• TITOLI ITALIOTI (8^ puntata) – Film di Schwarzenegger

    Faccia di Schwarzenegger che si gonfia su marte in Atto di Forza

    Non so come mai Schwarzenegger attiri tanti titoli italioti ma di fatto molti dei film in cui ha recitato hanno subito cambiamenti più o meno importanti nel titolo. Il primo non può che essere…

    Total Recall ⇒ Atto di forza

    Questo va oltre la mia umana comprensione, se qualcuno può illuminarmi sul significato di “atto di forza” e di come questo si lega alla trama del film in questione, per favore, si senta in DOVERE di scriverlo in un commento. Non dico che questo film si dovesse chiamare “Adesso ricordo perfettamente”, sarebbe quanto mai balzano, però insomma “atto di forza” è sempre sembrato molto (troppo) generico e campato in aria.
    Per la cronaca, in inglese “to have a total recall” significa appunto “ricordarsi perfettamente” qualcosa, è un qualcosa che ritorna in mente.

    Red Heat Danko

    Direttamente il nome del personaggio interpretato da Schwarzy, un poliziotto russo.
    Red Heat ha il doppio (forse triplo) significato di “calore intenso” (incandescente) e di “collera/rabbia rossa” (con “rosso” inteso come comunista) e infine l’ultimo ma più significativo in questo caso, quello di “heat” usato nei film polizieschi. Quando la polizia non dà tregua ai criminali si parla di “heat” da “turn up the heat”, l’alzare la fiamma, in italiano parleremmo forse di pressione. Del resto è il motivo per cui Heat – La sfida di Michael Mann si chiama così. In italiano il titolo è molto più sbrigativo: DANKO! Nato stanco.

    Raw Deal ⇒ Codice Magnum

    Il titolo originale Raw Deal è così generico che praticamente qualsiasi paese al mondo si è sentito di doverlo cambiare in qualche modo: in Francia “Le Contrat”, in Argentina “Triple Identidad”, in Portogallo “O Massacre”, in Venezuela “Fuego Brutal”, in Brasile “Jogo Bruto” (gioco duro). Tutto questo suggerisce che si tratti di un generico action movie pieno di sparatorie, violenza gratuita e Schwarzenegger nel mezzo. Di fatti è proprio così.
    Raw deal è traducibile come un trattamento ingiusto o brutale.

    Red Sonja ⇒ Yado

    Il titolo dà importanza al personaggio di Schwarzy (Yado) che invece in questo film è secondario, la protagonista è appunto “Sonja la Rossa”. Non mi sorprenderebbe se lo avessero chiamato “Conan 3”, essenzialmente il personaggio è in tutto e per tutto Conan, ma con un nome diverso per una questione di diritti. Doppio imbroglio però perché in inglese il personaggio di Schwarzy non si chiama neanche Yado ma Kalidor, è stato trasformato in Yado nella versione italiana (a me ricorda solo “Yoda”, non so voi).

    The Running Man ⇒ L’implacabile

    Titolo italiano tanto epico quanto immemorabile. L’implacabile potrebbe applicarsi praticamente a qualsiasi film d’azione con Schwarzenegger. Per qualche motivo non ne ho mai sentito parlare fino agli anni 2000 quando è cominciato a ricomparire in TV. Se vi piace Atto di forza allora forse vi piacerà anche L’implacabile, film tratto da un romanzo di Stephen King (The Running Man appunto) pubblicato in Italia come “L’uomo in fuga”, che non mi pare un brutto titolo. Perché abbiano optato per “L’implacabile” rimane un mistero. Suonava bene, immagino.

    Jingle All The Way ⇒ Una promessa è una promessa

    Perduto il riferimento al Natale (della canzone “Jingle Bells”, quindi letteralmente un jingle “fino in fondo”), questo titolo italiano si concentra nel farci capire che il film si basa sul mantenimento di una promessa che è certamente attinente al film sebbene si perda un qualsiasi riferimento alla festività che mette in moto la trama.

    End of Days Giorni contati

    La fine dei giorni” evidentemente faceva schifo, con questo titolo sarebbe stato chiaro anche il riferimento biblico che poi è esattamente il titolo originale visto che in questo film Schwarzenegger combatte Satana stesso (con la sua Glock 9 millimetri, l’unica battuta memorabile del film). Un’alterazione abbastanza superflua.

    Kindergarten Cop ⇒ Un poliziotto alle elementari

    Il titolo contiene un errore abbastanza grande, il film infatti non si svolge alla scuola elementare ma all’asilo. Kindergarten difatti si traduce come “giardino d’infanzia”. Forse “Un poliziotto all’asilo” sarebbe stata la traduzione più adatta. (Grazie a chi me l’ha segnalato.)

    The Expendables ⇒ I mercenari

    Tra gli ultimi film in cui appare Schwarzy. Certamente mercenari non è scorretto ma la parola “expendables” sicuramente allude al fatto che siano anche sacrificabili, particolare non da poco. Magari “I sacrificabili” poteva funzionare ugualmente, chi sa! Silvestro Stallone torna alla regia… dopo “Rocky Balboa” e “John Rambo” (in America intitolato solo “Rambo” visto che il loro primo Rambo è conosciuto come “First Blood”).
    Nota curiosa I mercenari Stallone è stato nominato ad un Razzie Award come “regista peggiore” (ma non ha vinto).

  • Campagna Anti-Ridoppiaggio

    www.ciakhollywood.com

    Mi permetto di dedicare lo spazio di oggi a questo sito web (tra l’altro già inserito nella lista dei miei link) che si fa promotore di una campagna anti-ridoppiaggio; una questione, quella del ridoppiaggio, di cui ho già parlato in precedenza.
    L’immagine vi collega direttamente al sito web (basta cliccarci sopra) dove troverete una lista di tutti i film pubblicati in DVD o Blue-Ray con un nuovo doppiaggio in italiano. Inoltre dalla pagina “videodoppiaggi” avrete accesso ad estratti video pubblicati su youtube in cui potrete sentire la differenza tra i doppiaggi originali e quelli nuovi.
    Questa campagna sostiene che (cito testualmente) “se esiste il vecchio doppiaggio d’epoca” si pretende “che nei DVD in commercio vi sia quella traccia e non un nuovo doppiaggio che ne modifichi anche il contenuto stesso dell’opera cinematografica!
    E aggiungo, se proprio vogliono ridoppiare un film per avere un audio 5.1 o comunque di qualità maggiore, che almeno lascino anche la vecchia traccia audio, fosse anche MONO!

  • TITOLI ITALIOTI (7^ PUNTATA) – Fritto misto da Jaws a Home Alone

    Foto di Giovanni Agnelli e il figlio Edoardo con vignetta che legge il silenzio degli agnelli

    Continua la rassegna di titoli di film completamente alterati nella loro traduzione italiana, ciascuno con un mio breve commento. Non si tratta sempre di alterazioni necessariamente sbagliate o non benvenute, ma certamente interessanti nel loro essere diverse.

    Altri titoli italiani completamente alterati

    The Sound of Music ⇒ Tutti insieme appassionatamente
    Praticamente un titolo da karaoke.

    Citizen Kane ⇒ Quarto potere
    Ovvero il potere che hanno i mass media nell’influenzare l’opinione pubblica; un titolo “abbastanza” attinente con il tema del film (l’uso delle virgolette su “abbastanza” è necessario). Questo è forse tra i titoli oggi più datati visto che gli italiani nati negli ultimi vent’anni non hanno familiarità con la locuzione “quarto potere”, un concetto sociologico che è andato gradualmente scomparendo dalla cultura popolare italiana (quarto rispetto agli altri tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario).
    E la soluzione di una traduzione diretta? È anche difficile immaginare con occhi moderni il problema che sarebbe stato posto nell’Italia degli anni ’40, ’50 e anche ’60, da un titolo tradotto in maniera diretta: “Cittadino Kane”. Vista la conoscenza della lingua inglese all’epoca, sarebbe stato quasi automatico per alcuni cadere nella facile battuta del “Cittadino cane”.
    Un titolo così oggi la distrubuzione italiana lo avrebbe lasciato come “Citizen Kane”, ne sono sicuro, titolo inalterato in nome dell’italica grettezza del “tanto si capisce”.

    THX-1138 ⇒ L’uomo che fuggì dal futuro
    Ho capito che si tratta di un film di fantascienza ma il protagonista non ha una macchina del tempo e non fugge “dal futuro”.
    Il titolo è da intendersi in senso lato, ovviamente. Robert Duvall (il nostro “uomo” protagonista) infatti fugge dalla società oppressiva che nel futuro si è venuta a creare. Il titolo italiano fa riferimento al film del 1960 “L’uomo che visse nel futuro”, a sua volta basato sul romanzo “La macchina del tempo” di H. G. Wells. Insomma autocitazionismo tra titolatori italiani.
    Il titolo originale di George Lucas ha dato poi il nome al sistema audio “THX” brevettato dall’azienda Lucasfilm e “THX-1138” lo ritroviamo nella targa dell’auto gialla di uno dei protagonisti di American Graffiti, sempre di Lucas.
    La trasposizione letteraria del film, scritta da Ben Bova e pubblicata in Italia da Urania nel 1979, lascia il titolo originale “THX 1138” anche in italiano, così perdendo contatto diretto con il titolo del film distribuito nelle nostre sale.

    The French Connection ⇒ Il braccio violento della legge
    Erano gli anni ‘70 e in Italia certi termini andavano di moda, certo si capisce che è un poliziesco però potevano impegnarsi di più. È un titolo così generico che si potrebbe adattare a molti film di quell’epoca, qualsiasi film dell’Ispettore Callaghan potrebbe essere intitolato “Il braccio violento della legge”. Il titolo in inglese ha senso poichè la trama ruota intorno ad un traffico di droga dalla Francia agli Stati Uniti, quindi c’è un collegamento (o un nesso) con la Francia, un “nesso francese” per così dire. Non voglio certo dire che “Il nesso francese” sarebbe stato un titolo migliore o anche proponibile, dico solo che “Il braccio violento della legge” è proprio uno di quei titoli creato appositamente per attrarre la gioventù rivoluzionaria italiana degli anni ’70 al cinema illudendoli con un titolo che “sa di film impegnato” e invece… tiè, giovani rivoluzionari, vi beccate un normalissimo (seppur eccellente) poliziesco e niente restituzione dei soldi del biglietto!

    In un episodio dei Simpson, Homer diventa uno spietato critico gastronomico e tutti i ristoratori si mettono d’accordo per farlo fuori. Lo chef francese che gli prepara una ciambella avvelenata possiede una bancarella che si chiama “The French Confection”, una citazione passata ovviamente inosservata al pubblico italiano.

    The Texas Chainsaw Massacre ⇒ Non aprite quella porta
    Uno spettatore poco avveduto potrebbe immaginarsi un film basato sulla presenza di un mostro in soffitta o in una stanza specifica di una casa. Forse avrebbe avuto più senso chiamarlo “Non entrate in quella casa”, ma del resto, a film di serie B titoli di serie B, come è giusto che sia (sigh!).
    Da questo film è nato un vero e proprio filone di titoli italioti che iniziano per “Non aprite“: si va da “…quel cancello” (The Gate), a “…quell’armadio” (Monster in the Closet), a “…quella tomba” a dozzine di altre varianti e loro eventuali seguiti.

    Death Wish ⇒ Il giustiziere della notte
    Qui il titolo italiano non stona per niente con il film, il titolo originale deriva da un’espressione idiomatica della lingua inglese “to have a death wish” (letteralmente “avere un desiderio di morte”, potremmo anche pensarla come “istinti suicidi” o più ironicamente “essere votato alla morte”) ma proprio in quanto espressione idiomatica non dovrebbe mai essere tradotta alla lettera. L’idiomatico “death wish” corrisponde banalmente al nostro “te le cerchi?” ed è chiaro che nella nostra lingua non sarebbe facile trasformarlo nel titolo di un film (immaginate un “Te le cerchi 2”, “Te le cerchi 3”, “Te le cerchi 4: adesso mi prudono le mani”).
    Nel film il protagonista si aggira nottetempo nei posti più malfamati della città e non vede l’ora di incontrare qualche criminale così da avere la scusa per ucciderlo e vendicarsi in qualche modo di quello che una banda di teppisti ha fatto a moglie e figlia. Di giorno è invece un rispettabilissimo architetto, architetto di giorno, giustiziere di notte insomma. Quindi il “giustiziere della notte” è più che mai azzeccato come titolo.

    Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl ⇒ La maledizione della prima luna
    Per qualche motivo preferisco il titolo nostrano che lo vorrebbe un film “a sé” non minacciato da orrendi seguiti (che invece arrivarono e altri sicuramente ne arriveranno in futuro). Per me la serie poteva fermarsi al primo episodio, l’unico carino a mio parere.

    Airplane! ⇒ L’aereo più pazzo del mondo
    Avrebbe funzionato altrettanto bene “Aeroplano!” come titolo italiano? Forse no, o almeno, non con la stessa immediatezza. Che dire dunque, ce lo teniamo così.
    Come ho già fatto notare in un mio precedente articolo, dal successo di questo film abbiamo avuto anche il successo della parola “Pazzo” nei titoli di film demenziali: il titolo del secondo “Aereo” è ancora più pazzo, letteralmente.

    Falling Down ⇒ Un giorno di ordinaria follia
    Splendido titolo italiano con tanto di ossimoro finale (ordinaria follia), in confronto il titolo originale è molto più diretto facendo riferimento con il suo “falling down” ad una “discesa” nella follia, al deterioramento di una condizione, in questo caso mentale.

    Slicence of the Lambs ⇒ Il silenzio degli innocenti
    Certo “Il silenzio degli agnelli” sembra più il titolo di un film sui segreti della FIAT, però chi sa, magari ci saremmo abituati ugualmente, dopotutto se ci siamo abituati subito anche a titoli del calibro di “Per favore non toccate le vecchiette” (titolo originale: The Producers)!
    Inutile dire che il titolo del film si rifà prima di tutto al titolo tradotto del romanzo di Thomas Harris, quindi è una scelta editoriale più che di distribuzione cinematografica ed ha senso che anche al cinema sia arrivato con lo stesso titolo del romanzo.

    To Kill A Mockingbird ⇒ Il buio oltre la siepe
    “Uccidere un usignolo” o un passerotto, come dicono nel film, è una frase di rilevanza ripetuta un paio di volte e si riferisce al peccato di una morte inutile, il titolo in italiano invece è più metarofico riferendosi al vicino di casa che non hanno mai visto, che non conoscono e che quindi temono. Tuttavia, l’alterazione del titolo, così come per Il silenzio degli innocenti, è da attribuirsi unicamente al romanzo da cui è inspirato, pubblicato in Italia con il titolo “Il buio oltre la siepe” appunto. Sarebbe stato oltremodo scorretto proporne una traduzione diretta.

    Monty Python and the Holy Grail ⇒ Monty Python
    Una scelta del titolo tanto assurda quanto il suo doppiaggio (di cui già parlai precedentemente). Per l’uscita DVD ci hanno fatto la grazia di chiamarlo “Monty Python e il Sacro Graal” ma ancora attendiamo un ridoppiaggio del film, tra i pochi ridoppiaggi veramente necessari.
    Indubbiamente chi lo ribattezzò “Monty Python” per la distribuzione italiana avrà pensato che questo gruppo di comici britannici non avrebbe mai fatto altri film degni di una distribuzione italiana e quindi ci siamo beccati il poco lungimirante “Monty Python” che è come prendere “Tre uomini e una gamba” e rititolarlo “Aldo, Giovanni e Giacomo“, sperando che il trio comico non faccia altri film.

    Aliens ⇒ Aliens – Scontro finale
    Altro titolo poco lungimirante dato che poi sono stati realizzati altri due seguiti diretti; comunque questo film di Cameron avrebbe dovuto davvero essere lo scontro finale, vista la deprimente trama di Alien3 e quell’orripilante film chiamato “Alien: La clonazione”, il cui titolo originale era Alien Resurrection, e se permettete non è la stessa cosa ma in epoca di pecora Dolly immagino che il titolo subito stimolasse la fantasia dei potenziali spettatori.

    Kingdom of Heaven ⇒ Le crociate
    Peccato rovinare un titolo di Ridley Scott con un banale “Le crociate”. Proprio per questo titolo ricordo di non essere andato a vedermelo al cinema, cosa di cui poi mi sono pentito. Non chiedetemi perchè ma trovo il titolo “Le Crociate” altamente riduttivo, sbrigativo, insignificante e fuorviante. Come chiamare “Il nome della Rosa”… “L’abbazia”, oppure “Salvate il soldato Ryan“, chessò, “Lo sbarco in Normandia“. Possibile che non si sia trovato un titolo più significativo anche per il mercato italiano?

    La Boum ⇒ Il tempo delle mele
    Ovviamente! Chi non avrebbe tradotto “La Boum” come “Il tempo delle mele”?
    Qui sforo nei titoli francesi e per terminare lo sforamento cito anche il film di Truffaut “Domicile Conjugal” che è diventato “Non drammatiziamo… è solo questione di corna”. Il tempo delle “mele” ovviamente si riferisce al periodo della giovinezza… anche se di questi tempi, titoli simili non possono che sfuggire la moderna comprensione.

    Home Alone ⇒ Mamma ho perso l’aereo
    Molti italioti odiano questo titolo ma io non lo trovo così drammaticamente sbagliato, tutt’altro. Una traduzione diretta di “Home Alone” sarebbe risultata indubbiamente stravagante per una commedia e adatta più ad un film horror (o a pensar male anche a un film osé). Forse è perché si tratta del primo che io ho visto al cinema ma, cari titolatori di “Mamma ho perso l’aereo“, come disse Ralph Finnes in “Schindler’s List”, io vi perdono. [Aggiornamento: ho parlato approfonditamente dell’adattamento di questo film in Mamma ho perso l’aereo – Il film che nessuno sente il bisogno di chiamare Home Alone, del suo seguito in Mamma ho riperso l’aereo e dei titoli di tutti ma proprio tutti i sequel (veri e apocrifi!) in TITOLI ITALIOTI: Tutti i seguiti di Mamma ho perso l’aereo, veri e non.

    Jaws ⇒ Lo squalo
    Chissà se FAUCI avrebbe funzionato altrettanto bene, forse no ma una cosa è certa… ancor prima di vedere il film, chiunque in Italia sa che il mostro sarà uno squalo. Una rivelazione non da poco! Altro che spoiler. Ma del resto è anche in locandina quindi poco male. Esiste però “Fauci crudeli” (arrivato in America come “Cruel Jaws”), la scopiazzatura italiana firmata da Bruno Mattei. Nel panorama delle scopiazzature e dei titoli ispirati al film di Spielberg esiste anche L’ultimo squalo di Enzo Castellari, questo arrivato negli Stati Uniti con una traduzione diretta “The Last Shark”, perdendo così il legame con quel “Jaws” così familiare alle orecchie americane. In altri paesi è arrivato proprio come “The Last Jaws”, più fedele alle intenzioni.

    Metro ⇒ Uno sbirro tuttofare
    Un titolo bruttarello in entrambe le lingue per motivi diversi. Il “metro” originale non fa riferimento al mezzo di trasporto pubblico metropolitana ma alla polizia metropolitana. Inutile dire che anche in inglese, se non accompagnato da una locandina che mostra un poliziotto, difficilmente risulta un titolo immediato. Il titolo italiano “Uno sbirro tuttofare” sembra più adatto ad una sit-com che altro. Troppo ghiotta sarà stata l’idea di assegnare un titolo “divertente” ad un nuovo film di Eddie Murphy, sebbene la pellicola sia molto più seriosa nelle intenzioni e nell’esecuzione. Eddie Murphy accettò questo ruolo perché voleva fare film più “seri” ed ecco la distribuzione italiana che lo spaccia per l’ennesima commedia murphyiana con quel “tuttofare” un po’ a caso che ancora oggi non so cosa c’entri con la trama del film.
    Il film è carino e largamente dimenticato dopo essere stato obliterato dalla critica e ignorato dal pubblico. Il titolo certo non avrà aiutato.

    Shallow Grave -> Piccoli omicidi tra amici
    Il titolo scelto in italiano è molto carino e indubbiamente indica il genere (commedia nera) ma non possiamo proprio dire di avere avuto l’idea per primi. Infatti è identico a quello francese, Petits meurtres entre amis, che ha preceduto l’uscita italiana di un intero anno, essendo arrivato in anteprima al festival di Cannes. Molto probabilmente ne è stata la diretta ispirazione.
    Il titolo originale significa letteralmente “fossa poco profonda” e si ricollega alla trama dove i personaggi scavano una fossa per nascondere un cadavere, ma essendo loro inesperti in questo genere di cose non la scavano profonda a sufficienza e il cadavere viene ritrovato.
    Complimenti ai francesi… per il titolo italiano. ;D