Una gag inventata da Paul Anderson che viene completamente cancellata in Italia.
Ri-bloggato da Le parole misteriose di Raoul Bova — 30 anni di ALIENS
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Il Ferragosto 2017 è alle porte e servono dei titoli italiani particolarmente estivi: cosa c’è di meglio se non quelli di Laguna blu (The Blue Lagoon, 1980) di Randal Kleiser? Devo ringraziare il lettore Panza per avermi segnalato i passaggi in italiano del film su TV8.
Arriva nelle sale italiane il 22 gennaio 1981 come anteprima, con il lancio vero e proprio dal 29 gennaio successivo. Arriva in VHS RCA/Columbia 1984, ristampato poi nella collana economica “Winners”. Dal 17 settembre 2002 è disponibile in DVD Universal e dal 2 luglio 2010 anche in Blu-ray.
Come già per molti casi mostrati in questa rubrica, il passaggio televisivo – in questo caso su TV8 il 22 luglio 2017 – presenta un’edizione video splendidamente rimasterizzata con titoli italiani che sembrano riscritti ex novo: dubito che questa edizione si possa trovare in home video, ma nel caso fatemi sapere.
Il film lancia il format “storia esotica e pruriginosa con ragazzina bellona discintamente vestita”: questo del 1980 lancia la 15enne Brooke Shields – che però si era già mostrata al mondo con Pretty Baby (1978) – mentre il sequel già dimenticato, Ritorno alla laguna blu (1991), lancia la 16enne Milla Jovovich.
Prima dei moralistici e bacchettoni anni Duemila, con l’evitabilissimo Laguna blu: Il risveglio (2012) dove i giovani attori sono ultra-ventenni e girano col cappotto di lana – il codice etico di questi anni batte di gran lunga quello degli anni Quaranta! – c’era stato il molto più disinibito Tanya’s Island (uscito in Canada sei mesi dopo Laguna Blu) che lanciava la 21enne Vanity, ballerina di Prince e morta il mese prima di lui, ma soprattutto Paradise (1982), che faceva esordire la 19enne Phoebe Cates: per l’occasione l’attrice sfoggiava anche le sue doti canori incidendo come colonna sonora uno dei tormentone di culto degli anni Ottanta.
L.
P.S.
Se simili resoconti vi interessano continuate a seguirci ogni due venerdì qui su Doppiaggi Italioti e vi invito a venire a trovarmi anche sul mio blog Il Zinefilo: viaggi nel cinema di serie Z.
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«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova»: gli italiani (anche quelli che scrivono per l’estero) sono curiosamente convinti che questa frase l’abbia detta Agatha Christie, malgrado non esista alcuna fonte che lo provi. Preferisco crederla una di quelle frasi che entrano così in profondità nell’immaginario collettivo che vengono falsamente attribuite a personaggi famosi. (Tipo la la vendetta che va servita fredda o la Morte a Samarcanda…)
Sfida all’O.K. Corral (1957) era un indizio, Il massacro di Forte Apache (1948) era una coincidenza… ma Cleopatra (id., 1963) è il terzo indizio che costituisce la prova. La prova che in TV possono passare grandi classici interamente rimasterizzati ma con titolazione italiana, probabilmente inserita ex novo.
Purtroppo non so rispondere: se qualcuno avesse una di queste edizioni, spero vorrà condividere il suo sapere…
Presentato in anteprima newyorkese il 12 giugno 1963 ed arrivato nelle sale italiane il 26 novembre successivo (checché ne dica IMDb!), il film appare nei cataloghi VHS della Domovideo (senza data), Fox Video (“Silver & Gold” 1990), San Paolo Audiovisivi (data?) e Fabbri Video (1993).
Purtroppo per motivi misteriosi la mia pen-drive ha registrato “solamente” 3 ore di film – che di suo ne dure circa quindici, più la pubblicità a secchiate di La7! – quindi non è riuscita ad arrivare ai titoli di coda: reputo comunque molto difficile siano apparsi i nomi dei doppiatori o qualcosa di diverso dalla semplice scritta “Fine”…
L.
P.S.
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