Anche questa settimana devo ringraziare Antonio Luca De Tomaso per aver inviato la titolazione italiana di un grande classico del cinema: Io ti salverò (Spellbound, 1945) di Alfred Hitchcock.
I crediti provengono dalla collana di VHS “Le Bellissime” (1991) de L’Espresso Cinema.
Il film è ispirato al romanzo The House of Dr. Edwardes (1927) di Frances Beeding (pseudonimo collettivo usato da Hilary St. George Saunders per i thriller scritti con John Palmer), giunto Italia solamente nel 2015 grazie a Il Saggiatore. Il romanzo è la storia drammatica di uno psicopatico portato in manicomio dove però anche alcuni medici sono pazzi: probabilmente tra i progenitori dell’abusato genere “Chi è il vero matto?” usato da infiniti film e purtroppo attivo ancora oggi.
Una curiosità riguardo al coinvolgimento dell’attore protagonista ce la racconta il saggio biografico Gregory Peck (The Films of Gregory Peck, 1984) di John Griggs (Gremese Editore 1984):
Quando si accorse che quasi tutte le principali case di produzione cinematografica stavano cercando di accaparrarsi Gregory Peck, David O. Selznick, l’uomo che gli aveva opposto il primo rifiuto a Hollywood, riconsiderò il suo gesto e decise di offrire egli stesso un ingaggio alla nuova celebrità. Anni dopo, Katharine Brown, che per prima aveva sottoposto Gregory Peck all’attenzione di David O. Selznick, osservò che l’autore «era costato al produttore circa quattro volte la somma che avrebbe pagato all’inizio».
Il leggendario Selznick, che contava tra i suoi maggiori successi cinematografici Pranzo alle otto, David Copperfield, Le due città, È nata una stella, Via col vento, Intermezzo, Rebecca, la prima moglie, raramente badava a spese pur di ottenere ciò che desiderava; perciò non perse tempo e per il suo nuovo film giallo ingaggiò due grandi attori. Il film, diretto da un maestro del “thriller”, riguardava un argomento che stava molto a cuore al produttore. Infatti Selznick si era sottoposto per lungo periodo a una terapia psicanalitica che gli era stata d’immenso aiuto. In conseguenza di quest’esperienza positiva, divenne egli stesso un convinto patrocinatore dell’analisi e decise di dividere la sua scoperta con gli appassionati di cinema, sperando di far giungere alle orecchie di tutto il mondo le straordinarie qualità terapeutiche di questa branca relativamente nuova della medicina. Da questo desiderio nacque Io ti salverò.(traduzione di Franca Perugia)
Titoli di testa
Lettere
Titoli di coda
L.
P.S.
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4 Commenti
Andrea87
17 Febbraio 2017 alle 10:27“IL psichiatra” LOL
la prima lettera è in originale?
PS: sarebbe bello scoprire chi fosse il “calligrafo” dei film d’epoca… la grafia sembra sempre la stessa (probabile!). Alla fine, sarebbe da accreditare quasi come una voce!
anche perchè le scene dove si vedevano che scrivevano o inquadravano le mani, dovrebbero essere inquadrature “italiane”… anzi mi immagino durante il doppiaggio mentre reshoottano queste scene!
Lucius Etruscus
17 Febbraio 2017 alle 10:35Infatti sarebbe meraviglioso scoprire gli artisti che “italianizzavano” i film: tipo aggiungere una notizia italiana in un riquadro del giornale lasciato in inglese! (Sì, la prima lettera è lasciata misteriosamente in inglese.)
Probabilmente la psichiatria era ancora materia relativamente “nuova” e l’italiano non si era ancora adattato alle parole che iniziano per “ps”, chissà. Però ancora oggi mi capita di trovare scritto “il pneumatico” quindi penso sia semplicemente una svista dello scrittore…
Antonio L.
17 Febbraio 2017 alle 10:57Vorrei solo rettificare che la VHS da cui ho preso queste immagini non è la versione DeAgostini ma un supporto integrativo a l’Espresso. Se a qualcuno interessa vedere l’immagine del cartonato basta ricercare “Io ti salverò VHS Espresso” su Google.
Lucius Etruscus
17 Febbraio 2017 alle 11:02Ah, avevo capito male: appena posso correggo 😉