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Leo
23 Maggio 2012 alle 19:13Chi fa queste recensioni non si dà mai la pena di stare attento o di controllare su delle semplici fonti. Nel film Alex dice chiaramente che la sua auto è un modello del 1995, quindi la storia è certamente posteriore a quell’anno. Invece, se posso dire, Evit, mi sembra non venga mai fatto cenno che si possa trattare espressamente di Londra.
LOL alla ninfomane gattara.
Evit
23 Maggio 2012 alle 20:26Londra o aree limitrofe (l’area di Londra è vastissima) come ambientazione è solo deducibile ma ci stà (del resto parlano un misto cockney, che è lo slang londinese, e mi pare che Alex citi il nome del fiume Tamigi mentre contempla il suicidio lungo le sue rive)… insomma non potevo impuntarmi molto su quel “Londra” ma sulla data “1980” c’è da mangiargli la testa. Se devono proprio impuntarsi su dei dettagli così specifici che almeno li controllassero!
La gattara ninfomane è il pezzo forte di quel riassunto.
Mario Moscati
10 Marzo 2014 alle 19:02Salve Gianni e Pinotto.
Molto bello e sempre volto al divertissement (com’è nel vostro stile) questo vostro scambio di informazioni, ma anche molto approssimativo (com’è nel vostro stile). Alex, con voce fuoricampo, dice testualmente: «La Durango 95 filava molto karasciò, con piacevoli vibrazioni trasmesse al basso intestino…». Ci dice cioè il nome del modello e non il suo anno di costruzione, come ingenuamente supponete voi, che potrebbe anche essere il 1995, ma non è detto, anzi. La Porsche 911, ad esempio, si chiama così non perché è un modello del 1911, e altrettanto la Fiat 127 ha questo nome non perché è un modello del 1927, e la Ferrari 458 non è modello del 1458 e così via. La stessa imprecisione la dimostrate anche quando dite che “mi pare che Alex citi il nome del fiume Tamigi mentre contempla il suicidio lungo le sue rive”. Alex infatti non dice una sola, solitaria slovo mentre “contempla il suicidio (anche questa del “contemplare il suicidio” non è male) lungo le sue rive”. In effetti è il Tamigi ma Alex non lo dice e l’unico che parla è il barbone che lo riconosce. Per vostra informazione, comunque, l’unica volta che viene pronunciato il termine Tamigi è quando… . No, c’ho (vi piace di più così?) ripensato, non ve lo dico. E con questo vi saluto, razza di boriosi dispensatori di perle.
Antonio L.
11 Marzo 2014 alle 13:34Io quando vidi il film la prima volta pensai che la Durango 95 fosse addirittura la strada che percorrevano, infatti “filava” lo associavo alla strada e non alla macchina. Comunque mi sbagliavo e tutti possimo sbagliare. Signor Moscati ce l’ha ancora con loro perché ti hanno sorpreso a spammare tutto il sito per vendere il libro?! Ha funzionato la pubblicità?
Evit
11 Marzo 2014 alle 14:03Per carità Antonio, non lo stuzzicare. Penserà che ti ho aizzato io a pubblicare questo commento o ancora meglio che Antonio L. sia uno dei miei centinaia di alias con i quali da anni auto-commento me stesso.
Mario Moscati
11 Marzo 2014 alle 14:57No, non è per questo. Infatti ho chiesto scusa e ho chiesto pure di essere tolto anche se l’ho detto in maniera risentita per via di come mi avevano trattato. Ma Gianni e Pinotto, no, loro hanno pensato: «adesso questo ce lo cuciniamo ben bene, lo facciamo a polpette» e solo perché avevo fatto un commento non accorgendomi che la cosa che segnalavo l’avevano già scritta loro. Tutti possono sbagliare, certo, ma evidentemente il duo Gianni e Pinotto non la pensa così, considerato come hanno risposto al mio commento. Ma io sono solo uno che passava di lì, mentre loro si arrogano di essere grandi competenti. Quando Gianni afferma «Nel film Alex dice chiaramente che la sua auto è un modello del 1995» e quando Pinotto, in questo loro simpatico duetto, gli risponde che «… mi pare che Alex citi il nome del fiume Tamigi mentre contempla il suicidio lungo le sue rive» vuol dire che le sparano un po’ a casaccio senza neanche premurarsi di verificare come stanno le cose, atteggiamento che poi, tanto per fare sempre i fenomeni, imputano addirittura agli altri, dicendo a proposito di quanto affermato da quelli di Critica alla Critica (che, intendiamoci, anche loro l’hanno sparata veramente grossa) «… insomma non potevo impuntarmi molto su quel “Londra” ma sulla data “1980″ c’è da mangiargli la testa. Se devono proprio impuntarsi su dei dettagli così specifici che almeno li controllassero!» Capito cos’hanno il coraggio di dire? E poi parlano di coda di paglia.
Evit
11 Marzo 2014 alle 15:37Non capisco perché a mesi di distanza senti il dovere di tornare su questo “blog del menga di cui non ti frega niente” a cercare, in maniera molto infantile, di indispettirmi e alla ricerca comprensione da parte di eventuali lettori verso il tuo caso di presunta ingiustizia. Evidentemente non sei soddisfatto per via della mia mancata reazione ai tuoi ultimi inutili commenti? Le tue offese verbali nei miei confronti non hanno placato la tua sete di vendetta?
La comprensione che poi cerchi nei miei lettori non la riceverai di certo sul mio blog in quanto chi mi segue ha già capito che tipetto sei. Volta pagina che Gianni e Pinotto, qui, si erano pure dimenticati di te! Non hai niente di meglio da fare che arrovellarti per ciò che tu hai reputato un grave affronto? Passa oltre e non scadere nel ridicolo di questi commenti a scoppio ritardato.
Mario Moscati
11 Marzo 2014 alle 17:14Effettivamente, come avevo già detto, non è che questo blog mi appassioni. Ci ero finito per errore, come a volte capita, ed è per questo che avevo chiesto di essere “bannato”. Ma invece no, voi avete voluto continuare: «No, per favore, non andar via! Continua a spammare, sei divertente!…» e così via per righe e righe di commenti sia di Gianni che di Pinotto. E tutto questo per dimostrare come eravate bravi a ridicolizzare una persona che sicuramente non sarebbe stata in grado di contrastarvi, considerati i vertici ai quali può arrivare il vostro umorismo. Ero entrato, mi ero sbagliato, mi ero scusato, sono stato trattato a pesci in faccia, vi ho risposto per le rime, ma avevo anche chiesto di uscire e invece no: «dai pure Gianni, dagli addosso Pinotto, fagli vedere come siamo ironici, questo lo distruggiamo». E allora, code di paglia, avete capito o no qual è la soluzione?
E poi per quanto riguarda il fatto che io ricerchi comprensione nei vostri lettori è solo un tuo viaggio, riguarda sempre la tua coda di paglia. Immagino che entrambi preferiate che la vostra credibilità non venga scalfita, ma non per questo dovete scrivere sciocchezze dette però come se foste dei soloni. Sì, d’accordo, voi vi spacciate per esperti, e quindi preferite avere dei fan, dei tifosi che acriticamente aderiscano a tutto quel che dite, però è anche giusto che qualcuno precisi, come d’altronde cercate di fare anche voi (seppur non andando sempre a segno), come stanno le cose.
Per il resto, siete voi i padroni e sono io che sono entrato in casa vostra. D’altronde la porta era aperta. Ma io adesso, come del resto anche prima, vorrei andarmene e non potete tenermi prigioniero. Bannatemi. Basta poco e in questo mi pare che l’esperto sia Gianni. O Pinotto? Vabbé, non importa, fate voi.
Evit
12 Marzo 2014 alle 13:27Per “andarsene” basta smettere di commentare, nessuno ti costringe a continuare a tornare. Sei prigioniero di cosa esattamente? Per “ban” poi si intende che io ti blocco la possibilità di pubblicare ulteriori commenti, cosa che posso fare tranquillamente e che non ho fatto per evitare una escalation di paranoia. Se poi ti riferisci alla cancellazione del link pubblicato nel tuo primo commento ora te lo tolgo subito così stai tranquillino e forse riuscirai a tornare ad una vita normale fatta di cose ben più importanti, spero. Link rimosso, vai pure a controllare. Sei libero.
Scommetto quello che vuoi però che non sarà l’ultima volta che tornerai ad allietarci.