• Maratona STAR WARS COME LUCAS COMANDA

    George Lucas patrono della maratona Star Wars come Lucas comanda

    Abbiamo la sua benedizione

    Della saga ri-titolata “Star Wars” e del suo adattamento italiano ho parlato sin dagli inizi del blog, però in maniera frammentata ed erratica. Ho sempre pensato che sulle scelte di adattamento della vecchia saga non ci fosse molto da aggiungere oltre le parole di un tale Lorenzo Frati di un tale articolo su un tale sito web, considerazioni che condivido pienamente e che ho già sottoscritto più volte (qui il link all’articolo di Frati); dei tre prequel poi non ho mai neanche parlato perché non ho mai avuto voglia di rivederli, molto semplice. Invece al settimo episodio della saga ho dedicato un articolo completo come faccio ormai da anni per qualsiasi film mi capiti di vedere e il cui adattamento è degno di nota, idem per Rogue One, due articoli che ovviamente mi sono costati l’accusa di ‘nostalgia’ (“critichi questo e non quelli vecchi perché sei vecchio” o giù di lì) ma se non ho mai affrontato in dettaglio l’adattamento dei tre capitoli originali è solo perché ho adottato lo stile dell’approfondimento da appena 3 anni, dei quasi 6 anni di vita del blog(!) ed avendo parlato di Guerre Stellari per sei anni in maniera sporadica perdonerete se non mi sono mai sentito in dovere di riassumere tutto. Ora però di acqua sotto i ponti ne è passata a sufficienza.

    La maratona Star Wars come Lucas comanda

    Chi mi segue da tempo sa della mia passione per la preservazione storica dei film nella loro versione cinematografica italiana, attività che cominciò con la partecipazione della nostra squadra di Doppiaggi italioti al progetto Star Wars Despecialized Edition di un tale Harmy. Ormai do per scontato che sappiate tutti chi sia costui dato che, grazie all’uscita di Episodio VII, alla rinnovata popolarità di questa saga e “grazie” anche alla pirateria, ora il suo nome e la sua opera sono note anche in Italia.

    Peter Cushing, George Lucas e Carrie Fisher sul set di Guerre Stellari 1977. Una vignetta fa dire a Lucas: ora faremo il calco dei vostri volti, ai visto mai che in futuro i computer...
    In pieno spirito autolesionista ho deciso di affrontare la visione dell’intera saga di Star Wars con il mio compagno di visioni, Petar, che avrete visto nei video pubblicati sul canale YouTube di Doppiaggi Italioti. Sarà anche un’occasione per riscoprirne adattamento e dialoghi del doppiaggio italiano.

    Il vangelo secondo Lucas

    La questione più importante prima di affrontare una simile maratona è: quale versione vedere? Penso di aver già dato tanto spazio alle versioni originali che, in ogni caso, non sono disponibili in via ufficiale in formati moderni di alta definizione. Così ho deciso di affidarmi alla volontà di George Lucas, colui che ha diretto e supervisionato ciascuna revisione dei film, ogni volta alterandoli all’insegna dello slogan “I MIEI FILM COME LI HO SEMPRE IMMAGINATI!”, spacciandoci l’idea che egli abbia avuto una chiara visione di come sarebbero dovuti essere già dai primi ciak nel 1976. Che Fener urlasse “noooooo!” mentre getta l’imperatore già per la tromba delle scale come Villaggio faceva con la suora egli lo aveva già pensato a metà anni ’70, prevedendo che avrebbe poi riusato una clip audio dal finale di un futuro Episodio III, un “master plan” che nemmeno l’assassino della serie Saw si è mai sognato… solo che limiti tecnici, di budget o chissà cos’altro, gli impedirono di far registrare quella clip all’epoca. Per ragioni simili, durante le riprese nel deserto tunisino non c’era verso di trovare altri massi per nascondere meglio C1P8 e rendere così più credibile la sua mimetizzazione ma per fortuna la tecnologia moderna può riportare il film alle intenzioni originali!

    Voi starete pensando ai grandi cambiamenti come il fantasma di Anakin sul finale del Ritorno dello Jedi ma non dimentichiamoci che anche i piccoli dettagli fanno parte della visione di Lucas, come ribadito nelle più recenti interviste, nei documentari e nelle comunicazioni ufficiali della Lucasfilm. Non dimentichiamoci ad esempio che quando i caccia Ala-X discendono sulla Morte Nera nel film del 1977 è sempre stato nelle intenzioni di Lucas coprire la colonna sonora di Williams con il rombo dei motori, ma nel 1977 la tecnologia di missaggio audio non gli consentiva un tale livello di espressione artistica. Solo con il DVD del 2004 finalmente riuscimmo a godere del sonoro così come è stato sempre immaginato, dove la colonna sonora SCOMPARE! Un genio! (Missaggio poi ritornato alla normalità con il Blu-Ray nonostante la Santa Voce dell’ufficio stampa della Lucasfilm aveva già assicurato i lamentosi miscredenti che quella di coprire il rombo dei motori nel missaggio audio del DVD era stata una scelta intenzionale.)

    Dio Lucas, come capita in tutte le religioni, ci mette alla prova e noi non dobbiamo mai dubitare della sua parola, anche ora che è stato sostituito dalla dea Disney, che comunque rimane un falso idolo. Doppio mento non mente. L’importante è crederci. Potremmo mai dubitare del genio che ha messo gli alieni in Indiana Jones?

    c1p8 o r2d2 nella versione blu ray di Guerre stellari 1977 che viene coperto da una roccia

    Le intenzioni originali

    Prendere in considerazione solo le versioni ufficiali

    Come ateo posso solo dire che le dichiarazioni di Lucas si sono ovviamente sempre scontrate con la realtà delle continue modifiche (anche sostanziali) e delle tante aggiunte che sono ad un passo dal superare le revisioni della Bibbia e di tutti i vangeli messi insieme. Così ho deciso di calzare i panni del fedele ed abbracciare la Vera fede affidandomi ciecamente alle parole del nostro unico Dio con la barba e il doppio mento, colui che attraverso gli infallibili messaggeri dell’ufficio stampa della Lucasfilm ci ha sempre predicato di come l’ultima versione disponibile nei negozi – e solo per oggi in sconto a 19,99 – sia il Verbo! I suoi film esattamente come li aveva immaginati già nel 1971. Molti decenni prima della (s)vendita alla Disney.

    greedo shot first

    Greedo spara per primo. Accettatelo!

    Parte così una maratona qui su Doppiaggi Italioti che chiamerò “Star Wars come Lucas comanda“, o “Star Wars secondo Lucas” se preferite, che comprenderà sia uno dei nostri commenti al film per la serie pubblicata su YouTube “i videocommentatori“, sia un articolo del blog che ne analizza l’adattamento così come faccio da qualche anno a questa parte. Non so dirvi l’ordine in cui usciranno queste pubblicazioni, né garantisco una qualche regolarità (saranno sicuramente inframezzati anche ad altri articoli) ma intanto ecco cosa è stato pubblicato fino ad ora:

    Lista recensioni sull’adattamento dei film

    STAR WARS: Episodio I (1999) – L’adattamento fantasma9 Dicembre 2017

    STAR WARS Episodio II (2002) – Toccateci tutto ma non R2!, 30 Luglio 2020

    Tutte le future recensioni verranno aggiunte alla lista una volta pubblicate.

     

    Lista dei videocommenti su YouTube

    La lista dei nostri commenti di svago cinematografico ad ogni singolo episodio di Star Wars iniziando con Episodio I.

     

  • [Italian credits] Il massacro di Fort Apache (1948)


    Torna Norman, l’attento lettore del blog che già ha contribuito a questa rubrica con i titoli italiani di Sole ingannatore (1994): questa volta ci regala i titoli italiani di un grande classico, Il massacro di Fort Apache (Fort Apache, 1948) del maestro John Ford.
    Presentato in patria il 27 marzo 1948, la RKO porta velocemente il film in Italia, dove esce in sala il 12 ottobre successivo. Gira per anni in sala e viene più volte ripresentato, finché il 2 aprile 1979 inizia la sua carriera televisiva, nel canale privato Videogruppo.
    La sua vita in home video è stata molto vispa, dato che risulta nei cataloghi di: Skema, Videogram, Swan Video, Linea-Film, AB Video, Videobox, Panarecord, Ricordi Video, Fonit Cetra, Fox Video e Domovideo. Recenti edizioni DVD sono quella restaurata del 2012 e la Dynit RKO del 2014, disponibile anche in Blu-ray.
    Quelli che Norman ci regala sono splendidi titoli presentati dalla RAI. Non è chiaro se sono presi dall’edizione Dynit RKO, ma è sempre più frequente trovare trasmessi in TV dei film chiaramente rimasterizzati – cioè non provenienti da vecchia pellicola italiana d’epoca ma da recenti versioni digitali originali – con però dei titoli italiani: per caso le TV a sorpresa stanno scrivendo a mano i titoli?
    Ricordo infatti l’alta qualità di film come Sfida all’OK Corral (1957) e Cleopatra (che presenterò quanto prima), entrambi trasmessi da La7: continua la caccia agli “italian credits” che le televisioni nostrane stanno presentando.

    Titoli di testa














    Titoli di coda


    L.
    P.S.
    Se simili resoconti vi interessano continuate a seguirci ogni due venerdì qui su Doppiaggi Italioti e vi invito a venire a trovarmi anche sul mio blog Il Zinefilo: viaggi nel cinema di serie Z.

    – Ultimi post simili:

  • [Italian credits] A noi piace Flint (1967)


    Nuova sorpresa dalla Fox Video, nota per non inserire mai localizzazioni italiane nelle VHS dei suoi film: dopo Il pianeta delle scimmie, ho trovato un altro film con splendide scritte italiane, con grafica d’altri tempi. Si tratta di A noi piace Flint (In Like Flint, 1967) di Gordon Douglas, seconda (e per fortuna ultima) avventura dell'”antispione” di James Coburn.
    Essendo io totalmente immune dal fascino di James Bond, mi ritrovo nell’impossibilità di giudicare questo film: mi sembra spaventosamente datato e ridicolo proprio come il Bond di Sean Connery che gli è coevo, solo che quest’ultimo è sopravvissuto ai propri simili.
    Eroi come il Derek Flint di Coburn o il Matt Helm di Dean Martin appartengono tutti allo stesso decennio cinematografico, quegli anni Sessanta in cui il femminismo veniva usato per giustificare donnine dai costumi disinibiti, in cui si prendeva in giro la spy story e in cui si faceva sfoggio di arti marziali a casaccio. Coburn era un noto allievo di Bruce Lee, ma temo che neanche il Maestro sia riuscito ad insegnargli nulla, viste le tecniche imbarazzanti e buffonesche in cui l’attore si lancia, voglio sperare con intento parodistico.
    Flint parla coi delfini, abbatte le porte con le lucette, sa ballare al Bolshoi e fa tutte quelle buffonate che gli valgono il titolo di “Austin Powers ante litteram“: non c’è un solo fotogramma serio in questo film, sebbene sia tutto identico ad un qualsiasi James Bond dell’epoca…

    Sex symbol dal pantalone ascellare!

    Arrivato nei cinema italiani il 13 aprile 1967, l’unica VHS di cui ho trovato prove certe risale alla “James Coburn Collection” del 1993! Forse non sono il solo ad aver trovato particolarmente ridicolo questo film…
    In DVD invece il film è presentato dalla Koch Media dal 2010 e dalla collana “Cineclub Mistery” (Golem Video) dal 22 aprile 2015.

    Titoli di testa





















    Titoli di coda




    L.
    P.S.
    Se simili resoconti vi interessano continuate a seguirci ogni due venerdì qui su Doppiaggi Italioti e vi invito a venire a trovarmi anche sul mio blog Il Zinefilo: viaggi nel cinema di serie Z.

    – Ultimi post simili: