• Quelle parolacce intraducibili… Motherfucker

    Portafoglio di Samuel Jackson in Pulp fiction con la dicitura Bad Motherfucker

    S. L. Jackson: Adesso voglio che tu guardi in quel sacco, e trovi il mio portafogli.

    Tim Roth: E qual è?

    S. L. Jackson: Quello con la scritta “brutto figlio di puttana”!

    Talvolta lo si è sentito tradotto alla lettera ma per fortuna sono rarissimi i casi in cui “motherfucker” viene tradotto in questo modo. Copioso nei film di Tarantino ma non solo. La celebre frase di Bruce Willis in Die Hard è “Yippee ki-yay, motherfucker” tradotto come “Yippy-ya-ye, pezzo di merda”. Sul portafoglio di Samuel Jackson in Pulp Fiction appare la scritta “BAD MOTHERFUCKER”.

    Questo improperio a dir poco Freudiano non ha una corrispondenza nella nostra lingua e perciò offre una vasta gamma di possibili traduzioni:

    • pezzo di merda
    • stronzo
    • figlio di puttana
    • stronzo figlio di puttana (per aumentare la dose)
    • bastardo
    • etc…

    Qualsiasi insulto italiano sembra quasi un complimento se comparato con il significato dell’offesa originale la quale raggiunge livelli di volgarità impensati e impensabili in Italia.
    In italiano la sacra figura materna non si tocca, ragione per cui non esiste una corrispondenza diretta, è una di quelle parolacce intraducibili, non direttamente almeno, e che quindi è ovvio che cambi da film a film a seconda della situazione, del contesto.

  • Fantasma di nave! (Nave fantasma, 2002)

    insegna dal film Nave Fantasma che legge "cabina di capitano"
    Se c’è una cosa più insopportabile delle traduzioni errate dall’inglese all’italiano questa è l’uso errato dell’italiano nei film americani. L’esempio che mi viene subito in mente è il film “Nave fantasma” (Ghost Ship, 2002) che ebbi la sfortuna di vedere al cinema. In questo film la nave fantasma del titolo è una nave italiana (ispirata al transatlantico Andrea Doria) quindi lo spettatore potrà notare piuttosto di frequente scritte ed etichette in italiano… TUTTE rigorosamente errate, dalla prima all’ultima.

    L’italiano stentato della Nave fantasma

    Perché me la prendo tanto? Beh, dovendo scrivere alcune frasi in italiano, che almeno chiedessero a qualcuno che l’italiano lo sa per davvero, così da evitare obbrobri come “CABINA DI CAPITANO” invece di “cabina del capitano”; una donna che viaggia da sola è descritta nella lista passeggeri come “VIAGGENDO SOLO” (invece che “viaggiando sola” due parole due errori!), suppongo traduzione diretta di “travelling alone”. In italiano al massimo sarebbe stato “viaggia sola” o “viaggia da sola”.

    scritta sul registro di bordo che legge "viaggendo solo", dal film Nave fantasma
    Le assurdità che dobbiamo vedere e leggere in questo film non finiscono qui, abbiamo anche: “GOVERNO DELL’ITALIA” scritto in cima a procedure di emergenza divenute “AVVERTIRE D’EMERGENZA” , date scritte all’americana (“Maggio 19, 1962”), esibizioni canore da svolgersi in “due grande atti” da parte della cantante “diretta da Roma” (invece che “direttamente da Roma” suppongo) “FRANCESCA, LA PIÙ FAMOSA CANTANTE DI CABARET DI’ ITALIA”  (non si capisce tra l’altro come una cantante italiana canti Senza fine con pronuncia all’americana). L’unica parola che sono riusciti ad azzeccare mi pare sia l’insegna che legge “ESTINTORE”.

    foglio che legge avvertire d'emergenza
    Insegna dello spettacolo di Francesca Rettondini

    Anche “ogni notte” non è poi così corretto. “Ogni sera”, “tutte le sere” avrebbe più senso nel manifesto di uno spettacolo canoro.

    Altre frasi poi sono completamente incomprensibili: su di una foto compare la scritta “Cuore (?) della scatole de caricamento” e su di una cartolina (credo di un telegramma) nello spazio per il timbro c’è scritto “Puntello da spedire” (puntello???) e sempre nello stesso documento, in alto, appare la dicitura “NAVE PER PUNTELLO” (la mia mente ritorna subito a Carlo Verdone in Un sacco bello che diceva “Ostello! No Otello!“). Il più “bello” di tutti però è un meccanismo con leva che riporta due livelli “PIGRO” e “MASSIMO” (quei cretini hanno tradotto “idle” come “pigro” invece che “fermo” o “inattivo”).

    Scena della leva che va da pigro a massimo

    Da pigro a massimo!

    carte tradotte male nel film Nave fantasma

    Puntello da spedire

    Mappa della nave con altre traduzioni sbagliate

    Mappe illeggibili.

    Infine… BEWARE OF POISON diventa “VELENO DI ATTENZIONE seguito da “RESISTENZA DI INDUSTRIAL”.

    Tanica di veleno per topi con insegne tradotte male

    Veleno di attenzione!

    L’unico veleno qui è la traduzione, affidata evidentemente a qualche minus habens con un dizionario in mano e che di italiano non sapeva assolutamente niente. Per quanto basso fosse il budget di questo film trovo impensabile che non si potessero permettere di far tradurre quattro cavolate da un traduttore serio. Ma anche un non professionista avrebbe fatto un lavoro migliore per pochi dollari, probabilmente anche gratis! Il “pigro” è imperdonabile… poi così evidente.
    Soltanto pochi dollari, questo sarebbe stato il misero costo da pagare per risparmiarsi la derisione da parte di un’intera nazione (la nostra).

  • TITOLI ITALIOTI #6: Titoli di serie TV cambiati in italiano – Da Beautiful a Una mamma per amica

    La rubrica “titoli italioti” si arricchisce di una nuova puntata dedicata alle serie televisive, il panorama dei prodotti televisivi non manca di titoli italiani modificati, inventati, alterati, a volte scemi. Gli italiani le hanno conosciute con determinati titoli, spesso ignorando il titolo originale. Ecco una lista di alcune di queste:

    The Bold and the Beautiful ⇒ Beautiful

    Ebbene la soap opera più nota in Italia, Beautiful, ha un titolo leggermente diverso in inglese. Non ho idea di chi sia lo sfacciato e chi il bello, ma posso supporre che questi siano titoli onorari alla stregua di “Cesare” o di “Khan” che vengono assegnati ora ad uno e ora ad un altro personaggio. Ormai il titolo italiano è così celebre e noto alle orecchie che se dovessi scegliere non potrei che preferirlo, tanto comunque la serie resta una cagata pazzesca.
    Scherzi a parte il titolo originale può essere tradotto come “I belli (beautiful) e gli audaci (bold)”. Anche la famosa sigla di apertura è invenzione completamente italiana, composta da Roberto Colombo e usata dal 1990 al 2011. La sigla originale invece inizia con degli elefanti incazzati.

    Gilmore Girls ⇒ Una mamma per amica

    Un titolo a prima vista un po’ sciocco che però gioca sullo stesso senso del titolo originale, ovvero una ex ragazza-madre e il suo rapporto di amicizia/intesa con la figlia adolescente. Le ragazze Gilmore diventano quindi “una mamma per amica”. Sciocco ma equivalente. Dall’estero potrebbero dirci che gli italiani non perdono mai occasione di infilare la mamma ovunque.

    Ne esistono moltissimi altri di titoli di serie TV completamente alterati in italiano, specialmente nel periodo anni ’80-’90 quando ancora non era di moda lasciare i titoli originali, così abbiamo “Family Matters che diventa “Otto sotto un tetto” (certi che i protagonisti non sarebbero aumentati o diminuiti nel tempo?), “Knight Rider” in Italia è “Supercar” (indubbiamente un auto molto speciale), “Dr. Quinn Medicine Woman” diventa molto genericamente “La signora del West” con nessun accenno al fatto che sia una dottoressa, ma indubbiamente capiamo che è ambientato nel “West”. Perché non chiamarla “La dottoressa del West”?

    Murder, she wrote” è la famosa “Signora in giallo”, titolo che ormai definisce per estensione anche l’attrice Angela Lansbury. Il significato del titolo originale è molto semplice e allo stesso poco “titolistico” in italiano e si potrebbe tradurre in modo diretto come “Omicidio!”, scrisse, come se fosse il passaggio di un romanzo giallo, chiaramente di difficile resa in italiano e improponibile con una traduzione diretta.

    The Crosby Show” sono “I Robinson” in italiano, mentre la famiglia in originale fa Huxtable di cognome. “Roseanne” diventò “Pappa e Ciccia”. Questa serie ha una caratteristica curiosa: in italiano Roseanne si chiama Annarosa e parla napoletano, una scelta presente soltanto nel doppiaggio e non in originale, ma non nego che all’epoca questa scelta funzionasse particolarmente bene.

    The Wonder Years” inspiegabilmente si chiama “Blue Jeans”, da non confondersi con “Genitori in Blue Jeans” che originariamente si chiamava invece “Growing Pains”… i blue jeans andavano proprio di moda nei primi anni ’90!

    Home Improvement” è in italiano “Quell’uragano di papà” (il titolo originale si notava comunque nella sigla) e “Fame” diventò ottimisticamente “Saranno famosi”, anche se nessuno di loro lo diventò per davvero nella vita reale, il titolo italiano gli avrà portato scalogna.

    Altre serie, piuttosto sconosciute al giorno d’oggi, ebbero addirittura il “privilegio” di ricevere più di un titolo, ovvero di essere trasmesse in Italia prima con un titolo e poi successivamente con un altro totalmente differente. Tra le tante, la più famosa è certamente “Diff’rent Strokes” (dal modo di dire “different strokes for different folks” che io mi azzarderei a tradurre come “ognuno ha i suoi gusti”, ma sicuramente ci saranno altri detti italiani simili) che è andato in onda prima con il titolo di “Harlem contro Manhattan”, poi come “Il mio amico Arnold” e infine ridotto semplicemente ad “Arnold”, che col tempo divenne l’evidente protagonista della serie. Triplo nome dunque per Different Strokes.

    La tendenza ultimamente è invece quella di lasciare i titoli originali, a volte una scelta saggia (quando associata ad un sottotitolo esplicativo per i non-anglofoni, per esempio “Cold Case – Delitti irrisolti” e “CSI – Scena del crimine”) altre volte un po’ meno: ad esempio faceva troppa fatica tradurre titoli come “The Big Bang Theory” o “The Prisoner”, remake della serie “Il prigioniero” degli anni ‘60? Purtroppo è difficile avere una via di mezzo e ci potremmo domandare (forse rabbrividendo) come 30 anni fa avrebbero potuto tradurre titoli come “Medium” (“Premonizioni” o “La mamma che vede il futuro”?), X-Files (“Gli Archivi del mistero”, “Gli investigatori del mistero”?) o The Mentalist (di cui è difficile anche immaginare una traduzione stile anni ’80).