Blog tour: 30 anni dall’uscita italiana di Aliens

L’apprezzamento dei miei due articoli, uno sull’adattamento di Alien (1979) e un altro su Aliens – Scontro finale (1986), da parte dei fan della serie mi ha trascinato nella celebrazione congiunta con altri blogger per il trentennale (proprio oggi) dell’uscita italiana di Aliens di James Cameron. Prima di fare il tour di raccomandazioni, una breve nota.

Aliens, i fan e io – lo scontro finale

Action figure di bishop dai giocattoli di AliensIl mondo si divide in due categorie, quelli che amano di più Alien di Ridley Scott e quelli che amano di più Aliens di James Cameron; io sto tra i primi ma mentirei se non vi dicessi di aver destinato centinaia di ore a ripetute visioni anche di Aliens.
Per me Aliens però è il genere di film da amare in segreto, senza dichiararlo in pubblico, per paura di trovare altri fan… perché il fan di Aliens, diciamocelo, è di solito un po’ squilibrato, tipicamente possiede una cornucopia di statuine dei personaggi del film, orride mani stupratrici sugli scaffali, spesso anche in forma di peluche, DVD della saga contenuti in aberranti cofanetti raccogli-polvere a forma di alieno, magliette nere con ristampe di Giger con cui si presenta la domenica a pranzo dai nonni e non si fa mancare neanche il pupazzetto con la testa a molla sul cruscotto dell’automobile. I più hipster collezionano anche le action figures dei primi anni ’90, quelle della Kenner che dovevano uscire insieme al cartone animato poi cancellato ma che ci ha portato personaggi assurdi come Bishop che praticamente è un Terminator con il mitragliatore da Predator.
I peggiori poi si vestono da alieno o da marines.

Infine ci sono quelli come me che segretamente sognano tutto ciò e snobbano i precedenti ma si fanno tutte le foto possibili e immaginabili quando vedono uno in costume oppure i gadget del film.

Tali individui, i più malati, sono gli stessi che poi acquistano costosi orologi vintage della Seiko e ancor più rare scarpe della Reebok di serie limitatissime… ma mi dicono che dovrei parlare di altri blogger e dei loro articoli a tema Aliens quindi iniziamo questo blog tour innanzitutto con una bella auto-celebrazione, ovvero con i miei scritti riguardanti questo film:

  • Il mio articolo sull’adattamento italiano di Aliens (1986), corredato dei tipici fumetti…

  • …e l’episodio della serie “critica alla critica”, datato ma sempre valido, con la più celebre fonte di recensioni vaticane (“Segnalazioni cinematografiche”) in cui l’autore descrisse Aliens di James Cameron come mortalmente noioso e ripetitivo.

Il blog tour celebrativo: 30 anni di Aliens

Si passa dunque ad altri blog con Italian Pulp Movie Posters – Locandine italiani d’annata dove il blogger Lucius Etruscus ci porta una storica rassegna di ritagli di giornale dell’epoca. Eccone un esempio dal titolo in puro stile cronaca locale:
aliens-1986-07-20
Non sarei io se non vi facessi notare la stupidità del titolo di questo pezzo, per come è scritto potrebbe far intendere che una donna, particolarmente avversa al film Aliens, si sia armata e abbia fatto il diavolo a quattro per protestare contro il film. Avrà sparato ad un’anteprima?

Sempre Lucius nel suo Il Zinefilo ci porta una reclame del film registrata nel 1992, oltre ai suoi ricordi personali.

Ci spostiamo dunque ad un altro blog che mi suggeriscono, il Cumbrugliume, dove, con l’articolo ri-escono dalle fottute pareti!, l’autore invita alla riscoperta di questo grande classico.

Non manca in questo tour un articolo del critico cinematografico più tronfio del web, il Gerliotti, su Il Gerliotti – Il cinema ripensabile [link qui].

E come ciliegina sulla torta vi consiglio l’approfondimento di Cassidy sul suo blog La Bara Volante, che ormai è patria delle migliori retrospettive sui film di tre decadi fa.


Scopri di più da Doppiaggi italioti

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Ex-docente, blogger bilingue con il pallino per l'analisi degli adattamenti italiani e per la preservazione storica di film. Ora dialoghista per studi di doppiaggio.

29 Commenti

  • Lucius Etruscus

    24 Settembre 2016 alle 09:42

    ahaha m’hai fatto morire 😀 Nel cuore appartengo alla seconda categoria, fosse per me dormirei nell’immondezzaio di Newt e mi sposterei solo con l’APC dei marines, ma quello che mi frena sono due cose: 1) tutto il materiale che citi è sempre stato introvabile in Italia, e ciò è buono perché così ho evitato tentazioni; 2) tutto il materiale che citi costa uno sproposito, e quindi idem come sopra.
    Insomma, se fossi stato ricco o figlio di ricchi ora terrei Sigourney Weaver incatenata in casa a ripetermi le battute del film, mentre io sono vestito come Hicks, ma mi devo accontentare di film, fumetti e libri 😛
    P.S. Una volta ho conosciuto un tizio che scriveva racconti erotici con Newt protagonista. Un po’ imbarazzato gli ho chiesto se almeno nel suo “universo narrativo” Newt avesse raggiunto i 18 anni… mi ha risposto di no. Al che l’amicizia si è molto dileguata… Secondo te quale categoria aliena possiamo attribuire a quel tizio? 😀

    Rispondi
  • AndreaGnarluz

    24 Settembre 2016 alle 09:55

    quella sul cartone mai fatto di Aliens e del Bishop-Rambo mi mancavano proprio! Ora mi immergo nella ricerca di ulteriori informazioni su queste ed altre amenità sul mondo alieno

    Rispondi
  • AndreaGnarluz

    24 Settembre 2016 alle 10:02

    secondo me, Il massimo dello squilibrio per un fan di Aliens sarebbe crearsi delle rudimentali mitragliatrici sparacarta (come quelle che si vedono nella versione estesa) e piazzarsele a guardia della loro stanzetta contro eventuali intrusioni dei genitori-alieni

    Rispondi
    • Lucius Etruscus

      24 Settembre 2016 alle 14:24

      Che invidia non averlo mai visto, all’epoca. L’ho ritrovato nelle raccolte MAME che giravano sul finire degli anni Novanta, ma ormai non avevo più la pazienza per lo stile Arcade. Ho lo stesso una raccolta di giochi alieni, ma giusto per collezionismo malato 😛

      Rispondi
    • AndreaGnarluz

      24 Settembre 2016 alle 15:42

      La musica del gioco era un portento per quel periodo (1990) ed io, all’epoca dodicenne, m’impegnavo nel gioco ancora di più quando partivano i pezzi dedicati ai vari scenari…..300 lire un gettone e vai di lanciafiamme contro lo Schifo proveniente dallo spazio profondo!

      Rispondi
  • cumbrugliume

    24 Settembre 2016 alle 10:55

    Il pupazzetto con la testa a molla sul cruscotto IO LO VOGLIO! Anzi, andrò a Lucca Comics apposta per cercarlo. (perché esiste, vero? Non mi hai illuso, vero?)
    Grazie per gli articoli, divertentissimi e super informativi!

    Rispondi
  • Cassidy

    24 Settembre 2016 alle 13:26

    Ma sai che credo di non avere nemmeno un gadget di Alien a casa? Ho solo una maglietta, che per altro ho vinto, quando è uscito il cofanetto con i quattro film. Nera, davanti ha la scritta “Need hug?” e dietro il logo di alien, una cosa minimale. Arrivo a casa, la indosso per provarla, e sulla pancia sento una roba strana, mi tolgo la maglietta, la rivolto su se stessa, e scopre che stampato dentro, c’è un facehugger, che con le sue zampette in rilievo ti abbraccia. E’ una delle mie preferite 😉
    Mi sa che hai ragione su quella cosa dei fan di Cameron e di Aliens non tutti finiti, io rientro nella categoria 😉 Cheers
    P.S. L’Elmetto con su scritto “Press” vince tutto!

    Rispondi
    • Lucius Etruscus

      24 Settembre 2016 alle 14:28

      Nooo il facehugger inside è GENIALE! Purtroppo anch’io non ho mai trovato alcun tipo di materiale alieno: le poche cose che ho sono di importazione. Da poco ho trovato l’alieno con cui ho eseguito il “servizio fotografico” pubblicitario, ma non mi lamento: essendo io un malato collezionista, meno tentazioni ho meglio è 😛

      Rispondi
  • Cassidy

    24 Settembre 2016 alle 14:44

    Infatti è una gran trovata, pensa che vicino al cinema avevano messo un, tipo camioncino dei gelati, con su scritto “ALIEN”, e regalavano queste t-shirt, ovviamente mi sono precipitato solo sulla base della scritta sulla fiancata 😉 hai ragione, le tentazioni ci sono, ma costano, costano un sacco! 😉

    Rispondi
  • AndreaGnarluz

    24 Settembre 2016 alle 15:48

    Dal punto di vista collezionistico, della saga di Alien, il massimo che vidi su ebay fu una replica di una regina aliena appena nata dentro un contenitore da laboratorio (credo che fosse tratta da Alien La Clonazione). Una roba sobria da tenere in salotto, ahahha

    Rispondi
  • Riccardo

    24 Settembre 2016 alle 16:00

    Azz, trent’anni! Ricordo come oggi quando lo vidi in sala nel ’86, e mi sembrò così noioso – come dice l’autore di quella lungimirante recensione d’epoca – che io e i miei amici restammo in sala per il bis.
    Caso più unico che raro (direi assieme a L’Impero Colpisce Ancora) di seguito cinematografico che riesce a stare nel solco del capostipite senza ricalcarlo, espandendone l’universo e assumendo un’identità tutta sua, tanto che alla fine risulta imparagonabile col primo episodio. Due capolavori, collegati tra di loro ma ognuno con una vita propria.
    Per me è tranquillamente il miglior dramma d’azione mai girato, con una sceneggiatura da manuale del cinema.

    Rispondi
      • Riccardo

        25 Settembre 2016 alle 13:29

        In sala fu un’esperienza unica in effetti, la combinazione tra un film praticamente perfetto e il fatto che allora – nonostante sfogliassi a occhi sgranati le mitiche riviste americane dedicate al cinema fantastico come Cinefantastique, Starlog, ecc. – non ci fossero state molte anticipazioni su trama o altro.
        Così, senza sapere niente, quando Burke rivela a Ripley che è stata 57 anni alla deriva nello spazio, in sala eravamo tutti davvero sotto shock 😀 Quando gli alieni escono dalle fottute pareti e azzerano di colpo il manipolo di tostissimi marine a cui ti sei già affezionato, in uno dei più memorabili “punti centrali” nella storia della sceneggiatura, io avevo le mani nei capelli. E poi la rissa finale fra madri incazzate, qualcosa che immagini e speri di vedere già quando all’inizio del film entra in scena il favoloso “elevatore” giallo, e Cameron mantiene alla grande la promessa.
        Sensazione finale: quella di aver fatto un incredibile giro in orbita, andata e ritorno. L’impressione netta di un film con un paio di marce in più, anche in un periodo in cui i solidi film di genere non mancavano e il grande cinema d’intrattenimento non prendeva per i fondelli lo spettatore come spesso capita oggi.

    • Lucius Etruscus

      25 Settembre 2016 alle 11:19

      Malgrado negli anni Ottanta io bazzicassi abbondantemente i cinema – non mi scappava nulla con Bud Spencer, ma anche Ghostbusters, Wargames e vari big dell’epoca – purtroppo avevo il vincolo dell’accompagno e quindi gli horror erano fuori discussione. A 9 anni c’era voluta tutta la mia energia per riuscire a convincere i miei a portarmi a vedere E.T., convinti che mi avrebbe messo paura, pensare che a 12 mi avrebbero portato a vedere Aliens era davvero impossibile. (Comunque ne ignoravo l’esistenza fino almeno all’89) Però mio padre mi portò senza problemi a vedere “Il sommergibile più pazzo del mondo” 😀
      L’unico Alien che ho visto su grande schermo è il terzo: il quarto proprio non me la sono sentita di buttare i soldi per il biglietto…

      Rispondi
  • Fra X

    2 Giugno 2017 alle 17:56

    Il primo secondo me è soprattutto regia mentre il secondo soprattutto narrazione! Mazza in 57 come ci hanno messo ad evolversi i computer. Da noi sono bastati pochi anni all’ epoca. XD

    Rispondi

Rispondi