Critica alla critica – 33° episodio – La morte ti fa bella

Questa settimana critico i critici che hanno criticato La Morte Ti Fa Bella ;). Cliccate sul link per leggervi la critica di oggi.


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Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

23 Commenti

  • Fibrottolo

    25 Gennaio 2012 alle 14:50

    Questa critic(hett)a mi sembra ancora più ridicola del solito, a parte l’insistere sull’immobilia che si vede dietro il buco della Hawn, la morale (se proprio ce la vogliamo vedere) del film non viene certo riassunta (come speravano) dal pulpito al funerale, che funge solo da beffa definitiva per le due protagoniste.

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  • lupo alberto

    25 Gennaio 2012 alle 20:55

    I singoli “sketch” del film mi piacciono,ma nel complesso non è un film che mi piace rivedere spesso. Comunque vorrei approfondire gli effetti dell’elisir… cioè, se loro riprendono l’elisir, si “riparano”? Comunque nonostante il dramma delle due protagoniste, il film non mi riesce nonostante tutto a convincermi. Cioè, l’idea di morire per sempre continua a non andarmi giù. Mi risulta del tutto inaccettabile…..

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  • Evit

    25 Gennaio 2012 alle 23:18

    E’ un film che più lo guardi e più diventa gradevole, anch’io un tempo non lo apprezzavo molto, poi cominciai a notare e infine ad apprezzare la comicità del copione e delle interpretazioni.
    Che intendi per “morire per sempre”?

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  • lupo alberto

    26 Gennaio 2012 alle 00:25

    nel film Ernest accetta semplicemente di “morire per sempre”, cioè,morire, per l’appunto.Non è un personaggio religioso che confida in una aldilà o in una vita post-mortem, ma semplicemente accetta l’idea di morire.E io sinceramente avrei fatto come Mad e Hell,avrei preso questo dannato elisir nell’incertezza dell’aldilà…..tra l’idea di non esserci più o girare il mondo “inseguendo la primavera” – come ha detto la Von Rhumans – e tenere dei divertenti party,beh, preferisco la seconda ipotesi.

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  • Evit

    26 Gennaio 2012 alle 09:43

    Ah capisco. Beh si può anche accettare che la vita sia una sola e morire senza ricercare appigli immortali nella religione. Dopotutto lo stesso Ernest lo spiega dicendo “e se poi mi annoio?”. Una vita sempiterna vuol dire la perdita di tutti gli amici e i cari e quindi alla fin fine è una vita molto triste dove si è destinati a rimanere ripetutamente soli… una specie di punizione dantesca.
    Inoltre c’era la clausola di dover sparire dalle scene prima di destare sospetti, quindi oltre ai “con” elencati prima c’è anche il fatto di vivere da recluso per moltissimi anni (eccezion fatta per gli esclusivi Party tra gli amici immortali… e anche lì, chi sa se uno non potrebbe finire per trovarli noiosi!?). Insomma, il messaggio del film è di stare attenti a ciò che si desidera perché se di primo acchito potrebbe sembrare conveniente, alla lunga potrebbe invece diventare un incubo da cui non esiste ritorno.
    Senza contare il fatto che uno potrebbe avere incidenti mortali che costringerebbero ad una perenne riparazione meccanica del guasto… putroppo non sempre convincente.

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  • lupo alberto

    26 Gennaio 2012 alle 10:34

    Ecco, bisognerebbe per l’appunto approfondire gli effetti dell’elisir.Se uno si rompe, è predestinato alle “riparazioni meccaniche” o l’elisir è capace di ripararlo? questo dettaglio non viene spiegato precisamente. Comunque sono d’accordo che l’elisir potrebbe risultare sconveniente,ma ad ogni modo il film,secondo me, non rassicura sulla morte…… cioè, le argomentazioni di Ernest mi sembrano deboli,partendo dal fatto che uno chiaramente vorrebbe avere la vita eterna insieme a tutte le altre persone….un po’ quello che predica e promette la Chiesa. Ecco perché forse quella critica ecclesiastica è stata un po’ infastidita dal film. 😀

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  • Evit

    26 Gennaio 2012 alle 11:40

    Forse ha infastidito i bigotti proprio perché mancava un qualsiasi riferimento ad una possibile vita nell’aldilà o alla presenza di Dio in generale, anche se non credo la trama lo precludesse visto che potremmo considerare quell’elisir alla stregua di un patto col demonio. Alla fine che Ernest sia in paradiso o definitivamente morto è ininfluente ai fini della trama, quello che importa (secondo l’autore) è che abbia vissuto una vita felice (seppur finita) e non di averla sprecata nella futile ricerca della bellezza e della salute eterna (anche a costo di diventare un orrendo zombi).
    Da quanto vediamo nel film sappiamo per certo che l’elisir non ha poteri rigeneranti una volta che sei morto. Per il resto non è chiaro se di per se l’elisir abbia alcun effetto rigenerante “da vivi” eccetto il mantenere il corpo giovane e in salute, è probabile. All’inizio del film vediamo un membro del “club” che ha un curioso fastidio ad un occhio. Si presume che anche lui ad un certo punto nella sua vita abbia avuto un incidente mortale e successivamente un qualche piccolo incidente con la palpebra poi mai riparatosi

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  • Evit

    26 Gennaio 2012 alle 11:45

    “ad ogni modo il film,secondo me, non rassicura sulla morte”
    Non credo che il film abbia alcuna intenzione di rassicurarci sulla morte. Più che altro vuole terrorizzarci all’idea di una vita eterna che finirebbe in ultimo per essere ben più grave della morte stessa. Per questo è una “commedia nera”

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  • lupo alberto

    26 Gennaio 2012 alle 13:22

    Purtroppo non sappiamo gli effetti reali dell’elisir e,secondo me, questa è la “pecca” più grossa del film perché ovviamente sarebbe bene leggere attentamente le “istruzioni per l’uso”. Sarebbe carino, a questo punto, un sequel dove vengono approfondite questi aspetti perché da una parte abbiamo 3 esempi di gente “rotta”, ma dall’altra abbiamo la venditrice Von Rhumans perfettamente conservata….. dobbiamo pensare che lei è sempre stata attenta a non fare incidenti oppure che, essendo la venditrice, di tanto in tanto assume un elisir per “ripararsi”? Infatti gli altri potrebbero non avere i soldi per comprarne uno nuovo…anche Helen dice di aver venduto tutto quello che aveva per prendere l’elisir che, è chiaro nel film, costa un’occhio della testa 😉 Davvero, forse un sequel in questo caso sarebbe azzeccato più che mai!

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  • Evit

    26 Gennaio 2012 alle 13:34

    Beh alla fin fine le protagoniste sono loro due, il marito è un personaggio secondario. Che la venditrice si sia conservata a lungo e in perfetto stato è probabilmente dovuto alla sua scaltrezza, vivendo solo in una casa piena di agi… insomma se si sta attenti gli incidenti mortali possono essere evitati. Presumo che se le fosse accaduto qualcosa avrebbe avuto già pronto un “erede” che prendesse le redini dell’azienda… la stessa identità della signora pluricentenaria è dubbia, potrebbe essere il diavolo, una sua agente, una strega o una sacerdotessa che perpetua ataviche magie… spesso i film sono affascinanti proprio perché non svelano tutto e lasciano un po’ all’immaginazione. Per esempio il fascino di Alien (1979) sta soprattutto nel non detto… quali sono le origini dell’alieno? Chi era l’altra razza aliena proprietaria della nave? etc… sono tutti particolari che aumentano secondo me l’apprezzamento di un film. Idem con Blade Runner, sempre di Ridley Scott. Difatti quando poi i sequel svelano tutto, magari in maniera banale, scompare anche molto del fascino originale.

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  • lupo alberto

    26 Gennaio 2012 alle 13:43

    Sì, hai ragione, il bello sta proprio in questo, ma per “pecca” intendevo che,almeno io,non arrivo a una conclusione perché il film ci propina tanti destini diversi: quello di Ernest che muore e basta, quello di Mad e Hell tutte rotte a verniciarsi le chiappe a vicenda per l’eternità e quello della Von Rhumans giovane e bella,a farsi le nuotatine in piscina (con tanto di scarpette bianche……..) e fare party in giro per il mondo,attorniata tra l’altro da tanti bei uomini….a me rimane più simpatica la Von Rhumans,soprattutto quando dice “legge della natura un cazzo!”.

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  • lupo alberto

    26 Gennaio 2012 alle 14:48

    Lo so, potrei sembrare un po’ noioso,ma mi sono andato a rivedere alcune scene. Dunque, Lisle raccomanda di stare attenti al corpo perché bisognerà conviverci a lungo e parla solo di ringiovanimento, dall’altra parte,però, ci sarebbero molte incoerenze.Per esempio Lisle aveva fatto provare a Ernest la pozione su una mano….. cosa è successo con quella mano? E’ rimasta eternamente giovane? E’ ancora viva? Non capisco perché Ernest sia morto, inclusa probabilmente la sua mano,mentre invece le due protagoniste alla fine si sfracellano in mille pezzi viventi. Lo stesso vale per le malattie.Per esempio Lisle può contrarre le malattie degenerative? E’ strano che in oltre 90 anni non abbia mai contratto nessuna malattia degenerativa.Quindi gli effetti dell’elisir non sono chiari. Per esempio se Mad e Hel si fanno bruciare che cosa succede? Muiono? Perché le dinamiche della morte mi sembrano prossime a quelle del Terminator….. Lo so che può sembrare antipatico filosofeggiare così a lungo riguardo a una semplice commedia, ma molte cose sono state lasciate a discrezione del telespettatore. Forse il regista ha voluto in tutti i modi fare un inno alla morte,facendo un mix degli aspetti più sconvenienti.Se l’elisir ha curato le rughe,non capisco perché non lo potrebbe rifare…anzi, non capisco perché,dopo la morte, i corpi delle protagoniste sono declinati. Infatti Lisle grida “sempiternamente viva”.Allora se sarà viva e giovane per sempre, non capisco come siano potute “morire” le due protagoniste.BOH. Ripeto, mi sembra che il regista abbia,a tutti i costi, voluto drammatizzare l’idea dell’eternità,cadendo anche in alcune contraddizioni. Chissà cosa succedera alla Von Rhuman quando,a detta degli Scienziati, la Terra sarà inghiottita dal Sole.

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    • Fibrottolo

      26 Gennaio 2012 alle 15:33

      Credo che il messaggio del film, più che sulla morte in se, ironizzi sul fatto che la gente non sappia invecchiare, specialmente in america (ma ormai anche in europa) dove la massima efficienza e produttività presuppongono corpi sempre giovani e in salute.
      La morte, da questo punto di vista, funge perlopiù da beffa finale, proprio perché, pur in tutta la sua drammaticità, sarebbe stata un grande sollievo per le due protagoniste, rispetto alla loro misera e deprimente situazione di cadaveri viventi.
      Situazione in cui si erano ritrovate non per sfuggire alla morte, ma per restare eternamente giovani.
      L’elisir in tale contesto non era altro che un espediente, probabilmente se si conficcava loro un paletto nel cuore, tagliava la testa e bruciava la lingua, sarebbero morte per sempre.

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      • lupo alberto

        26 Gennaio 2012 alle 15:58

        appunto,ma allora l’elisir è come una “crema” e un po’ tutti le usiamo oggigiorno. Il regista, però, ha voluto insistere su questo aspetto, facendo sì che queste sopravvivessero a oltranza!!! questo inno alla vecchiaia risulta inspiegabile, per me. Sarebbe come lasciare la casa invecchiare,invece l’uomo fa continui restauri per tenerla “giovane”. Il regista si è impelagato nel binomio giovinezza / immortalità, non sapendo nemmeno lui dove andava a parare. Sulla giovinezza o sull’immortalità? Il messaggio qual è? E’ bene morire vecchi decrepiti? insomma,manda a quel paese tutte le diete, tutti gli esercizi di ginnastica,tutti i prodotti cosmetici ……. MAH.

  • Fibrottolo

    26 Gennaio 2012 alle 18:13

    @lupo alberto: penso che il messaggio fosse sia sulla giovinezza eterna che sull’immortalità. Erano difatti ridicolizzati la giovinezza a tutti i costi (questo non toglie che qualcuno non debba aver cura di se), e la non accettazione della morte (intesa in senso generico come fine della vita), in quanto la mortalità è parte integrante dell’umanità.
    L’elisir, se proprio vogliamo essere pignoli, sembrava curare rendendo immortali (anche se Zemeckis si è guardato bene dal specificarlo in senso assoluto, per cui forse un modo per morire c’era anche, chissà…), per cui probabilmente bevendolo nuovamente le due protagoniste si sarebbero riprese; purtroppo per loro erano rimaste senza un soldo dopo il primo acquisto. In questo frangente in particolare la Von Rhuman è l’imbonitrice di turno e Madeline e Helen le due fesse che sperperano tutto per non ottenere alcun risultato alla fine, come succede nella vita reale a molti (specialmente celebrità) che tentano di restare giovani rendendosi solo ridicoli e spendendoci una fortuna (che avrebbero potuto reinvestire in altro, come fa Ernest, che diventa un filantropo, quasi un santo apostolo).

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  • lupo alberto

    26 Gennaio 2012 alle 18:42

    fibrottolo, a parte che Zemeckis più di una volta ruzzola perché Helen,essendo stata colpita nel bel mezzo del busto,sarebbe potuta anche morire,ma cosa mi dici di Madeline?Come mai il suo corpo è iniziato a deperire e il cuore ha cessato di funzionare? Quindi il regista ruzzola andandosi a impelegare in situazioni che nemmeno lui è capace di gestire.Detto ciò,fibrottolo mi stai dicendo che tra il scegliere la vita eterna e in salute e il morire,opti per il morire? O_o

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    • Leo

      26 Gennaio 2012 alle 19:25

      Bob Zemeckis non è il tipo da “ruzzolare”, perché è un tipo attentissimo ai dettagli, basti vedere quello che ha combinato con i 3 favolosi film di Ritorno Al Futuro. Le ragazze SONO morte, una perché si è spezzata l’osso del collo e l’altra perché ha ricevuto una bella fucilata in pieno stomaco. Il punto focale del film è che questa “vita eterna in salute” era tutta una truffa. Sì, certo, avresti vissuto senza invecchiare, ma a che pro? Bruce Willis, che in questo film mi è piaciuto tantissimo, lo somma perfettamente nel suo discorso alla Rossellini. Chi con un po’ di buon senso vorrebbe vivere per sempre, perfezione o non perfezione? Sarebbe un incubo!
      Ernest capisce che tutti quelli che gli importavano sarebbero scomparsi, e sarebbe rimasto solo, alle ragazze invece non importava niente.

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      • lupo alberto

        26 Gennaio 2012 alle 19:40

        “Chi con un po’ di buon senso vorrebbe vivere per sempre, perfezione o non perfezione? Sarebbe un incubo!”
        Rispondo: A ME. Francamente se avessi vissuto dai tempi delle caverne fino ad oggi, certamente non mi sarei annoiato.Avrei conosciuto i faraoni, il medioevo, l’industrializzazione. Alla faccia della noia!!!!! E chissà quante altre cose potrei scoprire nel futuro….. ci sarebbe meno isterismo, meno gente di corsa….
        Zemeckis si è incentrato sulle argomentazioni a favore della morte,ma no a quelle della vita eterna.E poi,avendo un approccio prettamente cattolico alla vicenda,la vita eterna è proprio quello che mi immagino.
        Ah, che bellezza.

  • Evit

    26 Gennaio 2012 alle 20:59

    Mi sembra un argomento da forum di imdb.com dove la gente si scanna su delle minuzie hahah. Il bello è che mi piace pure analizzarle. Mi dicevi della mano di Ernest. Se ti ricordi lo stesso test era stato fatto sulla mano di Madeline che dopo poco era tornata alla normalità quindi l’elisir va bevuto interamente, non basta applicarlo localmente per ottenerne benefici duraturi. Non lo vediamo ma la mano di Ernest sarà certamente tornata alla normalità dopo poco, come era successo a Madeline.
    Riguardo al resto, insomma tutto questo argomento deriva dal fatto che Lupo Alberto non percepisce l’angoscia del vivere in eterno, e se “La Morte ti fa bella” non l’ha fatto non ci riusciremo certo noi, anonimi utenti 😉
    Ti posso solo dire che Zemeckis non si è incentrato su argomentazioni a favore della vita eterna perché ovviamente quella della vita eterna sembrerebbe di primo acchito la scelta ovvia, che quasi tutti farebbero, quindi non ha bisogno di ulteriori argomentazioni in favore, è già l’ossessione di quasi tutti gli esseri umani su questa terra (come del resto mostra la diffusione delle religioni). Come te, molti altri non vedono che lati positivi della faccenda, proprio questo è il punto del film, far vedere i “contro” di questa scelta apparentemente ovvia. Non so se mi spiego.
    Se posso permettermi di farti riflettere su una cosa, la possibilità di vivere decine di migliaia d’anni putroppo non significa riuscire a raccogliere così tanta conoscenza da valerne la pena. La memoria umana è limitata e il dimenticarsi delle cose passate non è soltanto dovuto all’incalzante età ma principalmente alla limitatezza del cervello che non può immagazzinare tutto ed in eterno. Una memoria come la costruzione delle piramidi ti assicuro che scomparirebbe dopo nemmeno cento anni, specie senza foto che ne tengano viva la memoria. Le facce si dimenticano quasi completamente dopo pochi anni, rimangono solo vaghe idee. Quindi alla fine tutte queste migliaia d’anni d’esperienza visiva sono un po’ futili perché rimarrebbe assai poco nella testa. Credo sia un punto da tenere presente.

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  • lupo alberto

    26 Gennaio 2012 alle 21:53

    Avendo il DVD,ho controllato, e la mano di Madeline rimane giovane.Infatti proprio un attimo primo di bere l’elisir,si dà un’ulteriore occhiata finale alla mano giovane proprio per convincersi che sta prendendo la scelta giusta.Quindi non c’è motivo per credere che la mano di Ernest sia tornata normale. Siccome nell’ultima scena Mad e Hel finiscono in mille pezzi viventi,a rigore logico,anche la mano di Ernest dovrebbe essere rimasta vivente per sempre (Zemeckis forse ha fatto un involontario prequel sulle origini della Mano nella famiglia Addams).Ma se poi, da questo fatto,si deduce che ogni parte rimane vivente a sé, cioè non è coordinata da un insieme di organi che lavorano uno in funzione dell’altro, non si capisce che correlazione ci possa essere tra l’osso del collo rotto di Madline e il suo declino fisico del resto del corpo.Riguardo la tua osservazione sulla immagazzinamento dati, è un’ottima osservazione,d’altronde è la nostra “memoria” a darci una personalità unica e a farci quel che siamo,ma nell’immagazzinamento potremmo pensare di avere cervelli “particolari” capaci di scongiurare, effettivamente,questo fastidioso problema…. Anzi,ora che ci penso, Evit, Zemicks avrebbe potuto abbozzare questa tematica a favore della morte.Ma purtroppo non è stato così oculato come te e non gli è venuta in mente questa argomentazione. Poi ho controllato,mi scuso,Von Rhumans non ha 90 anni, ma 71.

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  • Evit

    29 Gennaio 2012 alle 14:17

    Putroppo non ho il DVD per ricontrollare il film, ero quasi certo che la mano tornasse normale dopo qualche minuto. Comunque fossi in te non mi perderei nel cercare di indovinare presunti meccanismi scientifici ed effetti fisiologici dell’elisir… ho capito che ti interessava sapere in maggiore dettaglio le “regole” del magico siero ma alla fine esula dagli scopi del film (altrimenti si finiva come con i Midichlorian nel film Star Wars – La Minaccia Fantasma). Quel che conta è che gli effetti e in ultima analisi lo scopo dell’elisir rimangono comunque intuibili. Del resto neanche in Guerre Stellari conosciamo proprio tutte le “regole” della Forza e sicuramente c’era molto altro che Obi Wan e Yoda non ci avevano detto ma alla fin fine quel che conta è che possiamo intuirne le potenzialità e, ai fini della trama e della comprensione del film, sappiamo tutto quello che dobbiamo sapere. Direi che vale sempre la regola che il troppo stroppia insomma.

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