Ahimè temo di aver fatto un’altra vittima. Dopo l’intervista che ho rilasciato al blogger Lucius Etruscus (che potrete leggere sul suo blog Il Zinefilo – Viaggi nel cinema di serie Z) il nostro Lucius si è subito appassionato al tema della scomparsa della titolazione cinematografica localizzata in lingua italiana, quindi ci delizierà ogni settimana da qui all’eternità con una rubrica da lui curata e dedicata alla titolazione italiana dei film stranieri, quella che dall’avvento del DVD è completamente scomparsa dall’home video (salvo rarissimi casi). Andremo a scavare nelle nostre collezioni VHS (ma anche altri formati) per farvi vedere come apparivano i titoli di inizio e coda dei film sul grande schermo… e magari ci troverete anche delle interessanti informazioni sui doppiatori. La rubrica si chiamerà Italian credits. Credits vuol dire titoli (di coda e d’inizio). Enjoy.
Evit
Negli anni Ottanta e Novanta i film statunitensi di serie A godevano di un invidiabile privilegio nella distribuzione italiana: invece di strani “titoli italioti“, potevano conservare il titolo originale seguito da una specifica italiana. Spesso la specifica si limitava ad un binomio fisso di sostantivo e aggettivo (bersaglio mobile, pericolo imminente, ecc.) ma ci sono casi eccezionali che meritano di essere ricordati.
Come merita di essere ricordata la titolazione italiana di un grande film di Alan Parker: titoli persi con l’avvento del digitale.
Sto parlando di Angel Heart. Ascensore per l’inferno (Angel Heart, 1987), che Alan Parker non solo ha diretto ma che ha sceneggiato partendo dal meraviglioso romanzo omonimo (Falling Angel, 1978) di William Hjortsberg (Sperling&Kupfer 1987).
La selezione di titoli che presento è tratta dall’edizione in videocassetta della milanese ViViVideo, nella ristampa PocketVideo 1990: esiste una versione precedente del 1988.
Il film è disponibile su DVD e Blu-ray Universal.
Titoli di testa
Titoli di coda
L.
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10 Commenti
nonchalance
14 Ottobre 2016 alle 12:55Ottima iniziativa!
Curiosa, per lo meno.. 😉
Lucius Etruscus
14 Ottobre 2016 alle 12:58Ti ringrazio, ormai Evit mi ha contagiato e mi sto rendendo conto di quanti bei titoli italiani abbiamo perso con l’avvento del digitale. Si parla tanto di Made in Italy, e anche questo lo è 😛
Mahatma K. B.
15 Ottobre 2016 alle 03:22Complimentoni per l’iniziativa.
Vedo che l’adattatore era nientemeno che Luigi Scattini, regista di diversi piccoli classici di serie B tipo “Svezia inferno e paradiso”, “Blue Nude” e “La ragazza dalla pelle di luna”. Non sapevo fosse attivo anche nel mondo del doppiaggio.
Tanti saluti.
MKB
Lucius Etruscus
15 Ottobre 2016 alle 05:55Ti ringrazio per le preziose informazioni: non avevo fatto mente locale sul nome! Peraltro di “Svezia inferno e paradiso” ho la locandina in caldo per il mio blog di locandine italiane d’annata: una creazione grafica così bella… che tempo dopo venne copiata per la versione italiana del francese “Esecutore oltre la legge” (1974) con Alain Delon!
Mahatma K. B.
15 Ottobre 2016 alle 17:33Artwork straordinario, non per nulla creato dall’immenso Symeoni, il piu’ grande disegnatore di locandine di sempre. Alcuni dei suoi lavori sono dei capolavori assoluti (“I racconti di Canterbury”, “Il Decameron”, “Non aprite quella porta”, ecc).
Lucius Etruscus
15 Ottobre 2016 alle 22:50Ho ritrovato il confronto che avevo fatto 😉
http://luciusetruscus.altervista.org/svezia.jpg
Mahatma K. B.
18 Ottobre 2016 alle 01:48Caspita, da fan di Symeoni questa non l’avevo mai notata. D’altronde era normale all’epoca “riciclare” intere locandine o parti di esse (quella di “Marika degli inferni” l’ho vista usare su decine di altri film).
Luke
17 Ottobre 2016 alle 12:20Ottima idea! Complimenti
Lucius Etruscus
17 Ottobre 2016 alle 12:33Ti ringrazio, e vedrai che c’è tanta carne al fuoco 😉
Pingback:
21 Ottobre 2016 alle 07:01