• TITOLI ITALIOTI #5: Titoli italiani dei film di Mel Brooks

    Mel Brooks che reagisce alla traduzione dei suoi titoli in italiano

    Una breve rassegna dei film di Mel Brooks dai titoli italiani più stravaganti e certamente degni di nota per coloro che come me amano notare le differenze nella traduzione e nell’adattamento dei titoli.

    The Producers ⇒ Per favore, non toccate le vecchiette (1968, visto italiano nel 1969)

    “I produttori” forse non avrebbe dato molte indicazioni al pubblico italiano riguardo al genere (commedia) del film, e la scelta di questo titolo italiano potrebbe lasciare un po’ stupiti. Di certo è tra le più nominate da chi fa listoni di titoli alterati, come se ci fosse qualcosa di automaticamente sbagliato in un titolo “diverso”. Il titolo italiano di The Producers è molto probabilmente da imputare al successo del film di Polanski Dance of the Vampires , arrivato in Italia nel 1967 come Per favore, non mordermi sul collo!, ma concettualmente la formula del “per favore…” potrebbe trarre origini da un film ancora più vecchio, Please Don’t Eat the Daisies, arrivato in Italia nel 1960 come “Non mangiate le margherite”. È vero, manca del “per favore” (presente invece in inglese con quel “please”) ed è da prendere come un mio piccolo sforzo di immaginazione che non trova conferme da nessuna parte e quindi si tratta di una mia personale supposizione. Qualunque sia la filologia della formula titolistica del “per favore, non…” è innegabile che il titolo per il film di Mel Brooks sia arrivato dopo il successo della commedia vampiresca di Polanski, da indicare come diretto “colpevole”, se colpe vogliamo darne.
    Un film del 2005 ispirato all’omonimo musical “The Producers” è stato intitolato “The Producers – Una gaia commedia neonazista”, così rendendo ancora più dubbio il collegamento con il primo film di Mel Brooks, che in italiano continua a chiamarsi “Per favore, non toccate le vecchiette”.

    Blazing Saddles ⇒ Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974, uscito in italia nel 1975)

    Selle pazze” sarebbe stata un buona traduzione per questo titolo di Mel Brooks? Forse. Indubbiamente però “Mezzogiorno e mezzo di fuoco” è immediato nelle sue intenzioni, senza neanche descriverne la trama si intuisce che si tratti di una parodia dei film western e a tutti gli effetti non esiste titolo più efficace che possa descrivere il film in italiano, bisogna dargliene credito. “Mezzo giorno di fuoco” è il principale film (ma certamente non il solo) di cui viene fatta la parodia in Blazing Saddles, quindi non stona neanche troppo. Alterazione un po’ stravagante dunque ma certamente efficace e, direi, benvenuta.

    Silent Movie ⇒ L’ultima follia di Mel Brooks (1976)

    L’unica follia qui è quella di coloro che hanno dato questo stupido titolo italiota. Sembra quasi voler anticipare qualche gag dello stesso Mel Brooks: “hai visto l’ultima follia di Mel Brooks? No, Mel Brooks ha fatto un nuovo film? E come si chiama? L’ultima follia di Mel Brooks!” (ricordate il dialogo di La pazza storia del mondo in cui Mel Brooks invoca Gesù davanti a Gesù stesso? Concettualmente ci possiamo vedere anche un po’ della gag delle videocassette pirata instantanee di Balle spaziali.
    “Film muto” (traduzione diretta del titolo originale) evidentemente non avrebbe attirato la stessa attenzione ma inventarsi un titolo così assurdo è una cosa che lascia a bocca aperta, addirittura con il nome del regista nel titolo! Una cosa, credo, inaudita. Quando dico il titolo italiano alla mia partner britannica, lei mi ride sempre in faccia e mi dice “strano che non lo abbiano intitolato Il film di Mel Brooks più pazzo del mondo’ !”, il che ci porta al prossimo titolo…

    History of the World: Part 1 ⇒ La pazza storia del mondo (1981, uscita italiana 1982)

    In Italia all’epoca andava molto di moda titolare film comico-demenziali come “pazzi”. Gli esempi più noti sono quelli nella formula del “qualcosa… più pazzo del mondo”, ovviamente originata dal successo dell’aereo più pazzo del mondo del 1980. Da allora, qualsiasi titolo con “più pazzo/a del mondo” era subito indice di demenzialità, fosse quel “qualcosa” un aereo, una storia, un ospedale, un treno, una banca, una banda o di nuovo un aereo… ancora più pazzo! Il titolo in inglese non è da meno però, suggerendo ironicamente la possibilità di successivi sequel… che mai vennero, e mai neanche erano nelle intenzioni del regista. Si tratta piuttosto di una gag titolistica che dal 1981 “trolla” gli spettatori americani. Chiunque abbia conosciuto il film con il suo titolo originale infatti si sarà chiesto almeno una volta nella vita “ma perché, c’è anche una seconda parte?”. Uno scacco matto di Mel al suo pubblico, anzi, lo scacco più pazzo del mondo!

    Robin Hood: Men in Tights  Robin Hood – Un uomo in calzamaglia (1993, uscita italiana 1994)

    Perché in italiano gli uomini in calzamaglia siano stati trasformati al singolare è curioso ma poco interessante. Però è un’alterazione del titolo e non posso non inserirla in questa lista.

     


    Finisce qui la trafila di titoli di Mel Brooks; ho elencato solo quelli ovviamente più stravaganti, molti altri furono tradotti bene o con variazioni minori, come Young Frankenstein che diventa Frankenstein Junior (1975), anche qui con l’obiettivo di farlo risultare subito divertente dall’accostamento inaspettato di “junior” al noto cognome Frankenstein, laddove un “Il giovane Frankenstein” si sarebbe probabilmente mischiato indistinguibilmente tra i tanti parenti dello scienziato di Mary Shelley, dei tanti film (seri) derivativi.

    Certamente alcune scelte di mercato degli anni ’60 e ’70 possono risultare oggi stravaganti, o come delle storpiature di cui non ci libereremo più ormai. Ma a pensarci bene l’unica veramente grave, una vera e propria storpiatura ab eternum diciamo, è soltanto L’ultima follia di Mel Brooks, che sul tavolo della censura arrivò il 29 ottobre 1976 semplicemente come “L’ultima follia” (come è possibile verificare sul sito Italiataglia) ma in locandina ne fu ingrandito la dicitura “di Mel Brooks” al rigo sottostante il titolo così (e questa è una mia plausibile congettura) da creare l’effetto di un titolo unico, “L’ultima follia di Mel Brooks” per l’appunto; da quel momento in poi è sempre stato riportato da chiunque (giornali, dizionari, programmazioni cinematografiche e poi televisive…) come L’ultima follia di Mel Brooks diventandone il titolo ufficiale, tanto che nessuno ha mai sospettato che originariamente il titolo doveva essere diverso, senza quel “di Mel Brooks”. Non che la scemenza del semplice titolo “L’ultima follia” fosse da meno, visto che viene dal voler sfruttare il successo italiano di Frankenstein Junior, di poco precedente, presentando il successivo come l’ennesima follia dello stesso regista.

    Insomma gli ’60 e ’70, si rivelano i decenni più creativi per la titolazione cinematografica e in alcuni casi anche i peggiori.

  • TITOLI ITALIOTI (4^ PUNTATA) – La serie di Die Hard

     

    tutte le locandine italiane della serie die hard una accanto all'altra

    Un capitolo sulle serie di film confuse dalla titolazione italiana non può non passare per Die Hard. Oggi li conosciamo informalmente tutti come “Die Hard – qualcosa” ma non è sempre stato così nella storia della distribuzione italiana di questi film

    I titoli italiani di Die Hard

    Die Hard ⇒ Trappola di cristallo
    Die Hard 2: Die Harder ⇒ 58 minuti per morire
    Die Hard With A Vengeance ⇒ Die Hard – Duri a morire
    Live Free or Die Hard ⇒ Die Hard – Vivere o morire
    A Good Day to Die Hard ⇒ Die Hard – Un buon giorno per morire

    Perché si siano decisi a chiamarlo “duri a morire” solo al terzo capitolo è un mistero. Il titolo del quarto film poi sembra quello di un videogioco (tipo GTA: Vivere o morire). Certo quando chiamarono il primo film “Trappola di cristallo” non avevano idea che la serie sarebbe proseguita così a lungo. Il film era pensato addirittura con un titolo italiano differente, “A un passo dall’inferno”, ed è esistita anche una locandina con questo titolo. [Questa e altre curiosità nel mio approfondimento su Trappola di cristallo.]

    Il titolo “Trappola di cristallo” è probabilmente un omaggio ad un altro film, “Inferno di cristallo“, al quale il regista di “Trappola di cristallo” regala voluti omaggi.

    58 Minuti per Morire poi deriva in realtà dal titolo che il film avrebbe dovuto avere in principio (Die Hard – 58 Minutes) poiché quello era il titolo del romanzo a cui si ispira il film: 58 Minutes di Walter Wager, ovvero il tempo che il protagonista ha a disposizione prima che i terroristi facciano precipitare un aereo. Anche in Belgio, Francia e Canada è conosciuto come 58 minuti per morire.

    La nuova titolazione di Die Hard e i cofanetti incompleti

    Per le edizioni home video i primi due titoli (in mano alla 20th Century Fox) vennero alterati in “Die Hard – Trappola di cristallo” e “Die Hard 2 – 58 minuti per morire, così da dare una continuità e un’immediata riconoscibilità alla serie. Tuttavia il terzo rimane inalterato “Die Hard – Duri a morire” (la cui scelta del titolo non mi ha mai entusiasmato molto in quanto suona un po’ ridondante), questo grazie a Cecchigori e quei suoi cessi di DVD/Blu-Ray con copertine e menù interattivi dall’aspetto amatoriale. Spero che “CG” tolga presto le grinfie da questo 3° film così potremo finalmente avere un cofanetto decente inclusivo di tutti e quattro i film invece di esser costretti ad acquistare un cofanetto contenente Die Hard 1+2+4 e Die Hard 3 separatamente (con copertina vergognosamente scarsa che qualsiasi pirata saprebbe farla meglio).

    Piccola nota finale: anche il primo Die Hard era tratto da un libro, “Nothing Lasts Forever” di Roderick Thorpe (in seguito rinominato “Die Hard”) che, come fan di Die Hard, ho trovato molto divertente da leggere. Esiste anche in italiano, pubblicato da Giallo Mondadori con il titolo di “Nulla è eterno, Joe“.

  • TITOLI ITALIOTI (3^ PUNTATA) – La serie di Mad Max (Interceptor)

    Mad Max e l'auto Interceptor
    Tra le serie di film rese confuse dalla titolazione italiana non può non mancare quella di Mad Max, diventato Interceptor nei primi due film.

    I titoli italiani della serie di Mad Max con Mel Gibson

    1. Mad Max ⇒ Interceptor
    2. Mad Max 2 ⇒ Interceptor, il guerriero della strada.
    3. Mad Max: Beyond the Thunderdrome ⇒ Mad Max – Oltre la sfera del tuono

    Prima di tutto è da chiarire a chi non avesse mai visto il film che Interceptor è l’automobile usata nel film dal poliziotto Max Rockatansky (Mel Gibson) per compiere la sua vendetta finale sulla banda di motociclisti che gli ha ucciso moglie e figlio. Dopo questo evento, Max impazzisce (o si incazza veramente tanto) e viene dunque denominato “Mad” Max quando la sua ultima vittima urla:

    You’re mad, man!

    (“Tu sei pazzo!” nei dialoghi italiani)

    La scelta del titolo italiano è ricaduta sull’automobile “supercarburata”, per molti la vera protagonista del film (e forse anche per i titolatori italiani). Quando però, all’inizio del secondo film, la macchina viene distrutta e a stento la si nota nel terzo, i titolatori alla Warner Bros. senza dubbio si saranno saranno posti qualche domanda… se chiamare o meno quel 3° film “Interceptor – Oltre La Sfera del Tuono” nonostante l’assenza dell’automobile che aveva dato il nome italiano ai due film precedenti. Problemi tutti italiani.

    La scelta di chiamarlo “Interceptor” è esclusivamente italiana. Molti altri paesi hanno optato per lasciare “Mad Max”, in alcuni casi seguito da un sottotitolo esplicativo nella loro lingua, in alcuni casi hanno tradotto anche quel “Mad” (in Slovenia ad esempio il titolo è Pobesneli Max che potete immaginare cosa significhi). Rarissimi i casi di alterazioni complete come in Canada francese con “Bolides hurlants” (secondo IMDb.com) e Portogallo con “As Motos da Morte” (poi successivamente alterato in “Mad Max – As Motos da Morte” con l’arrivo dei successivi capitoli). Insomma è chiaro che Interceptor sia venuto in mente a qualcuno in Italia, probabilmente per venire incontro al gusto italico per le parole inglesi. Ed è un bel titolo… se non venisse vanificato dai seguiti.
    [NOTA: Ho un articolo intero dedicato all’adattamento italiano di Interceptor]

    Del titolo italiano per Mad Max 2, Interceptor, il guerriero della strada, ho una sola vera lamentela: potevano almeno degnarsi di chiamarlo “Interceptor 2 – Il guerriero della strada”, con l’aggiunta del numero “2” per rendere chiaro quale dei due sia il primo e quale il secondo. [Ho recensito anche l’adattamento di Interceptor – il guerriero della strada]

    Arrivati al terzo film erano nella cacca e sono tornati all’originale “Mad Max”: Mad Max – Oltre la sfera del tuono.

    A proposito, mi pare che stiano realizzando un quarto Mad Max. Mi domando se si chiamerà sempre Mad Max o prenderà il nome di un personaggio secondario. Magari per confonderci ancora di più qui da noi si chiamerà “Mad Max 2“.