Titoli italioti: I ragazzi del sabato sera (1980)

i ragazzi del sabato sera

Nel 1980 sulla seconda rete (poi Raidue) arriva in Italia una serie intitolata I ragazzi del sabato sera, immediato rimando al successone cinematografico che era stato il film La febbre del sabato sera neanche due anni prima. La Rai voleva far credere agli italiani comodamente seduti a casa loro che si trattasse di un seguito per la TV di quel famoso film con John Travolta? Del resto John Travolta compariva in ogni episodio! Si è trattato invece di un altro caso di seguito apocrifo e di TITOLO ITALIOTA, ovvero quei titoli che cercano di ingannare in qualche modo lo spettatore italiano. In questo caso facendo anche uno sforzo in più rispetto al solito.

Il titolo originale: “Welcome back, Kotter”

Gabe Kotter è un professore inviato ad insegnare in una scuola superiore di Brooklyn, la stessa che Kotter aveva frequentato da giovane. Qui si spiega il “bentornato, Kotter” del titolo originale. La classe in cui va ad insegnare è composta di ragazzi poveri e problematici di un quartiere che all’epoca era malfamato. C’è l’italo-americano, l’afro-americano, l’ebreo di origini latine, etc…. È una trama che avete già visto altre volte in dozzine di film, quella del professore che è un pesce fuor d’acqua tra ragazzi di un quartiere difficile, una classe di pluri-rimandati in cui però il professore crede e aiuterà.

Il titolo italiano ha seguito la strada di un altro caso simile, il film intitolato I ragazzi di Happy Days (Sweater Girls, 1978) arrivato in Italia nel ’79 in piena onda Happy Days (dal ’77 in onda anche in Italia). Cliccare sul link per credere! A quanto pare basta mettere “i ragazzi di” come lasciapassare per tentare di rubare il successo altrui. Per usare le parole del protagonista di Quei bravi ragazzi: “è come se fosse una licenza di rubare, è la licenza di fare qualsiasi cosa”.

Una scena da I ragazzi del sabato sera

La febbre di quei bravi ragazzi con brillantina del sabato sera

La versione Rai

Negli Stati Uniti la serie è andata in onda dal 1975 al 1979, quindi iniziò prima di La febbre del sabato sera (1977), e non sorprenderà sapere che in Italia la serie sia arrivata solo nel 1980, ben cinque anni dopo (su Rete 2 a partire dal 12 maggio del 1980, alle 18:50 in fascia pre-serale dal lunedì al venerdì nel programma contenitore chiamato Buonasera con… Rossano Brazzi). Nel mondo della televisione italiana era abbastanza usuale ricevere serie estere con anni di ritardo, quando magari in America erano belle che terminate.

Quello che lascia sorpresi invece sono le palesi intenzioni della Rai: sfruttare il successone di La febbre del sabato sera, ma in particolare di John Travolta. Per fare ciò, non solo sono andati a cambiare il titolo, spostando essenzialmente l’attenzione dal professor Kotter al fantomatico “sabato sera” (ovvero a Travolta), ma decisero di far doppiare soltanto quegli episodi in cui John Travolta aveva un ruolo più consistente. Della serie in sé quindi importava poco, c’era da fare ascolti nel modo più bieco possibile. Il Radiocorriere di quella settimana del 1980 lo descriveva come “evidente richiamo al maggior successo cinematografico” e comiche sono le trame riassunte, dove ciascun episodio è chiaramente incentrato sul personaggio di Travolta, che era sì principale ma non certo l’unico. Almeno, non nella serie in lingua originale.

intervista a John Travolta su Radiocorriere per la serie I ragazzi del sabato sera

Qui trovate il PDF di Radiocorriere con tanto di intervista a Travolta (da pag.30)

Non sono riuscito a trovare clip italiane di questa serie, quindi non mi è dato sapere se anche nell’adattamento italiano ci sono state alterazioni atte a trasformarla a tutti gli effetti in una serie “sequel” di La febbre del sabato sera, ma non mi stupirei di scoprire il personaggio di John Travolta, Vinnie Barbarino, rinominato Tony Manero nel doppiaggio italiano. Tuttavia, non sembrano essersi spinti fino a quel punto. Da un articolone di approfondimento sul Radiocorriere e dalle trame riassunte nella programmazione televisiva, sembrerebbe che il nome di Vinnie Barbarino sia rimasto inalterato. Chi l’ha vista e se la ricorda potrà confermare o negare.

Nel 1985 la serie arriva su Canale 5 ed è in questa occasione che vengono doppiati anche tutti gli altri episodi scartati dalla Rai, quelli che non si concentravano sul personaggio di Travolta, immagino. Se ne trova traccia nella “succulenta” fascia oraria delle 18:00 in pieno agosto, tra lo sceriffo Lobo e un telequiz di Claudio Lippi.

Il doppiaggio italiano

Qui le informazioni si fanno sempre più scarse. Non saprei dire ad esempio se gli episodi mancanti siano stati doppiati dallo stesso studio di doppiaggio usato già dalla Rai (la DEFIS secondo la scheda su Antoniogenna.net) o da uno studio differente. E neanche ci è dato sapere se gli episodi già trasmessi in Rai nel 1980 siano stati ridoppiati in occasione del doppiaggio degli episodi mancanti andati poi in onda su Canale 5. Il dubbio è lecito.

Sulla pagina di Antoniogenna.net viene riportato Marcello Duranti alla direzione e ai dialoghi di I ragazzi del sabato sera. Lo stesso ha anche diretto e dialogato Happy Days. Nel cast di doppiatori sono elencati Dante Biagioni e Luigi Diberti sul professor Kotter (rispettivamente stagione 1 e stagioni 2-4), Laura Gianoli sulla signora Kotter, Antonio Colonnello su John Travolta/Vinnie Barbarino (yes, la stessa voce di Fonzie in Happy Days) e poi Emilio Bonucci, Vittorio Guerrieri, Gil Baroni e Claudio Sorrentino (occasione mancata di avere Sorrentino su Travolta). Ai dialoghi viene elencato anche Alberto Piferi, chissà se è vero.
Come sempre, la fonte di tutte queste informazioni è sconosciuta.

Kotter nella cultura popolare americana

Possiamo supporre che se non fosse per la presenza di Travolta, questa sarebbe stata una delle tante serie americane mai neanche giunte fino a noi. Ad oggi resta tanto famosa in America quanto sconosciuta in Italia. O per lo meno, non ricordata.

John Travolta set fotografico da I ragazzi del sabato sera

L’unico protagonista della serie, secondo la Rai

Al contrario, l’impronta di questa serie nella cultura pop americana è pesante. Questo anche grazie a repliche anni ’90 che l’hanno fatta conoscere a chi cresceva in America in quegli anni. I riferimenti a Welcome back, Kotter infatti si sprecano nelle produzioni statunitensi, basti pensare alla miriade di serie TV americane che hanno almeno un episodio che si intitola “welcome back, X”, dove X è il nome di qualche personaggio. Omaggi per noi invisibili visto il cambio di titolo in Italia e la scarsa popolarità della serie, eppure quasi onnipresenti nella TV americana. Altri riferimenti identificabili solo in lingua originale potrebbero trovarsi in battute di serie e film dove un professore coi baffi viene inevitabilmente ribattezzato “Mister Kotter”, oppure nel nominare elementi della serie come la parola “Sweathogs” che identificava gli scapestrati della classe del professor Kotter (“imbranati” in italiano, così almeno riporta un articolo del Radiocorriere), fino agli omaggi meno diretti, come quello in Pulp Fiction, dove la storia di avere una barzelletta a episodio nella serie inventata ‘Volpi Forza Cinque’ è lo stesso stratagemma che si trova proprio in Welcome back, Kotter, che Tarantino ha nominato durante una sua intervista (quindi possibile fonte di questa trovata).

E il bello è che i riferimenti a questa serie non si sono limitati agli anni ’80 e ’90 ma continuano tuttora, a distanza di più di 40 anni dalla fine della serie. Ad esempio, la serie Supergirl alla sua ultima stagione (anno 2021), ha un episodio intitolato “Welcome back, Kara”, che a noi sembra un banale “bentornata Kara” ma per gli americani è un diretto riferimento alla serie Welcome back, Kotter, così come lo è “Welcome back, Potter” in Bob’s Burgers (2017), nell’episodio era il nome di ceramiche di seconda mano; poi ancora “Welcome back, Carter” nei Griffin (2010), e c’è un “Welcome Back, Potter” anche nei Simpson (2009) sul poster di un anziano Harry Potter , e la lista potrebbe andare avanti a lungo ma mi sono limitato a nominare esempi da serie stranote arrivate in Italia dagli anni 2000 in poi.

Anche altri tipi di riferimenti si sprecano. Ad esempio l’episodio pilota di Breaking Bad dove Jesse Pinkman dice al suo ex professore “You ain’t Welcome Back Kotter“, che nel doppiaggio italiano è diventata “questa non è l’ora di religione” (aveva senso nel contesto, giuro), oppure in Friends (S04e21) dove Joey commenta i baffi di Ross dicendo “looking good, Mr. Kotter“, nel doppiaggio italiano “sei uno schianto con quel look“.

La scomparsa di Kotter in Italia

Lo scarso impatto culturale di questa serie in Italia e il titolo completamente alterato, hanno portato alla completa cancellazione di tutte le citazioni e riferimenti della TV americana nei doppiaggi italiani. Dal nominare Mister Kotter, gli Sweathogs, Barbarino, Horshack (altro personaggio della serie), alla battuta ricorrente “Up your nose with a rubber hose!” (letteralmente “ficcatela nel naso con un tubo di gomma”) o ai titoli con formula “Welcome back, X”. Tutto sparito, comprensibilmente. È la conseguenza obbligata di un mancato fenomeno televisivo.

Immaginiamo un’Italia dove Happy Days non abbia mai avuto successo, non sia mai stato replicato in TV e non lo ricordi più nessuno, ma nel frattempo centinaia di prodotti televisivi americani anche contemporanei continuino a nominare un certo Fonzie e un certo Richie Cunningham. Ecco, ci troveremmo nella stessa situazione di Welcome back, Kotter.

Mi auguro rispunti fuori come tappabuchi del palinsesto Mediaset, o addirittura su piattaforme di streaming, così da poterne identificare i doppiatori e saggiarne l’adattamento. Per il momento, rimane solo un articoletto su un titolo italiota che se lo racconti agli americani non ci credono.

Come nota conclusiva, voglio lasciare un riferimento curioso che troviamo invece nella locandina americana di La professoressa di scienze naturali (1977), eroticomico italiano che in inglese (sì, alcuni di questi arrivavano anche all’estero) è stato intitolato School Days e gli è stata data una “tagline” che dice: “She’s hotter than Kotter“, “è più sexy di Kotter” diremmo in italiano. E anche gli “Sweatdogs” rimarrebbero allibiti. Un caso inverso di vendere un prodotto che non c’entra nulla usando riferimenti più noti nel proprio paese.

 

School days movie poster, hotter than kotter


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Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

17 Commenti

  • spoRv

    10 Dicembre 2021 alle 13:07

    Articolo interessante; devo ammettere che questa serie non me la ricordo proprio – non so per quale motivo, se per l’età che avanza e la memoria che vacilla, oppure perché proprio non l’ho mai vista, anche perché guardavo praticamente tutte le serie negli anni 80/90… propenderei per la seconda ipotesi, ma non scarterei la prima!

    Adesso non ti resta che parlare delle serie di Glen A. Larson, e fare felice me e pochi altri… 😀

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    • Phoenix

      23 Dicembre 2021 alle 08:12

      Ciao,
      Io vidi la serie quando uscì all’epoca.
      Ricordo che il personaggio di Travolta si chiamava Vinnie Barbarino e non assomigliava a quello di Tony Manero.
      Vinnie era un adolescente cazzone e non un figaccione come il personaggio di Tony ?

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    • Sandra Suarez

      30 Giugno 2023 alle 23:07

      Io lo vedevo su Italia 7 (ho 43 anni) da ragazzina sicuramente in replica, ricordo Vinnie come nome di travolta, e mi piaceva tanto questa serie e poi un’altra con dei ragazzini che giocavano a baseball ma non ricordo il nome.

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      • Evit

        30 Giugno 2023 alle 23:54

        Ti ringrazio della testimonianza, Sandra. Non c’è una grande differenza di età tra noi ma per qualche motivo questa serie mi è completamente sfuggita. E chissà se Italia7 attingeva dagli archivi Rai o Mediaset.
        Intanto spero che a qualcuno possa venire in mente il titolo della serie sui ragazzini che giocano a baseball perché adesso sono curioso.

      • Vasquez

        1 Luglio 2023 alle 23:42

        La serie dei ragazzini che giocavano a baseball dovrebbe essere questa https://m.imdb.com/title/tt0078566/ arrivata qui da noi come “La gang degli orsi”, che viene dal film “Che botte se incontri gli Orsi”, che mi ricordo che quando lo scoprii ci rimadi di un male, perché a me piaceva Jack Warden come allenatore, invece nel film c’era Walter Mattau, insieme ad una secchiata di attoroni mica da ridere (tra cui Jackie Earle Haley e una giovanissima Tatum O’ Neal), pensa che fregatura 😛
        Credo che la serie sia questa, a me piaceva molto, non ne ricordo altre di baseball…

      • Evit

        2 Luglio 2023 alle 09:34

        Conoscevo il film ma non la serie TV. Del resto in Italia basta un anno o due di “ritardo” e ti perdi intere serie TV… a meno che non siano tra quelle che ancora oggi, 40 anni dopo, la Mediaset ripropone in continuazione.

      • Vasquez

        2 Luglio 2023 alle 10:29

        Vero. Se non avessi mai visto “Dimensione Alfa” nemmeno saprei che è esistita una serie con quel titolo, anche se non è che sono poi così vecchia 😛

  • spoRv

    10 Dicembre 2021 alle 16:21

    NOO! 😛

    Giusto qualche titolo che ricordo di aver visto (copia&incolla da wikipedia, sono pigro…)

    The Six Million Dollar Man: Wine, Women and War, regia di Russ Mayberry – film TV (1973)
    Battlestar Galactica, regia di Richard A. Colla – film TV (1978)
    Quincy – serie TV, 148 episodi (1976-1983)
    Truck Driver – serie TV, 47 episodi (1978-1981)
    Capitan Rogers nel 25° secolo (Buck Rogers in the 25th Century), regia di Daniel Haller (1979)
    Galactica (Battlestar Galactica) – serie TV, 21 episodi (1978–1979)
    Galactica: l’attacco dei cylon (Mission Galactica: The Cylon Attack), regia di Vince Edwards e Christian I. Nyby II (film cinema) (1979)
    Buck Rogers – serie TV, 25 episodi (1979-1981)
    Galactica 1980 – serie TV, 10 episodi (1980)
    Simon & Simon – serie TV, episodio 2×01 (1982)
    Supercar – serie TV, 86 episodi (1982-1986)
    Manimal – serie TV, 8 episodi (1983)
    Trauma Center – serie TV, 13 episodi (1983)
    Automan – serie TV, 13 episodi (1983-1984)
    Masquerade – serie TV, 13 episodi (1983-1984)

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  • Claudio

    15 Dicembre 2021 alle 22:48

    È una serie che ho visto in Italia negli anni 80 e che ricordo bene. Vinnie Barbarino non aveva particolari collegamenti con Tony Manero neppure nella versione italiana, il doppiaggio mi pare trasmettesse fedelmente l’idea di un ragazzone belloccio e poco sveglio, una specie di Joey Tribbiani ante litteram. La risata di Horshack era eccezionale, memorabile.

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    • Evit

      15 Dicembre 2021 alle 22:58

      Grazie, qualcuno su Facebook mi ha confermato la stessa impressione, evidentemente chi ha lavorato all’adattamento non sapeva come se lo sarebbero “venduto” alla Rai e ci hanno lavorato da veri professionisti. E mi dicono che al momento lo danno su un canale regionale in Campania.

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  • SAM

    19 Dicembre 2021 alle 11:58

    Dò il mio piccolo contributo : questa serie l’ho vista negli anni 90 sul circuito reti regionali lombarde Italia8/Amica 9/Italia7 ( che al tempo replicavano gli scarti Mediaset) e Kotter aveva la voce di Dante Biagioni.
    Altro non ricordo.
    Sicuramente la Rai non ha mai usato i doppiaggi Mediaset : ogni volta che potevano , entrambe le compagnie preferivano ridoppiare piuttosto che usare i doppiaggi dell’ altra ( specie nei cartoni animati).
    Mi ricordo che Italia 7 fece la serie dei Munsters e anche lì notai che c’erano due doppiaggi che si alternavano da un episodio all’ altro.
    Anche in quel caso la Rai doppiò solo una selezione di episodi poi completata da Mediaset ?

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