per molti versi da quello del film: vengono mantenuti per esempio i nomi originali dei personaggi mentre altri tipi di nomi (navi, civiltà, etc…) hanno traduzioni alternative, come ad esempio “sand people” che nel film veniva tradotto come “sabbipodi” e nel libro come “insabbiati“, oppure traduzioni superflue come la nave di Ian Solo che nel libro si chiama “Falcone Millennario” (doppia elle, doppia enne). Non sto scherzando, ho il libro alla mano! Ma di questo avevo già parlato in dettaglio in questo prcecedente articolo.


Un modesto inizio

Salve, sono la star di un nuovo film dove interpreto un contadino

 

La scritta “FILMS SUPER 8” e il cartello NO SMOKING ci ricordano che siamo negli anni ’70

Al Comic-Con di San Diego nel 1976 uno sconosciuto Mark Hamill ed un modesto tavolino con volantini e qualche spilla pubblicizzavano un film in arrivo l’anno seguente, un film chiamato “Star Wars“. Il logo che appariva sulle spille era ancora provvisorio ed in uno stile anni ’30, come il Flash Gordon a cui si è ispirato, così come provvisorio era il poster in vendita al banco. Il poster era opera dall’artista Howard Chaykin.
Credo di aver sognato che anche in Italia ci fossero locandine preliminari con il titolo provvisorio di “Guerre delle stelle” ma forse ho fatto confusione mentale con il titolo francese, quindi prendete questa informazione come leggenda non verificata probabilmente falsissima.


Che lo sforzo sia con voi


Esistono tanti ridoppiaggi comici di questo film. Tra i più famosi in Italia (e forse l’unico ben riuscito) c’è Star Whores di CarlettoFX, il fondatore della band musicale GemBoy, e i piccoli spezzoni comici dei Nido del Cuculo. Tra le parodie cinematografiche ricordiamo inoltre il film di Mel Brooks “Balle spaziali” (Spaceballs, 1987) nel quale “la Forza” viene ribattezzata “lo Sforzo”, adattando splendidamente l’originale “the Schwartz”.


Un gruppo di doppiaggio di tutto rispetto

Tu ridoppi me? TU… RIDOPPI… ME?

L’adattamento italiano è stato curato da Roberto De Leonardis, mentre il doppiaggio è stato diretto da Mario Maldesi. Le scene aggiunte per l’edizione speciale del 1997, invece, sono state doppiate sotto la direzione di Tonino Accolla.
Nelle scene aggiunte del ’97 Stefano Satta Flores (deceduto nel 1985) è stato sostituito da Angelo Maggi per Ian Solo mentre Francesco Prando ha sostituito Claudio Capone su Luke Skywalker, nonostante Capone fosse ancora vivo e attivo nel 1997.

Tutte le scene sottotitolate (quelle di Jabba nel Ritorno dello Jedi e quelle del cacciatore di taglie Greedo nel primo Guerre stellari) sono state ritradotte nuovamente ignorando l’adattamento originale e quindi non riportano le stesse frasi della prima versione uscita al cinema. È facile notare infatti come le risposte di Ian Solo non corrispondano bene alle frasi sottotitolate del cacciatore di taglie nel primo film, e la traduzione nei sottitotli di Jabba nel Ritorno dello Jedi è molto più banale, mancando di parole come immaginoso.


Pronto, ma chi parla?

Caramellina? Qui “chiodo arrugginito”…

Nel film sono presenti alcuni errori di doppiaggio, durante l’attacco alla Morte Nera, il personaggio di Davish Krail (Oro Cinque, dei Caccia Ala-Y) è stato scambiato per Garven Dreis (il Capo Rosso dei Caccia Ala-X) e quindi doppiato da Vittorio Congia. Ad un certo punto Krail si rivolge a Dreis affermando di essere “Capo Rosso” e chiamando l’altro “Oro 9”. Quest’ultimo si ritrova ad avere così un altro doppiatore, dopodiché, quando il personaggio di Krail viene tolto di scena, Garven Dreis ritorna a parlare con la voce di Congia (e riafferma a sua volta di essere “Capo Rosso”). Altro errore è stato quello di affidare a due doppiatori diversi il doppiaggio di Jon Vander, il Capo Oro dei Caccia Ala-Y: il primo doppiatore non è noto, mentre il secondo è Sergio Di Giulio, che doppia solo le ultime tre battute del personaggio.

(Dal sito Antonio Genna)

Questi errori sono giustificabili dal fatto che, in inglese, alle comunicazioni radio tra i vari caccia è stato aggiunto un disturbo audio tanto caro a Lucas (e molto utilizzato anche nel suo L’uomo che fuggì dal futuro). L’effetto fu ottenuto registrando le conversazioni attraverso radio a onde corte, questo disturbo intenzionale purtroppo non rende sempre ben riconoscibile la voce dei vari interlocutori.
Nel doppiaggio italiano manca questo effetto sonoro (sostituito probabilmente da una generica “mano sulla bocca”) che quasi sicuramente è all’origine della confusione nel doppiaggio di alcuni attori.


Sottotitoli problematici

“Miodddddio, negli anni ’70 non sapevano come tradurre l’inglese!!1!! Devo correre a lamentarmene su Bloopers.it”

Un altro dettaglio che potrebbe essere scambiato per un errore di traduzione compare nella pellicola italiana del 1977 dove Greedo parla di “ogni Bounty Killer della galassia”. Bounty Killer non significa altro che cacciatore di taglie, esiste nel dizionario italiano ed appartiene al lessico cinematografico (e dei fumetti) del genere western. Dato che Guerre stellari è stato più volte definito come “un western nello spazio” si può intuire il perché di questa scelta. In inglese i sottotitoli leggevano “every bounty hunter in the galaxy“.

Strano ma vero, nell’Italia degli anni ’70 dove in pochi conoscevano l’inglese, un “bounty hunter” era noto proprio come “Bounty Killer”, come dimostrato per esempio dal titolo di un libro “Se sei vivo, spara! Storie di pistoleri, banditi e bounty killers nel western all’italiana (1942-1998) di Gianfranco Casadio (Angelo Longo Editore, 2008) o da questo cartone animato, oppure ancora da questa copertina di Zagor n°325.
Questo a dimostrazione che anche ciò che potrebbe sembrare un umano errore dell’inarrivabile Roberto De Leonardis poi alla fine non si rivela mai tale (aspettate solo di leggere l’ultima curiosità in questo articolo e capirete a cosa alludo). Insomma, un altro presunto errore sfatato ancor prima che potesse emergere su siti come Bloopers.it. Dopotutto in pochi hanno visto o ricordano la pellicola originale.

La traduzione dei sottotitoli fu alterata in tutte le successive riedizioni di Guerre stellari tranne che nella videocassetta del 1995 dove i sottotitoli non compaiono affatto! Nell’edizione speciale del 1997 invece la nuova traduzione dei sottotitoli non combacia perfettamente con le risposte di Ian Solo.

[Nota: l’immagine usata sopra proviene dal nostro progetto di preservazione della versione cinematografica di Guerre stellari in HD, bella vero?]


Guerre stellari l’audiolibro

Guerre stellari. La storia, le musiche e le foto originali del film. L’audiolibro in formato 45 giri abbinato ad un book illustrato (Buena Vista, 1980)
© Foto Cristina Caudano

Nel gennaio 1980 la Disney (Buena Vista) produsse un audiolibro in formato 45 giri sulla scia del successo della trilogia. Il disco era abbinato ad un libretto con 24 pagine illustrate e riguardanti la trama del film. Il doppiaggio italiano fu affidato però ad una diversa società di doppiaggio, la DEFIS, e da qui i dialoghi furono completamente riadattati (ma non i nomi dei personaggi) e il cast vocale cambiato: Claudio Sorrentino su Luke Skywalker, Mario Bardella su Lord Fener, Laura Gianoli sulla principessa Leila, Dario Penne su Ian Solo (che curiosamente aveva già doppiato Lando Calrissian nel film L’Impero Colpisce Ancora) e infine Antonio Colonnello come voce narrante.


Guerre stellari: lo show televisivo


Nel 1978 fu prodotto uno show per la televisione intitolato The Star Wars Holiday Special.
Questo spettacolino della durata di 97 minuti che fu trasmesso negli Stati Uniti per la prima e unica volta il 17 novembre 1978 dall’emittente statunitense CBS, non è mai stato distribuito in nessun formato e le uniche copie disponibili sono quelle registrate su VHS durante quell’unica messa in onda. Inutile dire che una cosa così rara non è mai neanche arrivata in Italia.

La storia principale del “film” vede come protagonista Ciubecca e Ian Solo in visita su Kashyyyk, pianeta natale di Ciubecca, per celebrare il “Life Day” ovvero “la giornata della vita”, una sorta di Natale spaziale. Lo show introduce per la prima volta tre membri della famiglia di Ciubecca (suo padre Attichitcuk, la moglie Mallatobuck o Malla per gli amici, e il figlio Lumpawarrump o Lumpy) e contiene inoltre diversi elementi televisivi, inclusi siparietti comici, canzoni, balli coreografati e uno spezzone animato nel quale viene introdotto per la prima volta il famoso personaggio di Boba Fett.

 

Uno spettacolo insomma che potrebbe ricordare lo special di natale che giravano nel film S.O.S. Fantasmi con Bill Murray.
Lucas ha finito con l’odiare questo prodotto televisivo, tanto che è possibile vederlo solo attraverso copie amatoriali registrate all’epoca, ed ha affermato che, se solo potesse, distruggerebbe tutte quelle che sono ancora in circolazione.
Uno sketch comico realizzato per il blog Redlettermedia.com mostra George Lucas (interpretato da Rich Evans) che ad una convention del 2011 acquista tutte le copie dell’Holiday Special per poi distruggerle sistematicamente.


L’IMPERO COLPISCE ANCORA

Il piano B di Lucas


Oltre a scrivere la “novellizzazione” di Guerre stellari, Alan Dean Foster fu allo stesso tempo incaricato di scrivere un secondo romanzo da sfruttare per un eventuale seguito a basso costo di Guerre stellari, nel caso quest’ultimo fosse andato abbastanza bene al botteghino da poter pensare ad un Guerre stellari 2; tuttavia, alla pubblicazione del libro nel 1978, il successo mondiale del film era già evidente e così la trama del libro fu abbandonata da subito in favore del seguito non a basso costo che piaceva a Lucas.
La trama del romanzo La gemma di Kaiburr si concentra principalmente su Luke e Leila alla ricerca di un cristallo che incrementa i poteri della Forza. Ian Solo e Ciubecca sono soltanto nominati ma non compaiono nella storia, difatti i due pirati spaziali erano originariamente solo personaggi secondari del primo film, evidentemente non era ancora chiaro che tipo di successo avrebbero avuto. Le ambientazioni contemplate nella storia erano molto limitate così da poter mantenere il budget ai minimi termini nel caso di un film basato sul romanzo, queste ambientazioni avrebbero previsto il riutilizzo di materiale avanzato dal primo film. Alcuni elementi della storia inoltre si rifanno a concetti di Lucas in seguito abbandonati (come i cristalli che amplificano la Forza) ma ripresi successivamente nel cosiddetto “universo espanso” che comprende i videogiochi, fumetti e romanzi derivativi.


Il cacciatore senza nome


Ci avete mai fatto caso? Nel L’Impero colpisce ancora nessuno chiama mai il cacciatore di taglie Boba Fett per nome. Si fa riferimento a lui soltanto come “cacciatore di taglie”. Inoltre in molte scene in italiano sembra avere una voce quasi robotica, caratteristica mai presente in inglese. Una caratteristica che nella nostra lingua aumentava inutilmente il mistero sull’identità di questo personaggio… dovevamo forse credere che fosse un robot?


Tanti interpreti… un solo personaggio. Tutte le voci italiane dell’imperatore di Star Wars


La voce dell’imperatore appartiene all’attore teatrale Clive Revill; il volto, invece, pur coperto da una maschera, è di Elaine Baker, la moglie di un truccatore (come a dire “prendete la prima persona qualsiasi che si trova a passare di lì”).
Successivamente, nel Ritorno dello Jedi, l’attore scozzese Ian McDiarmid fornì sia la voce (in italiano doppiato da Alvise Battain) che il volto dell’imperatore e ritornò al suo ruolo anche per i “prequel”.

In italiano la voce dell’ologramma dell’imperatore ne’ L’Impero colpisce ancora si suppone appartenere al doppiatore Roberto Villa e successivamente sostituita, nella versione “ritoccata” del 2004, da Carlo Reali che intanto aveva dato la propria voce a Ian McDiarmid nei primi due prequel.
Dico “si suppone” perché il nome del doppiatore dell’ologramma dell’imperatore non compare da nessuna parte, ho dunque chiesto ad orecchie esperte. Un ringraziamento per aver riconosciuto Roberto Villa va a “Swann” del blog dvdessential.it. Non troverete questa informazione altrove! È un’esclusiva di doppiaggiitailoti, se la riportate altrove aggiungeteci alle citazioni.

Riassumendo cronologicamente, nel ruolo dell’imperatore abbiamo:

Impero Colpisce Ancora (1980)
Clive Revill (voce)… Roberto Villa (voce italiana)

Il Ritorno dello Jedi (1983)
Ian McDiarmid (attore e voce)… Alvise Battain (voce italiana)

Episodio I (1999)
Ian McDiarmid (come senat. Palpatine)… Carlo Reali (voce italiana)
Ian McDiarmid (come Darth Sidious)… Gianni Bonagura (voce italiana)
[in Italia ci piace dare da mangiare a più persone. C’è anche una recensione di doppiaggi italioti sull’adattamento italiano di Episodio I]

Episodio II (2002)
Ian McDiarmid… Carlo Reali (voce italiana sia di Palpatine che di Darth Sidious)

Impero Colpisce Ancora (scena alternativa dal 2004, in DVD e Blu-Ray)
Clive Revill (voce)… Claudio Reali (voce italiana)

Episodio III (2005)
Ian McDiarmid… Francesco Vairano (voce italiana)

Aggiunta a posteriori:
Episodio IX (2019)
Ian McDiarmid… Francesco Vairano (voce italiana)


IL RITORNO DELLO JEDI

Grammatica Jedi

Solo per questo episodio è stato cambiato, per questioni di sonorità, l’utilizzo dell’articolo con cui ci si riferisce ai Cavalieri Jedi. Ad esempio “un Jedi” è diventato “uno Jedi”, e anche il titolo del film è passato dall’essere “Il ritorno del Jedi” a “Il ritorno dello Jedi”.

(Da Antonio Genna)


Ai bambini piaceranno…

Non si sa cosa sia peggio… la capigliatura anni ’80 su un infante oppure gli occhi sgranati del pupazzo

Il successo di Il ritorno dello Jedi e dei personaggi introdotti nel film, gli Ewok, tra gli spettatori più piccoli ha dato vita a due opere televisive derivative (spin-off) di scarso successo:

Ogni allusione al poster del cartone del Signore degli Anelli è puramente casuale

L’avventura degli Ewoks (The Ewoks Adventure, USA, 1984)
e
Il ritorno degli Ewoks (Ewoks: The Battle for Endor, USA, 1985)

Entrambi sono ambientati sulla luna boscosa di Endor, dove si era svolto in larga parte il terzo film della trilogia originale, e sono collocati cronologicamente tra L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi. Esiste anche una serie a cartoni animati chiamata semplicemente “Ewoks” trasmessa da Rete 4 nel 1987 e pubblicata anche in VHS.


Un adattamento di classe

…e, di punto in bianco, Lando Calrissian disse: “sparate a punto in bianco!”

Durante l’attacco alla Morte Nera Lando Calrissian ordina di sparare sulle astronavi imperiali “a punto in bianco“:

DOPPIAGGIO: Sì ho detto più vicino! Accorciate le distanze e sparate sulle torpediniere stellari a punto in bianco.

IN ORIGINALE: Yes! I said closer! Move as close as you can and engage those Star Destroyers at point-blank range.)

Questa battuta è spesso considerata un esempio di cattiva traduzione poiché confusa con il gergale “di punto in bianco” che invece significa “all’improvviso” e non “a distanza ravvicinata”.
A punto in bianco” invece, nel gergo militare della balistica, significa proprio a distanza così ravvicinata da non essere necessario prendere la mira, ovvero a bruciapelo. (Fonte Treccani)

Galeoni che sparano a punto in bianco

Proprio quando pensavate di aver trovato un errore grave di traduzione ecco che De Leonardis e Maldesi vi cagano in testa… e mi riferisco a colui o coloro che hanno segnalato questo presunto errore sul sito Bloopers.it e ai pappagalli che hanno riportato questa informazione senza le verifiche del caso. Volete raccontarla proprio a De Leonardis che prima di diventare adattatore aveva studiato all’Accademia Navale per seguire le orme del padre ammiraglio? C’è da sparargli a punto in bianco a questi qui!

Exit mobile version