• TITOLI ITALIOTI: L’aereo più pazzo del mondo 3

    Nuovo appuntamento di Quei sequel fasulli, della rubrica TITOLI ITALIOTI dedicata ai titoli più assurdi della distribuzione cinematografica italiana, in un breve post di aggiornamento. Se vi siete scioccati nello scoprire che in Italia e solo in Italia esistono film intitolati BALLE SPAZIALI 2 e IL TEMPO DELLE MELE 3 o, ancora peggio, ALIEN 2 – SULLA TERRA… è bene ricordare anche l’esistenza del seguente titolo.

    L’aereo più pazzo del mondo 3 (Stewardess School, 1986)

    Locandina di Stewardess School, in Italia intitolato L'aereo più pazzo del mondo 3

    Il titolo originale “Stewardess School” fa subito capire che questo film non ha niente a che fare con la serie dell’aereo più pazzo del mondo. Si tratta invece di una commediola anni ’80 in cui le protagoniste cercano di superare il corso per diventare hostess. L’idea del film lo avvicina piuttosto a Scuola di polizia e niente ha a che vedere con un film comico e parodistico nello stile di Abrams e Zucker.

    Non è chiara l’origine del titolo truffaldino, probabilmente è comparso così nei primi passaggi televisivi (non è arrivato al cinema in Italia). In VHS arriva con una traduzione più diretta  Scuola di hostess, che è anche il titolo che ricordo io dai passaggi su Italia1 negli anni 2000.

    VHS di Scuola di Hostess

    Con uno sfavillante voto di 3.2/10 su imdb.com questo filmetto continua la mia trafila di SEQUEL FASULLI altresì detti sequel apocrifi.

     

  • Quei "deliziosi" GNOCCHI DI LICHENE!

    Marshmallow abbrustoliti sul fuoco del campeggio, chiamati gnocchi di lichene nel film Ghostbusters
    Per decenni ci siamo chiesti “ma che diavolo sono questi cavolo di Marshmallow di cui parlano in ogni film americano?”. Appena capito che si tratta di quei tubetti (apparentemente fatti di zucchero) bianchi e rosa, morbidi, che al supermercato nessuno compra… era doveroso sollevare un sopracciglio di disappunto.

    In Italia sono importati da decenni ma ben pochi italiani se li sono mai filati più di tanto. Decisamente le caramelle meno interessanti dal carretto dei dolciumi dei luna park. Negli Stati Uniti hanno invece la stessa fama che avevano in Italia gli ovetti Kinder (i Kinder Sorpresa, a proposito li fanno ancora?).

    La prima volta che sentii parlare di questi Marshmallow è stato nel film degli Ghostbusters –Acchiappafantasmi (1985) dove un malaugurato pensiero di Dan Aykroyd fa si che un malefico Dio ittita si presenti nella forma ormai facente parte della cultura popolare, quella dell’uomo della pubblicità dei Marshmallow, lo Stay Puft marshmallow-man.

    Stay Puft Marshmallow Man, l'uomo della pubblicità degli gnocchi di lichene. Scena dal film Ghostbusters - Acchiappafantasmi
    Storicamente in Italia vengono prima conosciuti con i fumetti di Snoopy e Charlie Brown in cui si parla dei Marshmallow arrostiti sul fuoco da campeggio (uno stereotipo proprio dei Marshmallow) e alla loro prima apparizione (dal 1963) vennero tradotti con un nome di fantasia: toffolette. Nome carino, fantasioso ma anche piuttosto misterioso. I lettori italiani di Peanuts si saranno spesso chiesti che diavolo fossero queste toffolette e dove acquistarle. (Tra i traduttori di Peanuts figura anche Umberto Eco, che sia stata una sua idea?)

    Snoopy che abbrustolisce i Marshmallow anche noti come Toffolette
    Vent’anni dopo, la generazione successiva a quella dei primi lettori di Peanuts avrebbe ritrovato i dolci Marshmallow nel film Ghostbusters ma con un’altra traduzione. Nella versione doppiata in italiano, Dan Aykroyd descrive i Marshmallow come “gnocchi di lichene“. In realtà i licheni non c’entrano proprio niente, al massimo avrebbe dovuto dire gnocchi di malva. Difatti l’altea comune, della famiglia delle Malvaceae, era usata originariamente per produrre questi dolciumi. Il loro nome deriva proprio dal nome comune che ha questa pianta (Marshmallow appunto), un accostamento di “marsh” (=palude, l’ambiente in cui cresce questa pianta) e “mallow” (=malva).

    Dovremmo forse chiamare i Marshmallow “dolcetti di malva palustre”? No, per carità! Prima di tutto perché non se li comprerebbe nessuno e poi perché “Marshmallow” ormai è praticamente un marchio registrato ed ogni volta che i doppiatori cercano di tradurre la parola si hanno sempre risultati disastrosi. Tra l’altro i Marshmallow sono secoli che non li fanno più con l’estratto di malva palustre. Come ogni alimento moderno che si rispetti adesso sono prodotti in maniera industriale, non contengono alcuna sostanza benefica e fanno felicissimi i dentisti. (sarei più curioso di provare invece quelli fatti con estratto di malva che indubbiamente avranno avuto anche degli effetti benefici sulla salute (vedasi le proprietà terapeutiche dell’altea comune).

    Ritornando brevemente agli gnocchi di lichene dei Ghostbusters, bisogna specificare che, al contrario della malva, il lichene non è neanche una pianta. Mi domando sinceramente come gli sia venuto di descriverli come “gnocchi di lichene”. Che abbiano creduto davvero che si trattasse di questo? Era pur sempre il 1984 e non c’era certo Wikipedia a portata di mano, qualche scusante quindi gliela darei ai traduttori.
    La frase originale era:

    We used to roast StayPuft marshmallows by the fire at Camp Waconda

    Tuttavia sarebbe risultata poco comprensibile al pubblico italiano (una frase densa di riferimenti alla nostalgia americana legata ai campeggi estivi, dove una delle abitudini più comuni era quella di abbrustolire i Marshmallow sul fuoco) quindi i doppiatori optarono per la seguente frase:

    non c’è niente di più soffice e dolce di quei candidi gnocchi di lichene.

    La frase italiana mantiene un tono nostalgico anche se sembra più una stravagante passione privata del personaggio di Dan Aykroyd verso questo prodotto immaginario piuttosto che un qualcosa con cui tutti gli spettatori dovrebbero avere familiarità. Difficile immaginare come altro avrebbero potuto tradurla negli anni ’80.

    Una volta li ho comprati per curiosità e li ho messi nel latte come vidi fare nei Simpson (a ripensarci… che idea stupida!), alla fine mi sono ritrovato con una cosa che era praticamente latte e pezzi di gomma perché non sapevo che il latte andava prima riscaldato, nei Simpson non lo specificavano. Credo sia stata la peggiore colazione di sempre. Non ho provato ad abbrustolirli sul fuoco ma direi che mangiarmi caramellacce gommose bruciacchiate non è il mio sogno nel cassetto. In campeggio al massimo abbrustolirei delle salsicce, altro che dolciumi da fiera di paese.

  • Quei nomi italioti… Una storia di nomi alterati nel doppiaggio italiano

    Non è infrequente che nella traduzione dall’inglese all’italiano il nome di alcuni personaggi possa essere alterato. In molti di questi casi, la ragione è da ricercare prevalentemente in quella cultura italiana un po’ nazionalistica, retaggio di inizi novecento e protrattasi fino alla fine degli anni ’70 e primi anni ’80, in cui non era insolito adattare non solo il linguaggio ma anche il nome dei personaggi in modo da renderli più pronunciabili e/o memorabili ad un pubblico quasi completamente a digiuno di inglese.

    Seppur questa abitudine sia andata a scomparire (talvolta per andare all’esatto opposto con un uso del’inglese a sproposito e in maniera eccessiva), ha resistito tenacemente nel caso delle serie televisive e nei cartoni giapponesi, anche se per motivi diversi, in questi infatti vediamo la creatività adattata al lucro. Spesso per vendere meglio una serie televisiva in Italia se ne cambiano trama, personaggi, religione, riferimenti e quant’altro (si! Sto parlando del caso “La tata” su cui un giorno forse ritornerò).

    Fin ora ho parlato di questo argomento soltanto “en passant” ma ecco un post ad hoc. Riporto alcuni esempi di cambiamento di nome che ho in mente:

    Alterazione dei nomi nei Simpson

    Moe diventa Boe costringendo continuamente a sostituire l’insegna del suo bar nella versione italiana.
    Nomi alterati che invece non mi disturbano più di tanto sono:
    il commissario Winchester (in inglese Wiggum, originato dal cognome della madre di Matt Groening), la Prof.ssa Kaprapall (geniale alterazione dell’originale Krabappel che in realtà non fa riferimento né a capre né a “palle”, quindi decisamente più divertente in italiano. Carino l’accostamento di “capra” e “palla” usato per un’insegnante. Un cognome quasi dickensiano direi). Spada, Secco Jones e Patata (originariamente Dolph, Jimbo Jones e Kearny. In italiano al posto dei loro nomi gli sono stati dati dei soprannomi che si adattano bene ai personaggi, Patata ha la testa rasata, Secco è allampanato e Spada, immagino perché ha l’aspetto di un fighetto)
    Otto Disc (in originale “Otto Mann“. Ha un suo senso che si chiami Otto Disc quindi il suo nome in italiano non mi dispiace)

    A meno che non mi sia dimenticato qualcuno non dovrebbero esserci altri nomi alterati. Quindi il danno si limita solo a Boe tutto sommato. Per altro vedi mio precedente post Simpson Pro e Contro

    Alterazione dei nomi nella saga di Alien

    Il nome del personaggio interpretato da Sigourney Weaver, “Ripley” viene pronunciato “RàIPLEI” nel primo Alien, per poi riprendre la sua forma consueta di “RìPLI”. Questi eccessi di pronunce inglesi sono sempre molto balzani e fastidiosi, come quelli che pronunciano “Predator” come predèitor. Le inconsistenze nella pronuncia dei nomi tra il primo e il secondo film non si limitano a questo, difatti in Aliens – Scontro finale quando Ripley parla del defunto Kane in italiano il nome è pronunciato Krane (letto “crein” invece che “chein”), se non lo ripetesse due volte di fila lo si noterebbe a stento!

    Visto che siamo in tema fantascienza, ritorno brevemente sulla pronuncia di “predator”: è su youtube che ho sentito alcuni italioti pronunciare “Predator” come predèitor. ERRORE!!! In originale lo si pronuncia esattamente come è scritto. Altrimenti perché non pronunciare Alien come alàien? Scusate se mi ci impunto ma mi fanno innervosire quelli che fanno recensioni in italiano facendo finta d’essere colti ed esperti nell’uso dell’inglese riempiendoci di inutili parole anglosassoni per darsi un qualche spessore e poi cascano come pere cotte su cose così banali. Basta guardarsi un trailer di uno dei tanti film di Predator per accertarsi della pronuncia, se proprio ci tenete tanto. Forse dire semplicemente “predator” sembrava troppo… “italiano”?

    Nomi alterati nella saga di Harry Potter

    Harry Potter che sputa acqua dalla boccaSe l’alterazione di certi nomi e cognomi può far sollevare un sopracciglio di disappunto a coloro che hanno letto i libri di questa saga in inglese, è chiaro che queste scelte sono da ricondurre proprio al pubblico di destinazione di questi libri (vi ricordo che erano nati e commercializzati come libri per bambini) e in realtà nell’argomento dell’italianizzazione di alcuni di questi nomi non mi ci immischio nemmeno. Tra scelte azzeccate e altre molto meno, questo è il link Traduzione_in_italiano_di_Harry_Potter su Wikipedia (ora non più disponibile ma ancora visionabile su Internet Archives), dove potrete trovare la lista “nomi originali vs. nomi italiani” insieme ad altre infelici scelte di traduzione.

    Inoltre non trascurate la voce “Harry Potter” sulla nonciclopedia che, oltre a dare un’immaginaria traduzione del nome di Harry Potter (Arrigo Giacomo detto er Pentolaio, nome d’arte di Enrico Vasaio per gli amici Harry James Potter), indirettamente dà un’idea di quanto siamo stati fortunati che i personaggi principali non abbiano ricevuto la stessa italianizzazione dei cognomi toccata invece a tutti gli altri personaggi di contorno. Una possibilità tutt’altro che remota!

    Nomi alterati in Ghostbusters 2

    Scena dell'arrivo del Titanic a New York da Ghostbusters 2Nel film “Ghostbusters” il personaggio di Bill Murray, Venkman, viene pronunciato “Venkman” nel primo film e “Vinkman” nel secondo. In inglese “Venkman” si pronuncia così come si scrive.
    Quella di Ghostbusters II non è l’unica peculiarità di pronuncia. Nello stesso film il nome della nave Titanic invece che “taitanic” (all’inglese) oppure “titànic” (all’italiana) viene detto con la C finale pronunciata come in Greenwich o John Malkovich. Diventa così “tìtani-č” con l’accento sulla prima i ad aggravare il tutto. Tra le varie pronunce possibili è sicuramente la più balzana! Considerato il significato originale di “TITANICA” la pronuncia all’italiana dello sfortunato transatlantico non può che finire con una C pronunciata come come in “picnic”. Se dire “titanič” non è proprio un errore (perché contemplato da qualche dizionario), è sicuramente tra le pronunce meno usuali.

    Nomi alterati ne’ La famiglia Addams

    Scena di Piede puzzolente dal film Il silenzio dei prosciuttiIl personaggio più amato di sempre è certamente “Mano” che in inglese non si chiama “Hand” ma “Thing” (Cosa). Il che ha creato qualche conflitto con un altro personaggio, il Cugino Coso (o Cugino It, originariamente Cousin Itt). Onestamente trovo più divertente e appropriato il nome di “Mano” rispetto a “Cosa”.

    Nel film “Il silenzio dei prosciutti” il piede che esce dalla scatola a imitazione di Mano degli Addams viene chiamato in inglese “Smelly Thing” e in italiano “Piede puzzolente“, mantenendo la battuta in riferimento agli Addams in entrambe le lingue. A proposito c’è da dire che Il silenzio dei prosciutti ha pressappoco le stesse battute sia in inglese che in italiano e lo so che lo odiano tutti quel film ma come parodia di Psycho secondo me è la migliore, con la scena più memorabile tra tutte le parodie di Hitchcock esistenti: l’omicidio dell’investigatore privato che cade dalle scale per un tempo infinitamente lungo. Vedere per credere.

    Alterazione dei nomi in Psycho (1960)

    Rimanendo in tema di Hitchcock, la celebre vittima uccisa sotto la doccia si chiama Marion e la pronuncia in inglese è Màrion anche se in italiano il nome è pronunciato Mariòn. Immagino che la paura dei traduttori fosse quella che all’orecchio degli spettatori italioti quel Màrion potesse suonare troppo come Mario (tipico nome da idraulico coi baffi), il che sarebbe risultato alquanto spiacevole. Col senno di poi, però, quel Mariòn suona un po’ sciocco.

    Alterazione dei nomi nei film di Arma letale

    Nella serie Arma letale il nome del personaggio di Danny Glover, il sergente Murtaugh, viene pronunciato “martaf” nel primo film e “martag” nei seguenti tre. Il problema è che in inglese la pronuncia, come spesso accade, risulta molto ambigua in quanto viene pronunciato come “marta’ ” (con finale tronco). Che non si siano accordati sulla pronuncia italiana tra il primo e i seguenti film è tuttavia fastidioso.

    I nomi alterati di Ritorno al futuro

    In Ritorno al futuro, come già mi pare di aver detto e come è ormai stranoto a TUTTI, Marty McFly assume l’alias di “Levi Strauss” dall’etichetta delle mutande, anche se in originale era Calvin Klein, marca evidentemente non molto nota in Italia all’epoca. Lo aggiungo in questa lista perché a tutti gli effetti “Levi Strauss” è in qualche modo un personaggio del film e quindi un nome alterato nel doppiaggio italiano. A buon ragione direi, non possiamo certo incolpare gli italiani degli anni ’80 per aver non aver avuto maggior familiarità con il marchio Calvin Klein. Entrambe le marche sono ancora oggi molto note quindi la battuta non è finita per invecchiare male e non ha fatto nessun danno alla godibilità del film. Rimane una nota curiosa per tanti.

    Non ho ancora parlato del doppiaggio di Ritorno al futuro su questo blog ma esiste un mio breve post sulla storia di come Doc. Brown pronunci gigOwatt.

    L’ispettore Callaghan

    nella quale, come ho già detto in Ispettore Callaghan, il titolo sciocco è tuo, il cognome del protagonista è stato alterato da Callahan a Callaghan per favorirne la pronuncia italiana. Negli anni ’70 veniva data molta attenzione alla pronuncia per facilitare la comprensione di un pubblico italiano non abituato a nomi stranieri. Oggi sembra anche difficile da immaginare ma neanche tre anni prima di Harry Callahan/Callaghan, nel film Disney Un maggiolino tutto matto (The Love Bug, 1968), i doppiatori avevano grossi problemi nel pronunciare il cognome Douglas, che oggi invece daremmo per scontato.

    Nomi alterati nella vecchia saga di Guerre stellari

    Vi stavate chiedendo perché non la nominavo, eh? Beh credo che tutto quello che ci sia da dire sulle alterazioni dei nomi di questa saga sia già stato ampiamente trattato in questo articolo di Lorenzo Frati del sito di guerrestellari.net. Anche io accennai qualcosa a riguardo nel mio primo post su questo blog e sicuramente tornerò a parlarne in futuro ma per il momento, per concludere e farla breve, concordo praticamente in pieno con le osservazioni di Lorenzo Frati.

    A tutti gli italioti che vengono a conoscenza di Guerre stellari guardandosi prima gli episodi I, II e III e che poi corrono sui forum a scrivere che “Ian Solo” in realtà era originariamente “Han Solo !!1!1!!!!”, come se questo fosse il crimine peggiore mai commesso nella storia dei doppiaggi in italiano, vi invito a leggere quell’articolo di Lorenzo Frati che illustra bene il motivo dietro l’italianizzazione di alcuni nomi di questa saga fantasy. Poi chiedete a papà di farvi vedere i vecchi Guerre stellari (in inglese o in italiano, come preferite) e infine buttate i nuovi episodi che non sono buoni manco come sottobicchieri.

    Nomi alterati in Via col vento

    Non posso non citare il caso “Via col vento” che uscì in Italia con più di un doppiaggio (forse un giorno gli dedicherò un articolo a posta) ma è certamente il primo che è rimasto più memorabile (anche perché il ridoppiaggio anni ’70 è diventato una vera rarità) con nomi italianizzati alla maniera fascista (ma pratica nota da molto prima di Mussolini) come già lo furono personaggi del calibro di Giulio Verne (Jules Verne), Carlo Linneo (Carl von Linné) e Tommaso Moro (Thomas Moore). È mio dovere far notare che è proprio questa “filosofia” che diede il via al doppiaggio. La cosa curiosa è che il film non uscì in epoca fascista ma fu doppiato nel 1950 (o ’51), evidentemente gli addetti ai lavori ancora non avevano ancora mollato quello stile che lo avrebbe fatto invecchiare molto male già a distanza di pochi anni.

    Ad ogni modo, nel primo doppiaggio di Via col vento abbiamo “Charles Hamilton” che diventa “Carlo Hamilton“, “Frank Kennedy” diventa “Franco Kennedy” e “Lydia Wilkes” che fu chiamata “India” (alé! Viva la fantasia), strana italianizzazione visto che proprio nel mondo del doppiaggio abbiamo una Lydia Simoneschi, nata nel 1908, non si può proprio dire che fosse un nome fuori dal mondo (proprio lei doppiava la protagonista). Ultimo ma certamente non meno importante, Scarlett O’Hara che diventò memorabilmente “Rossella O’Hara“.

    Il successivo ridoppiaggio anni ’70 a cura di De Leonardis e Maldesi portò a una traduzione più fedele, che abbandona le voci “macchiettistiche” (vogliamo dire razziste? Diciamolo) degli schiavi neri che parlano con i verbi all’infinito e i “zi badrone”, e riporta i nomi a quelli originali, tutti eccetto quello di Rossella, ormai diventata troppo famosa con quel nome… e francamente ce ne infischiamo, purché non si sentano cose come Franco Kennedy e Carlo Hamilton (che cominciavano ad essere molto datati già a distanza di una decina d’anni), altrimenti voglio anche il presidente degli Stati Uniti Giovanni Fitzgeraldo Kennedy, la moglie Giacomina Kennedy e la presunta amante Marilina Monroe!